Una Omas Milord Grigioperla e un nuovo ex-libris
Inviato: sabato 11 agosto 2018, 19:46
Ho fatto incorniciare il disegno dell'ex-libris e l'ho appeso, come un monito, dietro alla mia scrivania: "Nulla dies sine linea"....
fufluns ha scritto: ↑venerdì 6 luglio 2018, 22:25 Un sentito grazie di cuore a tutti per le gentili parole su questo lavoro.
Sono d'accordo con tutti voi che una mano felice aiuta in questo genere di cose. Però, labor omnia vincit!
Lo dico seriamente, perché spero che qualcuno mi prenda sul serio e faccia la prova. Fare un disegno con la penna (o con le penne) é un processo lento, pacifico, gustoso.
1. Si sceglie un soggetto o, insomma, si tira fuori un'idea di qualche cosa da disegnare. Senza fretta.
2. Si cerca sui libri e in internet per trovare delle immagini che facciano al caso. Senza fretta. Io a volte ci metto settimane, guardando e sbirciando ogni tanto qua e là. Ci sono libri che aiutano, libri con disegni, come le edizioni antiche di simboli, emblemi, ecc. Mentre uno mette su una biblioteca personale di questi disegni, Internet é impagabile.
3. Si cerca un foglio di carta delle dimensioni appropriate all'idea. Questa fase é fantastica. Bianco, avorio, grigio, verde chiaro o quant'altro. Ruvido, liscio, vergato... Più o meno spessa... Senza fretta.
4. Ci si prepara spiritualmente. Senza fretta. É una tappa che può durare settimane, nelle quali pare che non succeda nulla, ma durante la quale in realtà uno va maturando la determinazione per eseguire la sua opera.
5. Si disegna con la matita. Quando si sbaglia (sempre si sbaglia) si cancella con la gomma. Se uno davvero non é gran che con la matita, si stampa il disegno che ha trovato con una stampante, si modifica alla bisogna, e si ricalca con la matita. Per farlo ci si può appoggiare a una finestra. I più attrezzati avranno un piano luminoso, come quello che si usava per valutare le diapositive (che non esistono più). Si disegna senza fretta. Nessuno ci insegue, nessuno ci paga per questo. É una fortuna poterlo fare senza pressioni...
6. Si guarda il disegno, per qualche giorno, senza fretta. Lo si apprezza. Ci si compiace. Lo si corregge qua e lá. Nel frattempo si passa alla fase 7.
7. Si scelgono la penna e l'inchiostro. Loro sono tutti lì che aspettano. Tutti vorrebbero essere scelti, eletti per compiere l'opera. Quale scusa migliore per scorrere le penne tra le dita, buttare giù qualche riga premendo i pennini un po' di più e un po' di meno, lavare un paio di penne e cambiare gli inchiostri per trovare il tono adatto all'idea? Quanto si é stufi di cincischiare con le penne si é maturi per passare alla fase 8.
8) Adagio, senza fretta, si ripassano le linee tracciate con la matita. Se ne aggiunge qualcuna qua e là. Si vedono degli esempi in rete o sui libri per vedere come sono state risolte certe cose, interpretati certi dettagli. Senza fretta. Un poco alla volta, un po' al giorno. Nessuno sa che stiamo realizzando l'opera, nessuno ci spinge a finire presto...
9) La si contempla con soddisfazione. Non é perfetta. Non é mai perfetta. Ci sono sempre errori. Spesso ci sono un sacco di errori. Ma é fatta. Questo é piú importante di qualsiasi errore. La si contempla per vari giorni. Si vedono gli errori, si potranno evitare la prossima volta. Ma intanto l'opera é lí, davanti ai propri occhi, il frutto della propria mano e volontà, e per utensili solo una matita una penna!
10) Si fanno alcune fotografie. Con una buona fotocamera o con il telefono. Qualsiasi foto é migliore che nessuna foto. Nella fotografia si mette, orgogliosamente, la penna che ha fatto il lavoro.
11) Si apre un argomento su fountainpen.it e si rendono partecipi gli altri mattacchioni della prodezza...