Montegrappa Elmo 02
Inviato: domenica 6 novembre 2022, 12:27
Salve, mi accingo a trascrivere le mie valutazioni, più possibile coscienziose, sulla stilografica Montegrappa Elmo 02 con pennino EF, con alimentazione a cartuccia/converter, da me acquistata.
Voglio premettere che non sono un grande estimatore della casa di Bassano nella sua attuale produzione che, diciamo così, ritengo un po' troppo appariscente, qualche volta che trascende nel kitsch, per cui mi sono avvicinato a questa stilografica ritenendola a mio avviso la più lineare al suo scopo, non eccessiva, e soprattutto perché attirato dall’offerta con cui veniva proposta (ne ho parlato in altra discussione).
La penna mi è stata consegnata nella sua confezione originale completa di converter, cartucce di cortesia e cartigli vari. La “Elmo 02” in generale si presenta con linee lievemente coniche convesse, quasi minimalista trasmettendo altresì una percezione, e non solo, di solidità e qualità costruttiva. Si impugna con una certa comodità e soddisfazione tanto da invitarti a scrivere, compito quest’ultimo che assolve egregiamente e anche dopo lunghe sedute non affatica (la prima carica l’ho consumata senza interruzione), per cui ritengo che soddisfi positivamente la sua funzione. E’ proprio nella manualità che la percezione di solidità/qualità si trasforma da semplice stimolo visivo a realtà sensoriale tattile. La resina risulta ottimamente lavorata con accuratezza anche nei particolari e molto lucida. Per quanto mi riguarda la sobrietà di questa penna, che incide anche sulla sua bellezza, sarebbe ancora più elevata se, ad eccezione naturalmente del fermaglio, fosse stata prodotta interamente in resina; ma qui si entra decisamente in valutazioni troppo soggettive. Veniamo ai particolari:
Tutte le rifiniture mi sembrano rodiate e ben eseguite; la filettatura sul corpo della penna è eseguita a unico filetto con ampio passo e con profilo trapezoidale abbastanza basso tanto da non interrompere drasticamente la linearità della sagoma intera. La stessa vite sul corpo della penna è in metallo ed è alta sul lato esterno circa 4 mm. mentre all’interno del fusto si prolunga fino a 9 mm il che significa che esternamente viene coperta dalla resina per circa 5 mm. . Tale conformazione di filettatura permette l’avvitamento completo nella madrevite del cappuccio (questa a sua volta prodotta direttamente sulla resina) in un giro e mezzo. La madrevite del cappuccio è ricoperta all’esterno da una vera rodiata alta circa 7,5 mm., piatta e con spigoli smussati a forma conica verso il suo termine. Sulla vera, serigrafato credo al laser, viene riportato in corsivo il marchio “Montegrappa” (perfettamente in asse ortogonale con il fermaglio) mentre dalla parte opposta e con caratteri minuscoli ma in maiuscolo risulta la scritta “MADE IN ITALY”. Il fermaglio a cravatta, in metallo rodiato, lungo 37 mm., è largo all’attaccatura 6 mm. e termina a forma di goccia con punta larga mm. 4, con forma lievemente convessa e reca l’incisione longitudinale di 6 lievi solchi che si rastremano fino alla punta, interrotti da 5 barrette trasversali ed in rilievo poste immediatamente prima dell’ansa a contatto con il cappuccio, là dove esiste il massimo restringimento della larghezza del fermaglio; ritengo visivamente piacevole e funzionale.
La forma del cappuccio è tronco conica, lievemente convessa e termina con una testa liscia a piramide molto bassa. In fase di scrittura può calzare in maniera solida ma naturalmente il baricentro si sposta nella parte posteriore (io scrivo sempre senza calzare il cappuccio a meno che non sia funzionale alle dimensioni).
La parte esterna della sezione scrittura è in resina mentre l’indotto dove viene innestata la cartuccia/converter è in metallo. Sulla parte esterna dell’indotto esiste la filettatura, questa volta a passo ridotto, su cui viene avvitata la madrevite del corpo penna. La sezione scrittura è a forma tronco conica , lunga in totale 19 mm. ed a circa 3,5 mm prima del suo termine si diverge leggermente formando una specie di invaso utile per l’impugnatura.
Il corpo penna inizia con la vite in metallo rodiato che è l’unica soluzione di continuità tra la restante resina del corpo e la sezione scrivente, senza alcuna formazione di scalini. La restante parte del corpo penna come detto è in resina con forma leggermente convessa maggiormente accentuata verso il termine (fondello) che è formato da una piramide liscia molto bassa, uguale a quella del cappuccio.
Il motore della penna è determinato da un pennino in acciaio Jowo #6 con il tipico conduttore in abs con decorazione geometrica incisa a forma ottogonale concatenata, marchiato Montegrappa che sovrasta la dicitura “Italia”. Penso, ma credo di poter essere smentito da qualche esperto, che il pennino sia “aggiustato” in casa oppure prodotto secondo specifiche della Montegrappa perché l’ho trovato più piacevole nell’uso rispetto ad analoghi che ho potuto provare.
