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Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 9:35
da maxpop 55
Grazie Rendbrant, molto bella, sembra in celluloide, invece è plastica.
Ha la stessa vera sul fusto che usa l'Omas su alcuni suoi modelli.

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 13:29
da vikingo60
Rampa ha scritto:mi sembra che questi esemplari degni di una galleria dell'orrore abbiano in comune la celluloide o sbaglio?
Temo che il problema maggiore si abbia proprio con la celluloide,anche se,come già detto,la prima della foto sembrerebbe di materiale diverso.

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 14:16
da Rampa
Il metacrilato, che sia denominato Lucite, Plexiglas, Perspex e così via, è una materia plastica dalle eccellenti proprietà meccaniche. Sono appassionato di vecchi aerei e vedo ancora oggi magnifiche capottine in metacrilato reggere egregiamente la sfida del tempo, magari sono solo leggermente ingiallite. Tuttavia avendo letto che anche Montblanc per un certo periodo abbia usato un metacrilato molto fragile che poteva frantumarsi facilmente con le cadute accidentali (ricordo che me lo ha detto Alessandro/Vikingo60), credo che anche in questo caso, come per la celluloide entrino in gioco fattori che diventano critici, come i coloranti, le proprietà di essere lucidata ed altri fattori che possono rendere il materiale più attraente ma più delicato da un punto di vista fisico e meccanico. Il Plexiglas, per come lo conosco io, è un materiale dalle eccellenti capacità di tenacità e resistenza (usato ancora per i mezzi militari navali, aerei e terrestri), ha una scarsa resistenza ai graffi e all'usura e il suo lucido ha un'apparenza "morbida", non vetrosa. Invece il metacrilato che è destinato ai bocchini delle pipe, che colori a parte mi sembra piuttosto simile a quello usato nelle penne, ha un'apparenza più vetrosa, resiste meglio ai graffi, ma è più fragile, niente a che vedere con il Plexiglas o il Perspex.

Io continuo a pensare e non senza qualche ragione, che il materiale migliore che regge al meglio la sfida del tempo sia l'ebanite, suscettibile non solo di poter essere lucidata continuamente senza inconvenienti, ma con il tempo diventa anche più bella.

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 16:45
da maxpop 55
Ma c'è oggi qualche ditta che costruisce penne in ebanite, io non sono chimico o addentrato in certe problematiche, ma credo siano poche le ditte di stilografice che fanno penne pensando che tra 50 anni anni ci sarà chi le terrà tra le mani ammirandole e coccolandole.

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 16:58
da klapaucius
maxpop 55 ha scritto:Ma c'è oggi qualche ditta che costruisce penne in ebanite, io non sono chimico o addentrato in certe problematiche, ma credo siano poche le ditte di stilografice che fanno penne pensando che tra 50 anni anni ci sarà chi le terrà tra le mani ammirandole e coccolandole.
Che io sappia l'ebanite è più fragile della celluloide e delle resine plastiche, meno resistente agli urti. Inoltre almeno quelle di una volta tendevano a scolorirsi: molte penne nere di un tempo sono diventate marroncine.

Detto questo mi pare che alcune case facciano alcuni modelli in ebanite, ma più per motivi nostalgici che per altro, un po' come si rifanno le penne con caricamento a levetta. La Delta Roma Imperiale per esempio è in ebanite. Ma anche la Pilot Custom 845.

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 17:30
da maxpop 55
Quindi oggi fare una penna in ebanite è controproducente se la vediamo come durata nel tempo?

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 18:00
da klapaucius
maxpop 55 ha scritto:Quindi oggi fare una penna in ebanite è controproducente se la vediamo come durata nel tempo?
Onestamente non credo che un produttore di penne sia tenuto a preoccuparsi che i propri modelli, soprattutto quelli ordinari, quelli che devono essere usati davvero, durino più di cent'anni... Immagino che nemmeno per molte serie speciali, quelle che nascono come opere d'arte, vere o presunte, si guardi così in avanti nel futuro. E in ogni caso si tratterebbe di penne fatte per stare più in una teca che in mano, quindi non si suppone che debbano resistere a chissà quale uso intensivo....

L'ebanite è certamente un materiale superato, sotto molti aspetti, per la costruzione di corpi di penne. Però è un fatto che ci sono tantissime penne sane, in ebanite, che sfiorano o superano il secolo di vita (io ne ho due), così come in celluloide.

Per cui, per come la vedo io, la questione durata è da intendersi soprattutto come resistenza a un utilizzo ordinario.

Si usano l'ebanite e la celluloide perché sono materiali che hanno una storia legata alle penne, sono classici e nel caso della celluloide anche per motivi estetici. Però sono quasi certo che anche l'ebanite sia più costosa di una resina plastica, anche se non al livello della celluloide. Questo può essere il motivo principale, oltre alla (così dicono) minore resistenza agli urti, per cui è controproducente fare penne in ebanite. Cosa che però può venire compensata dal fatto che la penna in ebanite acquista maggior pregio.

