Consiglio kit per calligrafia (regalo per una neofita)
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Consiglio kit per calligrafia (regalo per una neofita)
Mia madre ha seguito un brevissimo corso serale di calligrafia (avrà fatto, sì e no, 5-6 ore) che le è piaciuto molto e, siccome tra un paio di mesi compirà 50 anni, volevo approfittarne per regalarle tutto il necessario per coltivare al meglio questa sua nuova passione.
Non so quasi niente riguardo a quel corso, però l'ho vista esercitarsi su dei fogli A4 con cannuccio dritto e pennino da intinzione, cercando di ricopiare dei modelli scritti in Copperplate o qualcosa di molto simile.
Il budget non è ancora definito perché non so bene cosa le serve per avere tutto il necessario. Non voglio strafare con acquisti inutili, ma nemmeno rinunciare a cose importanti.
Volevo innanzitutto prenderle due manuali di riferimento: uno per il Copperplate e uno per la Cancelleresca.
Purtroppo però ho trovato solo testi in inglese e lei non lo conosce. Per la Cancelleresca potrei stampare il materiale fornito da Calligraphy Shop e rilegarlo, ma per il Copperplate non saprei proprio. Alternative?
Oltre ai testi di riferimento, per quanto riguarda il Copperplate la mia idea sarebbe quella di prenderle:
- un cannuccio obliquo;
- alcuni pennini da intinzione;
- inchiostro calligrafico.
Voi cosa scegliereste senza spendere follie e cercando il miglior rapporto qualità/prezzo?
Per la Cancelleresca avevo pensato invece di comprarle il set delle 4 Pilot Parallel, delle quali ho letto solo commenti positivi.
Però c'è un problema: mia madre non ha mai usato una stilografica in vita sua. So che le Parallel non sono stilografiche, sono un tipo di penna completamente nuovo, ma secondo voi una persona che non ha mai provato una stilo è comunque in grado di adoperare le Parallel senza troppi patemi? O è meglio farla passare dal via e prenderle anche una stilografica entry-level con pennino fine per fare esperienza? In questo caso, secondo voi andrebbe bene una Lamy Joy con pennino F per poi, una volta presa dimestichezza, passare gradualmente ai pennini 1.1 e 1.5 (visto che si possono sostituire al volo) e poi alle Pilot Parallel?
Oltre alle penne le prenderei ovviamente qualche cartuccia, i convertitori e l'inchiostro.
Infine, per la carta, pensavo di prenderle un paio di blocchi di buona qualità, un A4 e un A3, e magari anche un quaderno A4.
Che ne pensate? Sono nelle vostre mani!
Non so quasi niente riguardo a quel corso, però l'ho vista esercitarsi su dei fogli A4 con cannuccio dritto e pennino da intinzione, cercando di ricopiare dei modelli scritti in Copperplate o qualcosa di molto simile.
Il budget non è ancora definito perché non so bene cosa le serve per avere tutto il necessario. Non voglio strafare con acquisti inutili, ma nemmeno rinunciare a cose importanti.
Volevo innanzitutto prenderle due manuali di riferimento: uno per il Copperplate e uno per la Cancelleresca.
Purtroppo però ho trovato solo testi in inglese e lei non lo conosce. Per la Cancelleresca potrei stampare il materiale fornito da Calligraphy Shop e rilegarlo, ma per il Copperplate non saprei proprio. Alternative?
Oltre ai testi di riferimento, per quanto riguarda il Copperplate la mia idea sarebbe quella di prenderle:
- un cannuccio obliquo;
- alcuni pennini da intinzione;
- inchiostro calligrafico.
Voi cosa scegliereste senza spendere follie e cercando il miglior rapporto qualità/prezzo?
Per la Cancelleresca avevo pensato invece di comprarle il set delle 4 Pilot Parallel, delle quali ho letto solo commenti positivi.
Però c'è un problema: mia madre non ha mai usato una stilografica in vita sua. So che le Parallel non sono stilografiche, sono un tipo di penna completamente nuovo, ma secondo voi una persona che non ha mai provato una stilo è comunque in grado di adoperare le Parallel senza troppi patemi? O è meglio farla passare dal via e prenderle anche una stilografica entry-level con pennino fine per fare esperienza? In questo caso, secondo voi andrebbe bene una Lamy Joy con pennino F per poi, una volta presa dimestichezza, passare gradualmente ai pennini 1.1 e 1.5 (visto che si possono sostituire al volo) e poi alle Pilot Parallel?
Oltre alle penne le prenderei ovviamente qualche cartuccia, i convertitori e l'inchiostro.
Infine, per la carta, pensavo di prenderle un paio di blocchi di buona qualità, un A4 e un A3, e magari anche un quaderno A4.
Che ne pensate? Sono nelle vostre mani!
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Consiglio kit per calligrafia (regalo per una neofita)
Intanto penso che hai una mamma fortunata! Che adorabile pensiero!!!
E poi, andiamo con ordine.
