Rohrer & Klingner Sepia - Recensione
Inviato: mercoledì 22 marzo 2017, 2:19
PROLOGO
Il color sepia è una tonalità per me fondamentale, che ho sempre usato nelle più svariate occasioni, e che è stato per molti anni il mio colore distintivo (o meglio, quello del mio ufficio) quando ero ancora in servizio e mi occupavo del settore amministrativo/logistico in ambito navale. Ho sempre faticato moltissimo a trovane uno che mi piacesse davvero e non fosse un comune bruno; anche perché, se ora è tutto molto facile grazie a posti come questo forum, in passato non è che sapessi con certezza dove e cosa cercare. Insomma, alla fine mi sono sempre arrangiato miscelando gli inchiostri di due produttori in particolare: Waterman e Visconti. Ho sempre fatto miscele con tre inchiostri della stessa casa (per entrambe un bruno a tendenza rossastra, un verde ed un accenno di nero), per evitare possibili contaminazioni e sperando che la composizione dei vari colori avesse una sorta di “fil-rouge” a livello di formulazione. Mi è sempre andata bene ma dato che, come dicevo, il sepia è un colore per me indispensabile, restava il buco di un inchiostro già pronto.
Un giorno ho scoperto, proprio grazie al forum, gli inchiostri Rohrer: di alta qualità, economici e pure miscelabili, a parte i ferrogallici e - guarda caso - il sepia oggetto di questa recensione. L’ho acquistato, la prima volta, pieno di speranze che - come vedremo - non sono state disattese: fatto sta che sono alla seconda boccetta. Dato che il minimo è buttare giù una recensione, seppur non al livello di quelle scritte da ben più autorevoli figure che bazzicano questi dintorni, dire che possiamo cominciare.
CONFEZIONAMENTO E PREZZO
Gli inchiostri comuni da scrittura di Rohrer&Klingner vengono venduti in spartane, ma secondo me eleganti, boccette cilindriche dotate di collo di diametro inferiore, ma comunque sufficiente anche alla carica agevole di penne grandi, con tappo discretamente a tenuta. Non mi risulta che la boccetta abbia un imballo in cartone o, per lo meno, a me sono sempre stati venduti senza contenitori diversi dalla ovvia bottiglietta nuda e cruda. Il vetro della boccetta è piuttosto oscurato, in modo da limitare il più possibile i danni che la luce può causare ai coloranti, e probabilmente proprio come conseguenza della mancanza di un imballo in cartone. Sull’etichetta posteriore viene indicata la capacità, che è di 50 ml. Il prezzo, secondo me, è estremamente vantaggioso: tralasciando pochissime, folli eccezioni di quei venditori che cercano grottescamente di venderlo anche oltre i 12 euro, con circa 5 euro (centesimo più, centesimo meno) ci si porta a casa un inchiostro di qualità indiscutibilmente altissima.
PREPARAZIONE
L’apertura della boccetta lascia percepire un leggerissimo odore alcoolico, simile a quello di un disinfettante ospedaliero, cosa che ha in comune col fratello indelebile della serie Dokumentus. In questa recensione faccio specifico riferimento all’uso in una Visconti Van Gogh mini - pennino M, che è anche la penna nella quale l’ho usato più a lungo. Tuttavia il comportamento è stato analogo, ed impeccabile, in Pelikan M200 pennino EF, Schneider Inx Sportive, Pilot Prera pennino F e Delta Seawood pennino EF. L’inchiostro è stato caricato tramite mini-converter Kaweco, l’unico in grado di essere inserito nel piccolo corpo della Van Gogh mini. La partenza, in qualsiasi penna, è stata velocissima (istantanea nelle penne a pistone o converter).
UTILIZZO ED IMPRESSIONI
Prima di tutto il colore: molto, molto, molto bello, cromaticamente “esatto”, un sepia che sa fare il sepia. Tralasciando la miriade di tonalità brune che è possibile acquistare, da pittore posso affermare che è quanto di più simile al vero sepia si possa trovare in commercio, forse solo superato dal fratello della gamma “dokumentus”, che è oggettivamente perfetto. Nell’utilizzo pratico si avverte immediatamente un flusso superiore alla media ed una decisa tendenza alla lubrificazione, che rendono lo scritto particolarmente umido e piacevole. In penne dal flusso particolarmente abbondante (es. Pelikan serie M) diventa parecchio profondo, al punto che alcuni potrebbero trovarlo troppo scuro. In caso di grandi quantità di inchiostro “messo giù” si possono verificare fenomeni di trapassamento solo con carte di bassa qualità, mentre lo spiumaggio è sempre risultato assente, addirittura su un quaderno Moleskine. Su carte di assoluta qualità, studiate appositamente per la stilografica (esempio Rhodia e Oxford), è in grado di produrre un tratto ed una profondità di tono rimarchevoli, davvero appaganti.