Questa è la mia impressione. In ogni caso da nessun oggetto, che non sia un'opera d'arte, ci si aspetta che duri e funzioni per un periodo più lungo di una vita umana. Spesso ci si accontenta di molto meno...

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 18:28
da maxpop 55
Grazie Giuseppe per la tua chiara e completa esposizione.

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 19:41
da klapaucius
maxpop 55 ha scritto:Grazie Giuseppe per la tua chiara e completa esposizione.
Per carità, aspetta prima che qualche esperto non mi corregga.

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 20:30
da rembrandt54
L'ebanite è un materiale duro e fragile. Resistente alle sostanze acide, ha la proprietà di ammorbidirsi se surriscaldata.
È facilmente lavorabile e lucidabile. ( da Wikipedia)

Il limite dell'ebanite sta proprio nella sua fragilità.

Mentre la celluloide :
Pur trattandosi di un materiale flessibile e resistente all'umidità, la celluloide è estremamente infiammabile, e ciò ne ha limitato fortemente l'impiego.

ovviamente la limitazione dell'impiego è stata per il pericolo di incendio del materiale immagazzinato nelle fabbriche e non certo che le penne si accendano come fiammiferi :lol: :lol:

certo è che , almeno per i miei gusti, la celluloide è troppo bella !!! ;)

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 20:45
da cassullo
rembrandt54 ha scritto:L'ebanite è un materiale duro e fragile. Resistente alle sostanze acide, ha la proprietà di ammorbidirsi se surriscaldata.
È facilmente lavorabile e lucidabile. ( da Wikipedia)

Il limite dell'ebanite sta proprio nella sua fragilità.

Mentre la celluloide :
Pur trattandosi di un materiale flessibile e resistente all'umidità, la celluloide è estremamente infiammabile, e ciò ne ha limitato fortemente l'impiego.

ovviamente la limitazione dell'impiego è stata per il pericolo di incendio del materiale immagazzinato nelle fabbriche e non certo che le penne si accendano come fiammiferi :lol: :lol:

certo è che , almeno per i miei gusti, la celluloide è troppo bella !!! ;)
Comunque anche l'acetato di cellulosa tipo l'auroloide di Aurora , quello della Pelikan M101n remake ,
o quello della tua Delta Gallery Douè sono molto belli a vedersi .
Come mai non lo hai detto tu ?? ;) :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 22:07
da piccardi
rembrandt54 ha scritto:
piccardi ha scritto:La Waterman iniziò con la plastica nel 1939, con la Hunderd Year in lucite/PMMA/plexiglas (scegliere nome a piacere). Altri (Mentmore/Platignum) proclamano di avere iniziato molto prima. Quel modello dovrebbe essere più recente.

Simone
che sarebbe questa :
Si è quella. Ma le parti terminali se ricordo bene erano in celluloide, solo il corpo era lucite.

Simone

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 22:19
da piccardi
Rampa ha scritto:Il metacrilato, che sia denominato Lucite, Plexiglas, Perspex e così via, è una materia plastica dalle eccellenti proprietà meccaniche. Sono appassionato di vecchi aerei e vedo ancora oggi magnifiche capottine in metacrilato reggere egregiamente la sfida del tempo, magari sono solo leggermente ingiallite. Tuttavia avendo letto che anche Montblanc per un certo periodo abbia usato un metacrilato molto fragile che poteva frantumarsi facilmente con le cadute accidentali (ricordo che me lo ha detto Alessandro/Vikingo60), credo che anche in questo caso, come per la celluloide entrino in gioco fattori che diventano critici, come i coloranti, le proprietà di essere lucidata ed altri fattori che possono rendere il materiale più attraente ma più delicato da un punto di vista fisico e meccanico. Il Plexiglas, per come lo conosco io, è un materiale dalle eccellenti capacità di tenacità e resistenza (usato ancora per i mezzi militari navali, aerei e terrestri), ha una scarsa resistenza ai graffi e all'usura e il suo lucido ha un'apparenza "morbida", non vetrosa. Invece il metacrilato che è destinato ai bocchini delle pipe, che colori a parte mi sembra piuttosto simile a quello usato nelle penne, ha un'apparenza più vetrosa, resiste meglio ai graffi, ma è più fragile, niente a che vedere con il Plexiglas o il Perspex.

Io continuo a pensare e non senza qualche ragione, che il materiale migliore che regge al meglio la sfida del tempo sia l'ebanite, suscettibile non solo di poter essere lucidata continuamente senza inconvenienti, ma con il tempo diventa anche più bella.
Il metacrilato oggi è abbastanza stabile, ma quelli colorati usati sulle penne antiche non erano proprio il massimo. Comunque resistono bene all'usura del tempo, un po meno all'usura da graffi e affini.

