Pelikan 4001 Royal Blue (vintage)
Inviato: domenica 9 marzo 2025, 19:11
Terza recensione degli inchiostri "vintage" che ho recuperato da un negozio di antichità.
Qui ci vuole coraggio, incoscienza e pure un po' di spavalderia: stiamo parlando di uno dei più famosi, famigerati, amati e odiati inchiostri stilografici di tutti i tempi: il mitologico 4001 Royal Blue di scolastica memoria.
Inchiostro caposaldo della produzione Pelikan "popolare " , facilissimo da trovare, se entrate in una qualsiasi cartoleria, anche dei più disparati e disagiati paesini della penisola e chiedete dell'inchiostro per stilografiche vi verrà messo sul bancone un pacchetto da 6 di cartucce Pelikan 4001 Royal Blue, di età spesso imprecisabile a volte pure mezze secche.
Spesso odiato da chi, ai tempi in cui si usavano ancora le stilografiche a scuola, è stato sottoposto alla privazione della libertà di scelta/pensiero/parola e scrittura per quanto riguarda l'inchiostro da usare: o Pelikan 4001 blu oppure niente. Le terribili maestre non accettavano nemmeno che lo scolaretto in alternativa scrivesse col suo stesso sangue .
Denigrato da molti perché troppo slavato, troppo secco, troppo triste, troppo scolastico, troppo poco tutto.
Tuttavia è ancora qui, e nei supermercati tedeschi si trova regolarmente (esperienza personale) sia in cartucce che calamai , a fianco a qualche rara alternativa: di solito Lamy, cartucce Faber Castell o le solite "anonime" nei boccioni.
Ma allora com'è possibile? Tutti questi difetti sono solo malelingue? Piccoli fanciulli traumatizzati che da adulti portano ancora le ferite psicologiche e lo odiano in quanto portatore di incubi blu (slavato)?
No, è tutto vero. Ma c'è dell'altro.
È l'inchiostro meno resistente all'acqua che abbia mai usato, se a dieci chilometri di distanza sta piovendo, a casa vostra il 4001 blu si auto cancella già mentre state scrivendo.
Questo è meraviglioso! Bellissimo. Impagabile!
Soprattutto se dovete pulirlo da penne dimenticate inchiostrate per decenni, tutte le volte che ne metto una sotto il rubinetto e scende quell'azzurrino bluette tendente all'ametista subito elevo una preghiera al santo chimico che lo ha inventato. So già infatti che tempo un paio d'ore la penna sarà bella che lavata e pronta all'uso.
Vu sporcate mani, camicia, scrivania, piedi , capelli etc quando caricate la vostra stilografica? No problem se usate questo inchiostro!
Usate cartaccia dí pessimo qualità e/o penne che sembrano degli innaffiatoi per le azalee? Pelikan 4001 è vostro amico!
Fate soesso ettroit da ottoghiaffia? 4001 Royal Blue e "cancellino" sono il vostro pane quotidiano!
Ora bando alle ciance e passiamo a descrivere com'è questo inchiostro.
Dalla confezione risulta sicuramente datato, non ho idea di quanti anni abbia ma direi sicuramente più di 20, anzi non vorrei dire una boiata ma forse risale agli anni '80.
L'ho provato su varie penne e si comporta in modo molto simile a quello attualmente in commercio. La prima differenza che salta subito all'occhio, anzi al naso, è l'odore: sembra di aver aperto una latta dí sverniciante!
L'odore di solvente è bello intenso e si sente anche annusando la penna.
Fortunatamente non rimane sulla carta ad inchiostro asciutto.
I questo test ho usato carta Pigna Styl è una Pelikan 120 con pennino F.
La penna in questione ha un alimentatore con dei consumi di inchiostro paragonabili a quelli di un Iveco Turbostar.
A pieno carico.
In salita.
Nonostante questo l'inchiostro regge benissimo il flusso, non allarga il tratto e non spiuma, sebbene la carta non sia particolarmente di qualità.
Assente il trapasso dall'altro lato, si vede solo un pochino di ghosting.
L'inchiostro asciuga in 20 secondi circa, nonostante la portata di svariati metri cubi al secondo.
Ovviamente la lubrificazione è sotto la media da buona tradizione 4001 blu e la scorrevolezza è buona, anzi ottima dato il flusso, la penna corre velocemente con un feedback "matitoso" piacevole .
Il colore è il classico blu da quaderni di scuola, con una piccola punta di violetto di sottofondo.
E la saturazione?
Eeehhhh ecco perché ho usato una Pelikan di una volta.
Ecco perché si dice che gli inchiostri Pelikan sono stati progettati per le loro penne.
Con una Pelikan con alimentatore in ebanite il 4001 RB appena messo giù è quasi il fratello "educato" del Baystate Blue!
Una roba da non crederci!
Brillantissimo, intenso, salta fuori dalla pagina!
Poi si asciuga e diventa un blu "normale", ma comunque ben saturo e corposo, lontano parente di quel diafano azzurrello che si ottiene con le cartucce nelle penne moderne, tutte a dieta di riso in bianco e succo di limone.
Il Pelikan 4001 va messo sulle penne che pasteggiano a carbonara, guanciale e fettunta!
Penne che trangugiano inchiostro come una Cadillac Eldorado.
Penne che quando ordinano i ravioli li misurano a vassoi .
