La Penna del Re di maggio
Inviato: martedì 3 maggio 2016, 15:21
La penna che vorrei presentarVi mostra una dedica che ci riporta indietro di più di un secolo, ad una città ed ad una data specifica che vide partecipi insieme personalità diversissime fra loro: un re, un futuro papa, un principe bambino e la prima aviatrice italiana. La città è Bergamo, la data quella del 23 Settembre 1913, un martedì assolato in cui Vittorio Emanuele III si recò nella città lombarda per inaugurare una statua a Cavour e porre la prima pietra dell'Istituto tecnico dedicato a Vittorio Emanuele II. Quel giorno il figlio Umberto ricevette in dono questa penna:
re d'italia, sia pure per solo poco più di un mese, dal 9 maggio 1946 al 13 Giugno dello stesso anno, tanto che fu definito il "Re di Maggio". Figura discussa, su di lui molto è stato detto da estimatori e detrattori e non è certo questa la sede per entrare nel merito di una valutazione complessa.
Per la cronaca di quel 23 Settembre ci affidiamo all'Eco di Bergamo: " E' una giornata di febbrile attività. Dappertutto per le piazze, per le case si lavora a sistemare selciati, approntare palchi, disporre bandiere... l'animazione in città è vivissima e la caccia per accaparrarsi le finestre che guardano sulla via ove passerà il corteo reale è accanita. Certi proprietari di alberghi chiedono persino quindici lire per finestra !.... Il re arrivò alle
nove ( in treno) ... la banda intona la marcia reale ed il re scende in bassa divisa da generale..." Inaugurato il monumento a Cavour " in prefettura Vittorio Emanuele si trattenne a lungo con le varie autorità, privatamente con il vescovo Radini Tedeschi, accompagnato dal segretario, sacerdote
dottor Roncalli " proprio colui che 45 anni dopo, nel 1958, salirà sul trono di Pietro con il nome di Giovanni XXIII, che qui vediamo in una foto
di quel 1913. Dopo il pranzo a casa del conte Suardi, di cui le cronache del tempo dettagliano il menù ( dalla supreme de volaille en belle vue allo Chateau Lafitte
en carafe) il re salutato " da una folla entusiasta disposta su due lati si recò al Foro Boario per la posa della prima pietra dell'istituto tecnico.
Riprende con enfasi l'Eco di Bergamo: " all'augusta presenza di Sua Maestà scendeva nelle viscere della terra la prima pietra a segnare il luogo dell'edificio grandioso monumento di civiltà moderna irradiante luce di arte, poesia, sapere ..." Intanto sul cielo di Bergamo " è volato un aeroplano
che si è abbassato sin quasi sopra la stazione ... " ; alla guida di quel Caproni c'era Rosina Ferrario, una giovane milanese venticinquenne, prima
italiana ad ottenere un brevetto di volo e molto attiva nel rivendicare alle donne ruoli e competenze all'epoca ritenute di pertinenza maschile. Al momento non mi è dato sapere chi omaggiò della penna il giovane principe... il prefetto ? il vescovo ? la cittadinanza ? posso solo sperare
di trovare qualche ulteriore documento che oggi non ho.
La penna misura chiusa 9,7 cm e sul corpo riporta avvolgente in stampatello la dedica "Umberto di Savoia Bergamo "23 Settembre 1913". Solo dopo
aver svitato il cappuccio, la penna svela il suo doppio effetto telescopico, allungandosi prima fino a 12,5 cm e in una seconda fase fino a 16 cm,
rivelando una sobria filettatura che la percorre verticalmente fino ad incontrare un motivo decorativo orizzontale che introduce alla sezione in ebanite Le penne telescopiche erano alla fine del 1800 ed inizio 900 piuttosto in voga sulla scia di pencil e dip pen prodotte da affermati maestri quali Sampson Mordan e W.S.Hicks in Inghilterra e Stati Uniti. Sul corpo è ben leggibile la sigla DRGM (Deutsches Reichsgebrauchsmuster) marchio che dal 1891 e fino al 1950 circa ha rappresentato l'avvenuta registrazione di un disegno o di una funzione in tutte le regioni tedesche. Il sistema di carica è un classico eyedropper.
Il pennino è un Monterosa n. 1, ancor privo del profilo delle montagne; il marchio era stato fondato a Zurigo da F.Dimmler e registrato in Italia nel 1912 da Walter Kessel, concessionario SIMPLO e colui che registrò in Italia il marchio Rouge et Noir.
L'alimentatore è del tipo piatto, in ebanite.
La presenza del marchio DRGM fa pensare ad una produzione di qualche casa/gioielliere tedesco: ce ne erano in quegli anni alcuni particolarmente
apprezzati nella città di Pforzheim, fra i quali Rodi e Wienenberger, attiva anche a Milano già nei primissimi anni del 1900.
