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Norex?

Inviato: martedì 22 ottobre 2024, 23:17
da gaston
io sul sito d'aste ho vista questaImmagine
a questo punto non so che pensare, forse siamo tutti un po' cinesi in fondo?

Norex?

Inviato: mercoledì 23 ottobre 2024, 11:43
da maxpop 55
La Norex come la maggior parte delle case produttrici di penne si serve in Cina, qualcuna più di pregio le fa fare su loro espressa specifica.
Rimangono in pochi che lavorano in casa come gli artigiani che dalla lavorazione della barra alla lucidatura se ne occupano personalmente

Norex?

Inviato: mercoledì 23 ottobre 2024, 13:58
da Esme
Però qua si sta parlando di penne vintage, anni 60/70, e per alcuni modelli anche '50.
All'epoca la "Cina" per le penne era ancora il distretto di Settimo, la Lus e alcuni marchi tedeschi come la Ero.

Norex?

Inviato: mercoledì 23 ottobre 2024, 17:22
da gaston
Infatti quel che mi ha colpito è che una volta eravamo noi a clonare le marche più rinomate, e tiravamo avanti così , chiaro che i tedeschi non conoscevano questo marchio, altrimenti avrebbero reagito molto duramente, perché qui siamo alla stessa stregua dei jeans armadi. Quella che ho postato è una copia bella e buona , non un omaggio
IMG_20241023_171908_HDR.jpg
. Qui la penna che secondo me avevano clonato

Norex?

Inviato: mercoledì 23 ottobre 2024, 18:31
da piccardi
gaston ha scritto: mercoledì 23 ottobre 2024, 17:22 Infatti quel che mi ha colpito è che una volta eravamo noi a clonare le marche più rinomate, e tiravamo avanti così , chiaro che i tedeschi non conoscevano questo marchio, altrimenti avrebbero reagito molto duramente, perché qui siamo alla stessa stregua dei jeans armadi. Quella che ho postato è una copia bella e buona , non un omaggio IMG_20241023_171908_HDR.jpg. Qui la penna che secondo me avevano clonato
Anni 60/70 mi pare meno probabile. Falsi ancora diversi, copie più difficile. Più facile fosse rivenduta/rimarchiata (da una parte o dall'altra difficile dirlo). Anche la Montblanc si faceva fare le delle copie delle Hastil dall'Aurora marcate a suo nome (Montblanc).

Simone

Norex?

Inviato: mercoledì 23 ottobre 2024, 18:45
da gaston
Capisco, il senso del mio intervento era che , secondo me, noi oggi accusiamo i cinesi di copiare , ma lo facevamo anche noi all' epoca. Nello specifico la diplomat che io possiedo , con regolare scritta made in west germany, è davvero di ottima fattura, la foto non le rende onore, e mi sembra strano che norex avesse standard qualitativi così alti, boh?

Norex?

Inviato: mercoledì 23 ottobre 2024, 19:39
da piccardi
Si senz'altro le ditte italiane han copiato a mani basse, vedi la filza di simil-Duofold e poi simil-Doric che sono uscite negli anni 20 e 30.

Nel caso però non sono tanto sicuro si tratti di copie. Non ho idea se fossero penne di produzione propria o commissionate fuori (le informazioni sulla ditta sono davvero pochissime), ma ho visto diverse Norex con un ottimo livello qualitativo, con niente da invidiare rispetto a marchi più noti.

Simone

Norex?

Inviato: mercoledì 23 ottobre 2024, 19:42
da Athos
In foto una ricarica NOREX:
norex fibra fine.jpg
norex germany.jpg
Scusate la qualità ma sono fatte con il telefono.
Saluti a tutti

Norex?

Inviato: mercoledì 23 ottobre 2024, 21:24
da Annie306
Possibile che la ditta italiana fabbricasse in Germania?

Norex?

