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Bodoni

Inviato: martedì 19 maggio 2015, 22:54
da fufluns
Ho sempre nutrito una grande ammirazione per Giambattista Bodoni (1740–1813), il famoso incisore di caratteri, tipografo e stampatore che a cavallo tra il XVIII il XIX secolo rese ancora una volta famosa l’arte tipografica italiana alla corte dei Duchi di Parma. I caratteri bodoniani sono tra i più classici e celebrati nella storia della tipografia, e a buona ragione. Secondo lo stesso Bodoni, la bellezza di un carattere deriva da quattro principi: uniformità nel disegno, nitidezza e pulizia, buon gusto, incanto. Mi sembra che la validità quasi universale di questi principi faccia dell’opera bodoniana uno standard insuperato nel disegno dei caratteri tipografici.

Qualche tempo fa, in una libreria della capitale della Costa Rica, trovai una bellissima edizione tedesca del leggendario “Manuale di tipografia” di Giambattista Bodoni, un’opera alla quale il tipografo e artista aveva lavorato per quattro decadi e che fu infine pubblicato postumo dalla moglie, in due volumi, nel 1818. Riunito in un unico volume in quarto di oltre 1200 pagine, con 142 set di caratteri romani e italici, oltre a un’ampia selezione di cornici decorative, ornamenti, simboli e fiori, e alfabeti greci, ebraici, russi, fenici, armeni, copti e tibetani, lo straordinario volume era proposto a un giusto prezzo di 80 Euro (in Costa Rica i libri costano più che in Italia). Troppi per me.

Qualche tempo dopo, nella stessa libreria, trovai il libro offerto a metà prezzo, ma ancora una volta la tirchieria mi vinse. Con gli stessi soldi si può acquistare una di quelle bellissime Lamy Al Star in colore arancio-rame (Copper Orange), la gloriosa nuova edizione 2015 della famosa penna tedesca, da corredare con un pennino italico 1.1. o 1.5…

Per farla breve, l’attesa é stata premiata questa domenica, quando sulla bancarella dei libri di un centro commerciale ho ritrovato la grande opera bodoniana offerta a 16 Euro, da scontare al 50%! Nonostante fossi in bicicletta, caricai i 4 chilogrammi di libro sul manubrio, e via felice a casa!

Del libro non v’é molto da dire. E’ accurato, ben stampato e ben rilegato, in tela editoriale rossa. I caratteri sono impressi nelle loro varie misure e leggere varianti stilistiche, uno per pagina ed esclusivamente sul recto del foglio, con gli alfabeti maiuscoli e italici in set separati.

I caratteri sono bellissimi. Il set dei numeri superbo. Gli ornamenti e le greche sono straordinari e danno immediatamente voglia di copiarli.

Sono davvero contento di avere in casa l’opus magnum del grande Bodoni, il suo eterno manuale tipografico.

Le penne nelle fotografie che seguono non sono solo un piccolo segno di civetteria, ma servono per dare un’idea delle ragguardevoli dimensioni del libro.

Bodoni.jpg
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Bodoni

Inviato: mercoledì 20 maggio 2015, 0:09
da maxpen2012
Salve, Fufluns...
Leggo con interesse di questa tua passione per il Bodoni, e siccome in questi giorni ho sul tavolo proprio
una sua opera a stampa ho pensato di mostrartene, giusto per curiositá, qualche immagine presa al volo
senza grandi pretese di qualitá...
Si tratta dell'opera omnia di Esiodo stampata a Parma nel 1797, in Quarto Grande, arricchita da alcuni
Ex Libris tra cui uno solo importante, quello di Gabriele D'Annunzio, creato per lui dall'amico e
conterraneo Giulio Aristide Sartorio artista tra i primi del suo tempo, la cui opera più conosciuta
è il il grande Fregio ancor oggi visibile nell'Aula di Montecitorio...

Bodoni

Inviato: mercoledì 20 maggio 2015, 2:00
da fufluns
Bellissimo! Giá dalla pagina di frontespizio si nota, per l'irregolare disposizione degli spazi marginali, che l'impaginazione bodoniana deve essere basata su qualche derivazione della regola aurea. Gli ex libris sono bellissimi, quello Nunciano, nella sua perfezione déco, é semplicemente perfetto. Leggo, in un testo di Gabriella Brugnara disponibile in linea*, che oltre all'ex libris che appare sull'esemplare che ha fotografato, con due nudi femminili in un idillio dionisiaco, Sartorio disegnò per D'Annunzio altri due ex libris ad acquaforte (oltre ad un disegno stampato tipograficamente), uno con un efebo nudo e l’altro con Pallade e due figure femminili laterali.
Grazie per questa bella segnalazione di un'opera curata tipograficamente da Bodoni.

* http://eprints-phd.biblio.unitn.it/242/ ... _tempo.pdf

Bodoni

Inviato: mercoledì 20 maggio 2015, 9:31
da Irishtales
Grazie ad entrambi per i magnifici contributi.
Sono sempre più convinta che certi oggetti siano destinati a finire in mani ben precise e che siano anche...disposti a girare il mondo, pur di farsi trovare e di nuovo apprezzare.

