Leonardo Tredici Hawaii
Inviato: domenica 28 agosto 2022, 18:56
La Tredici è una penna di cui se ne è parlato molto poco, a parer mio ingiustamente, in quanto la reputo non solo una penna elegante, ma particolarmente interessante essendo la sola penna faccettata prodotta da Leonardo.
La Tredici è una penna di chiara ispirazione alle linee eleganti Art Dèco degli anni ‘30 di cui la Wahl Eversharp Doric è di fatto la capostipite. Fu in quegli anni che in Italia fu un fiorire di aziende che, ispirandosi alla Doric, produssero penne faccettate in stile Art Dèco, penne essenziali ed eleganti tra le quali come non ricordare le OMAS Extra faccettate e le Radius di SAFIS.
Come ci si può immaginare, il nome Tredici deriva dal numero di facce di questa penna prodotta per la prima nel 2020 in una edizione limitata a 20 pezzi per Novelli. Dopo una seconda produzione per il mercato statunitense nel 2021, Leonardo quest’anno ne ha realizzato una nuova edizione limitata in due resine: la Hawaii e la Arlecchino. Per ognuna delle due resine ne sono state prodotte 70, disponibili con accenti rodiati o dorati sia con pennini in oro che con pennini in acciaio. Personalmente non ho avuto molti dubbi su quale modello scegliere, non ho mai trovato particolarmente idonea ai miei gusti la resina Arlecchino al contrario della Hawaii, di cui peraltro possiedo anche una delle prime Momento Zero con favoloso pennino di produzione Bock… ma questa è un’altra storia.
Trovo che la resina Hawaii sia particolarmente adatta ad una penna faccettata dove su ogni faccia troviamo una diversa venatura o sfumatura. E’ una resina in cui l’effetto di profondità non è da meno delle celluloidi più ricercate e, in alcune zone, si presenta semitrasparente, difatti nella parte superiore della penna si intravede il meccanismo del pistone
La tredici è una penna di buone dimensioni rastremata vero gli estremi, una penna dal design essenziale ed elegante; sul fusto non troviamo alcun elemento che vada ad interromperne le sue linee semplici.
Eccone le misure:
Lunghezza chiusa: 148mm
Lunghezza aperta: 133mm
Lunghezza con cappuccio calzato: 170mm
Diametro max fusto: 15mm
Diametro sezione: 12,5-10,5mm
Peso: 22gr
Il cappuccio a vite si rimuove in un giro esatto e su di esso, oltre alla classica clip a ruzzolina fatta in casa da Leonardo, troviamo gli unici tre anellini che adornano la penna. Il cappuccio può essere calzato ma trovo che sbilanci leggermente la penna all'indietro.
Sul fusto vi è un leggero scalino che ne separa la sezione che, a meno di avere una impugnatura molto alta, non finisce sotto le dita avendo una sezione alta ben 28mm. Comunque lo scalino è molto dolce e in ogni caso non darebbe alcun fastidio.
La penna è particolarmente confortevole e leggera, stringendola tra le dite sembra quasi si impugnare una Paragon rispetto alla quale è pochi grammi più pesante. Nonostante il peso tutto sommato esiguo è comunque una penna che dà una ottima sensazione di solidità quando impugnata.
Il sistema di ricarica è il collaudato pistone Leonardo che consente di portarsi nella penna una discreta quantità di inchiostro.
Il gruppo scrittura di questo esemplare si compone di un alimentatore in ebanite fatto in casa accoppiato ad pennino in acciaio di produzione JoWo.
Volendo una penna per uso quotidiano mi sono orientato verso un pennino Medio e devo dire che non mi ha sorpreso, né in senso positivo né in senso negativo. Scrive onestamente bene, ha un tratto coerente con la gradazione media dichiarata e con un flusso perfettamente misurato, ha un feedback appena pronunciato tale da rendere il pennino un pelino troppo scorrevole. Non ha interruzioni, false partenze o smagrimenti di flusso sulle lunghe sessioni di scrittura… ma non mi attizza. E’ un pennino rigido, manca di morbidezza, non offre variazione di tratto; è un pennino noiosamente funzionale!
La tredici è, a mio parere, uno dei più belli esercizi di stile di Leonardo, una penna ispirata alle migliori produzioni italiane degli anni ‘30. E’ una penna che non ci portiamo a casa per due lire e purtroppo prodotta in edizione limitate. Reputo che da un lato c’è la volontà di voler realizzare un pezzo esclusivo per chi decide di accaparrarsene uno, d'altro lato però sono penne che richiedono uno processo di produzione complesso che impiega molte risorse, specialmente in una realtà semi-artigianale quale quella di Leonardo. Ma a conti fatti siamo sulla fascia di prezzo di una buona penna a cartuccia made in Italy, solo che qui abbiamo un pistone ed una design esclusivo. Per me il vero difetto di questa penna è che non ne esiste una in resina nera, con queste linee sarebbe stata la quintessenza dell’eleganza nella produzione moderna.