Prima di tutto cerca di capire che stile sta studiando. Se è Copperplate allora le occorrono pennini a punta, flessibili. La cosa migliore a mio avviso è comprare un cannuccio Speedball obliquo e 3-4 pennini Brause "Steno" 361 (i famosissimi Blue Pumpkins) e un blocco A4 Favini Schizza e Strappa. Ottima carta, leggera e trasparente abbastanza da poter inserire fra un foglio e l'altro una pagina con stampate le falsarighe che così si vedono in trasparenza.
Per quanto riguarda il libro in italiano sul Copperplate, non me ne viene in mente nessuno. Posso però consigliarti un compendio di stili molto ben realizzato, Enciclopedia della Calligrafia di David Harris (ed Il Castello), in cui ci sono moltissimi stili fra cui ovviamente la Cancelleresca ed il Copperplate e semplici indicazioni su come disegnare le lettere. Serve per orientarsi e cimentarsi inizialmente in uno stile e poi magari ricorrere ad un testo specifico. Un altro compendio ben fatto è il fascicolo della Collana Leonardo n.39 dal titolo "Calligrafia", opera di un bravissimo calligrafo italiano, Giovanni De Faccio, che ti consiglio a prescindere, è un vero e proprio "must" (ci sono anche qui, fra gli altri: Cancelleresca e Copperplate).
Per la Cancelleresca, oltre all'ottimo Calligrafia Facile che hai già trovato (lo sapevi? E' opera di Courthand e TheQuill, ossia Alessandro e Daniel del Gruppo Calligrafi
), in italiano c'è anche un libro tematico, Italico per Italiani di Eric Hebborn. Ma anche molti bellissimi manuali cinquecenteschi: dalla celebre Operina di Ludovico Vicentino, alle opere di Amphiareo, Palatino, Cresci, Hercolani, etc...che puoi reperire gratuitamente. Per i link ti rimando a questo argomento:
viewtopic.php?f=52&t=3416
Per quanto riguarda la stilo o la penna a punta tronca, una Parallel va benissimo, ma non servono tutte e quattro, ad esempio la più grande è davvero gigantesca e come strumento per imparare uno stile è esagerato. Mi orienterei semmai sulla 1.5 (cappuccio rosso) e\o sulla 2.4 (cappuccio arancione) ma a mio avviso un bel set calligrafico con stilografiche e pennini intercambiabili ad esempio Sheaffer o Manuscript sarebbe ideale. A meno di non continuare con i pennini da intinzione, anche per la Cancelleresca (dagli obliqui a quelli in rame, ce ne sono in produzione davvero di ottimi).
Questo è ciò che farei io; ma non partire in quarta, aspetta i consigli dei nostri esperti calligrafi

E poi, andiamo con ordine.
Prima di tutto cerca di capire che stile sta studiando. Se è Copperplate allora le occorrono pennini a punta, flessibili. La cosa migliore a mio avviso è comprare un cannuccio Speedball obliquo e 3-4 pennini Brause "Steno" 361 (i famosissimi Blue Pumpkins) e un blocco A4 Favini Schizza e Strappa. Ottima carta, leggera e trasparente abbastanza da poter inserire fra un foglio e l'altro una pagina con stampate le falsarighe che così si vedono in trasparenza.
Per quanto riguarda il libro in italiano sul Copperplate, non me ne viene in mente nessuno. Posso però consigliarti un compendio di stili molto ben realizzato, Enciclopedia della Calligrafia di David Harris (ed Il Castello), in cui ci sono moltissimi stili fra cui ovviamente la Cancelleresca ed il Copperplate e semplici indicazioni su come disegnare le lettere. Serve per orientarsi e cimentarsi inizialmente in uno stile e poi magari ricorrere ad un testo specifico. Un altro compendio ben fatto è il fascicolo della Collana Leonardo n.39 dal titolo "Calligrafia", opera di un bravissimo calligrafo italiano, Giovanni De Faccio, che ti consiglio a prescindere, è un vero e proprio "must" (ci sono anche qui, fra gli altri: Cancelleresca e Copperplate).
Per la Cancelleresca, oltre all'ottimo Calligrafia Facile che hai già trovato (lo sapevi? E' opera di Courthand e TheQuill, ossia Alessandro e Daniel del Gruppo Calligrafi
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viewtopic.php?f=52&t=3416
Per quanto riguarda la stilo o la penna a punta tronca, una Parallel va benissimo, ma non servono tutte e quattro, ad esempio la più grande è davvero gigantesca e come strumento per imparare uno stile è esagerato. Mi orienterei semmai sulla 1.5 (cappuccio rosso) e\o sulla 2.4 (cappuccio arancione) ma a mio avviso un bel set calligrafico con stilografiche e pennini intercambiabili ad esempio Sheaffer o Manuscript sarebbe ideale. A meno di non continuare con i pennini da intinzione, anche per la Cancelleresca (dagli obliqui a quelli in rame, ce ne sono in produzione davvero di ottimi).
Questo è ciò che farei io; ma non partire in quarta, aspetta i consigli dei nostri esperti calligrafi

"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Innanzitutto grazie per la risposta molto esaustiva.
