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"Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: martedì 13 dicembre 2011, 17:51
da Andrea1979
Cercando altro, mi sono imbattuto in questo articolo di Umberto Eco (L'Espresso, 7 agosto 2009). Mi permetto di riportarlo.

Pensieri in bella copia

Una decina di giorni fa Maria Novella De Luca e Stefano Bartezzaghi hanno occupato tre pagine di 'Repubblica' (ahimè, a stampa) per occuparsi del declino della calligrafia. Ormai lo si sa, tra computer (quando lo usano) e sms, i nostri ragazzi non sanno più scrivere a mano se non con uno stentato stampatello. In una intervista una insegnante dice anche che fanno tanti errori di ortografia, ma questo mi sembra un altro problema: i medici conoscono l'ortografia e scrivono male, e si può essere calligrafo diplomato e non sapere se si scrive 'taccuino', 'tacquino' o 'taqquino' come 'soqquadro'.
In verità io conosco bambini che vanno in buone scuole e scrivono (a mano e in corsivo) abbastanza bene, ma gli articoli che citavo parlano del 50 per cento dei nostri ragazzi e si vede che per indulgenza della sorte io frequento l'altro 50 (del resto è lo stesso che mi capita in politica).

Il problema è piuttosto che la tragedia è iniziata molto prima del computer e del telefonino. I miei genitori scrivevano con una grafia leggermente inclinata (tenendo il foglio di traverso) e una lettera era, almeno per gli standard di oggi, una piccola opera d'arte. E' verissimo che vigeva la credenza, probabilmente diffusa da chi aveva una pessima scrittura, che la bella calligrafia era l'arte degli sciocchi, ed è ovvio che avere una bella calligrafia non significa necessariamente essere molto intelligenti, ma - insomma - era gradevole leggere un biglietto o un documento scritto come dio comanda (o comandava).

Anche la mia generazione è stata educata a scrivere bene, e i primi mesi in prima elementare si facevano le aste, esercizio che poi è stato considerato ottuso e repressivo, e tuttavia educava a tenere fermo il polso per poi arabescare, coi deliziosi pennini Perry, lettere panciute e grassocce da un lato e fini dall'altro. Ovvero, non sempre, perché sovente dal recipiente dell'inchiostro, con cui si lordavano i banchi scolastici, i quaderni, le dita e gli abiti, emergeva attaccata al pennino una morchia immonda - e ci volevano dieci minuti per eliminarla, con molte e sporchevoli contorsioni.
La crisi è iniziata nel dopoguerra con l'avvento della biro. A parte il fatto che le biro dell'inizio sporcavano moltissimo anch'esse e se, subito dopo aver scritto, passavi il dito sulle ultime parole, ne veniva fuori uno sbaffo. E quindi scappava la voglia di scrivere bene. In ogni caso, anche a scriver pulito, la scrittura a biro non aveva più anima, stile e personalità.

Ma perché si deve ancora rimpiangere la bella calligrafia? Sapere scrivere bene e in fretta alla tastiera educa alla rapidità del pensiero, spesso (anche non sempre) il correttore automatico ci sottolinea in rosso 'dotore', e se l'uso del telefonino induce le giovani generazioni a scrivere 'T 6 xduto?' in luogo di 'ti sei perduto?', non dimentichiamo che i nostri antenati sarebbero inorriditi vedendo che noi scriviamo 'gioia' in luogo di 'gioja', 'io avevo' in luogo di 'io aveva', e i teologi medievali scrivevano 'respondeo dicendum quod', cosa che avrebbe fatto impallidire Cicerone.

Il fatto è che, lo si è detto, l'arte della calligrafia educa al controllo della mano e al coordinamento tra polso e cervello. Bartezzaghi ricorda che la scrittura a mano vuole che si componga la frase mentalmente prima di scriverla, ma in ogni caso la scrittura a mano, con la resistenza della penna e della carta, impone un rallentamento riflessivo. Molti scrittori, anche se abituati a scrivere al computer, sanno che talora vorrebbero poter incidere come i sumeri su una tavoletta di argilla, per poter pensare con calma.

