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Sull'importanza del sistema di caricamento.

Inviato: sabato 18 febbraio 2023, 18:26
da levodi
ASTROLUX ha scritto: sabato 18 febbraio 2023, 18:12 Ma voi comprereste una penna da 1000 euro con caricamento a cartuccia?
si certo cartuccia/ converter per me è un plus

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Inviato: sabato 18 febbraio 2023, 18:45
da Maruska
ASTROLUX ha scritto: sabato 18 febbraio 2023, 18:12 Ma voi comprereste una penna da 1000 euro con caricamento a cartuccia?
io no, ma si sapeva già :D

Sull'importanza del sistema di caricamento.

Inviato: sabato 18 febbraio 2023, 19:35
da Koten90
ASTROLUX ha scritto: sabato 18 febbraio 2023, 18:12 Ma voi comprereste una penna da 1000 euro con caricamento a cartuccia?
927€ vale lo stesso? :lol:
Ho appena recensito la Custom Urushi. Lasciami dire che una volta che l'inchiostro arriva al pennino io sono contento sempre alla stessa maniera. Preferisco un pennino con caratteristiche uniche rispetto allo stantuffo o alla siringa rovesciata.

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Inviato: sabato 18 febbraio 2023, 20:47
da vikingo60
ASTROLUX ha scritto: sabato 18 febbraio 2023, 18:12 Ma voi comprereste una penna da 1000 euro con caricamento a cartuccia?
Sicuramente io no. Mi è stata proposta qualche giapponese che ho rifiutato.

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Inviato: sabato 18 febbraio 2023, 20:48
da vikingo60
Koten90 ha scritto: venerdì 17 febbraio 2023, 23:36
vikingo60 ha scritto: venerdì 17 febbraio 2023, 21:47 Infatti le Pelikan moderne sono le uniche che non presentano il fenomeno di aumento di flusso se semiscariche, perchè l'alimentatore è molto ben compensato. Altre penne moderne manifestano in questo caso un aumento di flusso, seppure minimo. Tale aumento non si vede un granchè con le penne a cartuccia/converter, perchè l'interscambio di aria è minimo; addirittura gli alimentatori delle penne a cartuccia/converter hanno canali ristretti e perlopiù un canale non doppio ma unico. Il calore trasmesso dalle mani sul corpo penna semivuoto (l'ho constatato personalmente) influisce molto sull'aumento di flusso. Analoga azione svolge il caldo estivo. La mia Ero, da semivuota, diventava un idrante, anche perchè di vecchia concezione.
Nelle penne a cartuccia, l’aria nel fusto fuori dalla cartuccia fa da isolante termico, come un’intercapedine. Per scaldare l’aria nella cartuccia ce ne vuole parecchio di più.
E' esatto, concordo in tutto.

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Inviato: domenica 19 febbraio 2023, 21:21
da Spiller84
Io generalmente preferisco il caricamento a cartuccia/converter. Lo trovo pratico, comodo, e poi le cartucce si possono sempre ricaricare a siringa e riusare. Il converter, alla fine, è una sorta di pistone in mignatura, ma più facile da pulire :D
Poi in una stilografica bado più al pennino, estetica e magari materiali che al sistema di caricamento

Sull'importanza del sistema di caricamento.

Inviato: martedì 14 marzo 2023, 21:13
da mino
Il caricamento a pistone? Se posso lo evito perchè prima o poi avrà bisogno di manutenzione e non sempre ritorna proprio uguale all'originale perchè per ottenere il miglior risultato bisognerebbe fare manutenzione al pistone e alla "camicia" come nei motori. Ciò significa comprare una nuova penna sempre se si trovano ancora i pezzi di ricambio.

Sull'importanza del sistema di caricamento.

Inviato: martedì 14 marzo 2023, 21:21
da sansenri
mino ha scritto: martedì 14 marzo 2023, 21:13 Il caricamento a pistone? Se posso lo evito perchè prima o poi avrà bisogno di manutenzione e non sempre ritorna proprio uguale all'originale perchè per ottenere il miglior risultato bisognerebbe fare manutenzione al pistone e alla "camicia" come nei motori. Ciò significa comprare una nuova penna sempre se si trovano ancora i pezzi di ricambio.
va be' dai, è come l'amica di mia moglie (storia assolutamente vera) che sosteneva che in età adulta abbia voluto sempre più staccarsi dalla madre per non soffrire troppo quando sarebbe morta... :roll:

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Inviato: mercoledì 15 marzo 2023, 9:35
da Massimo59
Ormai se ne scrive da quasi quattro anni in questo argomento. Io ho iniziato a scrivere con cannuccia, pennino e calamaio. Poi ereditai una stilografica e sembrava una pacchia. Niente più attenzioni maniacali al banco per non rovesciare il calamaio, niente più pagine con chiazze d'inchiostro è poco consumo di carta assorbente. Era una Pelikan 120 e scriveva benissimo e sottile perché gli inchiostri di allora erano molto magri di flusso. Con il passar del tempo però comincio' a perdere qualche goccia e fu un bel problema. Non c'erano mica tanti manutentori di penne in giro, anzi, nemmeno sapevi che c'erano. E allora l'avevo riposta e acquistai una stilografica a cartuccia. E fu l'apoteosi della praticità. Oggi ne ho di ogni, e ognuna ha le sue caratteristiche. Quello che conta però e' il pennino e come scrive. Alla fine sei lì che leggi quello che hai scritto nel tempo e ti ricordi di quella o quell'altra penna per come scriveva e di quel pennino che era un burro...