Lo Stile è il Copperplate e, mi hai già convinto, le prenderò tutto il materiale che mi hai consigliato. Spero di riuscire a trovare il cannuccio Speedball obliquo e quei pennini in un negozio di belle arti qui vicino o, meglio ancora, presso il negozio online che ho adocchiato. Sul forum ho letto che ce l'hanno, ma sul loro sito non trovo niente.
Ottima idea l'Enciclopedia della Calligrafia o il n°39 della Collana Leonardo, uno dei due lo prenderò sicuramente. Il secondo costa assai meno e tu mi dici pure che si tratta di un must da avere a prescindere...mi sa che opterò per quello...oppure a lei prendo l'Enciclopedia e "Calligrafia" me lo compro per me!
Grazie per il link, do subito un'occhiata!
Comunque sì, lo sapevo, l'avevo letto in questi giorni, mi sa proprio in un tuo post!
Per quanto riguarda le Parallel, anche se sono completamente inesperto, so che le due misure più grandi non sono di certo ideali per imparare, ma le ho trovate a buon prezzo online e quindi pensavo di prenderle tutte e 4 nello stesso ordine per evitare di acquistarle successivamente pagando due volte le spese di spedizione. Lei fa vari lavoretti e, se dovesse imparare a usare la 1.5 o la 2.4, sicuramente sfrutterebbe anche la 3.6 e la 6.0. Ma comunque sono d'accordo che per imparare le basterebbe uno solo a scelta fra i due tagli più piccoli. Diciamo che mi prendo un piccolo rischio, ma mi piacciono talmente tanto che sono sicuro non andranno sprecate!
Per la Cancelleresca volevo sfruttare l'occasione per farle provare uno strumento diverso dal pennino di intinzione che ha già imparicchiato a usare; per questo, all'inizio, mi ero orientato proprio sui set calligrafici da te citati, ma ho letto che la qualità non è granché e comunque non ho notato al riguardo lo stesso entusiasmo che leggo da parte degli utenti nei confronti delle Parallel.
Comunque quello che non mi è chiaro (perché purtroppo pure io devo ancora iniziare a utilizzare la stilografica e, anzi, vorrei cogliere l'occasione per fare un unico grosso ordine, nei limiti del possibile, il resto lo acquisterò a parte) è: una persona che non ha mai utilizzato una stilografica può partire con il pennino tagliato senza grosse difficoltà? Oppure, per evitare possibili traumi, è meglio iniziare con un pennino fine come di solito consigliate?
Grazie ancora per il tempo che mi hai dedicato!
Lo Stile è il Copperplate e, mi hai già convinto, le prenderò tutto il materiale che mi hai consigliato. Spero di riuscire a trovare il cannuccio Speedball obliquo e quei pennini in un negozio di belle arti qui vicino o, meglio ancora, presso il negozio online che ho adocchiato. Sul forum ho letto che ce l'hanno, ma sul loro sito non trovo niente.
Ottima idea l'Enciclopedia della Calligrafia o il n°39 della Collana Leonardo, uno dei due lo prenderò sicuramente. Il secondo costa assai meno e tu mi dici pure che si tratta di un must da avere a prescindere...mi sa che opterò per quello...oppure a lei prendo l'Enciclopedia e "Calligrafia" me lo compro per me!
Grazie per il link, do subito un'occhiata!
Comunque sì, lo sapevo, l'avevo letto in questi giorni, mi sa proprio in un tuo post!
Per quanto riguarda le Parallel, anche se sono completamente inesperto, so che le due misure più grandi non sono di certo ideali per imparare, ma le ho trovate a buon prezzo online e quindi pensavo di prenderle tutte e 4 nello stesso ordine per evitare di acquistarle successivamente pagando due volte le spese di spedizione. Lei fa vari lavoretti e, se dovesse imparare a usare la 1.5 o la 2.4, sicuramente sfrutterebbe anche la 3.6 e la 6.0. Ma comunque sono d'accordo che per imparare le basterebbe uno solo a scelta fra i due tagli più piccoli. Diciamo che mi prendo un piccolo rischio, ma mi piacciono talmente tanto che sono sicuro non andranno sprecate!
Per la Cancelleresca volevo sfruttare l'occasione per farle provare uno strumento diverso dal pennino di intinzione che ha già imparicchiato a usare; per questo, all'inizio, mi ero orientato proprio sui set calligrafici da te citati, ma ho letto che la qualità non è granché e comunque non ho notato al riguardo lo stesso entusiasmo che leggo da parte degli utenti nei confronti delle Parallel.
Comunque quello che non mi è chiaro (perché purtroppo pure io devo ancora iniziare a utilizzare la stilografica e, anzi, vorrei cogliere l'occasione per fare un unico grosso ordine, nei limiti del possibile, il resto lo acquisterò a parte) è: una persona che non ha mai utilizzato una stilografica può partire con il pennino tagliato senza grosse difficoltà? Oppure, per evitare possibili traumi, è meglio iniziare con un pennino fine come di solito consigliate?
Grazie ancora per il tempo che mi hai dedicato!
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Non possiedo le Parallel, ma dalle tante recensioni online sembrano essere davvero divertenti da usare.Ginetto ha scritto:Innanzitutto grazie per la risposta molto esaustiva.