I ragazzi scriveranno sempre più al computer e al telefonino. Tuttavia l'umanità ha imparato a ritrovare come esercizio sportivo e piacere estetico quello che la civiltà ha eliminato come necessità. Non ci si deve più spostare a cavallo ma si va al maneggio; esistono gli aerei ma moltissime persone si dedicano alla vela come un fenicio di tremila anni fa; ci sono i trafori e le ferrovie ma la gente prova piacere a scarpinare per passi alpini; anche nell'era delle e-mail c'è chi fa raccolta di francobolli; si va in guerra col Kalashnikov ma si fanno pacifici tornei di scherma..

Sarebbe auspicabile che le mamme inviassero i bambini a scuole di bella calligrafia, impegnandoli in gare e tornei, e non solo per la loro educazione al bello ma anche per il loro benessere psicomotorio. Di queste scuole ne esistono già, basta cercare 'scuole calligrafia' su Internet. E forse per qualche precario potrebbe diventare un affare.

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: martedì 13 dicembre 2011, 18:53
da rembrandt54
Bravo Andrea !!! Articolo sempre molto attuale .
Evviva la stilografica !!!

stefano

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: martedì 13 dicembre 2011, 19:55
da vikingo60
rembrandt54 ha scritto:Bravo Andrea !!! Articolo sempre molto attuale .
Evviva la stilografica !!!

stefano
Anche se forse questa discussione andrebbe spostata in una diversa sezione (ma io non posso farlo;lo farà forse il nostro amico Simone),sono d'accordo con tutti voi che saper scrivere,magari con una stilografica,è una delle cose più belle.Nel mio lavoro mi capita spesso di sentirmi chiedere dai miei pazienti,adulti o piccoli,dove ho preso "quella strana penna che sto usando".Ciò significa che la stilografica continua a destare curiosità,nonostante il dilagare dell'elettronica.Circa due anni fa,il Governo Inglese ha istituito l'obbligo per i bambini più piccoli di imparare a scrivere con la stilografica;ciò perchè ci si è accorti che gli adolescenti erano un vero disastro con carta e penna.Anche in altre nazioni si fa lo stesso,mentre qui in Italia si va nella direzione opposta.Capisco che istituire un obbligo può essere forse eccessivo,ma la scrittura a mano potrebbe forse essere incentivata in altri modi.
Un saluto a tutti

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: mercoledì 14 dicembre 2011, 8:32
da rembrandt54
vikingo60 ha scritto:
rembrandt54 ha scritto:Bravo Andrea !!! Articolo sempre molto attuale .
Evviva la stilografica !!!

stefano
Anche se forse questa discussione andrebbe spostata in una diversa sezione (ma io non posso farlo;lo farà forse il nostro amico Simone),sono d'accordo con tutti voi che saper scrivere,magari con una stilografica,è una delle cose più belle.Nel mio lavoro mi capita spesso di sentirmi chiedere dai miei pazienti,adulti o piccoli,dove ho preso "quella strana penna che sto usando".Ciò significa che la stilografica continua a destare curiosità,nonostante il dilagare dell'elettronica.Circa due anni fa,il Governo Inglese ha istituito l'obbligo per i bambini più piccoli di imparare a scrivere con la stilografica;ciò perchè ci si è accorti che gli adolescenti erano un vero disastro con carta e penna.Anche in altre nazioni si fa lo stesso,mentre qui in Italia si va nella direzione opposta.Capisco che istituire un obbligo può essere forse eccessivo,ma la scrittura a mano potrebbe forse essere incentivata in altri modi.
Un saluto a tutti
Concordo in pieno !!!
E' che da noi si intende male il progresso ; lo vedono come totale sostituzione di ciò che c'era prima , invece dovrebbe affiancare e migliorare il passato senza cancellarlo! Per fare i conti è più comodo e veloce usare la calcolatrice, ma ogni tanto fa bene farli a mano per non perdere la capacità.

