Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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ASTORIA in un dipinto di Tamara de Lempicka
- Musicus
- Collaboratore
- Messaggi: 3055
- Iscritto il: martedì 3 dicembre 2013, 20:33
- La mia penna preferita: Waterman Commando Music Nib
- Il mio inchiostro preferito: Waterman Bleu Sérénité
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- Località: Bolzano
- Gender:
ASTORIA in un dipinto di Tamara de Lempicka
Ouverture fantastica
Mi sono sempre chiesto di che marca e modello fosse quella stilografica,
negligentemente appoggiata ad un pacchetto regalo,
sotto un vaso ricolmo di calle,
fissata per l'eternità sulla tela da Tamara de Lempicka,
alla fine degli anni 1920...
Forse, e dico forse,
ho ritrovato la scatolina originale contenuta nel pacchetto,
e tutto mi dice:
ASTORIA... Avvicinata la scatolina, dal dipinto la penna vi è ritornata, come per magia...
Mi sono sempre chiesto di che marca e modello fosse quella stilografica,
negligentemente appoggiata ad un pacchetto regalo,
sotto un vaso ricolmo di calle,
fissata per l'eternità sulla tela da Tamara de Lempicka,
alla fine degli anni 1920...
Forse, e dico forse,
ho ritrovato la scatolina originale contenuta nel pacchetto,
e tutto mi dice:
ASTORIA... Avvicinata la scatolina, dal dipinto la penna vi è ritornata, come per magia...
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ASTORIA in un dipinto di Tamara de Lempicka
La penna
ASTORIA Lady, rientrante in ebanite nera, laminata in oro 18 K.R. (presumibilmente in Italia), nessun marchio sulla lamina (punzone da decifrare), pennino 01 Astoria in oro 14 ct., produzione Germania fine anni 1920. Il Marchio
Astoria nacque da una secessione all'interno di Montblanc: nel 1921 il responsabile tecnico se ne andò per impiantare una manifattura di stilografiche di lusso con l'aiuto di finanziatori. Il nome prescelto per l'attività era già legato ad un'idea di lusso, essendo negli U.S.A. che la famiglia tedesca Astor originaria di Walldorf aveva fatto fortuna, costruendo, tra l'altro, il mitico Waldorf-Astoria...
Le penne, tutte di alta qualità, erano prodotte ad Amburgo ed erano vendute principalmente sul mercato estero.
Nel 1932 la Montblanc si prese la rivincita acquistando il marchio Astoria, ormai vicino al fallimento per non avere saputo superare la Grande Depressione del 1929: gli fece produrre stilografiche come sottomarca per poi chiuderlo definitivamente nel 1936. Sono quindi pochi gli anni di produzione del marchio con gli spicchi bianchi e neri, e le sue stilografiche molto ricercate...
Per approfondimenti si veda il nostro Wiki:
http://www.fountainpen.it/Astoria Le misure
Chiusa: cm. 9,3 (9,7 alla sommità del primo anello)
Cappuccio: cm. 3,5 (3,9 al primo anello)
Fusto: cm. 8
Con cappuccio calzato: cm. 10,2 (10,6 al primo anello)
Diametro massimo (al cappuccio): cm. 1
Diametro minimo (al fondello): cm. 0,8
Peso: gr. 10
Cappuccio: gr. 4
Fusto: gr. 6 Il cappuccio
Osservando dal basso troviamo dapprima il labbro del cappuccio, che è leggermente ricurvo (per potersi raccordare al diametro inferiore del fusto) e privo di decorazioni. Il labbro termina con una sottile linea di circonferenza che segna il punto di inizio di una forma perfettamente cilindrica sulla quale compaiono delle eleganti decorazioni in un puro, geometrizzante stile Déco: alternanza di una fascia a scacchi (a puntini e lisci) ed una a linee che disegnano dei cerchi guilloche, intervallate da una banda liscia: questa decorazione geometrica è ripetuta per tre volte. Giunti quasi alla sommità, le decorazioni si interrompono su una'altra sottile linea di circonferenza ed il cilindro si chiude verso l'alto con una piccola cupola a sezione sferica, perfettamente liscia. Al centro della cupola è saldata una calottina circolare nella quale è saldamente infisso un anello, al cui interno è agganciato un altro anello mobile. A quest'ultimo è affidato il compito di riportare il titolo della laminatura (18 K.R.) accompagnato da un cartiglio quadrato con un punzone che non riesco a decifrare (a 10 ingrandimenti)... Il cappuccio presenta un solo foro di aerazione e si avvita al fusto compiendo due giri esatti sulla filettatura.
Il fusto
Nella sezione mediana rivestita dalla laminatura il fusto è anch'esso perfettamente cilindrico, senza bombature: sulla lamina prosegue la decorazione del cappuccio, con i tre elementi leggermente ridotti per mantenere l'effetto ottico della continuità della decorazione ovviando al diametro inferiore del fusto rispetto al cappuccio. Verso il basso c'è il fondello (un tozzo cilindretto) che comanda l'estrazione e il rientro del pennino, che si raccorda al fusto con un elemento di forma tronco-conica: entrambi i pezzi sono in ebanite nera non rivestita.
Verso l'alto il fusto si rastrema decisamente e raggiunge il diametro minimo della penna in corrispondenza della filettatura, proprio dove la stilografica va impugnata.
Il sistema di caricamento
Classico sistema di sicurezza (safety), non funzionante (penna da smontare e da riparare). Il Pennino
Il pennino è in oro 585 e reca inciso:
Astoria
01
14 ct.
NEW YORK Il pennino è un vero spettacolo: conserva tutto il suo iridio, ha una bella taglia ed una punta che promette meraviglie...
L'alimentatore, piatto, è in ebanite. Da notare che la produzione orientata all'esportazione faceva produrre ad Astoria anche pennini non marchiati "alla tedesca" (cioè con 14"K") bensì, come direi in questo caso, all'italiana: 14 "ct.". E agli Italiani (che quasi sicuramente rivestirono di lamina d'oro la penna, la misero in vendita e sicuramente la acquistarono) sarebbe anche piaciuto molto (l'incredibile) NEW YORK come luogo di produzione...
