Milan Pen Show - Mostra Scambio di Milano
22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Montegrappa Elmo 02
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- Crescent Filler
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- Iscritto il: lunedì 20 dicembre 2021, 16:26
- La mia penna preferita: Visconti Manhattan Green
- Il mio inchiostro preferito: Iroshizuku Kon Peki
- Località: Regio V Picenum
- Gender:
Montegrappa Elmo 02
Salve, mi accingo a trascrivere le mie valutazioni, più possibile coscienziose, sulla stilografica Montegrappa Elmo 02 con pennino EF, con alimentazione a cartuccia/converter, da me acquistata.
Voglio premettere che non sono un grande estimatore della casa di Bassano nella sua attuale produzione che, diciamo così, ritengo un po' troppo appariscente, qualche volta che trascende nel kitsch, per cui mi sono avvicinato a questa stilografica ritenendola a mio avviso la più lineare al suo scopo, non eccessiva, e soprattutto perché attirato dall’offerta con cui veniva proposta (ne ho parlato in altra discussione).
La penna mi è stata consegnata nella sua confezione originale completa di converter, cartucce di cortesia e cartigli vari. La “Elmo 02” in generale si presenta con linee lievemente coniche convesse, quasi minimalista trasmettendo altresì una percezione, e non solo, di solidità e qualità costruttiva. Si impugna con una certa comodità e soddisfazione tanto da invitarti a scrivere, compito quest’ultimo che assolve egregiamente e anche dopo lunghe sedute non affatica (la prima carica l’ho consumata senza interruzione), per cui ritengo che soddisfi positivamente la sua funzione. E’ proprio nella manualità che la percezione di solidità/qualità si trasforma da semplice stimolo visivo a realtà sensoriale tattile. La resina risulta ottimamente lavorata con accuratezza anche nei particolari e molto lucida. Per quanto mi riguarda la sobrietà di questa penna, che incide anche sulla sua bellezza, sarebbe ancora più elevata se, ad eccezione naturalmente del fermaglio, fosse stata prodotta interamente in resina; ma qui si entra decisamente in valutazioni troppo soggettive. Veniamo ai particolari:
Tutte le rifiniture mi sembrano rodiate e ben eseguite; la filettatura sul corpo della penna è eseguita a unico filetto con ampio passo e con profilo trapezoidale abbastanza basso tanto da non interrompere drasticamente la linearità della sagoma intera. La stessa vite sul corpo della penna è in metallo ed è alta sul lato esterno circa 4 mm. mentre all’interno del fusto si prolunga fino a 9 mm il che significa che esternamente viene coperta dalla resina per circa 5 mm. . Tale conformazione di filettatura permette l’avvitamento completo nella madrevite del cappuccio (questa a sua volta prodotta direttamente sulla resina) in un giro e mezzo. La madrevite del cappuccio è ricoperta all’esterno da una vera rodiata alta circa 7,5 mm., piatta e con spigoli smussati a forma conica verso il suo termine. Sulla vera, serigrafato credo al laser, viene riportato in corsivo il marchio “Montegrappa” (perfettamente in asse ortogonale con il fermaglio) mentre dalla parte opposta e con caratteri minuscoli ma in maiuscolo risulta la scritta “MADE IN ITALY”. Il fermaglio a cravatta, in metallo rodiato, lungo 37 mm., è largo all’attaccatura 6 mm. e termina a forma di goccia con punta larga mm. 4, con forma lievemente convessa e reca l’incisione longitudinale di 6 lievi solchi che si rastremano fino alla punta, interrotti da 5 barrette trasversali ed in rilievo poste immediatamente prima dell’ansa a contatto con il cappuccio, là dove esiste il massimo restringimento della larghezza del fermaglio; ritengo visivamente piacevole e funzionale.
La forma del cappuccio è tronco conica, lievemente convessa e termina con una testa liscia a piramide molto bassa. In fase di scrittura può calzare in maniera solida ma naturalmente il baricentro si sposta nella parte posteriore (io scrivo sempre senza calzare il cappuccio a meno che non sia funzionale alle dimensioni).
