Recensione Pilot Décimo, una Capless messa a "dieta"
Inviato: domenica 14 dicembre 2014, 21:46
Nota dell'autore: in primo luogo mi scuso se in questa mia piccola recensione commetterò probabilmente qualche errore da inesperienza, non si tratta della mia prima recensione in assoluto ma sicuramente della prima riguardante una stilografica. Spero mi perdonerete, e mi avviserete in caso abbia trascurato qualcosa di importante o ci siano caratteristiche particolari che vorreste analizzate più in dettaglio. Ora, in genere organizzo le mie recensioni in paragrafi, al termine dei quali presento una piccola tabella pro / contro dell'aspetto analizzato nella sezione. Cercherò di evitare opinioni troppo soggettive e minimizzare i riferimenti ad altre penne, e per questo motivo molte informazioni potrebbero apparire ridondanti per i più esperti. Il mio obiettivo difatti è aiutare chi sta decidendo sull'acquisto di una Décimo (o una Capless, certe informazioni valgono anche per il modello regolare), pertanto ho pensato a tutto, e intendo proprio tutto, quello che avrei voluto sapere sulla penna in questione prima di acquistarla, e l’ho scritto. Inoltre non mi piace ridurre la recensione a dei voti finali in scala decimale, preferisco essere abbastanza esaustivo da permettere a ciascuno di trarre le proprie conclusioni. Spero apprezzerete. Cominciamo!
Introduzione:
Qualche piccola informazione, che probabilmente molti di voi già conosceranno: il nome Décimo deriva dal fatto che questa penna sia la decima incarnazione della fortunata serie Capless (o Vanishing Point, se siete anglofoni). La Décimo tuttavia non nasce per sostituire il modello precedente, ma per esistere in parallelo ad esso ed ampliare il bacino di potenziali acquirenti della serie. La Décimo si presenta infatti come una versione compatta ed alleggerita della Capless #9, senza però sacrificare né estetica né funzionalità.
Presentazione:
La Pilot Décimo si presenta in una confezione minimale, senza troppi fronzoli. L'involucro esterno è in cartone beige, con logo e marchio Pilot stampigliati in caratteri dorati. La scatola che troviamo al suo interno è di plastica nera, con il logo Pilot ancora una volta dorato. La penna compare sigillata in un involucro di plastica, poggiata su velluto sintetico e accompagnata da garanzia, breve manuale di istruzioni, cartuccia nera e copricartuccia (di cui parlerò in seguito).
Pro: semplice e minimale, senza costosi fronzoli.
Contro: anonima ed esteticamente non appagante per gli amanti delle confezioni; i materiali utilizzati nella scatola sono di qualità relativamente bassa.
Design:
La Pilot Décimo riprende da vicino l'estetica della nona versione della Capless, ma riducendone peso e diametro, rispettivamente abbassati a ~20g (con CON-20 a vuoto) e ~12mm nel punto di massimo spessore (~14,5mm nel punto di massima estensione includendo la clip). La lunghezza complessiva è di ~140mm con pennino retratto e di ~137 millimetri quando operativa. La clip ha subito un restyling notevole. Il fusto è integralmente in metallo; le sezioni nel colore scelto (blu scuro nel mio caso) sono date da vernice metallizzata mentre le estremità sono placcate in rodio, clip inclusa. Sul retro della penna troviamo il marchio Pilot Japan argentato, mentre sulla clip è incisa la dicitura décimo in stampatello minuscolo. Oltre alla clip, di cui parlerò più approfonditamente in seguito, l’unica altra variazione degna di nota riguarda le due ghiere metalliche presenti nel punto di congiunzione tra la sezione del pennino e quella del tasto. Nella Capless regolare esse sono simmetriche, mentre nella Décimo quella sulla sezione della clip è molto meno prominente, oltre ad essere state entrambe notevolmente assottigliate.
Pro: design minimale e moderno; qualità dei materiali indiscutibile; finiture di pregio; le nuove ghiere meno sporgenti non interrompono le linee del fusto della penna.
Contro: in base alle preferenze personali si potrebbe trovare il design eccessivamente anonimo; limitata scelta di colori e finiture rispetto alla Capless standard; le finiture in rodio favoriscono il deposito di sebo; il pulsante di apertura ha leggermente più gioco, rispetto al foro sul fusto della penna, del necessario.
Pennino & Sistema Capless:
La Pilot Décimo fa uso del medesimo sistema a monoblocco scrivente che caratterizza gli altri modelli della serie Capless. Qualche informazione per chi si è appena avvicinato a questa penna: il pennino costituisce un corpo unico con la sede d’innesto della cartuccia/converter, che va inserito per gran parte della sua lunghezza ad ottenere un accoppiamento estremamente solido. Nel fusto della penna sono presenti il meccanismo a scatto e lo sportello che sigilla automaticamente, a punta retratta, il pennino dall’ambiente, impedendo all’inchiostro di seccare. La Décimo è inoltre intercompatibile con i blocchi scriventi della Capless standard e dei modelli precedenti della stessa (anche se non vi so dire fino a quanti modelli addietro). Il pennino è in oro 18 carati interamente placcato in rodio, riprendendo il medesimo colore delle finiture del fusto.