Inviato: mercoledì 23 ottobre 2024, 21:34
da muristenes
Hans Helm amministratore unico di Norex Srl. - Sede: Via Triboniano 25
Fonte: 1971 - Kompass Italia

Walter Helm amministratore delegato della Norex.
1986 - Epoca - V.37

Articolo di cronaca recante informazioni sulla ditta Norex di Giovanni Adamo Hans - Sede: Via San Vincenzo 1
1953-07-25 - Corriere della sera

Hans Helm elencato tra i negozianti e rappresentanti di penne stilografiche - Sede: Piazza Vesuvio 23 Milano
1939 - Annuario generale d'Italia

Hans Helm elencato come rappresentante di penne stilografiche
1940 - Guida di Milano e provincia

Concludendo, con buona probabilità Helm era semplicemente un importatore e distributore di strumenti da scrittura tedeschi che a un certo punto ha iniziato a distribuire prodotti col marchio Norex, ragionevolmente prodotti in Germania.

Pubblicità Lamy con elenco negozi "distributori esclusivi Norex"
Pubblicità Lamy con elenco negozi "distributori esclusivi Norex"
Questo spiegherebbe gli apparenti rapporti con altri marchi tedeschi (Lamy, diplomat, etc) e l'adozione di nomi come "Grosstank" o "Doppeltank" per i modelli.

Un'operazione simile veniva svolta a Torino da Walter Engele con la sua Goldmichel

Norex?

Inviato: mercoledì 23 ottobre 2024, 22:10
da Esme
Grazie muristenes.
Stavo giusto facendo un riassunto di quanto ho trovato in rete per i prodotti a marchio Norex, che avvalora la tesi dei rapporti con produttori in Germania.
Io credo però non fosse un semplice rivenditore, ma si facesse produrre a suo marchio ciò che non produceva in casa.

La ditta Norex era registrata come azienda di produzione articoli metallici e minuteria, e fino al 1991 era titolare di punzoni per metalli preziosi.
Inoltre è stata tra i fondatori della "Unione Fornitori Cancelleria".
Oltre a penne di vario genere, il marchio ha venduto molti altri prodotti di cancelleria e scolastici, come quaderni, zaini, astucci, matite, strumenti per il disegno tecnico.

Come è successo per altri marchi, la Norex ha forse prodotto in proprio i rivestimenti in argento o oro, ma quasi certamente per il resto ha commissionato le produzioni, spesso in Germania.

Come già detto, molti suoi modelli riportano scritte in tedesco.
"Spitze", come già visto, ma anche "doppeltank", "grosstank", "walzgold".
scritte in tedesco su penne italiane?
scritte in tedesco su penne italiane?

Poi si riscontrano particolari caratteristici, come ad esempio alimentatori con un peculiare taglio, usati ad esempio dalla Senator:
alimentatore della Norex grosstank
alimentatore della Norex grosstank

Oppure un pennino con un logo molto conosciuto...
ma tu guarda cosa c'è su questo pennino
ma tu guarda cosa c'è su questo pennino

Ma la Norex ha anche venduto a suo marchio una particolare penna tecnica, la "stano-pen".
Questa penna è stata prodotta dalla Standardgraph, marchio regolarmente registrato in Germania e con molti brevetti a suo nome.
stano-pen
stano-pen

Ci sono però diverse penne Norex, come quella a siringa presentata in apertura, che sono tipiche della produzione italiana.
Inoltre la Norex vendeva anche quaderni e zaini, marchiati "made in Italy", brandizzati con marchi italiani come "radio DJ" o "012 benetton".

Norex?

Inviato: mercoledì 23 ottobre 2024, 23:35
da gaston
mi inchino di fronte alle vostre doti investigative, siete degli investigatori abilissimi, credo che abbiate ragione, complimenti :o :shock:

Norex?

