Dal Pen Show di Bologna... Stylomine 303!
- domenico98
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Dal Pen Show di Bologna... Stylomine 303!
Salve a tutti!
Dopo la meravigliosa esperienza al Pen Show di Bologna, vorrei condividere con voi il "bottino" della mia caccia. Inanzitutto vorrei dire che ho apprezzato moltissimo conoscere persone che coltivano questa passione, ed ho trovato questa esperienza assai interessante! E finalmente sono riuscita ad attribuire ad alcuni nomi del forum le rispettive facce, cosa nel Pen Show di Milano non ho avuto occasione di fare! Oggi voglio presentarvi la prima delle cinque nuove principesse, una principessa francese che, dopo ore di attente cure e di profonda lucidatura, eccola qui! E' la Stylomine 303, una penna che da tantissimo tempo volevo conoscere dal vivo. Una penna molto particolare e altrettanto affascinante, la cui principale caratteristica è il suo caricamento. Io adoro i caricamenti particolari, soprattutto quelli in cui si ha la possibilità di visualizzare il livello di inchiostro. Questa penna non permette il controllo della quantità di inchiostro, ma da una piccola finestrella posta sul pulsante di caricamento si può constatare il suo effettivo funzionamento. Quest'ultimo si chiama accordion filler e, per pianista amatoriale come me, non può che piacermi! La penna in se sembra fatta di resina termoplastica nera; il pennino, che presenta una corrosione nella parte basale, doveva essere una volta placcato oro. Il cappuccio presenta due verette di diversa grandezza e una clip molleggiata. La forma è molto cilindrica tranne per le parti finali affusolate. Per caricare la penna bisogna svitare un fondello che contiene una gabbietta al cui interno è presente un contenitore di plastica originariamente trasparente. Come per una Vacumatic, si preme più volte il pulsante in modo che comprimendo il sacchetto (a forma di fisarmonica) l'inchiostro venga risucchiato all'interno del serbatoio di gomma, passando per uno sfiatatoio collegato all'alimentatore. Dal piccolo contenitore di plastica si può solo vedere la presenza dell'inchiostro. Una penna davvero affascinante e misteriosa! Purtroppo il sacchetto si era sbriciolato e dopo ore e ore a cercare di smontare la penna, ne ho eliminato i resti. Il sacchetto non è di forma comune quindi la sua reperibilità è molto difficile. Se non erro questo tipo di caricamento venne utilizzato su penne russe di produzione sovietica, il cui marchio era "Soyuz" che significa "Unione". Vi mostro qualche foto della penna!
Spero che vi sia piaciuta! Spero anche che si possa riparare perchè ci tengo davvero a quetsa penna, dato il suo curioso carficamento, e se qualcuno sapesse dove trovare questo tipo di sacchetti sarò più che lieto! Nei prossimi giorni vi mostrerò le altre nuove arrivate! Alla prossima!!
Domenico
Dopo la meravigliosa esperienza al Pen Show di Bologna, vorrei condividere con voi il "bottino" della mia caccia. Inanzitutto vorrei dire che ho apprezzato moltissimo conoscere persone che coltivano questa passione, ed ho trovato questa esperienza assai interessante! E finalmente sono riuscita ad attribuire ad alcuni nomi del forum le rispettive facce, cosa nel Pen Show di Milano non ho avuto occasione di fare! Oggi voglio presentarvi la prima delle cinque nuove principesse, una principessa francese che, dopo ore di attente cure e di profonda lucidatura, eccola qui! E' la Stylomine 303, una penna che da tantissimo tempo volevo conoscere dal vivo. Una penna molto particolare e altrettanto affascinante, la cui principale caratteristica è il suo caricamento. Io adoro i caricamenti particolari, soprattutto quelli in cui si ha la possibilità di visualizzare il livello di inchiostro. Questa penna non permette il controllo della quantità di inchiostro, ma da una piccola finestrella posta sul pulsante di caricamento si può constatare il suo effettivo funzionamento. Quest'ultimo si chiama accordion filler e, per pianista amatoriale come me, non può che piacermi! La penna in se sembra fatta di resina termoplastica nera; il pennino, che presenta una corrosione nella parte basale, doveva essere una volta placcato oro. Il cappuccio presenta due verette di diversa grandezza e una clip molleggiata. La forma è molto cilindrica tranne per le parti finali affusolate. Per caricare la penna bisogna svitare un fondello che contiene una gabbietta al cui interno è presente un contenitore di plastica originariamente trasparente. Come per una Vacumatic, si preme più volte il pulsante in modo che comprimendo il sacchetto (a forma di fisarmonica) l'inchiostro venga risucchiato all'interno del serbatoio di gomma, passando per uno sfiatatoio collegato all'alimentatore. Dal piccolo contenitore di plastica si può solo vedere la presenza dell'inchiostro. Una penna davvero affascinante e misteriosa! Purtroppo il sacchetto si era sbriciolato e dopo ore e ore a cercare di smontare la penna, ne ho eliminato i resti. Il sacchetto non è di forma comune quindi la sua reperibilità è molto difficile. Se non erro questo tipo di caricamento venne utilizzato su penne russe di produzione sovietica, il cui marchio era "Soyuz" che significa "Unione". Vi mostro qualche foto della penna!