Lo Stile è il Copperplate e, mi hai già convinto, le prenderò tutto il materiale che mi hai consigliato. Spero di riuscire a trovare il cannuccio Speedball obliquo e quei pennini in un negozio di belle arti qui vicino o, meglio ancora, presso il negozio online che ho adocchiato. Sul forum ho letto che ce l'hanno, ma sul loro sito non trovo niente.
Ottima idea l'Enciclopedia della Calligrafia o il n°39 della Collana Leonardo, uno dei due lo prenderò sicuramente. Il secondo costa assai meno e tu mi dici pure che si tratta di un must da avere a prescindere...mi sa che opterò per quello...oppure a lei prendo l'Enciclopedia e "Calligrafia" me lo compro per me!
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Comunque sì, lo sapevo, l'avevo letto in questi giorni, mi sa proprio in un tuo post!
Per quanto riguarda le Parallel, anche se sono completamente inesperto, so che le due misure più grandi non sono di certo ideali per imparare, ma le ho trovate a buon prezzo online e quindi pensavo di prenderle tutte e 4 nello stesso ordine per evitare di acquistarle successivamente pagando due volte le spese di spedizione. Lei fa vari lavoretti e, se dovesse imparare a usare la 1.5 o la 2.4, sicuramente sfrutterebbe anche la 3.6 e la 6.0. Ma comunque sono d'accordo che per imparare le basterebbe uno solo a scelta fra i due tagli più piccoli. Diciamo che mi prendo un piccolo rischio, ma mi piacciono talmente tanto che sono sicuro non andranno sprecate!
Per la Cancelleresca volevo sfruttare l'occasione per farle provare uno strumento diverso dal pennino di intinzione che ha già imparicchiato a usare; per questo, all'inizio, mi ero orientato proprio sui set calligrafici da te citati, ma ho letto che la qualità non è granché e comunque non ho notato al riguardo lo stesso entusiasmo che leggo da parte degli utenti nei confronti delle Parallel.
Comunque quello che non mi è chiaro (perché purtroppo pure io devo ancora iniziare a utilizzare la stilografica e, anzi, vorrei cogliere l'occasione per fare un unico grosso ordine, nei limiti del possibile, il resto lo acquisterò a parte) è: una persona che non ha mai utilizzato una stilografica può partire con il pennino tagliato senza grosse difficoltà? Oppure, per evitare possibili traumi, è meglio iniziare con un pennino fine come di solito consigliate?
Grazie ancora per il tempo che mi hai dedicato!
Io la penso come in questa recensione:
https://www.youtube.com/watch?v=H35p3iy2uH0
"non serve continuamente intingere il pennino per scrivere"
IMHO è più semplice usare una stilografica (a cui le Parallel alla fine possono essere ricondotte) che i pennini da intinzione proprio per il motivo di sopra: il flusso è regolato automaticamente dalla penna e ci si può dedicare interamente allo scrivere e non ad intingere e scrivere.
Ma non prenderei di sicuro la misura più piccola (1,5mm e forse neanche la seconda)! Al suo posto a seconda del budget gli preferirei una vera stilografica con pennino italic che arriva certamente a 1,5mm o forse anche oltre (esempio senza andare troppo sul costoso: una delle tante Lamy che ha pennini intercambiabili stub da 1,1mm , 1,5mm e 1,9mm).
Secondo me le Parallel servono proprio per le loro dimensioni irraggiungibili dalle stilografiche, quindi mai mi venisse voglia di prenderne una personalmente adrei con la versione verde (3,8mm) avendo già una stilografica con pennino da 1,5mm.
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Per quanto riguarda la qualità, le Sheaffer calligrafiche, così come le Manuscript, le Rotring etc..personalmente le trovo eccellenti. Addirittura è ottimo anche il set calligrafico Hero con tre pennini a corredo che ho pagato circa 6 euro!Ginetto ha scritto:mi ero orientato proprio sui set calligrafici da te citati, ma ho letto che la qualità non è granché e comunque non ho notato al riguardo lo stesso entusiasmo che leggo da parte degli utenti nei confronti delle Parallel.
Non preoccuparti del fatto che tua madre possa trovarsi male con le stilo a punta tronca. Vedrai che si impara subito a gestirle.
Un set Lamy potrebbe andare, con un pennino F o M per la scrittura normale, e un paio di tronchi. Ma sostituire continuamente il pennino non è la cosa più indicata del mondo, meglio avere sempre una penna dedicata ad ogni pennino che si utilizza.
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Grazie anche a te per i consigli.fmxhondacr ha scritto:IMHO è più semplice usare una stilografica (a cui le Parallel alla fine possono essere ricondotte) che i pennini da intinzione proprio per il motivo di sopra: il flusso è regolato automaticamente dalla penna e ci si può dedicare interamente allo scrivere e non ad intingere e scrivere.
Ma non prenderei di sicuro la misura più piccola (1,5mm e forse neanche la seconda)! Al suo posto a seconda del budget gli preferirei una vera stilografica con pennino italic che arriva certamente a 1,5mm o forse anche oltre (esempio senza andare troppo sul costoso: una delle tante Lamy che ha pennini intercambiabili stub da 1,1mm , 1,5mm e 1,9mm).