Sarei lieto se qualcuno più esperto potesse darmi altre indicazioni su questo esemplare di fascino, sia per la sua eleganza che per la testimonianza
storica
Umberto era allora appena un bambino ( era infatti nato nel 1904 a Racconigi) e ne vediamo qui una foto ripresa proprio in quel 1913.
Era il terzo.genito di Vittorio Emanuele, dopo le sorelle Jolanda e Mafalda ( poi deceduta in campo di concentramento a Buchenwald) e sarà l'ultimore d'italia, sia pure per solo poco più di un mese, dal 9 maggio 1946 al 13 Giugno dello stesso anno, tanto che fu definito il "Re di Maggio". Figura discussa, su di lui molto è stato detto da estimatori e detrattori e non è certo questa la sede per entrare nel merito di una valutazione complessa.
Per la cronaca di quel 23 Settembre ci affidiamo all'Eco di Bergamo: " E' una giornata di febbrile attività. Dappertutto per le piazze, per le case si lavora a sistemare selciati, approntare palchi, disporre bandiere... l'animazione in città è vivissima e la caccia per accaparrarsi le finestre che guardano sulla via ove passerà il corteo reale è accanita. Certi proprietari di alberghi chiedono persino quindici lire per finestra !.... Il re arrivò alle
nove ( in treno) ... la banda intona la marcia reale ed il re scende in bassa divisa da generale..." Inaugurato il monumento a Cavour " in prefettura Vittorio Emanuele si trattenne a lungo con le varie autorità, privatamente con il vescovo Radini Tedeschi, accompagnato dal segretario, sacerdote
dottor Roncalli " proprio colui che 45 anni dopo, nel 1958, salirà sul trono di Pietro con il nome di Giovanni XXIII, che qui vediamo in una foto
di quel 1913. Dopo il pranzo a casa del conte Suardi, di cui le cronache del tempo dettagliano il menù ( dalla supreme de volaille en belle vue allo Chateau Lafitte
en carafe) il re salutato " da una folla entusiasta disposta su due lati si recò al Foro Boario per la posa della prima pietra dell'istituto tecnico.
Riprende con enfasi l'Eco di Bergamo: " all'augusta presenza di Sua Maestà scendeva nelle viscere della terra la prima pietra a segnare il luogo dell'edificio grandioso monumento di civiltà moderna irradiante luce di arte, poesia, sapere ..." Intanto sul cielo di Bergamo " è volato un aeroplano
che si è abbassato sin quasi sopra la stazione ... " ; alla guida di quel Caproni c'era Rosina Ferrario, una giovane milanese venticinquenne, prima
italiana ad ottenere un brevetto di volo e molto attiva nel rivendicare alle donne ruoli e competenze all'epoca ritenute di pertinenza maschile. Al momento non mi è dato sapere chi omaggiò della penna il giovane principe... il prefetto ? il vescovo ? la cittadinanza ? posso solo sperare
di trovare qualche ulteriore documento che oggi non ho.
La penna misura chiusa 9,7 cm e sul corpo riporta avvolgente in stampatello la dedica "Umberto di Savoia Bergamo "23 Settembre 1913". Solo dopo
aver svitato il cappuccio, la penna svela il suo doppio effetto telescopico, allungandosi prima fino a 12,5 cm e in una seconda fase fino a 16 cm,
rivelando una sobria filettatura che la percorre verticalmente fino ad incontrare un motivo decorativo orizzontale che introduce alla sezione in ebanite Le penne telescopiche erano alla fine del 1800 ed inizio 900 piuttosto in voga sulla scia di pencil e dip pen prodotte da affermati maestri quali Sampson Mordan e W.S.Hicks in Inghilterra e Stati Uniti. Sul corpo è ben leggibile la sigla DRGM (Deutsches Reichsgebrauchsmuster) marchio che dal 1891 e fino al 1950 circa ha rappresentato l'avvenuta registrazione di un disegno o di una funzione in tutte le regioni tedesche. Il sistema di carica è un classico eyedropper.
Il pennino è un Monterosa n. 1, ancor privo del profilo delle montagne; il marchio era stato fondato a Zurigo da F.Dimmler e registrato in Italia nel 1912 da Walter Kessel, concessionario SIMPLO e colui che registrò in Italia il marchio Rouge et Noir.
L'alimentatore è del tipo piatto, in ebanite.
La presenza del marchio DRGM fa pensare ad una produzione di qualche casa/gioielliere tedesco: ce ne erano in quegli anni alcuni particolarmente
apprezzati nella città di Pforzheim, fra i quali Rodi e Wienenberger, attiva anche a Milano già nei primissimi anni del 1900.
Sarei lieto se qualcuno più esperto potesse darmi altre indicazioni su questo esemplare di fascino, sia per la sua eleganza che per la testimonianza
storica