La saturazione, intesa come quantità di colorante in gioco, è adeguata e molto equilibrata. Le sfumature (shading) sono ben presenti, tanto più evidenti quanto più si usa un pennino dal tratto spesso. Diminuiscono drasticamente in caso di pennini molto fini (es. Pilot Prera F) o su carte troppo assorbenti.
Si tratta di un inchiostro non resistente all’acqua, ma se bagnato può conservare una certa leggibilità, cosa che può comunque tornare utile; tale comportamento è più spiccato su carte non patinate. Non l’ho usato su penne demonstrator, e quindi non ho dati circa la potenziale capacità di macchiare le superfici trasparenti; tuttavia, i converter nei quali è stato caricato sono rimasti intatti, e quindi posso reputarlo sicuro.
Come intuibile, La carta utilizzata gioca un ruolo importante nell’ambito dei tempi di asciugatura: si va dai 10 secondi su Fabriano Copy1 ai 25 secondi su Rhodia, ad oltre 30 secondi su Oxford: non precisamente una prestazione da urlo, ma tutto sommato lo ritengo un peccato veniale.
La cromatografia rivela l’utilizzo di ben 4 colori: un giallo, un rosso, un ciano e il nero. La mescolanza è tipica, anche in pittura, e ritengo che in questo specifico caso sia stata sfruttata molto bene, producendo un risultato di tutto rispetto.
CONCLUSIONI
Accantonando un attimo il mio amore sviscerato per questa specifica tonalità, siamo di fronte ad un inchiostro davvero eccellente. Tutto funziona bene, e non mostra particolari difetti, se non - per chi lo considera importante - un tempo di asciugatura un po’ lunghetto, ma in questo anche la carta gioca chiaramente un ruolo fondamentale. Se, ipoteticamente, il fabbricante decidesse di sospenderne la produzione, farei una discreta scorta: una volta usato, se piace il colore, diventa difficile farne a meno.
La mia valutazione finale non può che essere quella massima, un inchiostro assolutamente da avere, ad un prezzo che non teme concorrenza.
Il color sepia è una tonalità per me fondamentale, che ho sempre usato nelle più svariate occasioni, e che è stato per molti anni il mio colore distintivo (o meglio, quello del mio ufficio) quando ero ancora in servizio e mi occupavo del settore amministrativo/logistico in ambito navale. Ho sempre faticato moltissimo a trovane uno che mi piacesse davvero e non fosse un comune bruno; anche perché, se ora è tutto molto facile grazie a posti come questo forum, in passato non è che sapessi con certezza dove e cosa cercare. Insomma, alla fine mi sono sempre arrangiato miscelando gli inchiostri di due produttori in particolare: Waterman e Visconti. Ho sempre fatto miscele con tre inchiostri della stessa casa (per entrambe un bruno a tendenza rossastra, un verde ed un accenno di nero), per evitare possibili contaminazioni e sperando che la composizione dei vari colori avesse una sorta di “fil-rouge” a livello di formulazione. Mi è sempre andata bene ma dato che, come dicevo, il sepia è un colore per me indispensabile, restava il buco di un inchiostro già pronto.
Un giorno ho scoperto, proprio grazie al forum, gli inchiostri Rohrer: di alta qualità, economici e pure miscelabili, a parte i ferrogallici e - guarda caso - il sepia oggetto di questa recensione. L’ho acquistato, la prima volta, pieno di speranze che - come vedremo - non sono state disattese: fatto sta che sono alla seconda boccetta. Dato che il minimo è buttare giù una recensione, seppur non al livello di quelle scritte da ben più autorevoli figure che bazzicano questi dintorni, dire che possiamo cominciare.
CONFEZIONAMENTO E PREZZO
Gli inchiostri comuni da scrittura di Rohrer&Klingner vengono venduti in spartane, ma secondo me eleganti, boccette cilindriche dotate di collo di diametro inferiore, ma comunque sufficiente anche alla carica agevole di penne grandi, con tappo discretamente a tenuta. Non mi risulta che la boccetta abbia un imballo in cartone o, per lo meno, a me sono sempre stati venduti senza contenitori diversi dalla ovvia bottiglietta nuda e cruda. Il vetro della boccetta è piuttosto oscurato, in modo da limitare il più possibile i danni che la luce può causare ai coloranti, e probabilmente proprio come conseguenza della mancanza di un imballo in cartone. Sull’etichetta posteriore viene indicata la capacità, che è di 50 ml. Il prezzo, secondo me, è estremamente vantaggioso: tralasciando pochissime, folli eccezioni di quei venditori che cercano grottescamente di venderlo anche oltre i 12 euro, con circa 5 euro (centesimo più, centesimo meno) ci si porta a casa un inchiostro di qualità indiscutibilmente altissima.