La parte esterna della sezione scrittura è in resina mentre l’indotto dove viene innestata la cartuccia/converter è in metallo. Sulla parte esterna dell’indotto esiste la filettatura, questa volta a passo ridotto, su cui viene avvitata la madrevite del corpo penna. La sezione scrittura è a forma tronco conica , lunga in totale 19 mm. ed a circa 3,5 mm prima del suo termine si diverge leggermente formando una specie di invaso utile per l’impugnatura.
Il corpo penna inizia con la vite in metallo rodiato che è l’unica soluzione di continuità tra la restante resina del corpo e la sezione scrivente, senza alcuna formazione di scalini. La restante parte del corpo penna come detto è in resina con forma leggermente convessa maggiormente accentuata verso il termine (fondello) che è formato da una piramide liscia molto bassa, uguale a quella del cappuccio.
Il motore della penna è determinato da un pennino in acciaio Jowo #6 con il tipico conduttore in abs con decorazione geometrica incisa a forma ottogonale concatenata, marchiato Montegrappa che sovrasta la dicitura “Italia”. Penso, ma credo di poter essere smentito da qualche esperto, che il pennino sia “aggiustato” in casa oppure prodotto secondo specifiche della Montegrappa perché l’ho trovato più piacevole nell’uso rispetto ad analoghi che ho potuto provare.
Il converter proprietario con attacco standart di cui la penna è dotata ha l’innesto a vite e questo giova alla solidità e sicurezza del complesso.
Sono stato molto prolisso nella descrizione, me ne scuso ma è la mia prima in tal senso e qui gioca l’inesperienza. Per quanto riguarda il nocciolo della valutazione, cioè “la guida su strada”, me la cavo con quattro parole: sono rimasto pienamente soddisfatto. Ho già detto della qualità elevata della costruzione ma quello che mi ha suscitato un piacere che non mi sarei aspettato è il comportamento nella scrittura: mai un tentennamento, ottimo flusso costante, il pennino è rigido e nonostante sia di grado EF (europeo) non gratta mai, ti trasmette quel minimo ritorno che ti fa comprendere di stare scrivendo sulla carta e non sull’acqua, in poche parole non è scivoloso. Ad alcuni questo può non piacere, magari preferisce un pennino molto “burroso”; per me un minimo di feedback è necessario perché dà la padronanza nello scrivere ed alla lunga non stanca come invece potrebbe essere con un pennino che non trasmette alcun ritorno ed è poco controllabile.
Sintesi della mia valutazione:
• La comprerei al prezzo in cui viene venduta ? No ;
• La comprerei sapendo a priori delle sue qualità? Probabilmente si .
Da questo, avendo già descritto i pregi mi rimane di indicare i difetti:
• Prezzo sfacciatamente alto, se solo fosse in linea con la concorrenza secondo me la penna avrebbe un ottimo mercato;
• L’avrei dotata di un conduttore in ebanite, non che quello in abs funzioni male ma avrebbe anche lenito un poco il rimorso dell’esborso per l’acquisto;
• Una sede per un o-ring sull’indotto (si chiama così?) in metallo della sezione scrivente avrebbe permesso una chiusura ermetica che, considerando il corpo penna pezzo unico, avrebbe consentito anche l’uso eventuale a contagocce.
Alcuni dati di dimensioni:
peso totale con converter e inchiostro : g. 33
lunghezza totale da chiusa : 142,3 mm.
lunghezza solo penna : mm. 128,5
diametro corpo penna (max e min) : mm. 14 / 10
peso del cappuccio : g. 12
lunghezza cappucchio : mm. 63
larghezza cappuccio (max e min) : mm. 17 / 13 .-
Segue alcune prove comparazioni dimensioni e tratto pennino
Voglio premettere che non sono un grande estimatore della casa di Bassano nella sua attuale produzione che, diciamo così, ritengo un po' troppo appariscente, qualche volta che trascende nel kitsch, per cui mi sono avvicinato a questa stilografica ritenendola a mio avviso la più lineare al suo scopo, non eccessiva, e soprattutto perché attirato dall’offerta con cui veniva proposta (ne ho parlato in altra discussione).
