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la preferite bella o che scriva bene?

Inviato: mercoledì 23 gennaio 2013, 7:14
da G P M P
piccardi ha scritto:... Quel che volevo dire comunque ha ben poco a che fare con l'arte, il linguaggio o l'espressione artistica. Il punto è molto semplicemente che per me in un oggetto funzionale come una penna il bello come valore astratto disgiunto dalla funzione, non ha senso, non può esistere. ...
Sono felice quando trovo nelle parole altrui la sintesi di ciò che penso.

Non cerco penne belle; non cerco penne che scrivano bene; cerco penne con cui io scrivo "bene". Non la vedo una precisazione di poco conto, per due motivi.
Quell'avverbio è tra virgolette perchè in esso vedo tutte le caratteristiche positive di una penna che si esprimono attraverso la sua funzione. Anche la bellezza estetica: come Simone, per me non ha senso una penna da tenere nella scatola; ma amo rigirare tra le mani una penna bella, sottraendo alla scrittura istanti da dedicare al solo appagamento estetico.
La precisazione egoistica (io devo scrivere bene con quella penna) mi serve invece per giustificare una molteplicità di penne preferite :mrgreen: La buona scrittura è fatta di penna, carta e inchiostro: quando non si possono scegliere gli ultimi due (o anche solo uno di loro), bisogna trovare la penna adatta. Una penna per ogni occasione, allora, magari abbinata all'inchiostro ... ;)

la preferite bella o che scriva bene?

Inviato: mercoledì 23 gennaio 2013, 9:22
da Fenice
Non so per voi, ma per me il tatto è importantissimo.
Se mi togliessero le due tacchette sulla f e sulla j della tastiera sarei morta, non saprei più scrivere.
Uso moltissimo il tatto, la vista a volte inganna.
E' con il tatto che scelgo le scarpe, non con la vista.
Ho comperato scarpe meravigliosamente sexy e terribilmente scomode.
Ho scelto scarpe orribili ma fantasticamente comode.
L'aspetto pratico credo sia prioritario.
Che me ne faccio di una Aurora Diamante (che peserà un botto e mezzo) se la trovo poco pratica? Se mi affatica la mano? Se scrive a intermittenza? Se non sopporta la mia scrittura veloce?
Niente!
Viaggio con una stilografica di Winny The Pooh e uso una borsa di Hello Spank (piccola fuori ma molto capiente).

Racconto un aneddoto che può sembrare stupido ma rende l'idea.

Stavo facendo viabilità, al centro di un incrocio.
Il fischietto mi si era incastrato nella tasca del giubbotto e non usciva.
Che fai d'istinto?
Metti le dita in bocca e fischi!
Questa è la praticità.

Quando ho provato la penna stilografica di Armando, non ho guardato che Marca e modello fosse, non guardavo neppure quello che scrivevo perché la prima cosa che ho percepito è stata che "era morbida" - scorrevole è riduttivo - e me ne sono innamorata.

Chiudi gli occhi e lasciati guidare da ciò che "senti" (le tue sensazioni).

la preferite bella o che scriva bene?

Inviato: mercoledì 23 gennaio 2013, 10:33
da gianpi73
Bella DEVE essere bella...per me è un oggetto da tenere, custodire, ammirare (anche da ferma), coccolare, scoprire ogni giorno come i miei orologi e forse tutte le mie cose.
Mi sembra assodato però che deve scrivere anche bene. Spesso le due cose non coincidono, ma altrettanto spesso da un oggetto bello, di qualità, di prestigio, di un certo valore ti aspetti che scriva anche bene...
Fino ad ora (scongiuri facendo) grosse delusioni dagli oggetti delle mie passioni (tante, troppe!) non ne ho mai avute. Dai rivenditori/commercianti, si...ma quelli sono latri discorsi...

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Inviato: mercoledì 23 gennaio 2013, 17:14
da Giuanen
Il mio passato è intimamente legato al mondo dell'arte. Liceo, accademia, abilitazione. Rabbrividisco al pensiero che si possa possedere un'opera d'arte da intendere come intervallo fra la tappezzeria, o come pezzo mancante all'arredo. La storia dell'uomo vede l'arte come qualcosa di indissolubilmente legato alle sue emozioni così come al vivere quotidiano. L'ideale di "bello" come "qualcosa che mi piace" (kalòs), ignora Policleto col suo "Canone" e Fidia con la "Sezione Aurea", fino a Baumgarten con la sua "Estetica", mentre per Kant era solo percezione sensoriale.
Non si può apprezzare una Sailor Classic Kyo se non ci si documenta sul lavoro della Signora Azumai. E per l'uso che se ne può fare porto ad esempio un pezzo della mia piccola collezione di pipe, una Comoy's, infumabile ma dalle mirabili proporzioni. Qualche tirata mi può bastare. Al contrario delle mie Castello, che oltre ad essere magistralmente costruite si fumano fino al catrame.
Spero di non avere urtato la sensibilità di nessuno, fin d'ora chiedo scusa. In questo caso cancellate tutto e dimenticate.
Giuanen

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Inviato: mercoledì 23 gennaio 2013, 19:46
da Giuanen
Un'appendice. La penna firmata Azumai, la comprerei al volo se la cassiera di casa mi mettesse a disposizione la cifra, indipendentemente dalla funzione primaria per la quale è stata realizzata. Quei colori caldi, le linee curve, le sfumature languidamente distese, ne fanno un'opera d'arte.
Ancora scusa se mi permetto di intervenire negli argomenti del forum ancora acerbo d'iscrizione. Ma l'arte mi tocca un nervo altamente sensibile. Vedo con rammarico quanto questa sia ormai sottovalutata proprio qui, in Italia.