Pro: il sistema Capless è indiscutibilmente uno dei più rapidi meccanismi di apertura nel mondo delle stilografiche, senza presentare i problemi da cambio repentino di pressione delle penne a cappuccio non filettato; la possibilità di cambiare integralmente il corpo scrivente permette di interscambiare fusti e pennini di diverse Capless senza necessità di reinchiostrare.
Contro: il sistema Capless tende a richiamare il pennino nel fusto piuttosto velocemente, e in particolari condizioni (es.: pennino particolarmente umido d’inchiostro), ciò può portare a piccolissime perdite d’inchiostro; lo sportello che isola il pennino quando retratto, se macchiatosi d’inchiostro, è difficile da pulire e tende a sporcare ed essere vicendevolmente sporcato dall'alimentatore.
Consiglio: in chiusura accompagnate il pulsante della penna piuttosto che rilasciarlo a scatto, è un piccolo accorgimento che potrebbe evitarvi sacche d’inchiostro in punti di difficile pulizia.
Inchiostri e riempimento:
Oltre alla compatibilità con le cartucce Pilot, la Décimo accetta due dei tre converter prodotti dalla casa giapponese: il CON-20, uno squeeze filler (adoro chiamarlo così), e il CON-50, twist piston filler. Il primo ha una capacità di circa 0,9mL, il secondo di 0,6mL (0,7mL rimuovendo l’agitatore). Il CON-20 ha una capacità notevolmente maggiore se caricato opportunamente, ma non essendo trasparente non permette di visualizzare l’inchiostro rimanente nella penna. C’è però da dire che se siete abituati a riempire e svuotare più volte il vostro converter durante l’immersione nel calamaio, al fine di rimuovere più aria possibile, il CON-20 rende la procedura più rapida. Entrambi sono fissati al corpo scrivente senza filettatura, ma essendo il canale di indirizzamento dell’inchiostro leggermente più largo del foro del serbatoio, la sola espansione elastica della plastica all'imbocco del converter è più che sufficiente ad avere una ritenuta estremamente solida dello stesso. La Décimo, come tutte le Capless, va caricata immergendo il solo blocco scrivente nel calamaio per almeno 2,5 centimetri, essendo l’inchiostro aspirato dal foro indicato nella figura sottostante. Se usate le cartucce tale problema ovviamente non si pone, ma in tal caso è necessario ricordarsi di apporre il fornito copricartucce su di esse durante l’assemblaggio della penna, al fine di fissarle e proteggere la plastica di cui sono costruite dalle sollecitazioni del meccanismo a scatto.
Pro: compatibile sia con converter squeeze filler che piston filler, in base alle preferenze personali; il blocco scrivente è interamente in metallo, quindi facile da pulire dopo l’immersione nel calamaio per la ricarica.
Contro: non compatibile con l’assai più capiente converter CON-70; necessario rimuovere l’intero blocco scrivente dalla penna per ricaricarla.
ATTENZIONE: rimuovere il blocco scrivente e immergere solo quello nel calamaio non è obbligatorio, ma fortemente consigliato da buona parte dei possessori di una Capless. Ricaricare la penna per immersione diretta implica sporcare d’inchiostro l’intera area dello sportello di chiusura, praticamente impossibile da pulire accuratamente se non lavando l’interno del fusto.
Consigli: verificate di aver spinto il converter fino al fondo del canale d’innesto: il CON-20 in particolare potrebbe sembrare inserito anche quando in realtà fossero necessari ancora diversi millimetri di spinta.
Scrittura:
La Décimo rispecchia appieno la filosofia Pilot, e dunque giapponese, nel campo delle stilografiche. Il pennino 18kt (F nel mio caso), produce una linea molto fine (ricordo che gli standard di larghezza di tratto orientale sono più sottili di quelli europei), con i conseguenti vantaggi e svantaggi che questo porta. Il flusso d’inchiostro è abbondante a sufficienza per avere una ottima lubrificazione senza essere una penna dal tratto bagnato. Il tratto mantiene la sua consistenza in qualsiasi condizione e non presenta effetto “spiumato” se non su carta di qualità infima. Non si notano grandi effetti di ombreggiatura, sia per via del colore che ho usato, sia perché il tratto della Décimo è in ottimo equilibrio tra il non avere interruzioni, l’essere scorrevole, e il depositare sempre la corretta quantità di inchiostro sulla pagina. Il pennino presenta anche una seppur minima flessibilità. In ogni caso un’immagine vale più di mille parole.
Pro: tratto consistente in ogni situazione; tratto fine con conseguente asciugatura rapida dell'inchiostro e nessun effetto spiumato.
