Irishtales ha scritto:Secondo tentativo, ma l'ho scritta più volte. Manca ancora la scioltezza nello scrivere, anche se in ogni dove leggo che bisogna andar piano, scrivere lentamente: mica vero!
- inchiostro Lamy nero... non ci siamo: macchiasse la carta come macchia le mani, sarei contenta. Sulla carta mi sembra più grigio antracite che nero. Ungono rifornimenti Rotring in cartucce o Aurora nero in calamaio...
Allora!
qui vogliamo proprio ricevere complimenti!
Innanzitutto, COMPLIMENTI!
bella grafia, che a mio modestissimo parere (non ne capisco nullal! )
con qualche imperfezione la grafia manuale è sicuramente più interessante di quella stampata!
e proprio per questo, io trovo che i colori degli inchiostri che non sono troppo coprenti,
e lasciano vedere lo shading, siano molto più interessanti.
Secondo me il nero profondo, dove si perde il senso dello shading, e rende omogeneo il tratto,
perde di personalità
per questo preferisco i blu, azzurri, nero-verdi
infine...
Ottorino ha scritto:
Velocità.
Questo stile è quello che permette la massima velocità senza degradarsi troppo.
In qualche testo addirittura (ora lo cerco) dice che in certe lettere la velocità è indispensabile.
concordo...
io scrivo così, in stile italico "cancelleresco" da molti anni.
E ora che è automatico per me (non so scrivere in altro stile)
ed è molto veloce, risulta spesso imperfetto, certo, (per renderlo più preciso devo scrivere più lentamente
e seguire attentamente le linee)
ma los tile rimane, è sempre quello....
Io ho odiato lo stile fanciullesco della scrittura delle elementari sin...dalle elementari, appunto..
così già dalla prima media ho iniziato a scrivere prima in "stampatello",
e poi senza neanche studiare calligrafia, è approdato in maniera naturale nello stile italico cancelleresco.
I miei professori mi hanno talmente ostacolato, e definivano il cancelleresco "stampatello",
che mi volevano obbligare a scrivere in "corsivo", e non volevano accettare i compiti in classe e le tesine
scritte in italico!
giuro..
Continuavamo a dirmi : devi scrivere in "corsivo".
Io mi ero informata, e avevo scoperto che il loro "corsivo" era invece un corsivo Inglese "legato",
e che anche il mio era un "corsivo", ma Italiano, non legato, chiamato cancelleresco!
confermate questa cosa?
Io, testarda più di due muli...
ho continuato a scrivere così, e alla fine(praticamente dopo 3 anni, al diploma di 3°) si sono arresi....
Allo Scientifico, per fortuna, quasi nessuno invece ha contestato lo stile di scrittura con il quale presentavo
i compiti, e anzi, spesso hanno gradito ed elogiato.
Al liceo ho anche iniziato a usare le penne stilografiche.
I primi anni lo stile era più ricercato e pulito, come il tuo.
Ovviamente quando presentavo le tesi scritte in casa, con calma, erano più ordinate.
In classe, la necessità di scrivere velocemente (e sono diventata molto veloce)
ha modificato un pochino lo stile, è diventato più essenziale e senza fronzoli
ad esempio ho smesso di mettere le stanghettine orizzontali sopra le lettere (tipo la i , la r, la u ect.. )
ed è sparito anche il puntino della i.
Inoltre le lettere non sempre risultano tutte dentro una linea immaginaria
perchè ovviamente le linee non le ho sul foglio...