Alla luce delle mie conoscenze non sono in grado di fornire il nome (o meglio il numero) di un modello specifico per la penna in presentazione: la dimensione relativa, tuttavia, è ricavabile dal pennino: 01. Dal catalogo Astoria che Tom Westerich (il nostro Penboard) ha messo a disposizione sul suo sito (qui http://www.caprafico.com/pens-88/astoria-catalogue-1928) si può vedere che nel 1928 le misure dalla più piccola alla più grande erano: 00 - 01 - 1 - 2 - 4.
Nel Forum c'è sicuramente (qualc)uno che ne sa ben di più!
Commiato
Il dipinto della de Lempicka si intitola in realtà "Calle", ed è del 1931.
La de Lempicka fu in Italia a lungo alla metà degli anni 1920... Grazie per l'attenzione!
Giorgio
ASTORIA Lady, rientrante in ebanite nera, laminata in oro 18 K.R. (presumibilmente in Italia), nessun marchio sulla lamina (punzone da decifrare), pennino 01 Astoria in oro 14 ct., produzione Germania fine anni 1920. Il Marchio
Astoria nacque da una secessione all'interno di Montblanc: nel 1921 il responsabile tecnico se ne andò per impiantare una manifattura di stilografiche di lusso con l'aiuto di finanziatori. Il nome prescelto per l'attività era già legato ad un'idea di lusso, essendo negli U.S.A. che la famiglia tedesca Astor originaria di Walldorf aveva fatto fortuna, costruendo, tra l'altro, il mitico Waldorf-Astoria...
Le penne, tutte di alta qualità, erano prodotte ad Amburgo ed erano vendute principalmente sul mercato estero.
Nel 1932 la Montblanc si prese la rivincita acquistando il marchio Astoria, ormai vicino al fallimento per non avere saputo superare la Grande Depressione del 1929: gli fece produrre stilografiche come sottomarca per poi chiuderlo definitivamente nel 1936. Sono quindi pochi gli anni di produzione del marchio con gli spicchi bianchi e neri, e le sue stilografiche molto ricercate...
Per approfondimenti si veda il nostro Wiki:
http://www.fountainpen.it/Astoria Le misure
Chiusa: cm. 9,3 (9,7 alla sommità del primo anello)
Cappuccio: cm. 3,5 (3,9 al primo anello)
Fusto: cm. 8
Con cappuccio calzato: cm. 10,2 (10,6 al primo anello)
Diametro massimo (al cappuccio): cm. 1
Diametro minimo (al fondello): cm. 0,8
Peso: gr. 10
Cappuccio: gr. 4
Fusto: gr. 6 Il cappuccio
Osservando dal basso troviamo dapprima il labbro del cappuccio, che è leggermente ricurvo (per potersi raccordare al diametro inferiore del fusto) e privo di decorazioni. Il labbro termina con una sottile linea di circonferenza che segna il punto di inizio di una forma perfettamente cilindrica sulla quale compaiono delle eleganti decorazioni in un puro, geometrizzante stile Déco: alternanza di una fascia a scacchi (a puntini e lisci) ed una a linee che disegnano dei cerchi guilloche, intervallate da una banda liscia: questa decorazione geometrica è ripetuta per tre volte. Giunti quasi alla sommità, le decorazioni si interrompono su una'altra sottile linea di circonferenza ed il cilindro si chiude verso l'alto con una piccola cupola a sezione sferica, perfettamente liscia. Al centro della cupola è saldata una calottina circolare nella quale è saldamente infisso un anello, al cui interno è agganciato un altro anello mobile. A quest'ultimo è affidato il compito di riportare il titolo della laminatura (18 K.R.) accompagnato da un cartiglio quadrato con un punzone che non riesco a decifrare (a 10 ingrandimenti)... Il cappuccio presenta un solo foro di aerazione e si avvita al fusto compiendo due giri esatti sulla filettatura.
Il fusto
Nella sezione mediana rivestita dalla laminatura il fusto è anch'esso perfettamente cilindrico, senza bombature: sulla lamina prosegue la decorazione del cappuccio, con i tre elementi leggermente ridotti per mantenere l'effetto ottico della continuità della decorazione ovviando al diametro inferiore del fusto rispetto al cappuccio. Verso il basso c'è il fondello (un tozzo cilindretto) che comanda l'estrazione e il rientro del pennino, che si raccorda al fusto con un elemento di forma tronco-conica: entrambi i pezzi sono in ebanite nera non rivestita.
Verso l'alto il fusto si rastrema decisamente e raggiunge il diametro minimo della penna in corrispondenza della filettatura, proprio dove la stilografica va impugnata.
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Astoria
01
14 ct.
NEW YORK Il pennino è un vero spettacolo: conserva tutto il suo iridio, ha una bella taglia ed una punta che promette meraviglie...
L'alimentatore, piatto, è in ebanite. Da notare che la produzione orientata all'esportazione faceva produrre ad Astoria anche pennini non marchiati "alla tedesca" (cioè con 14"K") bensì, come direi in questo caso, all'italiana: 14 "ct.". E agli Italiani (che quasi sicuramente rivestirono di lamina d'oro la penna, la misero in vendita e sicuramente la acquistarono) sarebbe anche piaciuto molto (l'incredibile) NEW YORK come luogo di produzione...
Alla luce delle mie conoscenze non sono in grado di fornire il nome (o meglio il numero) di un modello specifico per la penna in presentazione: la dimensione relativa, tuttavia, è ricavabile dal pennino: 01. Dal catalogo Astoria che Tom Westerich (il nostro Penboard) ha messo a disposizione sul suo sito (qui http://www.caprafico.com/pens-88/astoria-catalogue-1928) si può vedere che nel 1928 le misure dalla più piccola alla più grande erano: 00 - 01 - 1 - 2 - 4.
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Giorgio
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ASTORIA in un dipinto di Tamara de Lempicka
Bravo Giorgio, eccezionale come sempre!
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ASTORIA in un dipinto di Tamara de Lempicka
Grazie Muristenes!!!muristenes ha scritto:Bravo Giorgio, eccezionale come sempre!