Il converter proprietario con attacco standart di cui la penna è dotata ha l’innesto a vite e questo giova alla solidità e sicurezza del complesso.
Sono stato molto prolisso nella descrizione, me ne scuso ma è la mia prima in tal senso e qui gioca l’inesperienza. Per quanto riguarda il nocciolo della valutazione, cioè “la guida su strada”, me la cavo con quattro parole: sono rimasto pienamente soddisfatto. Ho già detto della qualità elevata della costruzione ma quello che mi ha suscitato un piacere che non mi sarei aspettato è il comportamento nella scrittura: mai un tentennamento, ottimo flusso costante, il pennino è rigido e nonostante sia di grado EF (europeo) non gratta mai, ti trasmette quel minimo ritorno che ti fa comprendere di stare scrivendo sulla carta e non sull’acqua, in poche parole non è scivoloso. Ad alcuni questo può non piacere, magari preferisce un pennino molto “burroso”; per me un minimo di feedback è necessario perché dà la padronanza nello scrivere ed alla lunga non stanca come invece potrebbe essere con un pennino che non trasmette alcun ritorno ed è poco controllabile.
Sintesi della mia valutazione:
• La comprerei al prezzo in cui viene venduta ? No ;
• La comprerei sapendo a priori delle sue qualità? Probabilmente si .
Da questo, avendo già descritto i pregi mi rimane di indicare i difetti:
• Prezzo sfacciatamente alto, se solo fosse in linea con la concorrenza secondo me la penna avrebbe un ottimo mercato;
• L’avrei dotata di un conduttore in ebanite, non che quello in abs funzioni male ma avrebbe anche lenito un poco il rimorso dell’esborso per l’acquisto;
• Una sede per un o-ring sull’indotto (si chiama così?) in metallo della sezione scrivente avrebbe permesso una chiusura ermetica che, considerando il corpo penna pezzo unico, avrebbe consentito anche l’uso eventuale a contagocce.
Alcuni dati di dimensioni:
peso totale con converter e inchiostro : g. 33
lunghezza totale da chiusa : 142,3 mm.
lunghezza solo penna : mm. 128,5
diametro corpo penna (max e min) : mm. 14 / 10
peso del cappuccio : g. 12
lunghezza cappucchio : mm. 63
larghezza cappuccio (max e min) : mm. 17 / 13 .-
Segue alcune prove comparazioni dimensioni e tratto pennino
Voglio premettere che non sono un grande estimatore della casa di Bassano nella sua attuale produzione che, diciamo così, ritengo un po' troppo appariscente, qualche volta che trascende nel kitsch, per cui mi sono avvicinato a questa stilografica ritenendola a mio avviso la più lineare al suo scopo, non eccessiva, e soprattutto perché attirato dall’offerta con cui veniva proposta (ne ho parlato in altra discussione).
La penna mi è stata consegnata nella sua confezione originale completa di converter, cartucce di cortesia e cartigli vari. La “Elmo 02” in generale si presenta con linee lievemente coniche convesse, quasi minimalista trasmettendo altresì una percezione, e non solo, di solidità e qualità costruttiva. Si impugna con una certa comodità e soddisfazione tanto da invitarti a scrivere, compito quest’ultimo che assolve egregiamente e anche dopo lunghe sedute non affatica (la prima carica l’ho consumata senza interruzione), per cui ritengo che soddisfi positivamente la sua funzione. E’ proprio nella manualità che la percezione di solidità/qualità si trasforma da semplice stimolo visivo a realtà sensoriale tattile. La resina risulta ottimamente lavorata con accuratezza anche nei particolari e molto lucida. Per quanto mi riguarda la sobrietà di questa penna, che incide anche sulla sua bellezza, sarebbe ancora più elevata se, ad eccezione naturalmente del fermaglio, fosse stata prodotta interamente in resina; ma qui si entra decisamente in valutazioni troppo soggettive. Veniamo ai particolari:
Tutte le rifiniture mi sembrano rodiate e ben eseguite; la filettatura sul corpo della penna è eseguita a unico filetto con ampio passo e con profilo trapezoidale abbastanza basso tanto da non interrompere drasticamente la linearità della sagoma intera. La stessa vite sul corpo della penna è in metallo ed è alta sul lato esterno circa 4 mm. mentre all’interno del fusto si prolunga fino a 9 mm il che significa che esternamente viene coperta dalla resina per circa 5 mm. . Tale conformazione di filettatura permette l’avvitamento completo nella madrevite del cappuccio (questa a sua volta prodotta direttamente sulla resina) in un giro e mezzo. La madrevite del cappuccio è ricoperta all’esterno da una vera rodiata alta circa 7,5 mm., piatta e con spigoli smussati a forma conica verso il suo termine. Sulla vera, serigrafato credo al laser, viene riportato in corsivo il marchio “Montegrappa” (perfettamente in asse ortogonale con il fermaglio) mentre dalla parte opposta e con caratteri minuscoli ma in maiuscolo risulta la scritta “MADE IN ITALY”. Il fermaglio a cravatta, in metallo rodiato, lungo 37 mm., è largo all’attaccatura 6 mm. e termina a forma di goccia con punta larga mm. 4, con forma lievemente convessa e reca l’incisione longitudinale di 6 lievi solchi che si rastremano fino alla punta, interrotti da 5 barrette trasversali ed in rilievo poste immediatamente prima dell’ansa a contatto con il cappuccio, là dove esiste il massimo restringimento della larghezza del fermaglio; ritengo visivamente piacevole e funzionale.