La Tredici è una penna di chiara ispirazione alle linee eleganti Art Dèco degli anni ‘30 di cui la Wahl Eversharp Doric è di fatto la capostipite. Fu in quegli anni che in Italia fu un fiorire di aziende che, ispirandosi alla Doric, produssero penne faccettate in stile Art Dèco, penne essenziali ed eleganti tra le quali come non ricordare le OMAS Extra faccettate e le Radius di SAFIS.
Come ci si può immaginare, il nome Tredici deriva dal numero di facce di questa penna prodotta per la prima nel 2020 in una edizione limitata a 20 pezzi per Novelli. Dopo una seconda produzione per il mercato statunitense nel 2021, Leonardo quest’anno ne ha realizzato una nuova edizione limitata in due resine: la Hawaii e la Arlecchino. Per ognuna delle due resine ne sono state prodotte 70, disponibili con accenti rodiati o dorati sia con pennini in oro che con pennini in acciaio. Personalmente non ho avuto molti dubbi su quale modello scegliere, non ho mai trovato particolarmente idonea ai miei gusti la resina Arlecchino al contrario della Hawaii, di cui peraltro possiedo anche una delle prime Momento Zero con favoloso pennino di produzione Bock… ma questa è un’altra storia.
Trovo che la resina Hawaii sia particolarmente adatta ad una penna faccettata dove su ogni faccia troviamo una diversa venatura o sfumatura. E’ una resina in cui l’effetto di profondità non è da meno delle celluloidi più ricercate e, in alcune zone, si presenta semitrasparente, difatti nella parte superiore della penna si intravede il meccanismo del pistone
La tredici è una penna di buone dimensioni rastremata vero gli estremi, una penna dal design essenziale ed elegante; sul fusto non troviamo alcun elemento che vada ad interromperne le sue linee semplici.
Eccone le misure:
Lunghezza chiusa: 148mm
Lunghezza aperta: 133mm
Lunghezza con cappuccio calzato: 170mm
Diametro max fusto: 15mm
Diametro sezione: 12,5-10,5mm
Peso: 22gr
Il cappuccio a vite si rimuove in un giro esatto e su di esso, oltre alla classica clip a ruzzolina fatta in casa da Leonardo, troviamo gli unici tre anellini che adornano la penna. Il cappuccio può essere calzato ma trovo che sbilanci leggermente la penna all'indietro.
Sul fusto vi è un leggero scalino che ne separa la sezione che, a meno di avere una impugnatura molto alta, non finisce sotto le dita avendo una sezione alta ben 28mm. Comunque lo scalino è molto dolce e in ogni caso non darebbe alcun fastidio.
La penna è particolarmente confortevole e leggera, stringendola tra le dite sembra quasi si impugnare una Paragon rispetto alla quale è pochi grammi più pesante. Nonostante il peso tutto sommato esiguo è comunque una penna che dà una ottima sensazione di solidità quando impugnata.
Il sistema di ricarica è il collaudato pistone Leonardo che consente di portarsi nella penna una discreta quantità di inchiostro.
Il gruppo scrittura di questo esemplare si compone di un alimentatore in ebanite fatto in casa accoppiato ad pennino in acciaio di produzione JoWo.
Volendo una penna per uso quotidiano mi sono orientato verso un pennino Medio e devo dire che non mi ha sorpreso, né in senso positivo né in senso negativo. Scrive onestamente bene, ha un tratto coerente con la gradazione media dichiarata e con un flusso perfettamente misurato, ha un feedback appena pronunciato tale da rendere il pennino un pelino troppo scorrevole. Non ha interruzioni, false partenze o smagrimenti di flusso sulle lunghe sessioni di scrittura… ma non mi attizza. E’ un pennino rigido, manca di morbidezza, non offre variazione di tratto; è un pennino noiosamente funzionale!
La tredici è, a mio parere, uno dei più belli esercizi di stile di Leonardo, una penna ispirata alle migliori produzioni italiane degli anni ‘30. E’ una penna che non ci portiamo a casa per due lire e purtroppo prodotta in edizione limitate. Reputo che da un lato c’è la volontà di voler realizzare un pezzo esclusivo per chi decide di accaparrarsene uno, d'altro lato però sono penne che richiedono uno processo di produzione complesso che impiega molte risorse, specialmente in una realtà semi-artigianale quale quella di Leonardo. Ma a conti fatti siamo sulla fascia di prezzo di una buona penna a cartuccia made in Italy, solo che qui abbiamo un pistone ed una design esclusivo. Per me il vero difetto di questa penna è che non ne esiste una in resina nera, con queste linee sarebbe stata la quintessenza dell’eleganza nella produzione moderna.