Recensione Pilot Heritage 91
Inviato: sabato 27 luglio 2013, 17:25
La Pilot Heritage 91 è una penna prodotta esclusivamente per il mercato giapponese, è la sorella della Heritage 92 con caricamento a pistone che si trova comunemente in Europa.
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Foto originale dal sito Pilot
E' disponibile in quattro colori: nero, azzurro, rosso e nocciola, in tonalità particolari che "dovrebbero" richiamare i colori Iroshizuku, uso il condizionale perché non ho notato praticamente nessuna somiglianza con i colori a cui si richiamano, che dovrebbero essere nell'ordine tsuki yo, yama-budo e yama-guri.
Stranamente le versioni colorate vengono prodotte solo con pennini F-MF-M-B, mentre la versione nera prevede anche i soft, l'extra fine e gli extra broad.
La penna è di dimensioni medie, è abbastanza snella, con una discreta lunghezza senza avere uno spessore impegnativo, parliamo di 137 mm di lunghezza per un diametro all'impugnatura di 9.5/11 mm (ha uno svaso per le dita), il corpo penna (cioè la lunghezza da aperta pennino escluso) è di 103mm. Ovvero le stesse dimensioni della Heritage 92, addirittura i cappucci sono intercambiabili.
La qualità costruttiva è buona, e gli accoppiamenti sono precisi, infine la clip è molto rigida e non ha gioco laterale.
La scrittura è piacevole, il pennino Fine sembra un po' troppo "puntuto", non arriva a grattare ma non da una sensazione di scorrevolezza, e tutto questo su carta Rhodia, non sulle cartacce su cui sono abituato a scrivere e sulle quali ho paura possa arrivare a grattare. Inoltre non è veramente Fine come un giapponese "standard", ma va più verso un Fine europeo. Il Medio Fine sembra un ottimo compromesso, anche se è ancora un pelo troppo largo per i miei gusti. Il flusso è medio/abbondante, non sbrodola litri di inchiostro sulla carta, ma è abbastanza corposo. Il pennino (14kt - misura 5) è rigido, anche se leggermente più molleggiato del corrispettivo Sailor, non ho provato le versioni soft, ma andando per un'idea dovrebbero essere simili ai 21kt Sailor.
Il caricamento avviene con cartuccia o converter, nota positiva è la compatibilità con il CON-70, che ha una capacità paragonabile ad alcune penne a pistone; il CON-70 è montato ad interferenza con il corpo della sezione, ci vuole un po' di forza per inserirlo del tutto, mentre il CON-50 si inserisce più agevolmente.
La penna a mio modo di vedere si pone come via di mezzo tra la Sapporo e la Professional Gear, almeno come dimensioni, ma è inferiore sia all'una che all'altra dal punto di vista tecnico, mentre costa decisamente di meno delle Sailor (di listino è circa la metà); la Sailor ha un fine che è veramente un capello, e in cartucce si trovano anche gli inchiostri pigmentati, mentre le cartucce Pilot non costituiscono un plus. Di contro sulle Pilot ci si può montare il CON-70, che però è inferiore allo stantuffo della Heritage 92.
In conclusione è una penna fatta bene, e l'azzurro è un bel colore, ma le preferisco la Heritage 92 a stantuffo, restando in casa Pilot; di buono ha il prezzo, non essendo importata in Europa, la si può comprare dal Giappone ad un prezzo contenuto, anche includendo spedizione e dazi doganali.
I voti:
Aspetto: 6,5 - è un design abbastanza comune, non spicca per originalità, ma i colori sono piacevoli.
Costruzione e materiali: 8 - è ben fatta, e le finiture sono ben curate
Caricamento: 6,5 - banale cartuccia/converter, mezzo punto in più per il CON-70
Scrittura: 7 - perde un punto per il Fine non troppo scorrevole, MF e M sono piacevoli, ma a mio parere troppo larghi.
Rapporto Qualità/Prezzo: 8 - Il rapporto è alto grazie al prezzo basso.
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Foto originale dal sito Pilot
E' disponibile in quattro colori: nero, azzurro, rosso e nocciola, in tonalità particolari che "dovrebbero" richiamare i colori Iroshizuku, uso il condizionale perché non ho notato praticamente nessuna somiglianza con i colori a cui si richiamano, che dovrebbero essere nell'ordine tsuki yo, yama-budo e yama-guri.
Stranamente le versioni colorate vengono prodotte solo con pennini F-MF-M-B, mentre la versione nera prevede anche i soft, l'extra fine e gli extra broad.
La penna è di dimensioni medie, è abbastanza snella, con una discreta lunghezza senza avere uno spessore impegnativo, parliamo di 137 mm di lunghezza per un diametro all'impugnatura di 9.5/11 mm (ha uno svaso per le dita), il corpo penna (cioè la lunghezza da aperta pennino escluso) è di 103mm. Ovvero le stesse dimensioni della Heritage 92, addirittura i cappucci sono intercambiabili.
La qualità costruttiva è buona, e gli accoppiamenti sono precisi, infine la clip è molto rigida e non ha gioco laterale.
La scrittura è piacevole, il pennino Fine sembra un po' troppo "puntuto", non arriva a grattare ma non da una sensazione di scorrevolezza, e tutto questo su carta Rhodia, non sulle cartacce su cui sono abituato a scrivere e sulle quali ho paura possa arrivare a grattare. Inoltre non è veramente Fine come un giapponese "standard", ma va più verso un Fine europeo. Il Medio Fine sembra un ottimo compromesso, anche se è ancora un pelo troppo largo per i miei gusti. Il flusso è medio/abbondante, non sbrodola litri di inchiostro sulla carta, ma è abbastanza corposo. Il pennino (14kt - misura 5) è rigido, anche se leggermente più molleggiato del corrispettivo Sailor, non ho provato le versioni soft, ma andando per un'idea dovrebbero essere simili ai 21kt Sailor.
Il caricamento avviene con cartuccia o converter, nota positiva è la compatibilità con il CON-70, che ha una capacità paragonabile ad alcune penne a pistone; il CON-70 è montato ad interferenza con il corpo della sezione, ci vuole un po' di forza per inserirlo del tutto, mentre il CON-50 si inserisce più agevolmente.
La penna a mio modo di vedere si pone come via di mezzo tra la Sapporo e la Professional Gear, almeno come dimensioni, ma è inferiore sia all'una che all'altra dal punto di vista tecnico, mentre costa decisamente di meno delle Sailor (di listino è circa la metà); la Sailor ha un fine che è veramente un capello, e in cartucce si trovano anche gli inchiostri pigmentati, mentre le cartucce Pilot non costituiscono un plus. Di contro sulle Pilot ci si può montare il CON-70, che però è inferiore allo stantuffo della Heritage 92.
In conclusione è una penna fatta bene, e l'azzurro è un bel colore, ma le preferisco la Heritage 92 a stantuffo, restando in casa Pilot; di buono ha il prezzo, non essendo importata in Europa, la si può comprare dal Giappone ad un prezzo contenuto, anche includendo spedizione e dazi doganali.
I voti:
Aspetto: 6,5 - è un design abbastanza comune, non spicca per originalità, ma i colori sono piacevoli.
Costruzione e materiali: 8 - è ben fatta, e le finiture sono ben curate
Caricamento: 6,5 - banale cartuccia/converter, mezzo punto in più per il CON-70
Scrittura: 7 - perde un punto per il Fine non troppo scorrevole, MF e M sono piacevoli, ma a mio parere troppo larghi.
Rapporto Qualità/Prezzo: 8 - Il rapporto è alto grazie al prezzo basso.