L'ebanite è meccanicamente fragile, ma chimicamente robustissima, però tende ad ossidarsi alla luce (la patina marrone) per lo zolfo che emerge. Inoltre la robustezza chimica la rende praticamente insaldabile con qualunque colla, mentre ci sono riparazioni sulla celluloide che non le vedi e non le vedrai mai, perché l'acetone (usato bene) praticamente ricompone il materiale.

La celluloide di per sé è estremamente resistente, ed è uno dei materiali più infrangibili che esistono (mi dicono che ci fanno ancora le palline da ping pong perché pare non ci sia niente che rimbalzi meglio). Il problema sono i coloranti che ci sono messi dentro e la lavorazione. L'essicazione completa e la stabilizzazione del materiale prende tempi lunghissimi (mesi e anni), ed un conto è la tinta unita, un'altro le colorazioni. Io ad esempio non ho mai visto una Vacumatic o una penna in celluloide nera cristallizzata. Ne ho viste tante invece o con viraggi di colore o cristallizzate.

Alla fine dire quale materiale è migliore è difficile, dato che esistono vantaggi e svantaggi un po' per tutti.

Simone

Re: Il tempo

Inviato: domenica 23 settembre 2012, 23:43
da maxpop 55
Grazie a tutti, mi sto facendo una cultura sui materiali di costruzione delle le stilo e delle loro proprietà.

Re: Il tempo

Inviato: lunedì 24 settembre 2012, 13:49
da Rampa
Due parole sull'ebanite, per me questo è un materiale con cui ho uno speciale legame affettivo, come fumatore di pipa infatti molti degli esemplari che posseggo hanno il bocchino in ebanite. L'altro materiale d'elezione per i bocchini delle pipe è appunto il metacrilato, quasi sempre di colore nero lucido e qualche volta colorato o trasparente, questo fu usato per la prima volta dalla rinomata ditta "Castello" di Cantù negli anni '60, in cui il mondo pipario era generalmente dominato da pipe di produzione inglese. Le più famose erano e ancora sono Dunhill, Charatan's, Peterson's, altre sono scomparse tra i flutti del tempo, ma tutte avevano in comune il bocchino in ebanite. Sono stati gli italiani della "Castello" ad elaborare il bocchino in metacrilato per contrastare lo strapotere degli inglesi e per offrire un bocchino sempre lucido che non opacizza mai. Però l'effetto collaterale del metacrilato è la fragilità e la necessità di essere lavorato a spessori piuttosto rilevanti, inoltre il metacrilato è un materiale "freddo" e di notevole durezza, tenere un bocchino in metacrilato tra i denti non è una delle cose più piacevoli. L'ebanite invece se da un lato offre una migliore sensazione tattile sia tra le dita che tra i denti, ha lo svantaggio di opacizzare, ma basta un buon panno di lana e tutto ritorna lucido e perfetto. Ci sono ebaniti di diversa qualità, quelle mediocri ossidano in un tempo piuttosto breve ed assumono un colorazione marroncina piuttosto brutta, si tratta di materiale scadente fatto in economia e che non ha avuto storia aldifuori di prodotti economici. Invece le ebaniti di miglior qualità vengono prodotte con materie prime sceltissime e senza nessuna scorciatoia nel processo produttivo, te ne accorgi subito perchè il nero di questo tipo di ebanite non è solo molto più durevole (non scolorisce mai), ma il colore appare anche più profondo. Se con il tempo si produce una certa opacità, si può ripristinare il lucido con un panno di lana o al massimo un piccolo strofinamento con pasta abrasiva e tutto ritorna come nuovo. Come si può intuire una penna o un bocchino in ebanite difficilmente recano graffi perchè maggiormente soggetti a periodiche operazioni di pulizia e lucidatura. Nel mondo delle penne non saprei dire, ma nel mondo delle pipe l'ebanite di buona qualità è molto bene considerata e spesso la si vede in bocchini che corredano esemplari di pipe di migliaia d'euro. Nota di curiosità: un produttore inglese di pipe ex impiegato di Dunhill, ha realizzato una speciale ebanite che si chiama "ashtonite", è un materiale a metà tra metacrilato ed ebanite, che non opacizza con il tempo, ma che offre morbidezza e comfort sotto i denti.
Ultima notazione di carattere meccanico: in tanti anni non ho mai rotto un bocchino in ebanite, al paragone del metacrilato, l'ebanite è più tenace ed elastica. Al contrario, di bocchini in metacrilato ne ho rotti più di qualcuno, a causa della fragilità del materiale. La durezza non va mai d'accordo con la resistenza.