Secondo me le Parallel servono proprio per le loro dimensioni irraggiungibili dalle stilografiche, quindi mai mi venisse voglia di prenderne una personalmente adrei con la versione verde (3,8mm) avendo già una stilografica con pennino da 1,5mm.
Comunque nel primo post avevo fatto riferimento proprio alla Lamy Joy, disponibile con quei 3 pennini.
E molto probabilmente, nel caso le prendessi la Lamy Joy, non le prenderei la Parallel da 1.5.
Però la mia domanda rimane ancora senza risposta...
Se le prendessi, per esempio, proprio la Lamy Joy, poteri farla partire col pennino da 1.1 anche se si tratterebbe della sua prima stilografica? O sarebbe meglio dargliela dapprima col pennino fine per prendere un po' confidenza col nuovo tipo di penna?
- Ginetto
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Grazie ancora. Adesso non mi rimane che l'imbarazzo della scelta allora!Irishtales ha scritto:Per quanto riguarda la qualità, le Sheaffer calligrafiche, così come le Manuscript, le Rotring etc..personalmente le trovo eccellenti. Addirittura è ottimo anche il set calligrafico Hero con tre pennini a corredo che ho pagato circa 6 euro!
Non preoccuparti del fatto che tua madre possa trovarsi male con le stilo a punta tronca. Vedrai che si impara subito a gestirle.
Un set Lamy potrebbe andare, con un pennino F o M per la scrittura normale, e un paio di tronchi. Ma sostituire continuamente il pennino non è la cosa più indicata del mondo, meglio avere sempre una penna dedicata ad ogni pennino che si utilizza.
Per quanto riguarda la mia idea sulla Lamy Joy, sarebbe stata quella di usare il pennino F solo inizialmente e poi alternare due o tre tronchi a seconda delle esigenze.
Ma se dici che si può rovinare, esiste anche il kit con penna più due gruppi pennini (non so se si chiamano così) di ricambio.
Adesso quindi in lizza ci sono i kit Hero, Sheaffer, Manuscript, Rotring e Lamy. Mi attendono altre intense sessioni di lettura per capire quale sia l'acquisto migliore, valutando la qualità sia assoluta che rapportata al prezzo.
Ovviamente per me le vostre opinioni valgono oro!
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Parere di parte: le colleziono.
Le Sheaffer, quelle Sheaffer, sono sul mercato dal 1969. il gruppo pennino alimentatore non dovrebbe essere stato mai cambiato.
Non tradiscono mai.
http://penhero.com/PenGallery/Sheaffer/ ... nsense.htm
Il vantaggio delle Parallel sta nell'avere delle larghezze impossibili coi pennini con due rebbi soli e nel fatto che anche dopo mesi di inutilizzo ripartono senza problemi.
Dal lato difetti: le Parallel son troppo lunghe per essere usate come penne normali e che, almeno nel mio esemplare, il tappo è sempre pieno d'inchiostro.
Siccome stiamo parlando di pennini tronchi, meglio averli larghi per imparare correttamente. Quelli piccoli son buoni per tutti i giorni, ma ti fregano perche' ti nascondono i difetti.
I kit calligrafici hanno il difetto di avere spesso un corpo penna + tappo solamente.
Niente di piu' frustrante, almeno per me, che svita, cambia gruppo, riavvita, risvita, ricambia gruppo e vi dicendo
Son pennini "stub", ovvero coi bordi arrotondati per facilitare la scrittura. I tronchi veri sono quasi taglienti e se non ben usati, impossibili da usare in mano non esperta.
In genere vanno "tirati" e non "spinti": immagina di camminare su una spiaggia trascinando una pala; ora immagina di camminare spingendo la pala e capirai subito la differenza.
Questo per dire che con lo stub certi movimenti son permessi, mentre con l'italico vero no.
Potresti prendere dei vizi difficilmente eliminabili. Io li ho presi. Nulla di male, ma visto che chiedi informazioni non te le nego.
Sull'intinzione, rispondendo a fmxhondacr: son piu' comode le stilografiche, non c'e' dubbio.
Ma gli inchiostri "veri" (e per veri intendo MOLTO pigmentati) con le stilo non vanno.
China e simili per capirsi.
Basta guardare la stessa pagina scritta con la stilo e col pennino da intinzione per rendersene conto: l'inchiostro vero è tridimensionale; quello della stilo è piu' grigio/blu e piu' piatto. Non parliamo poi di quelli dorati o rossi. Non c'e' gara.
Le Sheaffer, quelle Sheaffer, sono sul mercato dal 1969. il gruppo pennino alimentatore non dovrebbe essere stato mai cambiato.
Non tradiscono mai.
http://penhero.com/PenGallery/Sheaffer/ ... nsense.htm
Il vantaggio delle Parallel sta nell'avere delle larghezze impossibili coi pennini con due rebbi soli e nel fatto che anche dopo mesi di inutilizzo ripartono senza problemi.
