Credo che uno strumento da scrittura… debba piacere: consigl
Inviato: venerdì 26 settembre 2014, 8:32
Esordisco dicendo che uno strumento da scrittura, per giustificare il suo acquisto, deve piacere in quanto nella mia situazione corrente ho consultato vari cataloghi, varie situazioni (prezzi diversissimi, per finalità diverse); ritengo tuttavia di aver pian piano sintetizzato le mie aspettative.
In primo luogo, come cita il titolo di questo post sciocco, costituito da una verità ben fatta ed evidente, uno strumento deve piacere: non posso prendere qualcosa in mano, fosse anche la stilografica più consona alle mie esigenze o la più costosa, e non trovarlo piacevole agli occhi, non giocarci con lo sguardo mentre analizzo i particolari, non avere il piacere al tatto di scoprirlo pian piano.
Secondo, ma non necessariamente di secondaria importanza, lo strumento che - come conoscono gli utenti che seguono i miei sproloqui qua e là buttati su questo forum - a breve dovrei acquistare, deve essere leggero e, soprattutto, che scriva in maniera accentuata: non amo il tratto fine.
Con questo nuovo strumento mi eserciterò in greco antico, dunque vi immaginate una bella omega scritta con uno tratto “anoressico”? Certo, non voglio neppure gettarmi nel mondo arcano e antico del carattere gotico; ma voglio comunque poter scrivere "grosso".
Un’esigenza primordiale per l’acquisto di questo strumento è anche la volontà di cambiare il colore all'inchiostro, avevo pensato di acquistare un altro pennino, ma lo scambio continuo, oltre che noioso, ho paura che, alla lunga, possa intaccare la struttura stessa della stilografica.
Veniamo al fatto, ho controllato i modelli e in rapporto alle esigenze allegate, credo che la Namiki Pilot faccia proprio per me. Ora il problema si presenta nella scelta del modello: perché, essenzialmente, alcuni strumenti partono da prezzi irrisori (13/14 euro), fino ad oltrepassare tranquillamente il centinaio? Che cosa cambia? ‘Solo’ il materiale? oppure anche la resa? il tratto? etc.,
ps. credo che il pennino debba essere morbido, flessibile per le mie intenzioni, per il mio utilizzo.
grazie,
In primo luogo, come cita il titolo di questo post sciocco, costituito da una verità ben fatta ed evidente, uno strumento deve piacere: non posso prendere qualcosa in mano, fosse anche la stilografica più consona alle mie esigenze o la più costosa, e non trovarlo piacevole agli occhi, non giocarci con lo sguardo mentre analizzo i particolari, non avere il piacere al tatto di scoprirlo pian piano.
Secondo, ma non necessariamente di secondaria importanza, lo strumento che - come conoscono gli utenti che seguono i miei sproloqui qua e là buttati su questo forum - a breve dovrei acquistare, deve essere leggero e, soprattutto, che scriva in maniera accentuata: non amo il tratto fine.
Con questo nuovo strumento mi eserciterò in greco antico, dunque vi immaginate una bella omega scritta con uno tratto “anoressico”? Certo, non voglio neppure gettarmi nel mondo arcano e antico del carattere gotico; ma voglio comunque poter scrivere "grosso".
Un’esigenza primordiale per l’acquisto di questo strumento è anche la volontà di cambiare il colore all'inchiostro, avevo pensato di acquistare un altro pennino, ma lo scambio continuo, oltre che noioso, ho paura che, alla lunga, possa intaccare la struttura stessa della stilografica.
Veniamo al fatto, ho controllato i modelli e in rapporto alle esigenze allegate, credo che la Namiki Pilot faccia proprio per me. Ora il problema si presenta nella scelta del modello: perché, essenzialmente, alcuni strumenti partono da prezzi irrisori (13/14 euro), fino ad oltrepassare tranquillamente il centinaio? Che cosa cambia? ‘Solo’ il materiale? oppure anche la resa? il tratto? etc.,
ps. credo che il pennino debba essere morbido, flessibile per le mie intenzioni, per il mio utilizzo.
grazie,