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: mercoledì 14 dicembre 2011, 10:42
da Andrea C
rembrandt54 ha scritto:
vikingo60 ha scritto: Anche se forse questa discussione andrebbe spostata in una diversa sezione (ma io non posso farlo;lo farà forse il nostro amico Simone),sono d'accordo con tutti voi che saper scrivere,magari con una stilografica,è una delle cose più belle.Nel mio lavoro mi capita spesso di sentirmi chiedere dai miei pazienti,adulti o piccoli,dove ho preso "quella strana penna che sto usando".Ciò significa che la stilografica continua a destare curiosità,nonostante il dilagare dell'elettronica.Circa due anni fa,il Governo Inglese ha istituito l'obbligo per i bambini più piccoli di imparare a scrivere con la stilografica;ciò perchè ci si è accorti che gli adolescenti erano un vero disastro con carta e penna.Anche in altre nazioni si fa lo stesso,mentre qui in Italia si va nella direzione opposta.Capisco che istituire un obbligo può essere forse eccessivo,ma la scrittura a mano potrebbe forse essere incentivata in altri modi.
Un saluto a tutti
Concordo in pieno !!!
E' che da noi si intende male il progresso ; lo vedono come totale sostituzione di ciò che c'era prima , invece dovrebbe affiancare e migliorare il passato senza cancellarlo! Per fare i conti è più comodo e veloce usare la calcolatrice, ma ogni tanto fa bene farli a mano per non perdere la capacità.
...concordo...!
E non solo... Si perde anche la possibilità di provare il piacere nello scrivere, che resta perciò solo un dovere, da fare alla svelta...
Ci si priva del piacere del gesto, oltre che dell'utilizzo di strumenti affascinanti.
Comunque l'articolo di Eco è davvero bello...

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: mercoledì 14 dicembre 2011, 10:47
da klapaucius
Per chi è curioso, ho trovato gli articoli di Maria Novella De Luca e Stefano Bartezzaghi a cui fa riferimento Umberto Eco, all'inizio del suo.

Sono scansionati in pdf qui.

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: giovedì 15 dicembre 2011, 11:34
da Andrea1979
klapaucius ha scritto:Per chi è curioso, ho trovato gli articoli di Maria Novella De Luca e Stefano Bartezzaghi a cui fa riferimento Umberto Eco, all'inizio del suo.

Sono scansionati in pdf qui.
Ottimo lavoro, grazie!!

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: sabato 17 dicembre 2011, 21:40
da vikingo60
Ho preferito spostare il bellissimo argomento in una sezione più adatta,spero che non me ne vogliate.
Cordiali saluti a tutti

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: martedì 27 dicembre 2011, 10:08
da Celluloide
Cari amici,
Bellissimo l'articolo di Umberto Eco, che rimane uno dei miei autori preferiti proprio perché sa esprimere idee profonde in modo semplice.
Vorrei dare un mio piccolo contributo ricordando che in parte è merito della calligrafia se oggi noi possiamo discutere insieme di questi argomenti stando intorno ad una tavola "virtuale" (un altro neologismo), tenendo in mano una strana "tavoletta" luminescente su cui possiamo scrivere parole sfiorandola e comunicare queste parole fra noi attraverso l'aere.
È infatti verità storica che Steve Jobs fosse, fin dagli inizi della sua carriera, un appassionato di calligrafia.
Fu proprio questo a convincerlo che bisognava inventare qualcosa per rendere più elegante la rappresentazione dei caratteri allora realizzata dai computer. Intanto si doveva passare da uno schermo nero ad uno bianco, come la carta. E poi si dovevano rendere disponibili diversi caratteri, in modo che l'utente potesse scegliere quello che preferiva. Era quindi giunto il momento di potenziare la grafica dei computer. Diceva lo stesso Steve Jobs che questa è stata l'esigenza che ha fatto scaturire l'idea del primo Mac. (da "Pensare come Steve Jobs" di Carmine Gallo, Sperling & Kupfer 2011).
Oggi io scrivo queste righe con un iPad (ma non vedo l'ora di andare a fare un po' di esercizi di calligrafia con la mia vecchia stilografica col pennino tagliato a mano e limato con la carta doppio zero!).
Ciao a tutti
Dante