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Inviato: mercoledì 23 gennaio 2013, 19:56
da ilconterosso
Cosa intendi per " arte sottovalutata in Italia"?

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Inviato: mercoledì 23 gennaio 2013, 21:03
da Giuanen
L'Italia può vantare un patrimonio artistico ineguagliato al mondo. E' una frase ritrita, è vero, ma neanche a ripeterla all'infinito, come accade da tempo, suscita nei nostri governanti, uno spirito di amore viscerale per una Patria così talentuosa.
Non si investe nelle scuole d'arte. Non fioriscono, come dovrebbero, iniziative pubbliche e tantomeno private, a favore della diffusione dell'insegnamento dell'arte, riferito alle sue mille applicazioni, guardando al passato classico, ancora tanto richiesto all'estero, al presente digitale ed al futuro, dagli altrettanti mille sviluppi. Tutto quanto ho elencato riguarda non solo l'arte figurativa, ma anche la letteratura, il cinema, la musica, l'architettura. E' un DNA, quello artistico italiano, che va sbiadendosi col tempo. Un capitale lasciato languire. Un'opportunità mancata.
Giuanen

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Inviato: mercoledì 23 gennaio 2013, 22:20
da ilconterosso
Sono d'accordo in parte, ma siamo ot!
Posta l'argomento su " quattro chiacchiere" e ti rispondo la.

la preferite bella o che scriva bene?

Inviato: giovedì 24 gennaio 2013, 8:23
da Phormula
C'è da dire che l'offerta di penne stilografiche è tale per cui, fortunatamente, è possibile trovare penne che scrivono bene e incontrano i nostri gusti! ;)

la preferite bella o che scriva bene?

Inviato: giovedì 24 gennaio 2013, 9:29
da nicola
Una penna per piacermi deve scrivere bene ma anche essere bella.
Il piacermi esteticamente contribuisce in maniera imprescindibile al piacere che la mia penna mi trasmette quando la impugno per scrivere, chiaro che se non scrive come piace a me il piacere è rovinato.
Uhm...sarà per tutte queste pretese che ci metto tantissimo tempo a scegliere una penna nuova :D

la preferite bella o che scriva bene?

Inviato: giovedì 24 gennaio 2013, 13:51
da zonezone
Deve essere bella, scrivere bene, rispecchiare il carattere della persona che la usa, costare il giusto.
Credo che non esiste :D ma se esite la troverò! ;)

la preferite bella o che scriva bene?

Inviato: giovedì 24 gennaio 2013, 15:55
da ilconterosso
zonezone ha scritto:Deve essere bella, scrivere bene, rispecchiare il carattere della persona che la usa, costare il giusto.
Credo che non esiste :D ma se esite la troverò! ;)

Eh, ma di solito le penne belle , e che scrivono bene, costano. ;)
Poi, il bello e' troppo relativo e personale.....ed anche il costo e' molto relativo,
in base al portafoglio. :lol:
figurati, io pensavo che fosse bella la 149....poi ho scoperto le Delta...... :D
Prima mi piacevano nere, adesso quasi quasi non le posso piu' vedere....
E poi, come ho gia' detto, quando pensi di aver trovato la piu' bella ne troverai
sempre un'altra che ti piacera' di piu'!

la preferite bella o che scriva bene?

Inviato: giovedì 24 gennaio 2013, 17:21
da vikingo60
ilconterosso ha scritto:
zonezone ha scritto:Deve essere bella, scrivere bene, rispecchiare il carattere della persona che la usa, costare il giusto.
Credo che non esiste :D ma se esite la troverò! ;)

Eh, ma di solito le penne belle , e che scrivono bene, costano. ;)
Poi, il bello e' troppo relativo e personale.....ed anche il costo e' molto relativo,
in base al portafoglio. :lol:
figurati, io pensavo che fosse bella la 149....poi ho scoperto le Delta...... :D
Prima mi piacevano nere, adesso quasi quasi non le posso piu' vedere....
E poi, come ho gia' detto, quando pensi di aver trovato la piu' bella ne troverai
sempre un'altra che ti piacera' di piu'!
Credo che il desiderio della penna classica di colore nero sia un passaggio obbligato della nostra "malattia":fino alla fine degli anni '90 mai avrei acquistato una penna colorata,in celluloide o in resina screziata.Poi,il cambiamento:ora le penne nere mi piacciono ancora,ma non mi emozionano come quelle colorate.

la preferite bella o che scriva bene?

Inviato: giovedì 24 gennaio 2013, 17:42
da Andrea C
Per me è fondamentale che scriva bene, solo dopo viene l'estetica. Anche se magari inizialmente l'ho comprata solo per l'estetica.
In realtà anche io, come tutti, credo, ho comprato penne che mi piacevano per l'aspetto, ma dopo mesi di tormenti nello scrivere, mi sono dato del pirla per essermi incraponito a provare di farmele piacere realmente e me ne sono sbarazzato.
Il parallelo con le donne è molto calzante, a mio avviso. ;)

la preferite bella o che scriva bene?

Inviato: sabato 26 gennaio 2013, 13:18
da zonezone
ilconterosso ha scritto:

Eh, ma di solito le penne belle , e che scrivono bene, costano. ;)
Poi, il bello e' troppo relativo e personale.....ed anche il costo e' molto relativo,
in base al portafoglio. :lol:
Concordo, il bello è soggettivo, infatti devono adattarsi al carattere e stile di chi le usa ... costano? ovviamente!
Prezzo giusto? A titolo esemplificativo, direi che non pagherei una Safari et simili 100 euro, così come non mi aspetto di pagare una Delta 20 euro. ;)

Poi si cede alle tentazioni...anche se portano ad acquisti che potrebbero rivelarsi, in parte o del tutto, insoddisfacenti.