Che si tratti di un'autentica Astoria, non dubiterei: proveniva da una casa nella quale riposava in un cassetto accanto (tra le altre) a questa Waterman della quale ho potuto fotografare il cappuccio...

Giorgio
- maxpen2012
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ASTORIA in un dipinto di Tamara de Lempicka
Bravo, bella presentazione, come sempre...
Quanto al punzone posso aiutarti io, si tratta del marchio Kosca, ditta milanese con parentele tedesche...
Ne trovi notizie anche sul Wiki...
P.S. Ti metto altre immagini del marchietto, una sulla clip di una mia piccola Astoria, l'altra stampata
all'interno del coperchio di una scatolina sempre Kosca, rubata (l'immagine, non la scatolina) all'amico
Peppe Pipes...
Si tratta come vedi delle iniziali stilizzate di Kohler & Schafer, i fondatori della Kosca...
Quanto al punzone posso aiutarti io, si tratta del marchio Kosca, ditta milanese con parentele tedesche...
Ne trovi notizie anche sul Wiki...
P.S. Ti metto altre immagini del marchietto, una sulla clip di una mia piccola Astoria, l'altra stampata
all'interno del coperchio di una scatolina sempre Kosca, rubata (l'immagine, non la scatolina) all'amico
Peppe Pipes...
Si tratta come vedi delle iniziali stilizzate di Kohler & Schafer, i fondatori della Kosca...
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Ultima modifica di maxpen2012 il martedì 17 marzo 2015, 19:51, modificato 1 volta in totale.
" La gloria di Colui che tutto move
per l'Universo penetra e risplende
in una parte più, e meno altrove..."
Dante Par. C I
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Grazie davvero, Max, per la puntualissima identificazione!!maxpen2012 ha scritto:Bravo, bella presentazione, come sempre...
Quanto al punzone posso aiutarti io, si tratta del marchio Kosca, ditta milanese con parentele tedesche...

