Iridium ha scritto: ↑venerdì 17 luglio 2020, 8:43
Vi ringrazio entrambi infinitamente per le informazioni. Se ho ben capito i primi esemplari furono di produzione statunitense e poi francese. La mia è made in USA. Per caso sapete quando hanno smesso di produrle i negli USA? giusto per restringere l’arco temporale.
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Agiungo qualche informazione, spero utile a restringere il periodo di produzione.
Prima di tutto confermo che si tratta di un esemplare "ibrido", anzidetto "frankenpen" dal mitico Dominic Rothemel, guru Pelikan e gestore del fantastico sito Pelikan-collectibles. La Pelikan é la mia marca preferita ma qui non c'entra nulla, io comunque divago sempre non c'é nulla da fare...
Ma torniamo alla 75.
Il cappuccio e il fondello dovrebbero avere lo stesso stile, o "flat top" o con quell'anellino / dischetto cavo finale, che pare fu introdotto per pemettere una migliore "sponsorizzazione" della penna posizionando un dischetto con un marchio sotto l'anellino.
Questa innovazione risale al 1970 o 71. Possiamo quindi concludere che il cappuccio sia successivo a quelle date, mentre il fusto dovrebbe essere stato prodotto tra il 63-64 e il 69-70.
La parte terminale della sezione é in metallo, con delle linee verticali che indicano le varie possibili posizioni di rotazione del pennino rispetto alla sezione stessa. Nei primi modeli era inciso un piccolo "0" in corrispondenza dell'asse del pennino, dal 70-71 questo numero scompare.
Se ipotizziamo che fusto e sezione siano stati in origine nella stessa stilo possiamo pensare che il corpo della penna fu prodotto tra il 69 e il 71, proprio nel periodo in cui i cambiamenti descritti furono introdotti. Oppure, cappuccio e sezione sono della stessa penna, e fu il fusto che fu sostituito con uno di periodo anteriore.
Si potrebbe arrivare a pensare che Parker abbia utilizzato uno degli utlimi fusti "old style" con cappuccio e sezione di nuovo stile, ma a me sembra molto improbabile che un'azienda come Parker abbia fatto una cosa del genere, per di più su un modello di alto livello come la 75.
Propendo quindi per l'ipotesi "frankenpen", anche perchè la forma della clip fu leggermente modificata nel 1972-73, e quella del tuo cappuccio é nella forma nuova.
In ogni caso un esemplare ibrido può comportare una riduzone del valore collezionisttico, ma certo non danneggia in modo sensibile l'estetica e tanto meno il piacere di scriverci!
Per quanto riguarda la produzione USA, questa proseguì anche dopo le innovazioni descritte, in parallelo dal 1968 con quella Europea localizzata a Meru, in Francia. La produzione in USA si concluse solo nel 1981, a quanto ho trovato leggendo nei vari siti.
La 75 fu prodotta per 30 anni in milioni e milioni di esemplari, in centinaia di modelli e varianti. E' quindi difficile risalire a date sicure e precise per ogni singolo caso. E ci sono un sacco di dettagli locali, ad esempio é molto interessante l'osservazione di Michele sul numero inciso sulla sezione, non sapevo fosse una particolarità delle 75 importate in Italia.
Concordo con Michele anche sul fatto che la ricerca porta sempre a scoprire piccoli dettagli sulle proprie stilo, che ne aumentano l'interesse. Questo é uno dei tanti fattori che giustificano e alimentano la passione per gli strumenti di scrittura, a mio parere.
Rosso Corsa ha scritto: ↑sabato 18 luglio 2020, 16:34
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La 75 fu prodotta per 30 anni in milioni e milioni di esemplari, in centinaia di modelli e varianti. E' quindi difficile risalire a date sicure e precise per ogni singolo caso. E ci sono un sacco di dettagli locali, ad esempio é molto interessante l'osservazione di Michele sul numero inciso sulla sezione, non sapevo fosse una particolarità delle 75 importate in Italia.
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E a proposito di dettagli, il cappuccio ha due caratteristiche che solitamente non vanno assieme: la clip di disegno più recente, e la fascia in basso, sottile e con la scritta "PARKER" sotto la clip. Queste ultime erano caratteristiche dei primi cappucci.
Il mistero s'infittisce...
Ciao !
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