Ripristino 25enne Omas Extra 620
Inviato: martedì 8 gennaio 2013, 20:19
Ed ecco come ho rimesso in marcia la mia Omas di 25 anni fa ritrovata in un cassetto.
Purtroppo non ho raccolto foto, quindi dovrete accontentarvi della descrizione. Almeno finché non deciderò fra qualche giorno di smontarla di nuovo per lubrificarla, visto che l'ho solo aperta, lavata e richiusa, e comprensibilmente lo stantuffo non è scorrevolissimo (anche se funziona comunque bene, senza impuntamenti o attriti particolari), e allora approfitterò magari per fare qualche foto al processo di smontaggio e montaggio.
All'inizio lo stantuffo si presentava quasi bloccato, probabilmente incrostato. Quindi l'ho messa in un bicchiere di plastica pieno d'acqua, continuando a cambiare l'acqua finché non è rimasta pulita, aiutandomi col poco movimento dello stantuffo, ma senza forzare.
Dopo l'ho aperta. Aprire una Omas di questo tipo è piuttosto facile, la parte del pennino (appena sotto la filettatura del tappo) si svita e viene via.
Io uso un metodo poco ortodosso ma abbastanza efficace: avvolgo uno scottex triplo o quadruplo per evitare graffi, poi con uno schiaccianoci o una cagnetta da idraulico stringo e svito. Con un minimo di sensibilità (è ovvio che se strizzate troppo sbriciolate la plastica!) è un sistema più affidabile che andare a mani nude: richiede una presa molto salda, e a mani nude c'è il rischio che salti via, rompendo tutto (o alternativamente piantandosi il pennino in una mano a mo' di crocifissione... ugualmente spiacevole!).
Ho quindi lasciato tutto in acqua, finché lo stantuffo non si è sbloccato. A questo punto, svitando la vite di comando dello stantuffo fino in fondo, la si è potuta rimuovere.
Con un cacciavite a croce grosso ho quindi spinto lo stantuffo fuori dal corpo principale, dopodiché ho potuto ripulire e lavare accuratamente il tutto.
Non mi sono spinto a smontare il pennino, in effetti non lo ritenevo necessario e mi sarei riservato l'operazione in caso la penna non avesse funzionato.
Una volta lavato tutto per bene con l'acqua, ho asciugato tutto attentamente con uno scottex curando di non lasciare parti bagnate.
Il fastidio più grosso è stato rimontare lo stantuffo: mi ci è voluta un po' di pazienza e diversi tentativi per regolarlo correttamente, ovvero fare in modo che a vite svitata arrivasse "in fondo", ma contemporaneamente non "mangiasse" parte della corsa e perdesse quindi capacità di inchiostro (e quindi autonomia nella scrittura).
Purtroppo l'unica nota dolente di quella stilografica è l'assenza di una finestrella per verificare il livello d'inchiostro, quindi risultava impossibile verificare, a corpo portapennino montato, il movimento dello stantuffo.
Ho quindi fatto diverse misure usando uno stuzzicadenti come riscontro, per verificare che a vite svitata arrivasse fino a dove sarebbe arrivato il portapennino montato, ma contemporaneamente a vite avvitata lo stantuffo risalisse il massimo possibile. Quando ho raggiunto quella che ritenevo la posizione massima (lo stantuffo ora ha uno scorrimento di circa 2~2,5 cm), ho riavvitato il corpo portapennino.
Prima di fare danni con l'inchiostro, ho provato a riempire il serbatoio con dell'acqua per verificare perdite macroscopiche, che non sono risultate esserci. L'ho quindi svuotata, asciugata tamponando sul pennino con dello scottex, e l'ho quindi riempita con l'inchiostro. La "vecchietta" ha subito ripreso il suo tratto morbido che le era proprio
...sembra complicatissimo, ma ci vuole più a raccontarlo che a farlo!
Saluti!
Purtroppo non ho raccolto foto, quindi dovrete accontentarvi della descrizione. Almeno finché non deciderò fra qualche giorno di smontarla di nuovo per lubrificarla, visto che l'ho solo aperta, lavata e richiusa, e comprensibilmente lo stantuffo non è scorrevolissimo (anche se funziona comunque bene, senza impuntamenti o attriti particolari), e allora approfitterò magari per fare qualche foto al processo di smontaggio e montaggio.
All'inizio lo stantuffo si presentava quasi bloccato, probabilmente incrostato. Quindi l'ho messa in un bicchiere di plastica pieno d'acqua, continuando a cambiare l'acqua finché non è rimasta pulita, aiutandomi col poco movimento dello stantuffo, ma senza forzare.
Dopo l'ho aperta. Aprire una Omas di questo tipo è piuttosto facile, la parte del pennino (appena sotto la filettatura del tappo) si svita e viene via.
Io uso un metodo poco ortodosso ma abbastanza efficace: avvolgo uno scottex triplo o quadruplo per evitare graffi, poi con uno schiaccianoci o una cagnetta da idraulico stringo e svito. Con un minimo di sensibilità (è ovvio che se strizzate troppo sbriciolate la plastica!) è un sistema più affidabile che andare a mani nude: richiede una presa molto salda, e a mani nude c'è il rischio che salti via, rompendo tutto (o alternativamente piantandosi il pennino in una mano a mo' di crocifissione... ugualmente spiacevole!).
Ho quindi lasciato tutto in acqua, finché lo stantuffo non si è sbloccato. A questo punto, svitando la vite di comando dello stantuffo fino in fondo, la si è potuta rimuovere.
Con un cacciavite a croce grosso ho quindi spinto lo stantuffo fuori dal corpo principale, dopodiché ho potuto ripulire e lavare accuratamente il tutto.
Non mi sono spinto a smontare il pennino, in effetti non lo ritenevo necessario e mi sarei riservato l'operazione in caso la penna non avesse funzionato.
Una volta lavato tutto per bene con l'acqua, ho asciugato tutto attentamente con uno scottex curando di non lasciare parti bagnate.
Il fastidio più grosso è stato rimontare lo stantuffo: mi ci è voluta un po' di pazienza e diversi tentativi per regolarlo correttamente, ovvero fare in modo che a vite svitata arrivasse "in fondo", ma contemporaneamente non "mangiasse" parte della corsa e perdesse quindi capacità di inchiostro (e quindi autonomia nella scrittura).
Purtroppo l'unica nota dolente di quella stilografica è l'assenza di una finestrella per verificare il livello d'inchiostro, quindi risultava impossibile verificare, a corpo portapennino montato, il movimento dello stantuffo.
Ho quindi fatto diverse misure usando uno stuzzicadenti come riscontro, per verificare che a vite svitata arrivasse fino a dove sarebbe arrivato il portapennino montato, ma contemporaneamente a vite avvitata lo stantuffo risalisse il massimo possibile. Quando ho raggiunto quella che ritenevo la posizione massima (lo stantuffo ora ha uno scorrimento di circa 2~2,5 cm), ho riavvitato il corpo portapennino.
Prima di fare danni con l'inchiostro, ho provato a riempire il serbatoio con dell'acqua per verificare perdite macroscopiche, che non sono risultate esserci. L'ho quindi svuotata, asciugata tamponando sul pennino con dello scottex, e l'ho quindi riempita con l'inchiostro. La "vecchietta" ha subito ripreso il suo tratto morbido che le era proprio
...sembra complicatissimo, ma ci vuole più a raccontarlo che a farlo!
Saluti!