Parker Urban 125th
Inviato: martedì 16 giugno 2015, 17:33
Ciao a tutti,
premetto che questa è la mia prima recensione e sono da poco nel mondo delle stilografiche e da ancora meno nel forum, per cui ogni critica o consiglio sono bene accetti!
Era da un po’ di tempo che avevo in mente di scrivere questa recensione perchè purtroppo quando alcuni mesi fa l’ho vista per la prima volta non sono riuscito a trovare molte informazioni a riguardo, o meglio, poche in italiano e non troppe in inglese. Sul momento mi sono comunque fatto tentare dalla sua linea e l’ho acquistata. Prezzo 64€ + converter 9€.
Appena la penna è arrivata l’ho caricata con Pelikan 4001 Royal Blue ed ho iniziato a scriverci. Sin da subito ho notato che il tratto non era molto abbondante, così come il flusso di inchiostro, ma nel complesso mi sembrava comunque nella norma. Appena però ho iniziato a scrivere qualche pagina di fila ho notato che il flusso diminuiva e di conseguenza anche il tratto, rendendo la scrittura pesante e faticosa, insomma, non piacevole con non troppo sporadiche false partenze. Ho quindi lavato la penna in acqua fredda smontando l’intero blocco e pulendo pennino e alimentatore per bene, anche se sembravano già puliti. Ho riprovato caricando con Diamine Misty Blue e con Diamine Red Dragon, ma senza trovare differenze nel comportamento. Utilizzando un piccolo microscopio ho osservato la punta del pennino: la mia ipotesi è stata quella di un leggero “baby bottom”. Ho cercato su internet e seguendo alcune guide ho provato ad allargare leggermente i rebbi, ma a parte un lieve miglioramento ad inizio scrittura sempre la stessa storia. Ho contattato allora il sito da cui l’ho acquistata e dopo averla spedita mi è ritornata con il blocco pennino sostituito.
Procedo quindi con la recensione basandomi sulle impressioni avute dopo la sostituzione.
ESTETICA E DESIGN - 9/10
La penna è costituita da tappo e fusto in alluminio spazzolato (a differenza della serie Urban normale che dovrebbe essere costruita con acciaio o comunque un metallo più pesante) e l’effetto che fa è davvero particolare: le “righe” create con la spazzolatura non sono marcate, anzi, toccandola normalmente quasi non si percepiscono, ma allo stesso tempo ci dona uno strano effetto satinato. La sua forma sinuosa si adatta all’impugnatura in modo molto piacevole e la linea viene ripresa anche quando andiamo a mettere il tappo sul fondo: rimane saldamente attaccato e dona un leggero peso in più che non risulta fastidioso.
L’impugnatura è nella quasi totalità in plastica nera, ma si conclude con una punta in metallo; in metallo anche la vite che la unisce al fusto.
Tutti gli altri dettagli (cima del tappo, clip, anello centrale e fondello) sono in metallo lucido dorato identico a quello dell’impugnatura.
QUALITÀ COSTRUTTIVA - 9.5/10
Tutto è ben assemblato e fermo. Il tappo chiude molto bene la penna agganciandosi sull’anello ricavato appena sopra il pennino.
Unica nota dolente secondo me la clip che non è un pezzo di metallo intero, ma è ricavata stampando e piegando una lamina. Nel complesso fa la sua figura lo stesso, ma se uno guarda sotto nota proprio il “negativo” della freccia presente sul fronte e secondo me è un po’ bruttino…
SISTEMA DI CARICAMENTO - 10/10
La penna è una cartuccia/converter e nella scatola arriva solo una cartuccia lunga Parker (blu nel mio caso). Come ho scritto sopra ho acquistato un converter Parker modello “deluxe” che mi sembra di buona qualità e molto solido. Si innesta bene e per ora ha fatto a dovere il suo lavoro. Non presenta problemi di cariche elettrostatiche.
PENNINO E PERFORMANCE - 7,5/10
Il pennino, come è visibile in foto, è abbastanza piccolo e non presenta un foro di sfiato; ha inciso sulla base la scritta “PARKER” ed alcune linee decorative.
L’alimentatore è in plastica e presenta non un incastro preciso per il pennino, ma comunque una zona con un minimo gioco in cui posizionarlo; nella parte sotto la punta è visibile una M che indica il tratto.
Una cosa che ho notato su entrambi i pennini utilizzati è il ridotto “sweet spot”: non è una cosa esagerata, ma comunque la penna non apprezza rotazioni troppo marcate. Da quando ho fatto sostituire il blocco pennino però la penna mi sembra sia andata migliorando. Ho letto di recente a proposito dello stesso problema su una Lamy 2000 che utilizzandolo già dopo poche ore di scrittura, il pennino si adatta quel che basta per essere consono al nostro tipo di scrittura e penso che anche per questa Urban valga lo stesso discorso seppur in tempi più lunghi dato che il pennino è in acciaio.
