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Per esercitarmi utilizzo spesso la gouache, una tempera addizionata di gomma arabica e gesso (o biacca), che diluita con acqua crea una soluzione facile da stendere, che scivola bene sui pennini, specie sui Mitchell in rame (Italics) utilizzati per le prove che inserisco.
Nella prova con gouache ocra (addizionata con nero, ovviamente sempre gouache) ho utilizzato un pennino n.4 con serbatoio.
Nella prova in blu, un pennino dello steso tipo, n.3 con serbatoio.
Il disegno invece è fatto con la stessa soluzione, ma utilizzando un pennino di acciaio scolastico, a punta, e ovviamente un pennellino morbido e gouache molto diluita per l'ombreggiatura attorno, in tono.
Purtroppo è un tipo di soluzione che ha tutti i difetti immaginabili circa la durata nel tempo e la sensibilità all'umidità. Per non parlare degli accidentali contatti con l'acqua. E' a base di tempera e quindi dilava irrimediabilmente.
Ottimo per gli esercizi, specie per chi come me ama quel tipo di consistenza e plasticità, ma per gli scritti che devono rimanere è consigliabile affidarsi a qualcosa che renda giustizia al detto "Verba volant scripta manent"...

Mi sembra che Hebborn abbia colpito ancora
Bella scrittura, ma sull'inchiostro poco mi pronuncio perchè bisognerebbe vedere dal vivo, comunque è il tipo di calligrafia a cui aspiro anch'io.
A proposito dei pennini di rame: vedo che ci hai preso bene confidenza!

Hebborn ha colpito e continua a colpire! Adoro il suo libro
I pennini (italics: quelli "giusti"...hem... ) li ho da pochi giorni, anzi da poche ore! Appena arrivati li ho messi subito al lavoro e li ho già dovuti pulire a fondo da quanto ho usato sia il 3 che il 4. Ne ho dovuti prendere degli altri, non si sa mai...
Con la gouache ho un bel feeling, ma le variazioni cromatiche sono sempre in agguato, ogni volta che si intinge il pennino, a meno di non utilizzare un pennello per riempire il serbatoio.
Qui c'è un bel video tutorial:
http://www.youtube.com/watch?v=EfqIqPaQeS8