Vostre opinioni sul pennino Triumph
Inviato: martedì 3 gennaio 2023, 14:53
Buongiorno a tutti
vediamo se qualcuno ha voglia di filosofeggiare con me in merito ad un pennino ed al suo carattere.
Amo profondamente il tratto della mia Sheaffer col pennino Triumph F, che ho sempre usato con il Noodler's Walnut.
Mi sembra che il pennino abbia una sua personalità, e che non sia soltanto un "F". Dalla foto che allego, si intuisce come il tratto ascendente risulti leggermente più secco e il discendente più umido. Inoltre, io avverto il tratto come leggermente tagliente, spigoloso (diciamo come potrebbe essere un journal o uno stub?), ed è una caratteristica che mi piace moltissimo. Trattandosi di una penna di almeno 60 anni, ricordo che qualcuno mi aveva detto che il pennino potrebbe essersi consumato in un certo modo, in base a come veniva utilizzato (è possibile o me lo sono sognata?).
Oltre che fare una sviolinata a questa penna, che mi emoziona ogni volta che la utilizzo, volevo un vostro parere: voi come le definireste? Dire che è un pennino fine, non sembra riduttivo? Inoltre non è flessibile, senza dubbio, ma non riuscirei a definirlo rigido: ha una qualche tipo di morbidezza nella sua non eccessiva scorrevolezza; è assai difficile rendere in parole la sensazione.
Per esempio, il pennino della Falcon, per quanto molto molleggiato, è anche rigido, e nella scrittura giornaliera, non è poi così piacevole. Mentre mi piacerebbe avere altre penne che scrivono come la Sheaffer.
Allora mi sorge un altro dubbio: dipenderà dall'inclinazione con cui tengo la penna? Dalla distanza tra il pennino e la mano (io impugno la penna piuttosto in basso, ma ovviamente in base alla struttura della penna stesa, la distanza mano-punta del pennino non sarà mai identica in tutte le penne).
Più passo del tempo ad usare stilografiche, e in teoria a conoscerle, meno le capisco, nel senso buono del termine. Perché le descrizioni analitiche non renderanno neppur vagamente le sensazioni che se ne ricevono. Più di un paio di scarpe, mi sembra oggi che la penna vada provata.
Magari ho detto ovvietà, magari ho detto sciocchezze.
vediamo se qualcuno ha voglia di filosofeggiare con me in merito ad un pennino ed al suo carattere.
Amo profondamente il tratto della mia Sheaffer col pennino Triumph F, che ho sempre usato con il Noodler's Walnut.
Mi sembra che il pennino abbia una sua personalità, e che non sia soltanto un "F". Dalla foto che allego, si intuisce come il tratto ascendente risulti leggermente più secco e il discendente più umido. Inoltre, io avverto il tratto come leggermente tagliente, spigoloso (diciamo come potrebbe essere un journal o uno stub?), ed è una caratteristica che mi piace moltissimo. Trattandosi di una penna di almeno 60 anni, ricordo che qualcuno mi aveva detto che il pennino potrebbe essersi consumato in un certo modo, in base a come veniva utilizzato (è possibile o me lo sono sognata?).
Oltre che fare una sviolinata a questa penna, che mi emoziona ogni volta che la utilizzo, volevo un vostro parere: voi come le definireste? Dire che è un pennino fine, non sembra riduttivo? Inoltre non è flessibile, senza dubbio, ma non riuscirei a definirlo rigido: ha una qualche tipo di morbidezza nella sua non eccessiva scorrevolezza; è assai difficile rendere in parole la sensazione.
Per esempio, il pennino della Falcon, per quanto molto molleggiato, è anche rigido, e nella scrittura giornaliera, non è poi così piacevole. Mentre mi piacerebbe avere altre penne che scrivono come la Sheaffer.
Allora mi sorge un altro dubbio: dipenderà dall'inclinazione con cui tengo la penna? Dalla distanza tra il pennino e la mano (io impugno la penna piuttosto in basso, ma ovviamente in base alla struttura della penna stesa, la distanza mano-punta del pennino non sarà mai identica in tutte le penne).
Più passo del tempo ad usare stilografiche, e in teoria a conoscerle, meno le capisco, nel senso buono del termine. Perché le descrizioni analitiche non renderanno neppur vagamente le sensazioni che se ne ricevono. Più di un paio di scarpe, mi sembra oggi che la penna vada provata.
Magari ho detto ovvietà, magari ho detto sciocchezze.