La penna mi è stata consegnata nella sua confezione originale completa di converter, cartucce di cortesia e cartigli vari. La “Elmo 02” in generale si presenta con linee lievemente coniche convesse, quasi minimalista trasmettendo altresì una percezione, e non solo, di solidità e qualità costruttiva. Si impugna con una certa comodità e soddisfazione tanto da invitarti a scrivere, compito quest’ultimo che assolve egregiamente e anche dopo lunghe sedute non affatica (la prima carica l’ho consumata senza interruzione), per cui ritengo che soddisfi positivamente la sua funzione. E’ proprio nella manualità che la percezione di solidità/qualità si trasforma da semplice stimolo visivo a realtà sensoriale tattile. La resina risulta ottimamente lavorata con accuratezza anche nei particolari e molto lucida. Per quanto mi riguarda la sobrietà di questa penna, che incide anche sulla sua bellezza, sarebbe ancora più elevata se, ad eccezione naturalmente del fermaglio, fosse stata prodotta interamente in resina; ma qui si entra decisamente in valutazioni troppo soggettive. Veniamo ai particolari:
Tutte le rifiniture mi sembrano rodiate e ben eseguite; la filettatura sul corpo della penna è eseguita a unico filetto con ampio passo e con profilo trapezoidale abbastanza basso tanto da non interrompere drasticamente la linearità della sagoma intera. La stessa vite sul corpo della penna è in metallo ed è alta sul lato esterno circa 4 mm. mentre all’interno del fusto si prolunga fino a 9 mm il che significa che esternamente viene coperta dalla resina per circa 5 mm. . Tale conformazione di filettatura permette l’avvitamento completo nella madrevite del cappuccio (questa a sua volta prodotta direttamente sulla resina) in un giro e mezzo. La madrevite del cappuccio è ricoperta all’esterno da una vera rodiata alta circa 7,5 mm., piatta e con spigoli smussati a forma conica verso il suo termine. Sulla vera, serigrafato credo al laser, viene riportato in corsivo il marchio “Montegrappa” (perfettamente in asse ortogonale con il fermaglio) mentre dalla parte opposta e con caratteri minuscoli ma in maiuscolo risulta la scritta “MADE IN ITALY”. Il fermaglio a cravatta, in metallo rodiato, lungo 37 mm., è largo all’attaccatura 6 mm. e termina a forma di goccia con punta larga mm. 4, con forma lievemente convessa e reca l’incisione longitudinale di 6 lievi solchi che si rastremano fino alla punta, interrotti da 5 barrette trasversali ed in rilievo poste immediatamente prima dell’ansa a contatto con il cappuccio, là dove esiste il massimo restringimento della larghezza del fermaglio; ritengo visivamente piacevole e funzionale.
La forma del cappuccio è tronco conica, lievemente convessa e termina con una testa liscia a piramide molto bassa. In fase di scrittura può calzare in maniera solida ma naturalmente il baricentro si sposta nella parte posteriore (io scrivo sempre senza calzare il cappuccio a meno che non sia funzionale alle dimensioni).
La parte esterna della sezione scrittura è in resina mentre l’indotto dove viene innestata la cartuccia/converter è in metallo. Sulla parte esterna dell’indotto esiste la filettatura, questa volta a passo ridotto, su cui viene avvitata la madrevite del corpo penna. La sezione scrittura è a forma tronco conica , lunga in totale 19 mm. ed a circa 3,5 mm prima del suo termine si diverge leggermente formando una specie di invaso utile per l’impugnatura.