Su penne così da il meglio di sé.
Qui le recensioni degli altri 4001:
viewtopic.php?t=34192
viewtopic.php?t=34170
Qui ci vuole coraggio, incoscienza e pure un po' di spavalderia: stiamo parlando di uno dei più famosi, famigerati, amati e odiati inchiostri stilografici di tutti i tempi: il mitologico 4001 Royal Blue di scolastica memoria.
Inchiostro caposaldo della produzione Pelikan "popolare " , facilissimo da trovare, se entrate in una qualsiasi cartoleria, anche dei più disparati e disagiati paesini della penisola e chiedete dell'inchiostro per stilografiche vi verrà messo sul bancone un pacchetto da 6 di cartucce Pelikan 4001 Royal Blue, di età spesso imprecisabile a volte pure mezze secche.
Spesso odiato da chi, ai tempi in cui si usavano ancora le stilografiche a scuola, è stato sottoposto alla privazione della libertà di scelta/pensiero/parola e scrittura per quanto riguarda l'inchiostro da usare: o Pelikan 4001 blu oppure niente. Le terribili maestre non accettavano nemmeno che lo scolaretto in alternativa scrivesse col suo stesso sangue .
Denigrato da molti perché troppo slavato, troppo secco, troppo triste, troppo scolastico, troppo poco tutto.
Tuttavia è ancora qui, e nei supermercati tedeschi si trova regolarmente (esperienza personale) sia in cartucce che calamai , a fianco a qualche rara alternativa: di solito Lamy, cartucce Faber Castell o le solite "anonime" nei boccioni.
Ma allora com'è possibile? Tutti questi difetti sono solo malelingue? Piccoli fanciulli traumatizzati che da adulti portano ancora le ferite psicologiche e lo odiano in quanto portatore di incubi blu (slavato)?
No, è tutto vero. Ma c'è dell'altro.
È l'inchiostro meno resistente all'acqua che abbia mai usato, se a dieci chilometri di distanza sta piovendo, a casa vostra il 4001 blu si auto cancella già mentre state scrivendo.
Questo è meraviglioso! Bellissimo. Impagabile!
Soprattutto se dovete pulirlo da penne dimenticate inchiostrate per decenni, tutte le volte che ne metto una sotto il rubinetto e scende quell'azzurrino bluette tendente all'ametista subito elevo una preghiera al santo chimico che lo ha inventato. So già infatti che tempo un paio d'ore la penna sarà bella che lavata e pronta all'uso.
Vu sporcate mani, camicia, scrivania, piedi , capelli etc quando caricate la vostra stilografica? No problem se usate questo inchiostro!
Usate cartaccia dí pessimo qualità e/o penne che sembrano degli innaffiatoi per le azalee? Pelikan 4001 è vostro amico!
Fate soesso ettroit da ottoghiaffia? 4001 Royal Blue e "cancellino" sono il vostro pane quotidiano!
Ora bando alle ciance e passiamo a descrivere com'è questo inchiostro.
Dalla confezione risulta sicuramente datato, non ho idea di quanti anni abbia ma direi sicuramente più di 20, anzi non vorrei dire una boiata ma forse risale agli anni '80.
L'ho provato su varie penne e si comporta in modo molto simile a quello attualmente in commercio. La prima differenza che salta subito all'occhio, anzi al naso, è l'odore: sembra di aver aperto una latta dí sverniciante!
L'odore di solvente è bello intenso e si sente anche annusando la penna.
Fortunatamente non rimane sulla carta ad inchiostro asciutto.
I questo test ho usato carta Pigna Styl è una Pelikan 120 con pennino F.
La penna in questione ha un alimentatore con dei consumi di inchiostro paragonabili a quelli di un Iveco Turbostar.
A pieno carico.
In salita.
Nonostante questo l'inchiostro regge benissimo il flusso, non allarga il tratto e non spiuma, sebbene la carta non sia particolarmente di qualità.
Assente il trapasso dall'altro lato, si vede solo un pochino di ghosting.
L'inchiostro asciuga in 20 secondi circa, nonostante la portata di svariati metri cubi al secondo.
Ovviamente la lubrificazione è sotto la media da buona tradizione 4001 blu e la scorrevolezza è buona, anzi ottima dato il flusso, la penna corre velocemente con un feedback "matitoso" piacevole .
Il colore è il classico blu da quaderni di scuola, con una piccola punta di violetto di sottofondo.
E la saturazione?
Eeehhhh ecco perché ho usato una Pelikan di una volta.
Ecco perché si dice che gli inchiostri Pelikan sono stati progettati per le loro penne.
Con una Pelikan con alimentatore in ebanite il 4001 RB appena messo giù è quasi il fratello "educato" del Baystate Blue!
Una roba da non crederci!
Brillantissimo, intenso, salta fuori dalla pagina!
Poi si asciuga e diventa un blu "normale", ma comunque ben saturo e corposo, lontano parente di quel diafano azzurrello che si ottiene con le cartucce nelle penne moderne, tutte a dieta di riso in bianco e succo di limone.
Il Pelikan 4001 va messo sulle penne che pasteggiano a carbonara, guanciale e fettunta!
Penne che trangugiano inchiostro come una Cadillac Eldorado.
Penne che quando ordinano i ravioli li misurano a vassoi .
Su penne così da il meglio di sé.
Qui le recensioni degli altri 4001:
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