Spero che vi sia piaciuta! Spero anche che si possa riparare perchè ci tengo davvero a quetsa penna, dato il suo curioso carficamento, e se qualcuno sapesse dove trovare questo tipo di sacchetti sarò più che lieto! Nei prossimi giorni vi mostrerò le altre nuove arrivate! Alla prossima!!
Domenico
- maxpen2012
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Dal Pen Show di Bologna... Stylomine 303!
Ciao Domenico, purtroppo devo dirti che per la tua penna, che è fuori produzione
da un'ottantina d'anni o giù di lì, trovare il pezzo di ricambio è assai difficile, l'unica è reperire
sul mercato un'altra 303 malconcia da "cannibalizzare" , posto che abbia l'accordeon
(che era di gomma) in buone condizioni dopo tanto tempo...
Io anni fa ebbi la fortuna di trovarne una versione "arricchita" con un rivestimento
in argento per la Ditta Cartier, in condizioni eccellenti...
Veramente mi sembrava di averla giá mostrata anni addietro ma non la trovo più da nessuna
parte, neanche sul Wiki, quindi la ripropongo...
da un'ottantina d'anni o giù di lì, trovare il pezzo di ricambio è assai difficile, l'unica è reperire
sul mercato un'altra 303 malconcia da "cannibalizzare" , posto che abbia l'accordeon
(che era di gomma) in buone condizioni dopo tanto tempo...
Io anni fa ebbi la fortuna di trovarne una versione "arricchita" con un rivestimento
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ancora foto...
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- domenico98
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Grazie per tutte le risposte!
Spiace anche a me non poter trovare il proprio sacchetto, ma spero di poterlo comunque ritrovare. Ti faccio i complimenti, Massino, per la tua meravigliosa Cartier; davvero in condizioni eccellenti. Mi parè di averne viste tre molto simili alla tua, non marchiate Cartier, rivestite nello stesso modo appunto al Pen Show di Bologna. Grazie ancora per le risposte!!
Domenico
Spiace anche a me non poter trovare il proprio sacchetto, ma spero di poterlo comunque ritrovare. Ti faccio i complimenti, Massino, per la tua meravigliosa Cartier; davvero in condizioni eccellenti. Mi parè di averne viste tre molto simili alla tua, non marchiate Cartier, rivestite nello stesso modo appunto al Pen Show di Bologna. Grazie ancora per le risposte!!
Domenico
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Forse potresti provare con un sacchetto normale, tagliato a tubo e infilato dentro una molla della stessa lunghezza e diametro
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La numerazione/denominazione “303” è stata sfruttata (fin troppo) dalla Stylomine, cavalcando il successo del modello, un po' come accaduto con il nome “Extra” da Omas... Occorre aggiungere un suffisso che la individui con precisione: dalla discussione seguente sul sito dei nostri cugini francesi, direi che la penna da te presentata è del modello 303 “D” ma con pennino tradizionale (non carenato);
http://www.stylo-plume.org/viewtopic.ph ... nte#p22520
(con mio personale sollievo) si apprende, inoltre, che non le facevano solo nere, mentre altrove (sito con link nella pagina Wiki) si ha la conferma che una linea “a siluro” (torpedo nel link allegato) iniziò ad essere prodotta solo dal 1947, come del resto quasi tutte le altre che conosciamo che esibiscono quella forma (Sheaffer's ovviamente esclusa).
Quindi, probabilmente penna di (solo) quasi 70 anni...
Giorgio
http://www.stylo-plume.org/viewtopic.ph ... nte#p22520
(con mio personale sollievo) si apprende, inoltre, che non le facevano solo nere, mentre altrove (sito con link nella pagina Wiki) si ha la conferma che una linea “a siluro” (torpedo nel link allegato) iniziò ad essere prodotta solo dal 1947, come del resto quasi tutte le altre che conosciamo che esibiscono quella forma (Sheaffer's ovviamente esclusa).
Quindi, probabilmente penna di (solo) quasi 70 anni...
Giorgio
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Ci sono, ci sono, come avrei potuto farmi scappare una meraviglia simile!maxpen2012 ha scritto: Veramente mi sembrava di averla giá mostrata anni addietro ma non la trovo più da nessuna
parte, neanche sul Wiki, quindi la ripropongo...
Però ho fatto un errore nella descrizione e non venivano correttamente indicizzate nella pagina della Stylomine, ora ho corretto e si vedono a questo indirizzo:
https://www.fountainpen.it/Categoria:Stylomine_Photos
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
viewtopic.php?f=19&t=3123
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- Ottorino
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E' quello che dicono i testi di riparazione. Per capire cerca "Swan Visofil VT".roccopin ha scritto:Forse potresti provare con un sacchetto normale, tagliato a tubo e infilato dentro una molla della stessa lunghezza e diametro
Dispiace disilluderti ma i sacchetti "concertina", "accordeon", "a fisarmonica" non esistono e se esistono chi li ha li tiene dentro la penna !!
C'e' chi suggerisce di usare i copricavi dei freni "v brake" delle bici, ma secondo me viene un terribile accrocco. Troppo spessi.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- domenico98
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Ringrazio tutti per le preziose informazioni! Se ci sono nuove sulla sua riparazione non vi farò attendete!! Grazie a tutti ancora!!
Domenico
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