Di ritorno dal Giappone: Iroshizuku Tsuki-Yo
Inviato: giovedì 1 agosto 2013, 11:22
Dopo le mie canoniche ferie in Giappone, non potevo tornare a mani vuote: e visto che mi stavo interessando agli inchiostri "blu-neri", non potevo non approfittarne per prendere a prezzo di saldo (1575 yen, al cambio attuale intorno ai 12 euro) l'Iroshizuku Tsuki-Yo.
Appena a casa eccomi a caricare la fedele Omas Extra 620, dopo accurata pulizia, e a provare l'inchiostro. Non sto a fare la scheda tecnica visto che l'ha già fatta più d'uno, mi limito alle mie impressioni: l'inchiostro è molto fluido, tanto che su un A4 da 80 gr/m² tende in qualche punto a "spiumare" un po'. È vero che questi fogli sono cartaccia, ma è anche vero che nessuno tra tutti gli inchiostri che ho provato finora ha avuto questi effetti, nemmeno il suo "fratello" Kon-Peki.
L'eccessiva fluidità si traduce in una maggiore "ruvidità" del pennino sul foglio, come se venisse meno quel minimo di effetto viscoso-lubrificante che altri inchiostri invece garantiscono. Intendiamoci, non so dicendo che gratta o s'impunta, né che il pennino non sia scorrevole. Semplicemente, sembra di percepire maggiormente la superficie del foglio.
Per contro, ovviamente, non c'è il minimo problema né di flusso né di false partenze, il flusso di inchiostro è sempre costante e anche tenere il pennino scoperto senza scrivere per ben 3 minuti, non impedisce un'immediata ripartenza quando si ricomincia a scrivere.
Veniamo al colore. A prima vista, può apparire un blu-nero come altri, un blu un po' spento. Osservandolo bene, però, si notano le peculiarità che rendono unico questo inchiostro. Intanto le sfumature sono bluastre e non grigie come nei "soliti" blu-neri, ed inoltre cambiano a seconda della saturazione del tratto.
A mio avviso un inchiostro ideale per ogni situazione, si presenta come un blu-nero indiscutibile per le situazioni formali, ma è al contempo molto elegante per via degli effetti di saturazione variabile. Il fatto che non secchi sul pennino, e tolleri anche pause relativamente lunghe, lo rende anche un inchiostro ideale - per chi se lo può permettere - per prendere appunti.
Probabilmente, ma dovrei verificarlo sulla M250 che ha un flusso da innaffiatoio, il suo limite potrebbe essere proprio l'uso con penne dal flusso abbondante, un po' per la fluidità, un po' perché - come tutti gli inchiostri che hanno dei bellissimi shading - un flusso eccessivo tende a saturarli completamente e a fare perdere le sfumature di colore.
Per dare un'idea di come rende, eccomi a trascrivere un passo della prefazione di "SAMURAI", di Saburo Sakai, con Martin Caidin e Fred Saito, ed. iBook (ISBN 978-0-7434-1283-4). La traduzione è mia.
Appena a casa eccomi a caricare la fedele Omas Extra 620, dopo accurata pulizia, e a provare l'inchiostro. Non sto a fare la scheda tecnica visto che l'ha già fatta più d'uno, mi limito alle mie impressioni: l'inchiostro è molto fluido, tanto che su un A4 da 80 gr/m² tende in qualche punto a "spiumare" un po'. È vero che questi fogli sono cartaccia, ma è anche vero che nessuno tra tutti gli inchiostri che ho provato finora ha avuto questi effetti, nemmeno il suo "fratello" Kon-Peki.
L'eccessiva fluidità si traduce in una maggiore "ruvidità" del pennino sul foglio, come se venisse meno quel minimo di effetto viscoso-lubrificante che altri inchiostri invece garantiscono. Intendiamoci, non so dicendo che gratta o s'impunta, né che il pennino non sia scorrevole. Semplicemente, sembra di percepire maggiormente la superficie del foglio.
Per contro, ovviamente, non c'è il minimo problema né di flusso né di false partenze, il flusso di inchiostro è sempre costante e anche tenere il pennino scoperto senza scrivere per ben 3 minuti, non impedisce un'immediata ripartenza quando si ricomincia a scrivere.
Veniamo al colore. A prima vista, può apparire un blu-nero come altri, un blu un po' spento. Osservandolo bene, però, si notano le peculiarità che rendono unico questo inchiostro. Intanto le sfumature sono bluastre e non grigie come nei "soliti" blu-neri, ed inoltre cambiano a seconda della saturazione del tratto.
A mio avviso un inchiostro ideale per ogni situazione, si presenta come un blu-nero indiscutibile per le situazioni formali, ma è al contempo molto elegante per via degli effetti di saturazione variabile. Il fatto che non secchi sul pennino, e tolleri anche pause relativamente lunghe, lo rende anche un inchiostro ideale - per chi se lo può permettere - per prendere appunti.
Probabilmente, ma dovrei verificarlo sulla M250 che ha un flusso da innaffiatoio, il suo limite potrebbe essere proprio l'uso con penne dal flusso abbondante, un po' per la fluidità, un po' perché - come tutti gli inchiostri che hanno dei bellissimi shading - un flusso eccessivo tende a saturarli completamente e a fare perdere le sfumature di colore.
Per dare un'idea di come rende, eccomi a trascrivere un passo della prefazione di "SAMURAI", di Saburo Sakai, con Martin Caidin e Fred Saito, ed. iBook (ISBN 978-0-7434-1283-4). La traduzione è mia.