Dal lato difetti: le Parallel son troppo lunghe per essere usate come penne normali e che, almeno nel mio esemplare, il tappo è sempre pieno d'inchiostro.
Siccome stiamo parlando di pennini tronchi, meglio averli larghi per imparare correttamente. Quelli piccoli son buoni per tutti i giorni, ma ti fregano perche' ti nascondono i difetti.
I kit calligrafici hanno il difetto di avere spesso un corpo penna + tappo solamente.
Niente di piu' frustrante, almeno per me, che svita, cambia gruppo, riavvita, risvita, ricambia gruppo e vi dicendo
Son pennini "stub", ovvero coi bordi arrotondati per facilitare la scrittura. I tronchi veri sono quasi taglienti e se non ben usati, impossibili da usare in mano non esperta.
In genere vanno "tirati" e non "spinti": immagina di camminare su una spiaggia trascinando una pala; ora immagina di camminare spingendo la pala e capirai subito la differenza.
Questo per dire che con lo stub certi movimenti son permessi, mentre con l'italico vero no.
Potresti prendere dei vizi difficilmente eliminabili. Io li ho presi. Nulla di male, ma visto che chiedi informazioni non te le nego.
Sull'intinzione, rispondendo a fmxhondacr: son piu' comode le stilografiche, non c'e' dubbio.
Ma gli inchiostri "veri" (e per veri intendo MOLTO pigmentati) con le stilo non vanno.
China e simili per capirsi.
Basta guardare la stessa pagina scritta con la stilo e col pennino da intinzione per rendersene conto: l'inchiostro vero è tridimensionale; quello della stilo è piu' grigio/blu e piu' piatto. Non parliamo poi di quelli dorati o rossi. Non c'e' gara.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Senza contare che i set calligrafici Sheaffer esistono anche con tre penne complete di cappuccio e una buona scorta di cartucce 
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"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Anzitutto grazie anche a te per il tempo dedicatomi e per i consigli preziosi.
A questo non avevo proprio pensato! Quindi mi consiglieresti una Parallel 2.4 o 3.6 come prima penna per la calligrafia? Oppure la Sheaffer del kit con pennino da 1.8? E anche secondo te non c'è bisogno che io la faccia cominciare con una stilografica entry-level, Lamy o Pilot, con pennino F per prendere confidenza con le stilo ed evitare un primo impatto potenzialmente traumatico?Ottorino ha scritto:Siccome stiamo parlando di pennini tronchi, meglio averli larghi per imparare correttamente. Quelli piccoli son buoni per tutti i giorni, ma ti fregano perche' ti nascondono i difetti.
Hai reso perfettamente l'idea. Preferei darle degli strumenti che le evitino di acquisire dei vizi difficilmente eliminabili. Stilo con pennini italici veri non se ne trovano?Ottorino ha scritto:Son pennini "stub", ovvero coi bordi arrotondati per facilitare la scrittura. I tronchi veri sono quasi taglienti e se non ben usati, impossibili da usare in mano non esperta.
In genere vanno "tirati" e non "spinti": immagina di camminare su una spiaggia trascinando una pala; ora immagina di camminare spingendo la pala e capirai subito la differenza.
Questo per dire che con lo stub certi movimenti son permessi, mentre con l'italico vero no.
Potresti prendere dei vizi difficilmente eliminabili. Io li ho presi. Nulla di male, ma visto che chiedi informazioni non te le nego.
Grazie anche per queste info. Probabilmente, tralasciando i risultati migliori, per lei sarebbe anche più facile visto che ha già utilizzato strumenti di quel tipo, ma vorrei cogliere l'occasione per farle scoprire anche il mondo delle stilografiche.Ottorino ha scritto:Sull'intinzione, rispondendo a fmxhondacr: son piu' comode le stilografiche, non c'e' dubbio.
Ma gli inchiostri "veri" (e per veri intendo MOLTO pigmentati) con le stilo non vanno.
China e simili per capirsi.
Basta guardare la stessa pagina scritta con la stilo e col pennino da intinzione per rendersene conto: l'inchiostro vero è tridimensionale; quello della stilo è piu' grigio/blu e piu' piatto. Non parliamo poi di quelli dorati o rossi. Non c'e' gara.
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Ho dato un'occhiata veloce e mi pare che le Manuscript si trovino a cifre abbastanza inferiori rispetto alle Sheaffer. Secondo te vale la pena spendere un pochino di più per quest'ultime oppure sono prodotti equivalenti?Irishtales ha scritto:Senza contare che i set calligrafici Sheaffer esistono anche con tre penne complete di cappuccio e una buona scorta di cartucce
Ultima modifica di Ginetto il lunedì 20 aprile 2015, 12:21, modificato 1 volta in totale.
- courthand
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Consiglio kit per calligrafia (regalo per una neofita)
Mi permetto di intervenire riportando alcune considerazioni personali.
Manuali
Per iniziare a spaziare in più di uno stile ti consiglio anch'io il quaderno Calligrafia della collezione Leonardo, è veramente ben fatto e presenta tutte le nozioni di base senza orpelli che, in una fase iniziale d'apprendimento, potrebbero confondere lo studente.
