Il 90° anniversario per il mesiversario
Inviato: domenica 2 settembre 2018, 21:50
Mi trovavo nel mio negozio preferito di cui ho già fatto la dovuta menzione nella sezione apposita.
Stavo portando a termine la mia piccola e contenuta follia con tre boccette (un J. HERBIN Rouge Bourgogne, Aurora Blue Black ed Aurora black).
Un riflesso rosato mi ha chiamato alla vetrina Montblanc, avvicinatomi, sono stato catturato dai riflessi della Montblanc Meisterstuck 149 Red Gold ed il commesso ha iniziato con me la cavalcata tra tutte le varianze possibili di pennini fino a evocare in quel vortice di tentazione anche la 90° anniversario. Solitamente preferisco i pennini bicolore, ma il mio sguardo non riusciva a staccarsi da quell'oro rosso. La rigiravo nella mano. Il momento della prova a intinzione con Iroshizuko Yama Budo, perché se devi scivolare nel baratro della tentazione, tanto vale farlo con un inchiostro giapponese ben lubrificato.
In quel mentre la mia metà entra nel negozio, sento lontani echi di convenevoli a tutto il personale del negozio, poi aleggia silenziosa alle mie spalle: non si distrae un estatico può essere pericoloso, lei lo sa quindi delicatamente mi sussurra: ti piace questa penna? Ti dà gioia? Alchè sorrido e dico al commesso "per favore mettimela da parte" (e già lo spettro della lunga attesa di diversi mesi adombra la mia mente, ma è giusto, il tempo è solo l'araldo della volontà).
Lei al mio fianco: "te la prendo io". Eroina che frantuma i pensieri di tutti quei mesi di sofferta separazione, ma anche senso di colpa immane: è troppo. Decisamente troppo. Vacillo e le chiedo nella sua lingua se ne è sicura, mi risponde nella mia lingua: "se ti dà gioia si".
Ancora stordito dalla sua rapida semplicità, mi volto sentendomi meschino, l'amore è fatto di cose semplici, non ha bisogno di pegni importanti. Glielo richiedo, è ferma nel suo proposito. È deciso.
Comprendendo il mio imbarazzo, il proprietario fa una battuta graziosa mentre lucida una stilografica la barba incolta, un Clint Eastwood stilografico. Lei sostiene che io mi sia comportato bene.
Dovrò proprio trovare un modo per farmi perdonare la debolezza di aver accettato un pegno d'amore così alto.
Le foto scattate dallo smartphone ovviamente non rendono. Una volta che avrò centrato abbastanza il mio spirito e deposto i panni dell'idolatra, caricherò questo gioiello dell'estetica con un bell'inchiostro (avete qualche suggerimento in merito o pazienti lettori?) . Le prime parole so a chi indirizzarle.
Stavo portando a termine la mia piccola e contenuta follia con tre boccette (un J. HERBIN Rouge Bourgogne, Aurora Blue Black ed Aurora black).
Un riflesso rosato mi ha chiamato alla vetrina Montblanc, avvicinatomi, sono stato catturato dai riflessi della Montblanc Meisterstuck 149 Red Gold ed il commesso ha iniziato con me la cavalcata tra tutte le varianze possibili di pennini fino a evocare in quel vortice di tentazione anche la 90° anniversario. Solitamente preferisco i pennini bicolore, ma il mio sguardo non riusciva a staccarsi da quell'oro rosso. La rigiravo nella mano. Il momento della prova a intinzione con Iroshizuko Yama Budo, perché se devi scivolare nel baratro della tentazione, tanto vale farlo con un inchiostro giapponese ben lubrificato.
In quel mentre la mia metà entra nel negozio, sento lontani echi di convenevoli a tutto il personale del negozio, poi aleggia silenziosa alle mie spalle: non si distrae un estatico può essere pericoloso, lei lo sa quindi delicatamente mi sussurra: ti piace questa penna? Ti dà gioia? Alchè sorrido e dico al commesso "per favore mettimela da parte" (e già lo spettro della lunga attesa di diversi mesi adombra la mia mente, ma è giusto, il tempo è solo l'araldo della volontà).
Lei al mio fianco: "te la prendo io". Eroina che frantuma i pensieri di tutti quei mesi di sofferta separazione, ma anche senso di colpa immane: è troppo. Decisamente troppo. Vacillo e le chiedo nella sua lingua se ne è sicura, mi risponde nella mia lingua: "se ti dà gioia si".
Ancora stordito dalla sua rapida semplicità, mi volto sentendomi meschino, l'amore è fatto di cose semplici, non ha bisogno di pegni importanti. Glielo richiedo, è ferma nel suo proposito. È deciso.
Comprendendo il mio imbarazzo, il proprietario fa una battuta graziosa mentre lucida una stilografica la barba incolta, un Clint Eastwood stilografico. Lei sostiene che io mi sia comportato bene.
Dovrò proprio trovare un modo per farmi perdonare la debolezza di aver accettato un pegno d'amore così alto.
Le foto scattate dallo smartphone ovviamente non rendono. Una volta che avrò centrato abbastanza il mio spirito e deposto i panni dell'idolatra, caricherò questo gioiello dell'estetica con un bell'inchiostro (avete qualche suggerimento in merito o pazienti lettori?) . Le prime parole so a chi indirizzarle.