Prime impressioni Esterbrook Estie Oversized EF
Inviato: lunedì 28 dicembre 2020, 17:46
Ciao,
complice un pomeriggio fiacco ed alcuni progetti in standby provo a raccontarvi questa penna.
Non credo si possa parlare di "recensione"... mi limiterei a delle prime impressioni da neofita.
La confezione è minimal e informale: mi richiama gli stilemi dei college americani anni '60.
Forse è un po' troppo minimal, considerando il costo complessivo (è un regalo, non vado a vedere la cifra esatta, ma mi ricordo qualcosa).
Mi aspettavo qualcosa di più... qualche scomparto nascosto, qualche "chicca".
Ma siccome un'immagine vale più di mille parole: La penna è... grande?
Sì, dai.. diciamolo: è grande davvero.
Le misure sono:
lunghezza: 156.8 mm
diametro: minimo 11 (la sezione), e 15,4, il "corpo".
Il peso è rilevante: 34,5g complessivi (ma, lo anticipo, non si sentono in mano).
Il confronto con altre penne è significativo.
Qui sotto la potete confrontare con alcune penne note, dal basso in alzo:
- Estie Oversized
- Kaweco Parkeo
- Monteverde Invincia
- Monteverde Monza
- Sailor 1911 Profit Kurogane "Professor"
Dal punto di vista estetico è un classico sigaro o siluro che dir voglia.
Mi piace molto: semplicissima, "liscia" ma non troppo.
Anche la forma del fermaglio (si dice così? la clip?) è molto semplice, lineare, senza fronzoli.
Apprezzo molto il fatto che il cappuccio sia un po' più largo del corpo, ma che non ci siano anelli, bordi etc in metallo.
La scritta Esterbrook bianca non è solo stampata, ma incisa. La "senti" con il pollice, svitandola. Mi sembra che renda il tutto "materico", pur nella complessiva pulizia della linea. Ho la versione black e rodio, quindi l'impatto complessivo è di understatement.
Il tappo si apre completamente con 1 giro e 1/8, e si sente chiaramente il click di sgancio e la "spinta" del cushion-cap, il meccanismo a molla che isola il pennino, preservandolo dall'essiccazione. Un po' tipo il Slip & Seal della Platinumo (eh, che citazione dotta!).
Anche questo mi sembra una chicca che concorre ad arricchire la sensazione di solidità e sostanza della penna (se mai ce ne fosse stato bisogno...).
Il pennino è monocromatico, con una decorazione "floreale", il brand, la data di fondazione e ovviamente il tratto (EF, nel mio caso).
Per un neofita sono le dimensioni, a balzare all'occhio.
Il feeedback è molto marcato: si sente la trama della carta, e lo definirei "rigido" (anzi, no... "un chiodo"). E per questo lo apprezzo molto, anche se in scrittura "non perdona" la mia trascuratezza.. l'impressione, mi si passi la metafora, è di guidare un'auto ribassata, assetto moolto rigido, copertoni bassi, etc... ogni sassolino sull'asfalto lo senti nella schiena, ma le curve sono divertimento puro. Ecco, l'idea è quella.
Il tratto è fine, ma non troppo (la Sailor 1911 21kt, di cui vi parlerò nei prossimi giorni, anche se tutti la conoscete, è più sottile, molto).
Come scrive? Beh.. lei bene, ovviamente.
Io... un po' meno, ma mi assumo le mie responsabilità. Per provare l'ho inchiostrata (converter, incluso nella confezione) con un R&O Australian Sky, e il flusso è perfetto, regolare, ne troppo secco ne abbondante. Non è il suo inchiostro, me ne sono reso conto. Per fare qualche giochetto di rimando semantico si potrebbe optare per un “American Aristocracy”. Anzi: al prossimo giro proverò di sicuro con quello.
La ri-comprerei? Sì, certamente.
Forse sperimenterei con un pennino F o un Journaler.. ma credo mi procurerò l'accessorio per montare i pennini Esterbrook vintage (ed anche i pennini, ovviamente).
Ma è ad oggi una delle mie preferite.
complice un pomeriggio fiacco ed alcuni progetti in standby provo a raccontarvi questa penna.
Non credo si possa parlare di "recensione"... mi limiterei a delle prime impressioni da neofita.
La confezione è minimal e informale: mi richiama gli stilemi dei college americani anni '60.
Forse è un po' troppo minimal, considerando il costo complessivo (è un regalo, non vado a vedere la cifra esatta, ma mi ricordo qualcosa).
Mi aspettavo qualcosa di più... qualche scomparto nascosto, qualche "chicca".
Ma siccome un'immagine vale più di mille parole: La penna è... grande?
Sì, dai.. diciamolo: è grande davvero.
Le misure sono:
lunghezza: 156.8 mm
diametro: minimo 11 (la sezione), e 15,4, il "corpo".
Il peso è rilevante: 34,5g complessivi (ma, lo anticipo, non si sentono in mano).
Il confronto con altre penne è significativo.
Qui sotto la potete confrontare con alcune penne note, dal basso in alzo:
- Estie Oversized
- Kaweco Parkeo
- Monteverde Invincia
- Monteverde Monza
- Sailor 1911 Profit Kurogane "Professor"
Dal punto di vista estetico è un classico sigaro o siluro che dir voglia.
Mi piace molto: semplicissima, "liscia" ma non troppo.
Anche la forma del fermaglio (si dice così? la clip?) è molto semplice, lineare, senza fronzoli.
Apprezzo molto il fatto che il cappuccio sia un po' più largo del corpo, ma che non ci siano anelli, bordi etc in metallo.
La scritta Esterbrook bianca non è solo stampata, ma incisa. La "senti" con il pollice, svitandola. Mi sembra che renda il tutto "materico", pur nella complessiva pulizia della linea. Ho la versione black e rodio, quindi l'impatto complessivo è di understatement.
Il tappo si apre completamente con 1 giro e 1/8, e si sente chiaramente il click di sgancio e la "spinta" del cushion-cap, il meccanismo a molla che isola il pennino, preservandolo dall'essiccazione. Un po' tipo il Slip & Seal della Platinumo (eh, che citazione dotta!).
Anche questo mi sembra una chicca che concorre ad arricchire la sensazione di solidità e sostanza della penna (se mai ce ne fosse stato bisogno...).
Il pennino è monocromatico, con una decorazione "floreale", il brand, la data di fondazione e ovviamente il tratto (EF, nel mio caso).
Per un neofita sono le dimensioni, a balzare all'occhio.
Il feeedback è molto marcato: si sente la trama della carta, e lo definirei "rigido" (anzi, no... "un chiodo"). E per questo lo apprezzo molto, anche se in scrittura "non perdona" la mia trascuratezza.. l'impressione, mi si passi la metafora, è di guidare un'auto ribassata, assetto moolto rigido, copertoni bassi, etc... ogni sassolino sull'asfalto lo senti nella schiena, ma le curve sono divertimento puro. Ecco, l'idea è quella.
Il tratto è fine, ma non troppo (la Sailor 1911 21kt, di cui vi parlerò nei prossimi giorni, anche se tutti la conoscete, è più sottile, molto).
Come scrive? Beh.. lei bene, ovviamente.
Io... un po' meno, ma mi assumo le mie responsabilità. Per provare l'ho inchiostrata (converter, incluso nella confezione) con un R&O Australian Sky, e il flusso è perfetto, regolare, ne troppo secco ne abbondante. Non è il suo inchiostro, me ne sono reso conto. Per fare qualche giochetto di rimando semantico si potrebbe optare per un “American Aristocracy”. Anzi: al prossimo giro proverò di sicuro con quello.
La ri-comprerei? Sì, certamente.
Forse sperimenterei con un pennino F o un Journaler.. ma credo mi procurerò l'accessorio per montare i pennini Esterbrook vintage (ed anche i pennini, ovviamente).
Ma è ad oggi una delle mie preferite.