Pagina 1 di 1

Il canto del cigno di Vicenza: Penco 56

Inviato: domenica 19 aprile 2020, 16:27
da A Casirati
1956: la rivoluzione ungherese contro l'URSS viene repressa nel sangue
1956: la rivoluzione ungherese contro l'URSS viene repressa nel sangue
1956: l'Italia sperimenta un freddo eccezionale: a Cagliari nevica
1956: l'Italia sperimenta un freddo eccezionale: a Cagliari nevica
Siamo ormai nella seconda parte degli anni Cinquanta e molte ditte produttrici di stilografiche risentono pesantemente della crisi causata dall'introduzione della penna a sfera. Non fa eccezione la Penco, di base a Sandrigo (VC), fondata dai fratelli Rossi agli inizi degli anni Trenta.
Peccato, perché come accadde per tante aziende italiane del settore la produzione era d'ottima qualità, anche se non particolarmente innovativa. Fattore, questo, che vale del resto per la maggior parte dei produttori mondiali, se si eccettuano poche eccezioni, come quelle di Sheaffer'S, Parker, Onoto e Pelikan, per citare solo le più famose.
Penco 56
Penco 56
SDC18177.JPG
Quella che vi presento oggi è una bella stilografica, di linee classiche ma eleganti, molto ben prodotta ed offerta da Penco nella speranza che potesse risollevare le sorti dell'azienda. Speranza purtroppo delusa; non per le caratteristiche della penna, ma per l'ineludibile evoluzione del mercato, che mieterà vittime anche ben più illustri.
La sezione, piuttosto lunga e di lavorazione complessa, si svita dal corpo con rotazione oraria, diversamente da quanto accade comunemente. Pennino ed alimentatore sono inseriti a pressione. Lo stantuffo scorre molto bene e sembra porre la giusta resistenza: non presentando problemi, memore della regola d'oro del restauro, ho preferito non smontarlo.
La sezione, piuttosto lunga e di lavorazione complessa, si svita dal corpo con rotazione oraria, diversamente da quanto accade comunemente. Pennino ed alimentatore sono inseriti a pressione. Lo stantuffo scorre molto bene e sembra porre la giusta resistenza: non presentando problemi, memore della regola d'oro del restauro, ho preferito non smontarlo.
Il bel pennino d'oro a 14 carati
Il bel pennino d'oro a 14 carati
Ho avuto la fortuna di reperire questa 56 in condizioni praticamente perfette e mai inchiostrata, motivo per il quale non vi offrirò, questa volta, una prova di scrittura.
Ecco le caratteristiche principali:
- lunghezza chiusa: 136 mm
- lunghezza aperta senza cappuccio: 115 mm
- lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 146 mm
- lunghezza del cappuccio: 62 mm
- lunghezza della sezione: 22 mm
- diametro massimo del corpo: 11,3 mm
- diametro medio della sezione: 9,5 mm
- diametro massimo del cappuccio: 12 mm
- peso (scarica): 14 gr
- peso del cappuccio: 4 gr
- materiali: alimentatore in ebanite; sezione, corpo e cappuccio in resina plastica; pennino d'oro a 14 carati; vera sul cappuccio laminata d'oro; clip metallica dorata a molla.
- alimentazione a stantuffo.
SDC18178.JPG
Il cappuccio, che calza molto bene, si chiude, con un gentile scatto, in circa mezzo giro e la clip, dotata di molla interna, esercita una buona pressione. Il bilanciamento è molto buono, anche con cappuccio calzato, consigliabile a chi preferisce penne un po' più pesanti.
Il pennino d'oro reca il marchio, in bello stile, e la scritta "manufacturers", che rivendica con orgoglio la produzione propria. Seguono la sigla "14 KT." ed il numero 8, inserito in un cerchio.
SDC18181.JPG
In linea generale, si tratta d'una stilografica di qualità, bella ed elegante, in grado di ben figurare anche oggi grazie alla linea classica.
Un prodotto che fa rimpiangere la circostanza che questa azienda non sia sopravvissuta alla "rivoluzione del consumo".

Il canto del cigno di Vicenza: Penco 56

Inviato: domenica 19 aprile 2020, 20:07
da nacanco
Grazie, ho letto con piacere.
Curioso e simpatico l'abbinamento Ungheria/Sardegna.
La penna è proprio "bella ed elegante", in ottime condizioni. Hai fatto benissimo a non smontarla di più.
Interessante, anche per eventuali altri possessori, il cenno su come svitare la sezione.
L'articolo è completo e pieno di utili informazioni, grazie ancora.
Buona serata.
Michele

Il canto del cigno di Vicenza: Penco 56

Inviato: lunedì 20 aprile 2020, 8:04
da maxpop 55
Ciao Alberto, mi piacciono molto le Penco, ottime penne, volevo sapere come sei riuscito ad individuare che questo modello si chiama 56, visto che non è scritto da nessuna parte sulla penna.

Il canto del cigno di Vicenza: Penco 56

Inviato: lunedì 20 aprile 2020, 8:49
da A Casirati
maxpop 55 ha scritto: lunedì 20 aprile 2020, 8:04 Ciao Alberto, mi piacciono molto le Penco, ottime penne, volevo sapere come sei riuscito ad individuare che questo modello si chiama 56, visto che non è scritto da nessuna parte sulla penna.
Ciao, Max. La penna è illustrata e descritta a pag. 113 e 114 del secondo volume di: "La storia della stilografica in Italia 1900 - 1950" di Letizia Jacopini.

Il canto del cigno di Vicenza: Penco 56

Inviato: lunedì 20 aprile 2020, 8:53
da maxpop 55
Grazie Alberto, leggerò l'articolo della Jacopini. :thumbup: