FountainPen.it Forum

Stimolato dai vostri interessantissimi interventi in questa nuova sezione e dalla vostra impressionante bravura, ho deciso che mi cimenterò anch'io nel disegno con la stilografica. Purtroppo non sono bravo quanto voi , ma non desisto dal coltivare la passione per il disegno perchè, nonostante i risultati discutibili, è un'attività che mi rilassa tantissimo.
Vengo al dunque:
in genere, non inizio a disegnare sapendo quali possano essere gli sviluppi del disegno da comporre e mi lascio guidare dal flusso dei miei pensieri. "La materia e i pensieri si trasformano insieme, cambiando gradualmente, fino al momento in cui la mente è in quiete e la materia ha trovato la sua forma" direbbe Pirsing. Stavolta, invece, vorrei provare a pianificare i passi da compiere.

Per il mio primo disegno con la stilo ho deciso di reinterpretare un disegno che ho fatto con la Pilot V5 e la Pilot Vsign:
Con la grafica digitale ho provato a prefigurarmi l'obiettivo da perseguire:
Preciso che, quest'ultima, non è una immagine da copiare, ma, piuttosto, una direzione verso la quale orientare il lavoro.
Vorrei aggiungere tridimensionalità alla figura. Potrei variare il tratto di campitura di riempimento o passare il decolorante per dare dei colpi di luce. Voi cosa fareste?

Esaminado i vostri disegni, se non ho frainteso, mi pare che i passaggi da compiere siano:
1) preparare Il fondo del disegno (inchiostro, poi decolorante) e lasciarlo asciugare;
2) eseguire le campiture con inchiostro nero ;
3) dare i colpi di luce col decolorante;
Sono certo che il vostro contributo mi aiuterebbe molto ad individuare la retta via!
Vi ringrazio anticipatamente,
Emmanuele

Mi piace molto il tuo disegno, ha personalità!
Lascio la parola a Marco per le risposte alle domande tecniche. Mi sento di dirti solo due cose: che fai benissimo a pianificare, perché una cosa è l'ispirazione e un'altra è la sua realizzazione. Per trasformare un'idea o trasferire una sensazione su un supporto, occorrono degli strumenti e il tratto della mano. Se la testa non sa cosa fare, la mano sarà lo stesso incerta e lo stesso imprevedibile può essere il risultato. E' solo la mia opinione, sia chiaro
Sulla tridimensionalità. A disegnare il volume sono le ombre, ancor più dei rapporti dimensionali fra i volumi. Pensaci, sperimenta, osserva.
E continua a disegnare!!!

Ciao Irishtales,
grazie, per il complimento.

Irishtales ha scritto: fai benissimo a pianificare, perché una cosa è l'ispirazione e un'altra è la sua realizzazione. Per trasformare un'idea o trasferire una sensazione su un supporto, occorrono degli strumenti e il tratto della mano. Se la testa non sa cosa fare, la mano sarà lo stesso incerta e lo stesso imprevedibile può essere il risultato. E' solo la mia opinione, sia chiaro

Totalmente d'accordo con la tua opinione. Senza testa, tecnica ed esperienza Il risultato è spesso imprevedibile. Anzi, direi che nel mio caso è prevedibile che non sia un gran risultato.
Può capitare, però, di non ricercare la bellezza o la capacità comunicativa del disegno. Spesso mi pongo sul foglio con la necessità di liberarmi dalle costrizioni di necessità ed il risultato estetico, funzionale e utilitario del segno grafico diventano, per me, aspetti secondari. Forse ciò dipende dal fatto che, per motivi professionali e di studio, passo molto tempo a pianificare ogni pixel dei disegni che realizzo (confesso di essere anch'io un Caddista pentito! ).
Sono convinto, però, che finalizzando il disegno alla ricerca di un risultato complessivo accettabile, potrebbe darmi qualche emozione in più rispetto al puro sfogo grafico. Me ne sono reso conto guardando i vostri bei disegni.

Avete consigli da darmi su che penna stilo utilizzare per realizzare ritratti con la stilo?
Forse ci vorebbe una penna extra fine giapponese, o no?


Cordiali saluti, Emmanuele.

