Dal Pen Show di Bologna... Stylomine 303!
Inviato: martedì 29 novembre 2016, 16:57
Salve a tutti!
Dopo la meravigliosa esperienza al Pen Show di Bologna, vorrei condividere con voi il "bottino" della mia caccia. Inanzitutto vorrei dire che ho apprezzato moltissimo conoscere persone che coltivano questa passione, ed ho trovato questa esperienza assai interessante! E finalmente sono riuscita ad attribuire ad alcuni nomi del forum le rispettive facce, cosa nel Pen Show di Milano non ho avuto occasione di fare! Oggi voglio presentarvi la prima delle cinque nuove principesse, una principessa francese che, dopo ore di attente cure e di profonda lucidatura, eccola qui! E' la Stylomine 303, una penna che da tantissimo tempo volevo conoscere dal vivo. Una penna molto particolare e altrettanto affascinante, la cui principale caratteristica è il suo caricamento. Io adoro i caricamenti particolari, soprattutto quelli in cui si ha la possibilità di visualizzare il livello di inchiostro. Questa penna non permette il controllo della quantità di inchiostro, ma da una piccola finestrella posta sul pulsante di caricamento si può constatare il suo effettivo funzionamento. Quest'ultimo si chiama accordion filler e, per pianista amatoriale come me, non può che piacermi! La penna in se sembra fatta di resina termoplastica nera; il pennino, che presenta una corrosione nella parte basale, doveva essere una volta placcato oro. Il cappuccio presenta due verette di diversa grandezza e una clip molleggiata. La forma è molto cilindrica tranne per le parti finali affusolate. Per caricare la penna bisogna svitare un fondello che contiene una gabbietta al cui interno è presente un contenitore di plastica originariamente trasparente. Come per una Vacumatic, si preme più volte il pulsante in modo che comprimendo il sacchetto (a forma di fisarmonica) l'inchiostro venga risucchiato all'interno del serbatoio di gomma, passando per uno sfiatatoio collegato all'alimentatore. Dal piccolo contenitore di plastica si può solo vedere la presenza dell'inchiostro. Una penna davvero affascinante e misteriosa! Purtroppo il sacchetto si era sbriciolato e dopo ore e ore a cercare di smontare la penna, ne ho eliminato i resti. Il sacchetto non è di forma comune quindi la sua reperibilità è molto difficile. Se non erro questo tipo di caricamento venne utilizzato su penne russe di produzione sovietica, il cui marchio era "Soyuz" che significa "Unione". Vi mostro qualche foto della penna!
Spero che vi sia piaciuta! Spero anche che si possa riparare perchè ci tengo davvero a quetsa penna, dato il suo curioso carficamento, e se qualcuno sapesse dove trovare questo tipo di sacchetti sarò più che lieto! Nei prossimi giorni vi mostrerò le altre nuove arrivate! Alla prossima!!
Domenico
Dopo la meravigliosa esperienza al Pen Show di Bologna, vorrei condividere con voi il "bottino" della mia caccia. Inanzitutto vorrei dire che ho apprezzato moltissimo conoscere persone che coltivano questa passione, ed ho trovato questa esperienza assai interessante! E finalmente sono riuscita ad attribuire ad alcuni nomi del forum le rispettive facce, cosa nel Pen Show di Milano non ho avuto occasione di fare! Oggi voglio presentarvi la prima delle cinque nuove principesse, una principessa francese che, dopo ore di attente cure e di profonda lucidatura, eccola qui! E' la Stylomine 303, una penna che da tantissimo tempo volevo conoscere dal vivo. Una penna molto particolare e altrettanto affascinante, la cui principale caratteristica è il suo caricamento. Io adoro i caricamenti particolari, soprattutto quelli in cui si ha la possibilità di visualizzare il livello di inchiostro. Questa penna non permette il controllo della quantità di inchiostro, ma da una piccola finestrella posta sul pulsante di caricamento si può constatare il suo effettivo funzionamento. Quest'ultimo si chiama accordion filler e, per pianista amatoriale come me, non può che piacermi! La penna in se sembra fatta di resina termoplastica nera; il pennino, che presenta una corrosione nella parte basale, doveva essere una volta placcato oro. Il cappuccio presenta due verette di diversa grandezza e una clip molleggiata. La forma è molto cilindrica tranne per le parti finali affusolate. Per caricare la penna bisogna svitare un fondello che contiene una gabbietta al cui interno è presente un contenitore di plastica originariamente trasparente. Come per una Vacumatic, si preme più volte il pulsante in modo che comprimendo il sacchetto (a forma di fisarmonica) l'inchiostro venga risucchiato all'interno del serbatoio di gomma, passando per uno sfiatatoio collegato all'alimentatore. Dal piccolo contenitore di plastica si può solo vedere la presenza dell'inchiostro. Una penna davvero affascinante e misteriosa! Purtroppo il sacchetto si era sbriciolato e dopo ore e ore a cercare di smontare la penna, ne ho eliminato i resti. Il sacchetto non è di forma comune quindi la sua reperibilità è molto difficile. Se non erro questo tipo di caricamento venne utilizzato su penne russe di produzione sovietica, il cui marchio era "Soyuz" che significa "Unione". Vi mostro qualche foto della penna!
Spero che vi sia piaciuta! Spero anche che si possa riparare perchè ci tengo davvero a quetsa penna, dato il suo curioso carficamento, e se qualcuno sapesse dove trovare questo tipo di sacchetti sarò più che lieto! Nei prossimi giorni vi mostrerò le altre nuove arrivate! Alla prossima!!
Domenico