La penna comunque nel complesso scrive bene e in modo confortevole. Ogni tanto capita qualche falsa partenza ma direi che è più colpa della rotazione che della penna in sé.
La dimensione del tratto secondo me varia molto a seconda dell’inchiostro con cui viene caricata: se è abbastanza fluido ne esce un tratto medio normale e anche abbastanza umido (come in foto), mentre se è un pochino più denso il tratto si assottiglia e anche il flusso ne risente. Suppongo che questo comportamento sia dovuto alle ridotte dimensioni dei due canali dell’alimentatore (uno che a metà si divide in due più piccoli), ma non essendo un esperto mi affido a pareri di persone più competenti e a consigli in caso qualcuno avesse risolto il problema con qualche piccola modifica.
CONCLUSIONI - 8/10
La Parker Urban 125th è una stilografica dall’estetica moderna e di design. In questa versione blu soprattutto, nonostante il prezzo sotto i 100€, a parer mio fa la sua figura: stupisce, attrae l’estraneo al mondo delle stilografiche e incuriosisce l’amatore, lasciando libero il proprietario di portarla con sé e di utilizzarla in situazioni più formali e nella vita quotidiana.
Peccato per l’assortimento dei tratti che in questa 125th si riduce solo al medio (nelle versioni standard EF - F - M) e per i problemi legati all’inchiostro.
Dopo la sostituzione ed avendo provato con mano i suoi limiti la ricomprerei? Credo di sì, magari la matt black della serie standard che trovo molto bella. Per l’uso che ne ho fatto fino ad ora ovvero penna da studente la trovo perfetta, il pennino rigido non è un problema e il flusso non esagerato aiuta a scrivere anche su carta non proprio stilo-friendly, il tutto con un design, dei materiali e un touch & feel del tutto superiori ad una Lamy Safari magari, che spesso viene utilizzata con lo stesso scopo ma che nonostante l’alto rapporto qualità prezzo rimarrà sempre una penna in semplice plastica. Ne ho una e ne apprezzo le caratteristiche direi a livello di scrittura anche superiori a questa Parker, ma in mano preferisco l’americana.
È una penna un po’ particolare nella scrittura e per questo non mi sento di consigliarla ad un neofita che non avendo molta esperienza di inchiostri e boccette finirebbe probabilmente per accantonarla e considerarla un cattivo acquisto.
Qua sotto le foto, scusate per il pennino non pulitissimo…
premetto che questa è la mia prima recensione e sono da poco nel mondo delle stilografiche e da ancora meno nel forum, per cui ogni critica o consiglio sono bene accetti!
Era da un po’ di tempo che avevo in mente di scrivere questa recensione perchè purtroppo quando alcuni mesi fa l’ho vista per la prima volta non sono riuscito a trovare molte informazioni a riguardo, o meglio, poche in italiano e non troppe in inglese. Sul momento mi sono comunque fatto tentare dalla sua linea e l’ho acquistata. Prezzo 64€ + converter 9€.
Appena la penna è arrivata l’ho caricata con Pelikan 4001 Royal Blue ed ho iniziato a scriverci. Sin da subito ho notato che il tratto non era molto abbondante, così come il flusso di inchiostro, ma nel complesso mi sembrava comunque nella norma. Appena però ho iniziato a scrivere qualche pagina di fila ho notato che il flusso diminuiva e di conseguenza anche il tratto, rendendo la scrittura pesante e faticosa, insomma, non piacevole con non troppo sporadiche false partenze. Ho quindi lavato la penna in acqua fredda smontando l’intero blocco e pulendo pennino e alimentatore per bene, anche se sembravano già puliti. Ho riprovato caricando con Diamine Misty Blue e con Diamine Red Dragon, ma senza trovare differenze nel comportamento. Utilizzando un piccolo microscopio ho osservato la punta del pennino: la mia ipotesi è stata quella di un leggero “baby bottom”. Ho cercato su internet e seguendo alcune guide ho provato ad allargare leggermente i rebbi, ma a parte un lieve miglioramento ad inizio scrittura sempre la stessa storia. Ho contattato allora il sito da cui l’ho acquistata e dopo averla spedita mi è ritornata con il blocco pennino sostituito.
Procedo quindi con la recensione basandomi sulle impressioni avute dopo la sostituzione.
ESTETICA E DESIGN - 9/10
La penna è costituita da tappo e fusto in alluminio spazzolato (a differenza della serie Urban normale che dovrebbe essere costruita con acciaio o comunque un metallo più pesante) e l’effetto che fa è davvero particolare: le “righe” create con la spazzolatura non sono marcate, anzi, toccandola normalmente quasi non si percepiscono, ma allo stesso tempo ci dona uno strano effetto satinato. La sua forma sinuosa si adatta all’impugnatura in modo molto piacevole e la linea viene ripresa anche quando andiamo a mettere il tappo sul fondo: rimane saldamente attaccato e dona un leggero peso in più che non risulta fastidioso.
