L'avvento del colore: Summit H.100
Inviato: mercoledì 12 aprile 2017, 14:09
Il 20 maggio Charles Lindbergh, a bordo dello “Spirit of Saint Louis”, compie il primo volo in solitaria sull'Atlantico. Decolla da New York e atterra vicino a Parigi dopo 33 ore e 30 minuti, con una velocità media di 188 km/h. Negli USA la prima proiezione del film “Il cantante di jazz” di Alan Crosland segna l'inizio dell'era del cinema sonoro. 1928
In Francia inizia la costruzione della linea Maginot. Nel Regno Unito, sotto il nome di Aerial Medical Service, viene attivato il servizio Royal Flying Doctor Service, ancora oggi operativo. L'inventore scozzese John Logie Baird mostra la prima trasmissione (tecnica) televisiva a colori. Il batteriologo britannico Alexander Fleming scopre l'effetto antibiotico della penicillina. 1929
Negli Stati Uniti avviene la Strage di San Valentino, con la quale Al Capone stermina la banda rivale di Bugsy Moran. In Palestina, dopo centinaia d'anni di convivenza pacifica, gli arabi massacrano la comunità ebraica di Hebron. Il 24 ottobre, negli USA, inizia il crollo della Borsa valori di Wall Street, con il cosiddetto "giovedì nero" di New York, cui segue il 29 ottobre ("martedì nero"). È l'inizio della grave crisi economica mondiale. E’ in questi anni che le stilografiche proposte dal gruppo inglese Lang – Curzons – Summit conquistano quote crescenti di mercato. Il gruppo di Liverpool, uno dei più importanti nello scenario della produzione d’oltremanica fra le due guerre mondiali, è riuscito ad attrezzarsi bene, grazie al successo dei suoi primi modelli ed ora è in grado d’affrontare ad armi pari la concorrenza più agguerrita: Watermans, Parker, Sheaffer, Onoto, Mabie Todd, Mentmore, Conway Stewart, Eversharp…
Lo fa puntando sulla qualità, su scelte tecniche ben collaudate e sull’integrazione produttiva, fabbricando completamente i suoi strumenti di scrittura partendo dalla materia prima. Nella seconda metà degli anni Venti lancia il marchio Summit, dopo averlo acquisito dalla James Dixon Ltd di Southport, e lo rende famoso con la serie “H.” di penne stilografiche.
Quella che vedete, acquistata da un collezionista inglese, è una H.100, forse il modello più longevo, e certamente uno dei più importanti, nella produzione Lang – Curzons – Summit; tanto che continuerà la sua vita anche nella successiva serie “S.”, senza dubbio la più conosciuta fra quelle offerte dal gruppo britannico.
Introdotto nella seconda metà degli anni Venti, quando il colore si è conquistato una bella parte di palcoscenico nel campo delle stilografiche, il modello H.100 viene reso disponibile non solo nel classico nero, da sempre il più venduto sul mercato inglese, ma anche in verde giada e blu lapislazzuli, per citare solo quelli dei quali siamo certi. La penna che potete ammirare è in ottime condizioni e recava ancora attorno al cappuccio la fascetta originale, che esplicita la durata della garanzia: 25 anni, segno evidente di notevole confidenza nella qualità del prodotto. Trattandosi di una semplice fascetta di carta, e non di un adesivo, è stato molto semplice rimuoverla senza danneggiarla, per mostrare la stilografica in tutta la sua incontestabile bellezza.
Fusto e cappuccio sono di celluloide “Unbreakable” (che secondo lo studioso Stephen Hull era anche stata battezzata “Eternite”), mentre la sezione e l’alimentatore sono d’ebanite.
Ecco le caratteristiche morfologiche principali:
- lunghezza chiusa: 136 mm
- lunghezza aperta: 129 mm
- lunghezza del cappuccio: 59 mm
- diametro del fusto: 11 mm
- diametro del cappuccio: 12,8 mm
- diametro medio della sezione: 8,4 mm
La H.100 si lascia impugnare molto confortevolmente, è ben bilanciata e le sue dimensioni la rendono adatta anche a mani grandi. Il cappuccio non è fabbricato per essere calzato.
L’alimentazione a leva laterale garantisce una regolarità di funzionamento ottima e prolungata e ben pochi problemi di manutenzione.
L’estremità a cerchio della leva riporta incise le lettere “CL”, per Curzons Ltd (ma secondo un’altra interpretazione si tratterebbe di “Lang Curzons”).
Il fusto è inciso con la scritta seguente, disposta su tre livelli: “Summit – London Unbreakable Liverpool – Curzons Ltd” e la sigla del modello è riportata intorno al fondello. Il cappuccio si serra con un giro ed un quarto ed è dotato di quattro fori d’aereazione in posizione simmetrica. La clip rivettata è quasi uno standard della produzione Lang di quel periodo. Particolarmente pregevoli le due bande dorate alla base del cappuccio, non applicate sulla superficie ma ben inserite, segno d’una produzione di qualità.
Il bel pennino d’oro a 14 carati misura 18 mm per la parte esposta ed è piacevolmente molleggiato.
Ecco una prova di scrittura: Il bel colore di questa Summit H.100 la rende una compagna estremamente piacevole: forse poco adatta all’uso professionale negli anni Venti, quando il nero era di rigore specialmente nel Regno Unito, fu probabilmente scelta per l’uso privato, per esempio per tranquille sessioni di scrittura all’aperto, e chissà che un giorno…