Auretta Lusso: stile dagli anni Settanta
Inviato: domenica 14 febbraio 2021, 18:32
Anni Settanta: il design in quasi tutti gli ambiti del vivere umano si affida a linee essenziali, a forme spigolose e geometriche, composte da segmenti per la maggior parte rettilinei. Si direbbe un'evoluzione, quasi estrema, dello stile razionalista che aveva dominato la seconda metà degli anni Trenta.
Dall'auto all'arredamento, dall'architettura agli elettrodomestici, la linearità diviene quasi un comandamento estetico. E' in questo panorama che Aurora offre la "Auretta Lusso", perfettamente corrispondente al gusto del momento. Di linee davvero pure ed essenziali, fino alla forma triangolare del pennino, la penna può essere senza dubbio considerata un'icona dello stile di quel decennio.
Grazie al forumista Linos, che ringrazio, ho potuto aggiungere alla mia piccola collezione di penne italiane una bella coppia di Auretta Lusso, composta da stilografica e penna a sfera.
Non si tratta d’oggetti di pregio particolare, ma li trovo interessanti proprio per la loro capacità di simboleggiare un decennio denso d’avvenimenti e di rivolgimenti, che avrebbe portato a quegli anni '80 nei quali si sarebbe coltivata l'illusione, presto svanita, d’un progresso senza limiti, figlio anche d’artifizi finanziari che, com'era logico attendersi, avrebbero presto indebolito la cosiddetta "economia reale".
La stilografica è molto sottile, ma non piccola, s’impugna molto bene e si rivela ottimamente bilanciata anche quando il cappuccio viene calzato. L'estetica è ben studiata, curando particolarmente la simmetria, con le estremità del fusto e del cappuccio che si restringono nella stessa maniera. L'innesto del cappuccio sul retro del fusto è particolarmente preciso e naturalmente consente alla penna di mantenere la sua purezza estetica.
La clip è perfettamente lineare e s’integra a meraviglia nel design della penna. Il cappuccio si chiude a scatto in modo molto convincente e netto.
La sezione è sottile, ma a differenza di quanto pensavo non rende affatto scomoda la scrittura.
Il pennino, un extra fine direi, è formato da una semplice placca d’acciaio di forma principalmente triangolare: il massimo dell’essenzialità e, per quei tempi, dello stile contemporaneo.
Ma ecco alcuni dati tecnici della stilografica...
- lunghezza chiusa: 136 mm
- lunghezza aperta: 122 mm
- lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 156 mm
- diametro del fusto: 10 mm (9,2 mm nella parte più sottile)
- diametro del cappuccio: 10 mm (9,2 mm nella parte più sottile)
- diametro al centro della sezione: 8,7 mm
- peso: 16 gr
- peso del cappuccio: 6 gr
... e qualche dato sulla penna a sfera:
- lunghezza: 134 mm
- diametro del fusto: 8,4 mm
- diametro della parte superiore: 9,1 mm
- peso: 18 gr
La scrittura si rivela piacevole: il pennino è rigido, ma scorrevole e con un certo grado di risposta, il flusso perfettamente adeguato. Le cartucce proprietarie sono del tutto particolari, a causa della grandezza della bocca d’innesto, ma il set mi è pervenuto, grazie alla cortesia del venditore, con una cartuccia vuota intonsa, che ovviamente è adattissima al riempimento con una siringa.
Trovo che questa bella stilografica possa farsi ammirare anche oggi: purezza di linee e di materiali suscitano sempre interesse e simpatia e quasi sempre si sposano, come in questo caso, con l’eleganza .