Reds ha scritto: ↑martedì 29 dicembre 2020, 12:39
L'inchiostro è nuovo, comprato pochi mesi fa, e non sembra avere nessun difetto. Ho lavato e lasciato asciugare tutte le penne prima di usarle.
L'inchiostro è molto buono, hai preso il nero eel di Noodler's, che ha un agente lubrificante. Il fatto che tu abbia lavato le penne mi fa pensare a residui di acqua nell'alimentatore, con conseguernte alleggerimento dell'intensità del tratto.
Reds ha scritto: ↑martedì 29 dicembre 2020, 12:39
Avevo già notato che la prima penna, quella in cui ho messo un convertitore, fa fatica a rilasciare l'inchiostro. Devo tenerla nel portapenne a testa in giù, se la tengo distesa nel cassetto quando la prendo per scrivere il colore è ancora peggio perché ci mette un po a raggiungere il pennino. Mi è anche venuto il dubbio di non aver scelto l'inchiostro più adatto.
A mio avviso hai delle penne dal flusso molto misurato. L'inchiostro preso, per quanto sotto l'aspetto del flusso sia tra i migliori, non è un "nero nerone" come - ad esempio - l'Herbin Perle noire, o l'Aurora Black, o il Noodler's Heart of darkness.
La questione della difficoltà a ripartire è una caratteristica comune a molte penne, e può certamente interagire con l'inchiostro caricato (alcuni inchiostri sono problematici sotto quel punto di vista), ma non in questo caso. Darei, quindi, per questo problema, la colpa alle penne. In ogni caso, come dicevo, è un comportamento molto comune, al punto che alcuni fabbricanti, come Platinum e Twsbi, hanno studiato sistemi di chiusura per limitare o eliminare del tutto il problema.
Reds ha scritto: ↑martedì 29 dicembre 2020, 12:39
Nell'esempio solo la prima penna è caricata con l'inchiostro, le altre sono intinte. Le prime due scrivono allo stesso modo (i pennini sembrano misure diverse) e si vede che invece di un nero uniforme risulta grigio scuro. Si notano diversi spazi chiari in cui la stesura non è uniforme. So che la carta non è adatta e che è normale per una stilografica non avere un tratto uniforme, ma fino questo punto?
Quello che tu chiami "spazi chiari in cui la stesura non è uniforme" sono le sfumature tipiche di una stilografica, con la maggior parte degli inchiostri. In un inchiostro nero molto profondo di norma non ci sono, ma alcuni neri non troppo "spinti" possono manifestarle. Per molti è un pregio, e la maggior parte degli inchiostri colorati le presenta, in modo più o meno evidente. Il punto è che, a parte alcuni neri, il tratto di una stilografica è molto particolare e ben riconoscibile, diverso da quello che può lasciare un pennarello. Se, però, per te è fastidioso, dovresti rivolgerti a neri più profondi; non avrai che l'imbarazzo della scelta, e una ricerca sul forum molto probabilmente ti leverà ogni dubbio in proposito.
Reds ha scritto: ↑martedì 29 dicembre 2020, 12:39
Ho scritto il nome delle penne, e uno scarabocchio per quelle di cui non so il nome, va bene come prova di scrittura?
Si, va bene per farsi un'idea. Tuttavia devi considerare che una stilografica, qualsiasi stilografica, migliora con l'uso. Non parlo di un vero e proprio rodaggio, quanto piuttosto di una stabilizzazione degli equilibri all'interno del gruppo scrittura (esempio, l'alimentatore che si imbeve a dovere di inchiostro). A volte lo scrivere allarga anche in misura infinitesimale i rebbi, per cui il flusso in punta aumenta, con conseguente tratto più bagnato e colore più intenso. In realtà ci vuol pochissimo ad allargare i rebbi (usando le dita, al limite uno spessimetro non tagliente o materiali analoghi come un ritaglio di alluminio preso da una lattina di birra, mai MAI la lametta) migliorando la situazione. Anche qui, una ricerca sul forum ti darà senz'altro le risposte che ti servono.
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