Penne stilo. Per i tratteggi, necessitando di un tratto EF molto molto sottile, ho optato per le Pilot Penmanship, che in Italia non ho trovato ma per fortuna nel Regno Unito sì e tempo un paio di settimane ne avevo ben tre caricate con inchiostri di colori differenti solo per uso grafico! (foto presa in internet)
E ancora le Lamy, il cui tratto del pennino EF è meno sottile di quello delle Pilot, ma le puoi sfruttare anche a pennino sottosopra (capovolte) per avere una tratto più fine ma lo stesso nitido. Se vuoi una penna stilo che abbia l'effetto di un piccolo pennello, prova una fude (varie marche, fra cui le ottime ma economiche Duke):
viewtopic.php?f=8&t=3338&p=44361&hilit= ... esi#p44361

Grazie tante per i preziosi consigli, proverò subito col pennino Lamy EF rovesciato e farò in modo di procurarmi le altre penne.
Saluti, Emmanuele.

Ciao Emmanuele.

Ho piacere di vederti al Circolo armato di buone intenzioni. E allora perché non ti iscrivi? Per farlo è sufficiente che tu, nel Pannello di Controllo Utente scelga la linguetta Gruppi, selezioni Circolo Artistico e dia l'OK.
Quando la tua richiesta di iscrizione sarà stata confermata, sotto il tuo avatar comparirà il badge stellato del circolo stesso.

Passiamo ora alla procedura per il lavoro che vorresti fare.

Esegui per primo lo sfondo applicando il sanguigno/terra di Siena con successiva decolorazione e lavaggio. Devi aver deciso prima dove fermarti, perché fare per esteso il fondo paglierino scuro o farlo parziale cambia le cose.
Lo vuoi fare per esteso? Se sì, devi sapere che poi per fare gli sfumati del volto stilizzato dovrai adoperare un mozzetto (pennello mozzato detto anche stampiglio) quasi asciutto, da picchiettare in verticale sulle zone che ti interessano fino a raggiungere l'effetto voluto. Questo perché, se tu adoperassi un pennello normale per fare le sfumature di un nuovo colore, smuoveresti quello sottostante con inevitabile formazione di macchie e aloni.
Se vuoi farti un'idea dell'uso che si può fare del mozzetto dai un'occhiata al mio ultimo lavoro barche07 dove l'ho adoperato diffusamente nella parte al di là del fiume. Più umido, e quindi producendo una grana più grossa, sul poggio in ultimo piano e sulla massicciata di sinistra (parete della stessa e cespugli), più asciutto, e quindi con puntini più sottili la macchia arbustiva sopra la massicciata e quella di destra, sopra la macchia di arbusti più scuri, fatti, quest'ultimi, con più passate a mozzetto con diverse gradazioni di umidità e intensità di colore. Tieni presente che l'effetto può essere molto più finito, ma a me non interessava sfumare più di tanto. Ad ogni modo la finezza della sfumatura dipende essenzialmente da quanto è asciutto il pennello.
Un diverso esempio di uso del mozzetto lo trovi in barche01 per l'esecuzione degli alberi oltre il fiume e dei loro riflessi sull'acqua (tranne i quattro pioppi cipressini, evidentemente, fatti tenendo di taglio un pennello piatto). In questo caso l'ho impiegato, tenendolo molto umido, non per sfumare, ma per dare indeterminatezza al contorno della macchia arborea e dei suoi riflessi sul fiume.

Di un paio di mozzetti allego una foto.
A questo punto, quale che sia il tuo fondo, (e a seconda di quale hai fatto, cambia, VOLENDO, solo il modo di eseguire gli sfumati, perché il mozzetto lo DEVI adoperare sopra un fondo precedentemente eseguito, ma PUOI adoperarlo anche se il fondo non c'è), disegni il volto stilizzato, fai le sfumature per dare tridimensionalità (a pennello normale o a mozzetto), fai le macchiettature interne col sanguigno/terra di Siena (di cui, almeno la parte sopra gli sfumati, a mozzetto), e per ultimi i neri pieni. Per finire, i colpi di luce e i ritocchi.

Il lavoro di cui sopra dovrebbe essere fatto su carta da acquerello da circa 300 g/mq. La scelta è irrinunciabile in caso di sfondo completo.

Per le altre cose ti ha già risposto perfettamente Daniela.

Cordialità

Ora, Emmanuele, fai parte ufficialmente del Circolo Artistico.
Grazie della tua adesione e complimenti!

Ciao

Mille volte grazie.... per l'invito ad iscrivermi al gruppo e per la paziente ed attenta assistenza che state esercitando entrambi. La descrizione della procedura é molto chiara. Farò presto dei test prima di avviare la realizzazione dell'elaborato finale. Mi occorre solo un po' di tempo per procurarmi i materiali e gli strumenti adatti.
Vi farò sapere.
Saluti, Emmanuele.