Inviato: giovedì 24 ottobre 2024, 11:58
da piccardi
muristenes ha scritto: mercoledì 23 ottobre 2024, 21:34 Concludendo, con buona probabilità Helm era semplicemente un importatore e distributore di strumenti da scrittura tedeschi che a un certo punto ha iniziato a distribuire prodotti col marchio Norex, ragionevolmente prodotti in Germania.
Molto interessanti le fonti che hai trovato. Non mi dispiacerebbe capire che relazione ci sia fra Hans Helm e il Giovanni Adamo Hans proprietario secondo il corriere.

Intanto mi son procurato i PDF degli anni 39 e 40 che posson servire per la sezione repertori del wiki ... peccato gli archivi del corriere non siano riusabili.

Simone

Norex?

Inviato: giovedì 24 ottobre 2024, 14:04
da muristenes
Esme ha scritto: mercoledì 23 ottobre 2024, 22:10
Stavo giusto facendo un riassunto di quanto ho trovato in rete per i prodotti a marchio Norex, che avvalora la tesi dei rapporti con produttori in Germania.
Io credo però non fosse un semplice rivenditore, ma si facesse produrre a suo marchio ciò che non produceva in casa.

La ditta Norex era registrata come azienda di produzione articoli metallici e minuteria, e fino al 1991 era titolare di punzoni per metalli preziosi.
Inoltre è stata tra i fondatori della "Unione Fornitori Cancelleria".
Oltre a penne di vario genere, il marchio ha venduto molti altri prodotti di cancelleria e scolastici, come quaderni, zaini, astucci, matite, strumenti per il disegno tecnico.
[...]
Ritengo altamente plausibile che Norex abbia commissionato penne e altri articoli ad aziende italiane oltre che a quelle tedesche. Sul ruolo di produttore non mi sbilancio, fintanto non verrà fuori qualche evidenza di un sito produttivo.

D'altra parte, restando nel settore della cancelleria, tante aziende tuttora si avvalgono di fornitori esterni per offrire ai propri clienti cataloghi corposi che spaziano dagli strumenti di scrittura alla pelletteria, dalla cartotecnica alle macchine da ufficio.

La questione del punzone è molto interessante, però mi ha fatto ricordare che anche la A.P.I. (uno degli importatori italiani della Parker) apponeva il proprio punzone sulle penne in argento prodotte dalla casa americana. Mi viene da pensare che l'apposizione del punzone non fosse necessariamente un obbligo del laboratorio artigiano quanto di chi successivamente lo avrebbe distribuito al cliente finale. La mia è solo una supposizione, ci vorrebbe qualche ulteriore approfondimento :think:

piccardi ha scritto: giovedì 24 ottobre 2024, 11:58
Molto interessanti le fonti che hai trovato. Non mi dispiacerebbe capire che relazione ci sia fra Hans Helm e il Giovanni Adamo Hans proprietario secondo il corriere.
Chiedo scusa, si tratta di un mio refuso :oops: Ho riportato male il nome riportato sull'articolo del corriere: Giovanni Adamo HELM e non Hans. Apparentemente è il nome italianizzato (Hans = Giovanni). :wave:

Norex?

Inviato: giovedì 24 ottobre 2024, 14:27
da Esme
muristenes ha scritto: giovedì 24 ottobre 2024, 14:04 Mi viene da pensare che l'apposizione del punzone non fosse necessariamente un obbligo del laboratorio artigiano quanto di chi successivamente lo avrebbe distribuito al cliente finale.
Questo dovrebbe essere vero.
La normativa in merito è complessa, ma effettivamente so che occorrono/occorrevano punzoni aggiunti del paese di vendita se quello di produzione aveva norme differenti.
Il punzone è un'assunzione di responsabilità in merito a ciò che si immette sul mercato.

Mi viene da pensare che forse i rivestimenti li facevano loro, come ad esempio Ferrari da Varese, per via del codice ateco con cui erano registrati, quindi non un codice relativo a commercio e distribuzione, ma una attività di produzione.
Poi magari facevano graffette e puntine da disegno. 🙂