Per la sola Cancelleresca ti consiglio invece "Italico per Italiani" di Hebborn: costa poco e, per un regalo, si presenta molto meglio dell'essenzialissimo Calligrafia Facile.
Penne
Visto che tua madre già usa il pennino ad intinzione per il Copperplate, potrebbe usare lo stesso mezzo anche per la cancelleresca: il pennino è,sempre e comunque,lo strumento principe per la calligrafia. Mitchell per la punta tagliata dritta e Brause per quella tagliata obliqua: con cannuccio dritto,ovviamente.
In seconda istanza le Parallel Pen misura 2,4: le più piccole mascherano gli errori, le più grosse scrivono due caratteri per foglio, cosa che non mi pare comodissima. Hanno la particolarità di scrivere anche con lo spigolo del pennino, cosa utile in molti stili che richiedono anche tratti molto fini, tipo gotico.
Poi le stilografiche calligrafiche: Le Sheaffer costano un po' di più delle Manuscript ma funzionano un pelino meglio. Esistono poi anche stilo di pregio su cui è possibile montare degli specifici pennini Italic (personalmente vado molto fiero della mia M400) ma non sono di facile reperibilità e neppure a buon mercato.
Inchiostri
Condivido il pensiero di Ottorino: l'inchiostro calligrafico è un'altro mondo rispetto allo stilografico. Senza contare che col pennino ad intinzionesi possono usare dei "media" non canonici: per esempio, per le dorature (o argentature o bronzature o...) ci sono ottime tempere fini (dette guache) che, opportunamente diluite, si stendono con relativa facilità col pennino. Un mondo di creatività, insomma.
Merita un accenno anche la miscelabilità degli inchiostr specifici della Parallel Pen che permette interessanti giochi di transizione da un colore ad un altro durante la scrittura.
Manuali
Per iniziare a spaziare in più di uno stile ti consiglio anch'io il quaderno Calligrafia della collezione Leonardo, è veramente ben fatto e presenta tutte le nozioni di base senza orpelli che, in una fase iniziale d'apprendimento, potrebbero confondere lo studente.
Per la sola Cancelleresca ti consiglio invece "Italico per Italiani" di Hebborn: costa poco e, per un regalo, si presenta molto meglio dell'essenzialissimo Calligrafia Facile.
Penne
Visto che tua madre già usa il pennino ad intinzione per il Copperplate, potrebbe usare lo stesso mezzo anche per la cancelleresca: il pennino è,sempre e comunque,lo strumento principe per la calligrafia. Mitchell per la punta tagliata dritta e Brause per quella tagliata obliqua: con cannuccio dritto,ovviamente.
In seconda istanza le Parallel Pen misura 2,4: le più piccole mascherano gli errori, le più grosse scrivono due caratteri per foglio, cosa che non mi pare comodissima. Hanno la particolarità di scrivere anche con lo spigolo del pennino, cosa utile in molti stili che richiedono anche tratti molto fini, tipo gotico.
Poi le stilografiche calligrafiche: Le Sheaffer costano un po' di più delle Manuscript ma funzionano un pelino meglio. Esistono poi anche stilo di pregio su cui è possibile montare degli specifici pennini Italic (personalmente vado molto fiero della mia M400) ma non sono di facile reperibilità e neppure a buon mercato.
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Condivido il pensiero di Ottorino: l'inchiostro calligrafico è un'altro mondo rispetto allo stilografico. Senza contare che col pennino ad intinzionesi possono usare dei "media" non canonici: per esempio, per le dorature (o argentature o bronzature o...) ci sono ottime tempere fini (dette guache) che, opportunamente diluite, si stendono con relativa facilità col pennino. Un mondo di creatività, insomma.
Merita un accenno anche la miscelabilità degli inchiostr specifici della Parallel Pen che permette interessanti giochi di transizione da un colore ad un altro durante la scrittura.
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Vi ringrazio tantissimo, tutti quanti! Non avete idea di quanto mi stiate aiutando!
Potresti darmi il nome specifico dei modelli che mi hai consigliato, per piacere?
Anche secondo te non c'è bisogno che io la faccia cominciare con una stilografica entry-level, Lamy o Pilot, con pennino F per prendere confidenza con le stilo ed evitare un primo impatto potenzialmente traumatico? Dici che non avrà problemi con una Sheaffer o una Manuscript come prima penna stilografica della sua vita?
Ok, questo è un acquisto sicuro. Dove lo posso trovare al miglior prezzo? Lo tengono anche nei negozi fisici di belle arti?courthand ha scritto:Per iniziare a spaziare in più di uno stile ti consiglio anch'io il quaderno Calligrafia della collezione Leonardo, è veramente ben fatto e presenta tutte le nozioni di base senza orpelli che, in una fase iniziale d'apprendimento, potrebbero confondere lo studente.
Avevo pensato la stessa cosa. Credo proprio che le prenderò questi due manuali che mi avete consigliato.courthand ha scritto:Per la sola Cancelleresca ti consiglio invece "Italico per Italiani" di Hebborn: costa poco e, per un regalo, si presenta molto meglio dell'essenzialissimo Calligrafia Facile.
