Diamine Ultra Green (80 ml)
Inviato: martedì 30 dicembre 2014, 12:27
Continua il mio viaggio attraverso gli inchiostri Diamine. Dopo il Sapphire Blue, il Chocolate Brown e l'Asa Blue, è finalmente il momento dell'Ultra Green. Ometto nuovamente il paragrafo relativo all'azienda (continua a valere quanto scritto per il Sapphire Blue). Questa recensione è anche un ringraziamento a Daniele, per avermi regalato questo inchiostro.
La boccetta
Finalmente ho anch'io un inchiostro Diamine nella sua confezione originale. Una scatola in cartoncino, nera con alcune decorazioni bianche, ospita la famosa boccetta da 80 ml. La base ottagonale raccordata verso il tappo con sottili nervature le conferisce un aspetto antico. Il tappo, "grained" nero/verde, sottolinea questa sensazione. L'etichetta, comune a tutte le tinte, ripete le informazioni riportate sulla scatola. Solo un piccolo adesivo sul tappo consente di distinguere questo colore senza aprire la boccetta. Il tappo, una volta svitato, rivela un'imboccatura piuttosto piccola (diametro 21 mm), capace di essere attraversato dalla maggior parte delle penne, ma che offre probabilmente qualche problema quando è necessario andare a pescare l'inchiostro rimasto in fondo alla boccetta. Una nota patriottica: come inciso nella sua base, la boccetta è prodotta dalle Vetrerie Italiane Foresta.
Penna e carta
Gli inchiostri molto colorati sono perfetti per le penne demonstrator, secondo me. È stato quindi naturale iniziare ad usare questo inchiostro nella mia TWSBI 540 Diamond (pennino M, Bock), e mi ha sorpreso il piacevole connubio tra il suo pennino e questo inchiostro. Come carta ho utilizzato un blocco di Fabriano EcoQua (carta puntinata, 85 g/mq) e della carta da fotocopie da supermercato (80 g/mq).
La prova
Una boccetta da 80 ml di inchiostro Diamine in Italia costa circa 7 €: si parla di meno di 9 €cent a ml, un costo unitario che lo rende tra i più economici sul mercato. Economico non vuol dire scadente; va anzi apprezzato il riuscito compromesso che ne massimizza il rapporto qualità/prezzo.
Il colore mostrato sul sito Diamine è molto simile a quello che si rintraccia su carta.
Mi è piaciuto fin da subito: brillante mentre è ancora bagnato, scurisce asciugando, assumendo una bella sfumatura di colori, dal verde chiaro al verde foresta (ça va sans dire). Risalta su carta candida, ma è altrettanto gradevole su carta avoriata o paglierina. Molto particolare lo shading: oltre alla variazione di colore tra tratti chiari e pieni, questi scuriscono ai bordi. Non ci sono sfumature gialle o brune. Su carta di qualità (come la EcoQua) non si notano difetti (spiumaggio, see-through, bleed-through), il flusso è piuttosto ricco (grazie anche alla fluidità dell'inchiostro) e la scorrevolezza è molto buona. Unici "difetti", il tempo di asciugatura un po' alto e la mancata resistenza all'acqua.
Ho voluto testare anche questo inchiostro sulla peggiore carta da fotocopie che abbia mai usato. Sono rimasto colpito dal comportamento più che accettabile che mostra, e dal fatto che la seconda facciata resti utilizzabile.
Un giudizio
Si comporta troppo bene, su tutte le carte, perché non consigli almeno di provarlo. Forse quelle che mancano sono le occasioni nelle quali usarlo ...
La boccetta
Finalmente ho anch'io un inchiostro Diamine nella sua confezione originale. Una scatola in cartoncino, nera con alcune decorazioni bianche, ospita la famosa boccetta da 80 ml. La base ottagonale raccordata verso il tappo con sottili nervature le conferisce un aspetto antico. Il tappo, "grained" nero/verde, sottolinea questa sensazione. L'etichetta, comune a tutte le tinte, ripete le informazioni riportate sulla scatola. Solo un piccolo adesivo sul tappo consente di distinguere questo colore senza aprire la boccetta. Il tappo, una volta svitato, rivela un'imboccatura piuttosto piccola (diametro 21 mm), capace di essere attraversato dalla maggior parte delle penne, ma che offre probabilmente qualche problema quando è necessario andare a pescare l'inchiostro rimasto in fondo alla boccetta. Una nota patriottica: come inciso nella sua base, la boccetta è prodotta dalle Vetrerie Italiane Foresta.
Penna e carta
Gli inchiostri molto colorati sono perfetti per le penne demonstrator, secondo me. È stato quindi naturale iniziare ad usare questo inchiostro nella mia TWSBI 540 Diamond (pennino M, Bock), e mi ha sorpreso il piacevole connubio tra il suo pennino e questo inchiostro. Come carta ho utilizzato un blocco di Fabriano EcoQua (carta puntinata, 85 g/mq) e della carta da fotocopie da supermercato (80 g/mq).
La prova
Una boccetta da 80 ml di inchiostro Diamine in Italia costa circa 7 €: si parla di meno di 9 €cent a ml, un costo unitario che lo rende tra i più economici sul mercato. Economico non vuol dire scadente; va anzi apprezzato il riuscito compromesso che ne massimizza il rapporto qualità/prezzo.
Il colore mostrato sul sito Diamine è molto simile a quello che si rintraccia su carta.
Mi è piaciuto fin da subito: brillante mentre è ancora bagnato, scurisce asciugando, assumendo una bella sfumatura di colori, dal verde chiaro al verde foresta (ça va sans dire). Risalta su carta candida, ma è altrettanto gradevole su carta avoriata o paglierina. Molto particolare lo shading: oltre alla variazione di colore tra tratti chiari e pieni, questi scuriscono ai bordi. Non ci sono sfumature gialle o brune. Su carta di qualità (come la EcoQua) non si notano difetti (spiumaggio, see-through, bleed-through), il flusso è piuttosto ricco (grazie anche alla fluidità dell'inchiostro) e la scorrevolezza è molto buona. Unici "difetti", il tempo di asciugatura un po' alto e la mancata resistenza all'acqua.
Ho voluto testare anche questo inchiostro sulla peggiore carta da fotocopie che abbia mai usato. Sono rimasto colpito dal comportamento più che accettabile che mostra, e dal fatto che la seconda facciata resti utilizzabile.
Un giudizio
Si comporta troppo bene, su tutte le carte, perché non consigli almeno di provarlo. Forse quelle che mancano sono le occasioni nelle quali usarlo ...