Il corpo penna inizia con la vite in metallo rodiato che è l’unica soluzione di continuità tra la restante resina del corpo e la sezione scrivente, senza alcuna formazione di scalini. La restante parte del corpo penna come detto è in resina con forma leggermente convessa maggiormente accentuata verso il termine (fondello) che è formato da una piramide liscia molto bassa, uguale a quella del cappuccio.
Il motore della penna è determinato da un pennino in acciaio Jowo #6 con il tipico conduttore in abs con decorazione geometrica incisa a forma ottogonale concatenata, marchiato Montegrappa che sovrasta la dicitura “Italia”. Penso, ma credo di poter essere smentito da qualche esperto, che il pennino sia “aggiustato” in casa oppure prodotto secondo specifiche della Montegrappa perché l’ho trovato più piacevole nell’uso rispetto ad analoghi che ho potuto provare.
Il converter proprietario con attacco standart di cui la penna è dotata ha l’innesto a vite e questo giova alla solidità e sicurezza del complesso.
Sono stato molto prolisso nella descrizione, me ne scuso ma è la mia prima in tal senso e qui gioca l’inesperienza. Per quanto riguarda il nocciolo della valutazione, cioè “la guida su strada”, me la cavo con quattro parole: sono rimasto pienamente soddisfatto. Ho già detto della qualità elevata della costruzione ma quello che mi ha suscitato un piacere che non mi sarei aspettato è il comportamento nella scrittura: mai un tentennamento, ottimo flusso costante, il pennino è rigido e nonostante sia di grado EF (europeo) non gratta mai, ti trasmette quel minimo ritorno che ti fa comprendere di stare scrivendo sulla carta e non sull’acqua, in poche parole non è scivoloso. Ad alcuni questo può non piacere, magari preferisce un pennino molto “burroso”; per me un minimo di feedback è necessario perché dà la padronanza nello scrivere ed alla lunga non stanca come invece potrebbe essere con un pennino che non trasmette alcun ritorno ed è poco controllabile.
Sintesi della mia valutazione:
• La comprerei al prezzo in cui viene venduta ? No ;
• La comprerei sapendo a priori delle sue qualità? Probabilmente si .
Da questo, avendo già descritto i pregi mi rimane di indicare i difetti:
• Prezzo sfacciatamente alto, se solo fosse in linea con la concorrenza secondo me la penna avrebbe un ottimo mercato;
• L’avrei dotata di un conduttore in ebanite, non che quello in abs funzioni male ma avrebbe anche lenito un poco il rimorso dell’esborso per l’acquisto;
• Una sede per un o-ring sull’indotto (si chiama così?) in metallo della sezione scrivente avrebbe permesso una chiusura ermetica che, considerando il corpo penna pezzo unico, avrebbe consentito anche l’uso eventuale a contagocce.
Alcuni dati di dimensioni:
peso totale con converter e inchiostro : g. 33
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peso del cappuccio : g. 12
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larghezza cappuccio (max e min) : mm. 17 / 13 .-
Segue alcune prove comparazioni dimensioni e tratto pennino
„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“
Giuseppe
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Montegrappa Elmo 02
Recensione ricca di informazioni interessanti. Bell'acquisto, complimenti. Attendo con ansia di vedere come scrive 
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Giovanni
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Prova comparazione dimensioni :
Prova comparazione scrittura pennini EF:„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“
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Bella ed interessante recensione, è una penna che mi piace ma aspetto un offerta perché il prezzo pieno mi sembra esagerato.
Piccolo commento sulle foto di confronto, ogni volta che vedo a fianco una 146 ed una 88 big mi sorprende notare che da chiusa la 146 appare più grande, in realtà tolto il cappuccio la 88 big è decisamente più lunga.
Piccolo commento sulle foto di confronto, ogni volta che vedo a fianco una 146 ed una 88 big mi sorprende notare che da chiusa la 146 appare più grande, in realtà tolto il cappuccio la 88 big è decisamente più lunga.