Immenso Marco. Grazie anche da parte mia. Continuo a prendere appunti e soprattutto ad imparare.

Irishtales ha scritto:Se la testa non sa cosa fare, la mano sarà lo stesso incerta e lo stesso imprevedibile può essere il risultato. E' solo la mia opinione, sia chiaro

Non è solo la tua opinione, Daniela.

"Non ha l’ottimo artista alcun concetto
c’un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all’intelletto."
(Michelangelo Buonarroti Rime/151 vv 1-4)

Sei, come vedi, in abbastanza buona compagnia.

Durante l'ultimo episodio di catarsi grafica, strofinando la punta della mia Lamy sul foglio, è sbucato fuori lui, che un po' le somiglia.
Il genio della Lamy St:
Battutaccia a parte, ho provato a fare questo primo disegno al tratto con la stilografica. Questo E' un esercizio propedeutico al disegno precedentemente pianificato nel topic.
Non fate caso al tratto indisciplinato, ero in vena di sperimentazioni ardite. La verità è che non riesco a controllare tanto bene il tratto e non sono certo che, prima o poi, ci riuscirò. Trovo che il disegno con la stilografica non mi venga tanto naturale. Difficile! Mi servirà tanto esercizio e, purtroppo, non ho molto tempo da dedicare al disegno.

Grazie per il consiglio di girare la punta per i tratti più sottili,la dritta s'è rivelata molto efficace. Ne gradirei altri ed anche tante critiche per correggere un po' di difetti.
Saluti.

Invece a me piace molto il tuo "genio della...Lamy"!!!
E' originale. E il tratto non mi sembra indisciplinato, anzi...
Hai controllato luci ed ombre alla perfezione e dato tridimensionalità usando solo il tratto della penna, senza ombreggiare con i pennelli.
Il mio insegnante era fissato con Morandi e ha trasmesso a me la passione per le matite del Maestro. E anche se qui stiamo dissertando di inchiostri (più difficili da gestire a parità di intenti perché con la stessa matita, dipendentemente dalla inclinazione e dalla pressione del tratto e dal trattamento della punta, si possono ottenere un'infinità di linee differenti), devo dire che il tuo lavoro al di là del soggetto, mi ricorda molto i disegni dell'artista.
Ma a proposito di artista e maestro...aspettiamo i commenti del nostro Lafountain...

Grazie da parte del genio.
Riguardo al fatto che i miei disegni ti ricordino le opere di Morandi...che dire, mi pare troppo! Non è che il tuo insegnante ti ha trasmesso la passione per le matite di Morandi con la terapia d'urto, per cui adesso vedi cose che somigliano alle opere di Morandi in ogni dove? Scherzi a parte, grazie anche per questo. La tua impressione, più che da una somiglianza reale, potrebbe derivare dal fatto che uso spesso le matite per il disegno al tratto/sfumato e, inevitabilmente, devo aver riversato in questo disegno un po' delle mie esperienze precedenti.
Saluti.

SJONES81 ha scritto:Non è che il tuo insegnante ti ha trasmesso la passione per le matite di Morandi con la terapia d'urto, per cui adesso vedi cose che somigliano alle opere di Morandi in ogni dove?

Può darsi, ma lo attribuisco di più al carattere (vedere il lato bello di ogni cosa) e...non mi dispiace avere questa visione del mondo...
Ma noi dissertiamo, dissertiamo e ...Marco??? (mi sembra d'essere in classe prima della lezione)

Irishtales ha scritto: Può darsi, ma lo attribuisco di più al carattere (vedere il lato bello di ogni cosa) e...non mi dispiace avere questa visione del mondo...

Ah, ecco! Il bicchiere mezzo pieno! Ottima prospettiva la tua!

Irishtales ha scritto: Ma noi dissertiamo, dissertiamo e ...Marco??? (mi sembra d'essere in classe prima della lezione)

Starà affillando gli strumenti per la giusta punizione da infliggermi? D'altronde, chi di Lamy ferisce.... (era l'ultima pessima... per oggi).

A proposito di Lamy e pennini affilati, consiglio di utilizzare il pennino rovesciato solo con penne da battaglia o pennini facili da sostituire ed economici. L' EF non è più lo stesso da quando l'ho maltrattato. Forse ho zappato troppo sul foglio. si forma sempre un velo di inchiostro sul dorso del pennino. La cosa è riconducibile al maltrattamento? Poco male, lo terrò per il disegno e ne ricomprerò con una piccolissima spesa uno nuovo per la scrittura. Spero sia solo il pennino.