Bodoni

Inviato: mercoledì 20 maggio 2015, 13:53
da piccardi
Urca che meraviglia!
Grazie per averceli fatti conoscere.

Simone

Bodoni

Inviato: giovedì 21 maggio 2015, 2:10
da Musicus
Tre piccole chiose a margine di questo interessantissimo argomento:
- Ugo Ojetti: personalmente non lo definirei a cuor leggero uno "non importante".... :ugeek:
- L'ex libris di Sartorio è più liberty che déco, a mio parere.
- Personalmente al Sartorio preferisco un altro grande amico e sodale di D'Annunzio (col quale sono casualmente imparentato alla lontana :mrgreen:): Francesco Paolo Michetti.
:thumbup:

Giorgio

Bodoni

Inviato: giovedì 21 maggio 2015, 12:16
da maxpen2012
Ubi major minor cessat, o chiosatore notturno, vuoi mettere il Vate col modesto critico e romanziere
Ojetti ( i due si conobbero e frequentarono. Una curiositá, il testo di uno dei manifestini gettati dal D 'A. durante
il "raid" aereo su Vienna l'aveva scritto proprio lui...)
Quanto al tuo pro pro pro zio Michetti e al Sartorio la va a gusti, furono comunque ambedue ai loro tempi artisti
celebrati e di indubbio valore...
Ho da qualche parte una operina del tuo parente, una tecnica mista che quando mi capita ti mostrerò,
magari appiccicata a qualche penna...
Ti è piaciuta la Waterman del Puccini che avevo aggiunto al topic sulla Omas "musicale"?
Magari però l'avevi giá vista, l'avevo giá mostrata anni addietro...
Saluti, Max

Bodoni

Inviato: giovedì 21 maggio 2015, 12:26
da courthand
Vuoi mettere il vate...
Certo, se come unità di misura si prende l'opinione che aveva di se stesso, é giustissimo.

Bodoni

Inviato: giovedì 21 maggio 2015, 12:36
da G P M P
Non posso esimermi dal complimentarmi profondamente con Franco, sempre ispirante. Ma quell'ex-libris di D'Annunzio ha per me un valore tutto particolare ...
Musicus ha scritto:... - Personalmente al Sartorio preferisco un altro grande amico e sodale di D'Annunzio (col quale sono casualmente imparentato alla lontana :mrgreen:): Francesco Paolo Michetti.
E allora le lontane parentele ti avranno riportato almeno una volta da queste parti, al Convento!

Proprio ieri sera ho visto un bel documentario su D'Annunzio, intitolato "L'Amante Guerriero". Ad un certo punto la voce fuori campo commentava alcune immagini del Vate dopo Fiume con una lunga citazione che si concludeva con "io ho quel che ho donato". Non si tratta della citazione più classica ("io ho quel che ho donato perché nella vita ho sempre amato"), era molto più lunga. Qualcuno se la ricorda?

Bodoni

Inviato: giovedì 21 maggio 2015, 13:12
da Musicus
maxpen2012 ha scritto:Ubi major minor cessat, o chiosatore notturno, vuoi mettere il Vate col modesto critico e romanziere
Ojetti ( i due si conobbero e frequentarono. Una curiositá, il testo di uno dei manifestini gettati dal D 'A. durante
il "raid" aereo su Vienna l'aveva scritto proprio lui...)
Ben ritrovato, Max!
O chiosatore notturno.... molto dannunziano!!
Devo essermi spiegato male: da filo-dannunziano, intendevo solo rimarcare la ricchezza di avere ex libris contestuali(zzabili)!! ;)
maxpen2012 ha scritto:Ho da qualche parte una operina del tuo parente, una tecnica mista che quando mi capita ti mostrerò,
magari appiccicata a qualche penna...
Sarebbe fantastico, ma già le "tue" penne bastano ed avanzano!!! :o
maxpen2012 ha scritto:Ti è piaciuta la Waterman del Puccini che avevo aggiunto al topic sulla Omas "musicale"?
Magari però l'avevi giá vista, l'avevo giá mostrata anni addietro...
Saluti, Max
Sì, Max, l'avevo già vista! Ti debbo ahimè rispondere con le tue parole: ubi major (la penna in sè) minor cessat (la decorazione del rivestimento non all'altezza e scorretta musicalmente ). :shifty:
A presto!!!

Giorgio

Bodoni

Inviato: giovedì 21 maggio 2015, 13:16
da Musicus
G P M P ha scritto:E allora le lontane parentele ti avranno riportato almeno una volta da queste parti, al Convento!
Grazie GP!!
E' un pellegrinaggio che da troppo tempo ho in animo di fare... Spero presto!!

Giorgio

Bodoni

Inviato: giovedì 21 maggio 2015, 13:23
da maxpen2012
Non conosco questa versione più lunga del motto :"io ho quel che ho donato"...
Secondo Seneca (De Beneficiis 6. 3) questa frase sarebbe stata pronunciata da Marco Antonio in
procinto di suicidarsi dopo la sconfitta di Azio.
Sentenza molto in linea con la morale senechiana, che sottolinea il fatto che noi non siamo tanto i
i proprietari, quanto piuttosto i provvisori "amministratori" di tutti i nostri beni, che dovremo comunque lasciare,
compresa la nostra vita stessa...