La forma del cappuccio è tronco conica, lievemente convessa e termina con una testa liscia a piramide molto bassa. In fase di scrittura può calzare in maniera solida ma naturalmente il baricentro si sposta nella parte posteriore (io scrivo sempre senza calzare il cappuccio a meno che non sia funzionale alle dimensioni).
La parte esterna della sezione scrittura è in resina mentre l’indotto dove viene innestata la cartuccia/converter è in metallo. Sulla parte esterna dell’indotto esiste la filettatura, questa volta a passo ridotto, su cui viene avvitata la madrevite del corpo penna. La sezione scrittura è a forma tronco conica , lunga in totale 19 mm. ed a circa 3,5 mm prima del suo termine si diverge leggermente formando una specie di invaso utile per l’impugnatura.
Il corpo penna inizia con la vite in metallo rodiato che è l’unica soluzione di continuità tra la restante resina del corpo e la sezione scrivente, senza alcuna formazione di scalini. La restante parte del corpo penna come detto è in resina con forma leggermente convessa maggiormente accentuata verso il termine (fondello) che è formato da una piramide liscia molto bassa, uguale a quella del cappuccio.
Il motore della penna è determinato da un pennino in acciaio Jowo #6 con il tipico conduttore in abs con decorazione geometrica incisa a forma ottogonale concatenata, marchiato Montegrappa che sovrasta la dicitura “Italia”. Penso, ma credo di poter essere smentito da qualche esperto, che il pennino sia “aggiustato” in casa oppure prodotto secondo specifiche della Montegrappa perché l’ho trovato più piacevole nell’uso rispetto ad analoghi che ho potuto provare.
Il converter proprietario con attacco standart di cui la penna è dotata ha l’innesto a vite e questo giova alla solidità e sicurezza del complesso.
Sono stato molto prolisso nella descrizione, me ne scuso ma è la mia prima in tal senso e qui gioca l’inesperienza. Per quanto riguarda il nocciolo della valutazione, cioè “la guida su strada”, me la cavo con quattro parole: sono rimasto pienamente soddisfatto. Ho già detto della qualità elevata della costruzione ma quello che mi ha suscitato un piacere che non mi sarei aspettato è il comportamento nella scrittura: mai un tentennamento, ottimo flusso costante, il pennino è rigido e nonostante sia di grado EF (europeo) non gratta mai, ti trasmette quel minimo ritorno che ti fa comprendere di stare scrivendo sulla carta e non sull’acqua, in poche parole non è scivoloso. Ad alcuni questo può non piacere, magari preferisce un pennino molto “burroso”; per me un minimo di feedback è necessario perché dà la padronanza nello scrivere ed alla lunga non stanca come invece potrebbe essere con un pennino che non trasmette alcun ritorno ed è poco controllabile.
Sintesi della mia valutazione:
• La comprerei al prezzo in cui viene venduta ? No ;
• La comprerei sapendo a priori delle sue qualità? Probabilmente si .
Da questo, avendo già descritto i pregi mi rimane di indicare i difetti:
• Prezzo sfacciatamente alto, se solo fosse in linea con la concorrenza secondo me la penna avrebbe un ottimo mercato;
• L’avrei dotata di un conduttore in ebanite, non che quello in abs funzioni male ma avrebbe anche lenito un poco il rimorso dell’esborso per l’acquisto;
• Una sede per un o-ring sull’indotto (si chiama così?) in metallo della sezione scrivente avrebbe permesso una chiusura ermetica che, considerando il corpo penna pezzo unico, avrebbe consentito anche l’uso eventuale a contagocce.
Alcuni dati di dimensioni:
peso totale con converter e inchiostro : g. 33
lunghezza totale da chiusa : 142,3 mm.
lunghezza solo penna : mm. 128,5
diametro corpo penna (max e min) : mm. 14 / 10
peso del cappuccio : g. 12
lunghezza cappucchio : mm. 63
larghezza cappuccio (max e min) : mm. 17 / 13 .-
Segue alcune prove comparazioni dimensioni e tratto pennino