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: martedì 27 dicembre 2011, 12:38
da rembrandt54
Celluloide ha scritto:Cari amici,
Bellissimo l'articolo di Umberto Eco, che rimane uno dei miei autori preferiti proprio perché sa esprimere idee profonde in modo semplice.
Vorrei dare un mio piccolo contributo ricordando che in parte è merito della calligrafia se oggi noi possiamo discutere insieme di questi argomenti stando intorno ad una tavola "virtuale" (un altro neologismo), tenendo in mano una strana "tavoletta" luminescente su cui possiamo scrivere parole sfiorandola e comunicare queste parole fra noi attraverso l'aere.
È infatti verità storica che Steve Jobs fosse, fin dagli inizi della sua carriera, un appassionato di calligrafia.
Fu proprio questo a convincerlo che bisognava inventare qualcosa per rendere più elegante la rappresentazione dei caratteri allora realizzata dai computer. Intanto si doveva passare da uno schermo nero ad uno bianco, come la carta. E poi si dovevano rendere disponibili diversi caratteri, in modo che l'utente potesse scegliere quello che preferiva. Era quindi giunto il momento di potenziare la grafica dei computer. Diceva lo stesso Steve Jobs che questa è stata l'esigenza che ha fatto scaturire l'idea del primo Mac. (da "Pensare come Steve Jobs" di Carmine Gallo, Sperling & Kupfer 2011).
Oggi io scrivo queste righe con un iPad (ma non vedo l'ora di andare a fare un po' di esercizi di calligrafia con la mia vecchia stilografica col pennino tagliato a mano e limato con la carta doppio zero!).
Ciao a tutti
Dante
Bravo Dante !!!! Hai espresso un concetto importantissimo che vado ripetendo da anni : progresso non è abbandono del passato !!!
Complimenti

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: martedì 27 dicembre 2011, 13:06
da vikingo60
Aggiungo i miei complimenti!Sono totalmente d'accordo con l'amico Rembrandt54:la tecnologia è utile,ma è sbagliato pensare di voler sostituire tutto con essa gettando via il passato.Il fascino di un foglio scritto,magari con la stilografica,è immensamente superiore ad una mail o ad un sms,che peraltro sono comunque utili.
Cordiali saluti

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: martedì 27 dicembre 2011, 14:32
da Celluloide
Cari amici,
Queste riflessioni sono molto vicine a quelle che ha condotto per tutta una vita il mio babbo, anche se in un ambito diverso, cioè quello del passaggio epocale dalla fotografia chimica all'immagine elettronica e quindi alla sua naturale evoluzione nella multimedialità. Molti di questi ragionamenti potete trovarli sul suo sito
www.argentoeno.it
dove raccoglie oltre alle proprie opere multimediali, anche i contributi dei suoi amici e collaboratori

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: martedì 27 dicembre 2011, 14:41
da Celluloide
P.S.
Sempre sul sito www.argentoeno.it , alla sezione immagini - vetrina - piero dipinge, potrete vedere alcuni dei miei disegni fatti solo con le stilografiche, usate come acquerello.
Ciao
Dante

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: martedì 27 dicembre 2011, 14:49
da rembrandt54
Celluloide ha scritto:P.S.
Sempre sul sito http://www.argentoeno.it , alla sezione immagini - vetrina - piero dipinge, potrete vedere alcuni dei miei disegni fatti solo con le stilografiche, usate come acquerello.
Ciao
Dante
Dante....molto interessante !!
grazie

Re: "Pensieri in bella copia" (Umberto Eco)

Inviato: martedì 27 dicembre 2011, 19:53
da gmenn
vikingo60 ha scritto: ... Circa due anni fa,il Governo Inglese ha istituito l'obbligo per i bambini più piccoli di imparare a scrivere con la stilografica;ciò perchè ci si è accorti che gli adolescenti erano un vero disastro con carta e penna.Anche in altre nazioni si fa lo stesso,mentre qui in Italia si va nella direzione opposta.Capisco che istituire un obbligo può essere forse eccessivo,ma la scrittura a mano potrebbe forse essere incentivata in altri modi.
Un saluto a tutti
Che io sappia in Germania e Svizzera quest'obbligo esiste da sempre.