Cesare Augusto
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Grazie
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Grazie. Per quanto riguarda 146 e 88 big stupisce anche me: Aurora senza cappuccio è più lunga di 5 mm. di cui 2 solo di pennino, ma è un rebbi lunghi .Automedonte ha scritto: ↑domenica 6 novembre 2022, 13:47 Bella ed interessante recensione, è una penna che mi piace ma aspetto un offerta perché il prezzo pieno mi sembra esagerato.
Piccolo commento sulle foto di confronto, ogni volta che vedo a fianco una 146 ed una 88 big mi sorprende notare che da chiusa la 146 appare più grande, in realtà tolto il cappuccio la 88 big è decisamente più lunga.
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Molto ben scritta questa recensione, forse metterei degli spazi.
Ho l'impressione che la mia MIA con pennino M scriva più sottile del tuo EF. Chissá se è un M difettoso o un EF finito nel mucchio da marchiare M.
viewtopic.php?p=349985#p349985
Ho l'impressione che la mia MIA con pennino M scriva più sottile del tuo EF. Chissá se è un M difettoso o un EF finito nel mucchio da marchiare M.
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In parte, seppur minima, influisce anche l'inchiostro. Ho visto la tua discussione e quell' M è veramente fine. Sono sempre dell'opinione che una verifica inconfutabile si debba fare con identico inchiostro, carta e "mano" .
Comunque la Elmo 02 EF con inchiostro Leonardo Nero è tra le mie poche penne che riesce a scrivere con il suo solo peso.
Comunque la Elmo 02 EF con inchiostro Leonardo Nero è tra le mie poche penne che riesce a scrivere con il suo solo peso.
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Concordinovainvicta ha scritto: ↑domenica 6 novembre 2022, 20:12 Comunque la Elmo 02 EF con inchiostro Leonardo Nero è tra le mie poche penne che riesce a scrivere con il suo solo peso.
o su quanto dici della Elmo02... io tra le tante penne anche piu' costose che possiedo alla fine non riesco mai a staccarmi mi piace com'è nella sua sobrietà elegantissima e come scrive .... scrive anche col Leonardo che è abbastanza difficile come inchiostro se ci metti un giapponese vola....
vendendo i tuoi esempi ho l'impressione che scrivi con la penna molto perpendicolare al foglio e questo assottiglia il tratto ....drstins8n ha scritto: ↑domenica 6 novembre 2022, 16:53 Ho l'impressione che la mia MIA con pennino M scriva più sottile del tuo EF. Chissá se è un M difettoso o un EF finito nel mucchio da marchiare M.
viewtopic.php?p=349985#p349985
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Montegrappa Elmo 02
Bellissima rassegna, pulita, informativa, soppesata, per una penna che trovo abbia linee particolarmente belle, di quelle che sa fare Montegrappa.
Mi é piaciuto molto leggerla e mi ha spinto ad andare a dare un'occhiata alla beniamina. Grazie.
Mi é piaciuto molto leggerla e mi ha spinto ad andare a dare un'occhiata alla beniamina. Grazie.
- francoiacc
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Montegrappa Elmo 02
Grazie per la tua esaustiva recensione. La Elmo 02 ha una linea di chiara discendenza dalla Classica, per intenderci appartiene alla fortunata famiglia dove troviamo bellezze come la Extra 1930, Miya e Mia. Sono penne dalle proporzioni e forma eleganti, penne che impugnate danno una bella sensazione di solidità e soprattutto di penna importante.
Riguardo a quanto scrivi sugli aspetti negativi, la penna anche dotata di oring non si presterebbe ad uso da eye dropper, in quanto la parte metallica della sezione sarebbe comunque a contatto con l’inchiostro rischiando di rovinarsi con il tempo. Che poi questa cosa di usare le penne a cartuccia come eye dropper non mi è mai sembrata una gran furbata visto la praticità di portarsi dietro una scatola di cartucce. Per me l’oring ha una utilità diversa che è quella di evitare che quando si svita il cappuccio si sviti il fusto. Capita a volte che la coppia di serraggio del fusto sia inferiore a quella del cappuccio e piuttosto che venir via la penna per intero rimanga la sezione nel fusto svitandosi solo il fusto, con un oring la cosa viene elegantemente risolta.