Allora dovrebbe trattarsi di una Astoria laminata in Italia da Kosca, se ho ben capito.

Giorgio
P.s.: mi dispiace domandartelo, visto che in questo periodo tutti chiedono (chiediamo

ma che cosa contiene esattamente il punzone?? (delle lettere, un logo,...)??

Non siamo a livello di quei simboletti sul fondo di una Penco lady che ci stavano facendo impazzire mesi fa... Ma a 10 ingrandimenti questo non riesco proprio a decrittarlo...
Grazie ancora!
Ultima modifica di Musicus il mercoledì 18 marzo 2015, 9:26, modificato 1 volta in totale.
- maxpen2012
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Accidenti che velocitá...
Torna al mio messaggio di prima, c'è un Post Scriptum...
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GRAZIE !!!!!maxpen2012 ha scritto:P.S. Ti metto altre immagini del marchietto, una sulla clip di una mia piccola Astoria, l'altra stampata
all'interno del coperchio di una scatolina sempre Kosca, rubata (l'immagine, non la scatolina) all'amico
Peppe Pipes...
Si tratta come vedi delle iniziali stilizzate di Kohler & Schafer, i fondatori della Kosca...


Giorgio
Ps.1: A colpi di modifiche e post scripta....


Ps.2: Le tue Astoria, però...

- piccardi
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ASTORIA in un dipinto di Tamara de Lempicka
Ma dove le trovi tutte queste meraviglie... Questa è davvero interessante per il legame con la Kosca tra l'altro. Alle immagini di Max aggiungo un riferimento a quella del logo registrato nel 1929:

La pagina coi dati completi è questa:
http://www.fountainpen.it/File:KS-Kosca-Logotipo.jpg
Simone

La pagina coi dati completi è questa:
http://www.fountainpen.it/File:KS-Kosca-Logotipo.jpg
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Grazie Simone!!!piccardi ha scritto:Ma dove le trovi tutte queste meraviglie... Questa è davvero interessante per il legame con la Kosca tra l'altro. Alle immagini di Max aggiungo un riferimento a quella del logo registrato nel 1929:
La pagina coi dati completi è questa:
http://www.fountainpen.it/File:KS-Kosca-Logotipo.jpg
Simone

Sempre affascinanti i loghi delle aziende: devono saper comunicare lo stile, il genere merceologico, il rapporto di collaborazione tra i soci della ditta....

Da questo, una volta che lo si vede come lo avete mostrato tu e Max però, si capisce molto!

Giorgio