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Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Inviato: mercoledì 27 marzo 2013, 9:28
da giggi
bongiorno Daniela,
il pennino l'ho usato per i primi due o tre anni, non ricordo bene. Forse nella mia scuola, essendo una scuola privata di suore, siamo andati avanti più delle altre nell'uso dell'inchistro.
Una di queste sere cerco i quaderni, per i banchi non ricordo bene se erano di formica o legno ma anni fa ho visto che tra le vecchie foto una era della classe in prima elementare , 1962 ; la cerco.
saluti Luigi
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Inviato: mercoledì 27 marzo 2013, 9:44
da Irishtales
Grazie Luigi
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Inviato: venerdì 29 marzo 2013, 15:57
da courthand
Un vecchio quaderno di musica
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Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Inviato: venerdì 29 marzo 2013, 18:00
da Irishtales
Bellissimo! Se ripenso ai miei libri di solfeggio, scarni e anonimi, mi chiedo come ho fatto a quell'età a continuare a studiare pianoforte...
Studiare su testi così riccamente e finemente decorati deve essere stato un incentivo allo studio della musica!
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Inviato: venerdì 29 marzo 2013, 21:55
da rebus
Splendido davvero!!
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Inviato: martedì 12 maggio 2015, 15:34
da LapsusCalami
se serve fornisco una testimonianza recentissima: ho iniziato le Elementari nel 2005
in prima a quanto ricordo usavamo la matita e si scriveva in stampaello maiuscolo, poi in seconda il minuscolo sempre a matita e penna cancellabile (guai a usarne una indelebile!), dalla terza in poi corsivo (penso proprio il "rotondo") prima cancellabile poi più avanti con penne più serie, ma nessuna maestra ha mai provato a farci usare una stilografica.
Ricordo però l'odio della mia insegnante di italiano per le Pelikan e i loro cancellini dei pirati
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Inviato: sabato 16 maggio 2015, 8:25
da Irishtales
Cade proprio come una ciliegina sulla torta una conversazione avuta recentemente con il Professor Francesco Ascoli - vivalapenna - che con il suo permesso cito, in una sintesi molto efficace delle vicissitudini della calligrafia nella scuola italiana:
"I programmi postunitari prevedevano un generico "corsivo" producendo di conseguenza la differenza fra un inglese posato e uno corsivo. Si affianca successivamente l'inglese diritta che piano piano conquista sempre di più spazi e consensi. Nell'immediato dopoguerra (II guerra) viene prescritto tassativamente l'inglese diritto.
Successivamente dagli anni 60 in poi non vi è più alcuna prescrizione riguardo il modello calligrafico: ognuno fa come ritiene opportuno. Negli stessi anni si affianca un non meglio identificato "stampatello"."