Sul prezzo concordo, lo trovo davvero alto per quel che offre, ma siamo in linea con l’offerta Montegrappa che si posiziona su una fascia di prezzo molto (troppo) elevata.
Infine riguardo al pennino hai avuto modo di verificare che sia un JoWo provando a scambiarlo con altri gruppi JoWo (ad esempio Franklin Cristoph, Leonardo)?

Riguardo a quanto scrivi sugli aspetti negativi, la penna anche dotata di oring non si presterebbe ad uso da eye dropper, in quanto la parte metallica della sezione sarebbe comunque a contatto con l’inchiostro rischiando di rovinarsi con il tempo. Che poi questa cosa di usare le penne a cartuccia come eye dropper non mi è mai sembrata una gran furbata visto la praticità di portarsi dietro una scatola di cartucce. Per me l’oring ha una utilità diversa che è quella di evitare che quando si svita il cappuccio si sviti il fusto. Capita a volte che la coppia di serraggio del fusto sia inferiore a quella del cappuccio e piuttosto che venir via la penna per intero rimanga la sezione nel fusto svitandosi solo il fusto, con un oring la cosa viene elegantemente risolta.
Sul prezzo concordo, lo trovo davvero alto per quel che offre, ma siamo in linea con l’offerta Montegrappa che si posiziona su una fascia di prezzo molto (troppo) elevata.
Infine riguardo al pennino hai avuto modo di verificare che sia un JoWo provando a scambiarlo con altri gruppi JoWo (ad esempio Franklin Cristoph, Leonardo)?
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penna molto interessante per la sua semplice originalità, concordo che come posizionamento di prezzo fa fatica ad esser giustificata questa penna, ritengo che montegrappa visti i suoi prezzi, potrebbe abbandonare i pennini in acciaio e vendere questi modelli con pennino in oro, magari a 100-250 euro in più con magari i conduttori usati da tibaldi in ebanite, a quel punto sarebbero penne molto interessanti, ma non so se abbia davvero interesse al mercato italiano
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Grazie a tutti.
Non mi sono azzardato a smontare il gruppo pennino, sono sempre del parere che se una cosa funziona e meglio non metterci le mani
Comunque visivamente e per comparazione sembra identico a quello di Stilo&Stile che altro non è che uno Jowo #6 che ho montato su una Ranga (peraltro identico a quello originariamente montato su quest'ultima che aveva problemi di conduttore). Per quanto riguarda l' o-ring in effetti hai ragione,
francoiacc ha scritto: ↑lunedì 7 novembre 2022, 7:24 ...................
Infine riguardo al pennino hai avuto modo di verificare che sia un JoWo provando a scambiarlo con altri gruppi JoWo (ad esempio Franklin Cristoph, Leonardo)?
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Non mi sono azzardato a smontare il gruppo pennino, sono sempre del parere che se una cosa funziona e meglio non metterci le mani

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Bella penna. Il prezzo è oggettivamente alto ma oramai anche la concorrenza non scherza.
Non so cosa possa costare usata, io a 300€ ho preso in negozio fondi di magazzino molto migliori. Unica pecca a mio avviso rilevante è il pennino disponibile solo in acciaio.
Non so cosa possa costare usata, io a 300€ ho preso in negozio fondi di magazzino molto migliori. Unica pecca a mio avviso rilevante è il pennino disponibile solo in acciaio.
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Ultimo messaggio e successivimarnautz ha scritto: ↑martedì 8 novembre 2022, 21:42 Bella penna. Il prezzo è oggettivamente alto ma oramai anche la concorrenza non scherza.
Non so cosa possa costare usata, io a 300€ ho preso in negozio fondi di magazzino molto migliori. Unica pecca a mio avviso rilevante è il pennino disponibile solo in acciaio.
viewtopic.php?f=48&t=12451&start=1335
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