La citazione é da “La Prisonnière”, di Marcel Proust:
“Le seul véritable voyage, le seul bain de Jouvence, ce ne serait pas d’aller vers de nouveaux paysages, mais d’avoir d’autres yeux, de voir l’univers avec les yeux d’un autre, de cent autres, de voir les cent univers que chacun d’eux voit, que chacun d’eux est”.
Per il testo ho usato l’inchiostro Collodi di Montblanc con la mia MB Dumas, che monta un pennino medio modificato in italico formale, mentre il nome di Proust é scritto con una 149 (pennino F) e inchiostro grigio permanente MB 90 Anniversario. La mia “firma” é fatta con una 149 EF e inchiostro MB Irish Green.
I contorni della parola “yeux”, a simulare un testo in rilevo (embossed) sul foglio, sono realizzati con inchiostro grigio permanente, diluito in acqua e steso con un pennello dalla punta molto fine (per il lato in ombra), e con una penna a inchiostro gel Pilot Choose 07 (bianco) lungo i lati esposti alla luce.
La carta é una Fabriano Ingres da circa 150 gr/mq, del colore che Fabriano chiama avorio. Probabilmente non é la carta migliore da usare per questo tipo di lavori, perché tende a diffondere dove il pennino italico incide maggiormente, al finale dei tratti ascendenti sottili.
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Yeux
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Non è tanto per la calligrafia che è comunque superba, ma è la scritta che sembra in rilievo a farmi restare di nuovo a bocca aperta
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Complimenti un lavoro stupendo, concordo anche io che la scritta sembra veramnte in rilievo! hai decisamente ottenuto l'effetto che desideravi
Riccardo
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Un vero incanto, frutto della ricercatezza e dell'abilità alle quali ci hai abituati! Complimenti, e grazie per la minuziosa e dettagliata spiegazione degli strumenti e della tecnica utilizzati
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Come sempre, bravissimo Fufluns
Una breve osservazione a beneficio di chi non conosce il contesto delle bellissime parole: questo testo non parla del "viaggio", essendo bensì una riflessione sul potere dell'Arte (in particolare della Pittura e della Musica) di vedere veramente...
"Des ailes, un autre appareil respiratoire, et qui nous permissent de traverser l’immensité, ne nous serviraient à rien, car, si nous allions dans Mars et dans Vénus en gardant les mêmes sens, ils revêtiraient du même aspect que les choses de la Terre tout ce que nous pourrions voir. Le seul véritable voyage, le seul bain de Jouvence, ce ne serait pas d’aller vers de nouveaux paysages, mais d’avoir d’autres yeux, de voir l’univers avec les yeux d’un autre, de cent autres, de voir les cent univers que chacun d’eux voit, que chacun d’eux est; et cela, nous le pouvons avec un Elstir [pittore], avec un Vinteuil [musicista, del quale si sta ascoltando un Andante]; avec leurs pareils, nous volons vraiment d’étoiles en étoiles..."
Giorgio
Ps.: Proust per vergare il suo capolavoro non usava certamente la Montblanc a lui dedicata nel 1999 (né tanto meno la Alexandre Dumas padre o figlio) : facendo una piccola ricerca ho trovato solo che sulla sua scrivania aveva pennini e cannucci " sergent major " in gran numero (una quindicina)... Nessuna stilografica ???
Tu ne sai qualcosa di più?
Una breve osservazione a beneficio di chi non conosce il contesto delle bellissime parole: questo testo non parla del "viaggio", essendo bensì una riflessione sul potere dell'Arte (in particolare della Pittura e della Musica) di vedere veramente...