L’impugnatura è nella quasi totalità in plastica nera, ma si conclude con una punta in metallo; in metallo anche la vite che la unisce al fusto.
Tutti gli altri dettagli (cima del tappo, clip, anello centrale e fondello) sono in metallo lucido dorato identico a quello dell’impugnatura.
QUALITÀ COSTRUTTIVA - 9.5/10
Tutto è ben assemblato e fermo. Il tappo chiude molto bene la penna agganciandosi sull’anello ricavato appena sopra il pennino.
Unica nota dolente secondo me la clip che non è un pezzo di metallo intero, ma è ricavata stampando e piegando una lamina. Nel complesso fa la sua figura lo stesso, ma se uno guarda sotto nota proprio il “negativo” della freccia presente sul fronte e secondo me è un po’ bruttino…
SISTEMA DI CARICAMENTO - 10/10
La penna è una cartuccia/converter e nella scatola arriva solo una cartuccia lunga Parker (blu nel mio caso). Come ho scritto sopra ho acquistato un converter Parker modello “deluxe” che mi sembra di buona qualità e molto solido. Si innesta bene e per ora ha fatto a dovere il suo lavoro. Non presenta problemi di cariche elettrostatiche.
PENNINO E PERFORMANCE - 7,5/10
Il pennino, come è visibile in foto, è abbastanza piccolo e non presenta un foro di sfiato; ha inciso sulla base la scritta “PARKER” ed alcune linee decorative.
L’alimentatore è in plastica e presenta non un incastro preciso per il pennino, ma comunque una zona con un minimo gioco in cui posizionarlo; nella parte sotto la punta è visibile una M che indica il tratto.
Una cosa che ho notato su entrambi i pennini utilizzati è il ridotto “sweet spot”: non è una cosa esagerata, ma comunque la penna non apprezza rotazioni troppo marcate. Da quando ho fatto sostituire il blocco pennino però la penna mi sembra sia andata migliorando. Ho letto di recente a proposito dello stesso problema su una Lamy 2000 che utilizzandolo già dopo poche ore di scrittura, il pennino si adatta quel che basta per essere consono al nostro tipo di scrittura e penso che anche per questa Urban valga lo stesso discorso seppur in tempi più lunghi dato che il pennino è in acciaio.
La penna comunque nel complesso scrive bene e in modo confortevole. Ogni tanto capita qualche falsa partenza ma direi che è più colpa della rotazione che della penna in sé.
La dimensione del tratto secondo me varia molto a seconda dell’inchiostro con cui viene caricata: se è abbastanza fluido ne esce un tratto medio normale e anche abbastanza umido (come in foto), mentre se è un pochino più denso il tratto si assottiglia e anche il flusso ne risente. Suppongo che questo comportamento sia dovuto alle ridotte dimensioni dei due canali dell’alimentatore (uno che a metà si divide in due più piccoli), ma non essendo un esperto mi affido a pareri di persone più competenti e a consigli in caso qualcuno avesse risolto il problema con qualche piccola modifica.
CONCLUSIONI - 8/10
La Parker Urban 125th è una stilografica dall’estetica moderna e di design. In questa versione blu soprattutto, nonostante il prezzo sotto i 100€, a parer mio fa la sua figura: stupisce, attrae l’estraneo al mondo delle stilografiche e incuriosisce l’amatore, lasciando libero il proprietario di portarla con sé e di utilizzarla in situazioni più formali e nella vita quotidiana.
Peccato per l’assortimento dei tratti che in questa 125th si riduce solo al medio (nelle versioni standard EF - F - M) e per i problemi legati all’inchiostro.
Dopo la sostituzione ed avendo provato con mano i suoi limiti la ricomprerei? Credo di sì, magari la matt black della serie standard che trovo molto bella. Per l’uso che ne ho fatto fino ad ora ovvero penna da studente la trovo perfetta, il pennino rigido non è un problema e il flusso non esagerato aiuta a scrivere anche su carta non proprio stilo-friendly, il tutto con un design, dei materiali e un touch & feel del tutto superiori ad una Lamy Safari magari, che spesso viene utilizzata con lo stesso scopo ma che nonostante l’alto rapporto qualità prezzo rimarrà sempre una penna in semplice plastica. Ne ho una e ne apprezzo le caratteristiche direi a livello di scrittura anche superiori a questa Parker, ma in mano preferisco l’americana.
È una penna un po’ particolare nella scrittura e per questo non mi sento di consigliarla ad un neofita che non avendo molta esperienza di inchiostri e boccette finirebbe probabilmente per accantonarla e considerarla un cattivo acquisto.
Qua sotto le foto, scusate per il pennino non pulitissimo…