Rheita Königsblaue (300 ml)
Inviato: sabato 17 gennaio 2015, 10:39
Uso molti inchiostri blu. È un colore che mi piace molto, perché - scrivevo già da qualche altra parte - "il blu è il colore di tante cose belle: il mare, il cielo, gli occhi blu delle ragazze con gli occhi blu, i capelli di alcune fate, i lividi ... No, i lividi sono brutti." Ne apprezzo molti: dal diffusissimo 4001 al raro Pilot, passando per il vecchio Blu dei Mari del Sud, i tanti Diamine e il particolare Sailor Jentle. Questo che mi appresto a recensire è invece tanto sconosciuto quanto sorprendente: ringrazio ancora Ottorino per avermelo fatto conoscere e provare - cerco di fare lo stesso con quanti avranno la pazienza di leggere questa recensione.
L'azienda
Sono sincero: non la avevo mai sentita nominare prima di vederne il nome stampato sulla bottiglia di questo inchiostro. Ho fatto qualche ricerca su internet, ma con scarsi risultati: l'unica è citare direttamente il sito dell'azienda, che recita "da oltre 60 anni, offriamo prodotti per la scuola e l'ufficio. I nostri clienti includono cartolerie, grandi magazzini e rivenditori di generi alimentari."
La boccetta
Non è molto corretto parlare di boccetta. Dimenticate i bei calamai, in vetro spesso e magari decorato: questo inchiostro è contenuto in una bottiglietta di plastica da 300 ml, con una colorata etichetta multilingue sul davanti. Purtroppo non ho potuto fotografarla (la foto che vedete è stata presa dalla rete); è comunque sufficientemente robusta per trasportarla in giro senza timore che si rompa, ed ha una imboccatura sufficiente a farci entrare un piccolo imbuto (i.e. non ha problemi con alcuna delle penne esistenti).
Credo che questa confezione sia stata recentemente sostituita da una ancor più tecnica tanichetta.
Penna e carta
Ottorino mi ha proposto di provare questo inchiostro quando gli ho descritto le caratteristiche di annaffiatoio della mia Wall Street LE. Non si tratta di un difetto, è stata progettata così: ad averlo saputo avrei scelto un pennino F, ma non avendo potuto provarla ... Per farla breve, era necessario agire sull'inchiostro per limitare i problemi di asciugatura, spessore del tratto, sanguinamento ecc. all'ordine del giorno con questa penna. Cosa poteva esserci di meglio, per una edizione limitata, di un inchiostro scolastico? Dopo averli usati insieme per qualche mese, posso dire che mai scelta fu migliore.
Come mio consueto, per questa prova ho utilizzato un blocco di Fabriano EcoQua (carta puntinata, 85 g/mq) e della carta da fotocopie Business Paper (80 g/mq).
La prova
Una tanichetta da 300 ml di Rheita Königsblaue costa meno di 15 € in patria (e su internet, quando si ha la fortuna di trovarlo); stiamo cioè parlando di un inchiostro che costa meno di 5 €cent al millilitro - la metà di un qualsiasi inchiostro Diamine. Confezione e costo ne rivelano la natura "operaia": è fatto per scrivere, e far scrivere, un po' di tutto. Non cercate campioni di colore in rete, non ne troverete; ad ogni modo, si tratta di un Blu Reale piuttosto classico, seppur privo della intensa sfumatura violacea che ha la maggior parte degli inchiostri con questo nome.
Sorprendente, dicevo: da subito si nota lo shading, molto evidente, che fa perdonare la scarsa luminosità. Su carta è saturo e "consistente", e risalta molto bene. Se la memoria non mi inganna, il feedback di scrittura si avvicina al blu Lamy: non è denso, ma è sufficientemente secco, e mitiga la generosità di questo pennino. Manco a dirlo, su carta di qualità è assente qualsivoglia difetto di scrittura. Peccato per il tempo di asciugatura (ma la penna ci mette abbondantemente del suo). Nulla la resistenza all'acqua.
La prova su carta da fotocopie è il vero banco di prova per questo inchiostro, e si può dire superata molto bene.
Un giudizio
Voi, voi che la penna la usate per scrivere: questo è l'inchiostro che fa per voi. Se non da avere, almeno da provare.
L'azienda
Sono sincero: non la avevo mai sentita nominare prima di vederne il nome stampato sulla bottiglia di questo inchiostro. Ho fatto qualche ricerca su internet, ma con scarsi risultati: l'unica è citare direttamente il sito dell'azienda, che recita "da oltre 60 anni, offriamo prodotti per la scuola e l'ufficio. I nostri clienti includono cartolerie, grandi magazzini e rivenditori di generi alimentari."
La boccetta
Non è molto corretto parlare di boccetta. Dimenticate i bei calamai, in vetro spesso e magari decorato: questo inchiostro è contenuto in una bottiglietta di plastica da 300 ml, con una colorata etichetta multilingue sul davanti. Purtroppo non ho potuto fotografarla (la foto che vedete è stata presa dalla rete); è comunque sufficientemente robusta per trasportarla in giro senza timore che si rompa, ed ha una imboccatura sufficiente a farci entrare un piccolo imbuto (i.e. non ha problemi con alcuna delle penne esistenti).
Credo che questa confezione sia stata recentemente sostituita da una ancor più tecnica tanichetta.
Penna e carta
Ottorino mi ha proposto di provare questo inchiostro quando gli ho descritto le caratteristiche di annaffiatoio della mia Wall Street LE. Non si tratta di un difetto, è stata progettata così: ad averlo saputo avrei scelto un pennino F, ma non avendo potuto provarla ... Per farla breve, era necessario agire sull'inchiostro per limitare i problemi di asciugatura, spessore del tratto, sanguinamento ecc. all'ordine del giorno con questa penna. Cosa poteva esserci di meglio, per una edizione limitata, di un inchiostro scolastico? Dopo averli usati insieme per qualche mese, posso dire che mai scelta fu migliore.
Come mio consueto, per questa prova ho utilizzato un blocco di Fabriano EcoQua (carta puntinata, 85 g/mq) e della carta da fotocopie Business Paper (80 g/mq).
La prova
Una tanichetta da 300 ml di Rheita Königsblaue costa meno di 15 € in patria (e su internet, quando si ha la fortuna di trovarlo); stiamo cioè parlando di un inchiostro che costa meno di 5 €cent al millilitro - la metà di un qualsiasi inchiostro Diamine. Confezione e costo ne rivelano la natura "operaia": è fatto per scrivere, e far scrivere, un po' di tutto. Non cercate campioni di colore in rete, non ne troverete; ad ogni modo, si tratta di un Blu Reale piuttosto classico, seppur privo della intensa sfumatura violacea che ha la maggior parte degli inchiostri con questo nome.
Sorprendente, dicevo: da subito si nota lo shading, molto evidente, che fa perdonare la scarsa luminosità. Su carta è saturo e "consistente", e risalta molto bene. Se la memoria non mi inganna, il feedback di scrittura si avvicina al blu Lamy: non è denso, ma è sufficientemente secco, e mitiga la generosità di questo pennino. Manco a dirlo, su carta di qualità è assente qualsivoglia difetto di scrittura. Peccato per il tempo di asciugatura (ma la penna ci mette abbondantemente del suo). Nulla la resistenza all'acqua.
La prova su carta da fotocopie è il vero banco di prova per questo inchiostro, e si può dire superata molto bene.
Un giudizio
Voi, voi che la penna la usate per scrivere: questo è l'inchiostro che fa per voi. Se non da avere, almeno da provare.