"Des ailes, un autre appareil respiratoire, et qui nous permissent de traverser l’immensité, ne nous serviraient à rien, car, si nous allions dans Mars et dans Vénus en gardant les mêmes sens, ils revêtiraient du même aspect que les choses de la Terre tout ce que nous pourrions voir. Le seul véritable voyage, le seul bain de Jouvence, ce ne serait pas d’aller vers de nouveaux paysages, mais d’avoir d’autres yeux, de voir l’univers avec les yeux d’un autre, de cent autres, de voir les cent univers que chacun d’eux voit, que chacun d’eux est; et cela, nous le pouvons avec un Elstir [pittore], avec un Vinteuil [musicista, del quale si sta ascoltando un Andante]; avec leurs pareils, nous volons vraiment d’étoiles en étoiles..."
Giorgio
Ps.: Proust per vergare il suo capolavoro non usava certamente la Montblanc a lui dedicata nel 1999 (né tanto meno la Alexandre Dumas padre o figlio) : facendo una piccola ricerca ho trovato solo che sulla sua scrivania aveva pennini e cannucci " sergent major " in gran numero (una quindicina)... Nessuna stilografica ???
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- La mia penna preferita: Montblanc Paso Doble blue
Yeux
Che meraviglia!!!
Talmente preciso che sembra una stampa in alta definizione! Veramente fantastica!
Assai spesso pento a quanto sarebbe stato bello se mai avessero inventato la macchina da scrivere o le stampanti e tutte le persone fossero ancora costrette a scrivere a mano...... Invece purtroppo la calligrafia sta praticamente scomparendo....
Comunque questo e' un lavoro eccezionale!
Talmente preciso che sembra una stampa in alta definizione! Veramente fantastica!
Assai spesso pento a quanto sarebbe stato bello se mai avessero inventato la macchina da scrivere o le stampanti e tutte le persone fossero ancora costrette a scrivere a mano...... Invece purtroppo la calligrafia sta praticamente scomparendo....
Comunque questo e' un lavoro eccezionale!
Yeux
Carissimi tutti:
grazie davvero per le vostre belle parole di apprezzamento, che fanno sempre molto piacere!
Musicus: mi é sembrato molto bello che tu sia andato a ritrovare la frase completa dalla quale é presa la citazione. In effetti, il "viaggio" proustiano é quello dell'arte, ma i luoghi dell'arte non sono diversi da quelli terrenali: entrambi richiedono occhi aperti alla meraviglia e occhi dell'anima.
Non ho idea di quali strumenti di scrittura usasse Proust, ma mi inclino a credere che la maggior parte degli scrittori siano (e siano stati) vagamente indifferenti al "mezzo". Ciononostante, mi sorprende sempre come i disegnatori di penne riescano con frequenza a "indovinare" qualche aspetto della personalitá letteraria degli autori ai quali dedicano le loro creazioni. Nel caso di Proust, la Montblanc a lui dedicata nella serie degli scrittori mi sembra molto azzeccata, anche se non potrei dirti con ragione perché.
Quanto alle scritte "in rilievo", ci sto prendendo gusto, e in un altro tema in questo forum (Un po' grafico, un po' calligrafico) ci riprovo...
grazie davvero per le vostre belle parole di apprezzamento, che fanno sempre molto piacere!
Musicus: mi é sembrato molto bello che tu sia andato a ritrovare la frase completa dalla quale é presa la citazione. In effetti, il "viaggio" proustiano é quello dell'arte, ma i luoghi dell'arte non sono diversi da quelli terrenali: entrambi richiedono occhi aperti alla meraviglia e occhi dell'anima.
Non ho idea di quali strumenti di scrittura usasse Proust, ma mi inclino a credere che la maggior parte degli scrittori siano (e siano stati) vagamente indifferenti al "mezzo". Ciononostante, mi sorprende sempre come i disegnatori di penne riescano con frequenza a "indovinare" qualche aspetto della personalitá letteraria degli autori ai quali dedicano le loro creazioni. Nel caso di Proust, la Montblanc a lui dedicata nella serie degli scrittori mi sembra molto azzeccata, anche se non potrei dirti con ragione perché.
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Yeux
Pensa che ho salvato la foto e l'ho messa come desktop per trovare ispirazione anche io ad una scrittura simile!