Come già detto, volevo approfittarne per farle conoscere anche un nuovo strumento di scrittura, ma se la spesa non è troppo elevata potrei effettivamente prenderle anche qualche pennino per la Cancelleresca. Non volevo farle troppa confusione...farò pacchetti diversi a seconda dello stile.courthand ha scritto:Visto che tua madre già usa il pennino ad intinzione per il Copperplate, potrebbe usare lo stesso mezzo anche per la cancelleresca: il pennino è,sempre e comunque,lo strumento principe per la calligrafia. Mitchell per la punta tagliata dritta e Brause per quella tagliata obliqua: con cannuccio dritto,ovviamente.
Potresti darmi il nome specifico dei modelli che mi hai consigliato, per piacere?
Quindi la misura ideale per imparare la calligrafia utilizzando le Parallel è la 2.4, ok. Le due misure maggiori non le prenderei per farla esercitare, ma per farla divertire nei suoi lavoretti, anche per la loro carattaristica di poter giocare con la transizione dei colori. Adesso vedo, anche perché il budget non è illimitato...courthand ha scritto:In seconda istanza le Parallel Pen misura 2,4: le più piccole mascherano gli errori, le più grosse scrivono due caratteri per foglio, cosa che non mi pare comodissima. Hanno la particolarità di scrivere anche con lo spigolo del pennino, cosa utile in molti stili che richiedono anche tratti molto fini, tipo gotico.
Escludo quindi i pennini italici. Adesso do un'occhiata alle offerte che trovo Sheaffer e Manuscript e poi vi chiedo cosa scegliereste voi.courthand ha scritto:Poi le stilografiche calligrafiche: Le Sheaffer costano un po' di più delle Manuscript ma funzionano un pelino meglio. Esistono poi anche stilo di pregio su cui è possibile montare degli specifici pennini Italic (personalmente vado molto fiero della mia M400) ma non sono di facile reperibilità e neppure a buon mercato.
Capisco e terrò in considerazione questa cosa. Però per fare ciò che dici immagino serva aver già acquisito un po' di esperienza. Magari potrebbe essere uno step successivo, sia inteso come regalo mio, sia come fase di apprendimento sua.courthand ha scritto:Condivido il pensiero di Ottorino: l'inchiostro calligrafico è un'altro mondo rispetto allo stilografico. Senza contare che col pennino ad intinzionesi possono usare dei "media" non canonici: per esempio, per le dorature (o argentature o bronzature o...) ci sono ottime tempere fini (dette guache) che, opportunamente diluite, si stendono con relativa facilità col pennino. Un mondo di creatività, insomma.
Sì, le ho viste in azione in un video su youtube e difficilmente non gliene acquisterò almeno due...courthand ha scritto:Merita un accenno anche la miscelabilità degli inchiostr specifici della Parallel Pen che permette interessanti giochi di transizione da un colore ad un altro durante la scrittura.
Anche secondo te non c'è bisogno che io la faccia cominciare con una stilografica entry-level, Lamy o Pilot, con pennino F per prendere confidenza con le stilo ed evitare un primo impatto potenzialmente traumatico? Dici che non avrà problemi con una Sheaffer o una Manuscript come prima penna stilografica della sua vita?
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Le stilografiche di cui stiamo parlando sono"calligrafiche" dotate quindi di pennini italic che,pur essendo meno spigolosi dei corrispettivi ad intinzione,limitano comunque i movimenti possibili rendendo difficile scrivere,per esempio,un normale corsivo. Sono pennini specifici per determinate forme grafiche. Poi,ovviamente, uno può farci ciò che più gli aggrada..
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Io devo ancora comprarmi la mia prima stilografica, quindi parlo da completo inesperto.courthand ha scritto:Le stilografiche di cui stiamo parlando sono"calligrafiche" dotate quindi di pennini italic che,pur essendo meno spigolosi dei corrispettivi ad intinzione,limitano comunque i movimenti possibili rendendo difficile scrivere,per esempio,un normale corsivo. Sono pennini specifici per determinate forme grafiche. Poi,ovviamente, uno può farci ciò che più gli aggrada..
Non è mia intenzione farle usare queste penne per scrivere quotidianamente.
La mia domanda nasce dal fatto che, leggendo i consigli rivolti a coloro che vogliono acquistare la propria prima penna stilografica, trovo sempre scritto di partire con una stilografica con pennino fine (per esempio Pilot 78G, Pilot Kakuno o Lamy Safari, anche se ha il tratto un pochino più spesso). Per questo ho il timore che partire subito con un pennino tagliato largo possa risultare difficoltoso, tutto qui.
Poi ho capito che per imparare la calligrafia è preferibile che il pennino sia piuttosto largo (mi pare di aver capito intorno ai 2 mm), in modo che gli errori si possano notare in maniera chiara; vorrei solo essere certo che abbiate chiaro che questa persona non ha mai, e sottolineo mai, utilizzato una stilografica.
Se per voi non dovrebbero esserci problemi, come mi ha già detto Daniela, evito di acquistarle inutilmente una stilografica entry-level come quella che sono in procinto di acquistare per me.
Grazie ancora.