PREPARAZIONE
L’apertura della boccetta lascia percepire un leggerissimo odore alcoolico, simile a quello di un disinfettante ospedaliero, cosa che ha in comune col fratello indelebile della serie Dokumentus. In questa recensione faccio specifico riferimento all’uso in una Visconti Van Gogh mini - pennino M, che è anche la penna nella quale l’ho usato più a lungo. Tuttavia il comportamento è stato analogo, ed impeccabile, in Pelikan M200 pennino EF, Schneider Inx Sportive, Pilot Prera pennino F e Delta Seawood pennino EF. L’inchiostro è stato caricato tramite mini-converter Kaweco, l’unico in grado di essere inserito nel piccolo corpo della Van Gogh mini. La partenza, in qualsiasi penna, è stata velocissima (istantanea nelle penne a pistone o converter).
UTILIZZO ED IMPRESSIONI
Prima di tutto il colore: molto, molto, molto bello, cromaticamente “esatto”, un sepia che sa fare il sepia. Tralasciando la miriade di tonalità brune che è possibile acquistare, da pittore posso affermare che è quanto di più simile al vero sepia si possa trovare in commercio, forse solo superato dal fratello della gamma “dokumentus”, che è oggettivamente perfetto. Nell’utilizzo pratico si avverte immediatamente un flusso superiore alla media ed una decisa tendenza alla lubrificazione, che rendono lo scritto particolarmente umido e piacevole. In penne dal flusso particolarmente abbondante (es. Pelikan serie M) diventa parecchio profondo, al punto che alcuni potrebbero trovarlo troppo scuro. In caso di grandi quantità di inchiostro “messo giù” si possono verificare fenomeni di trapassamento solo con carte di bassa qualità, mentre lo spiumaggio è sempre risultato assente, addirittura su un quaderno Moleskine. Su carte di assoluta qualità, studiate appositamente per la stilografica (esempio Rhodia e Oxford), è in grado di produrre un tratto ed una profondità di tono rimarchevoli, davvero appaganti.
La saturazione, intesa come quantità di colorante in gioco, è adeguata e molto equilibrata. Le sfumature (shading) sono ben presenti, tanto più evidenti quanto più si usa un pennino dal tratto spesso. Diminuiscono drasticamente in caso di pennini molto fini (es. Pilot Prera F) o su carte troppo assorbenti.
Si tratta di un inchiostro non resistente all’acqua, ma se bagnato può conservare una certa leggibilità, cosa che può comunque tornare utile; tale comportamento è più spiccato su carte non patinate. Non l’ho usato su penne demonstrator, e quindi non ho dati circa la potenziale capacità di macchiare le superfici trasparenti; tuttavia, i converter nei quali è stato caricato sono rimasti intatti, e quindi posso reputarlo sicuro.
Come intuibile, La carta utilizzata gioca un ruolo importante nell’ambito dei tempi di asciugatura: si va dai 10 secondi su Fabriano Copy1 ai 25 secondi su Rhodia, ad oltre 30 secondi su Oxford: non precisamente una prestazione da urlo, ma tutto sommato lo ritengo un peccato veniale.
La cromatografia rivela l’utilizzo di ben 4 colori: un giallo, un rosso, un ciano e il nero. La mescolanza è tipica, anche in pittura, e ritengo che in questo specifico caso sia stata sfruttata molto bene, producendo un risultato di tutto rispetto.
CONCLUSIONI
Accantonando un attimo il mio amore sviscerato per questa specifica tonalità, siamo di fronte ad un inchiostro davvero eccellente. Tutto funziona bene, e non mostra particolari difetti, se non - per chi lo considera importante - un tempo di asciugatura un po’ lunghetto, ma in questo anche la carta gioca chiaramente un ruolo fondamentale. Se, ipoteticamente, il fabbricante decidesse di sospenderne la produzione, farei una discreta scorta: una volta usato, se piace il colore, diventa difficile farne a meno.
La mia valutazione finale non può che essere quella massima, un inchiostro assolutamente da avere, ad un prezzo che non teme concorrenza.