Contro: ombreggiatura molto bassa; flessibilità del pennino contenuta per ragioni strutturali; scrivendo senza interruzione e ad alta velocità l'alimentatore potrebbe sporadicamente faticare a fornire inchiostro al pennino, con qualche conseguente spazio bianco, questo avviene però (almeno nel mio caso) dopo non meno di 30 minuti ininterrotti di appunti, e si presenta solo adoperando un tratto molto leggero (come il mio), in genere bastano poche decine di secondi di riposo affinché la penna torni pienamente operativa.
Consiglio: Il mio test è stato effettuato con inchiostro Aurora nero: la Décimo dà il suo meglio con inchiostri particolarmente fluidi, quali quello da me usato o gli Iroshizuku della stessa Pilot.
Impugnatura:
Questa caratteristica mi è così cara in una stilografica che mi sento sempre di dedicarle un pensiero (in questo caso un paragrafo) a parte. Il problema che ha sempre piagato le Capless è quello della clip. Normalmente una penna stilografica ha la clip sul cappuccio, che quindi in fase di scrittura si troverebbe o inserito al capo opposto della penna o direttamente appoggiato sul tavolo. Nella Capless la clip dovrà dunque essere fissata al fusto, ma una clip sul lato del pulsante di apertura (dove ci si aspetterebbe di trovarla in una penna a sfera retrattile) porterebbe ad avere il pennino rivolto verso il basso durante gli spostamenti. La soluzione della Pilot è stata porre la clip sul lato del pennino, e usarla per indirizzare l’impugnatura della penna nel modo corretto. Questo purtroppo ha causato problemi a tutti quelle persone la cui impugnatura tende a entrare in conflitto con la posizione della clip. Nella Décimo i progettisti Pilot hanno cercato di addolcire il problema creando una clip più sottile e slanciata ma soprattutto meno sporgente. La conseguenza negativa è una riduzione di elasticità della stessa, ma non così rilevante da poter essere veramente definita un problema. Il ridotto spessore della clip permette di avere una maggiore area a disposizione dei polpastrelli, dall'altro la minore sporgenza radiale della stessa rende possibile, in base al tipo di impugnatura, avvolgere totalmente la clip stessa con le dita senza eccessivo sforzo. Un discorso a parte va fatto per la sagomatura della clip, che presenta due rientranze in corrispondenza della posizione dove pollice e indice andrebbero normalmente a trovarsi durante la scrittura. Personalmente trovo che la posizione suggerita dalla sagomatura sia troppo vicina alla punta della penna. Per intenderci, l’estremo del mio pollice si trova a circa 2,5 centimetri dalla punta della mia Visconti Homo Sapiens quando scrivo, ma a soli 1,5 centimetri dalla punta della Décimo se seguo l’impugnatura suggerita. Paradossalmente penso che tale impugnatura sarebbe più comoda per un individuo che abbia recentemente abbandonato le penne a sfera piuttosto che uno abituato alle stilografiche. Il problema è che la fascia di prezzo della penna non la pone esattamente tra le entry-level. Una soluzione al problema è però fornita dal corpo piuttosto sottile della penna: a costo di una maggiore ingerenza della clip nell'impugnatura, è possibile arretrare le dita anche di un centimetro o due e raggiungere la distanza ottimale (per ciascuno) tra punto d’impugnatura e punta del pennino.
Pro (se non avete mai provato una Capless): ottima per mani piuttosto piccole; versatile nel tipo di impugnatura; sagomature sulla clip per trovare facilmente l’impugnatura suggerita.
Contro (se non avete mai provato una Capless): poco adatta se avete mani grandi o preferite distanziare maggiormente le vostre dita sull'impugnatura quando scrivete; la sagomatura suggerisce un’impugnatura da stilografica piuttosto innaturale; la clip, in base a come scrivete, potrebbe essere un disturbo intollerabile.
Pro (se avete esperienza con le Capless): la nuova clip potrebbe essere molto meno problematica se trovate quella della Capless normale un po’ fastidiosa.
Contro (se avete esperienza con le Capless): se non sopportate in alcun modo la presenza della clip nella Capless, avreste problemi anche con la Décimo.
L’angolo delle opinioni personali:
Trovo che la Décimo sia una delle penne più scorrevoli con cui abbia mai avuto la fortuna di scrivere. Penso che solo il pennino Visconti Dreamtouch in palladio 23 carati possa, in determinate condizioni, superare quello della Décimo. Il problema sta nel fatto che Pilot e Visconti producono i pennini in maniera differente. Quelli della Pilot sono prodotti in maniera da essere praticamente identici gli uni con gli altri: saranno tutti molto scorrevoli, leggermente flessibili e bagnati al punto giusto, in modo da soddisfare le esigenze del più ampio pubblico possibile. I Dreamtouch, invece, presentano spesso diversità di caratteristiche gli uni dagli altri, che però, se combinati nel mondo giusto, potrebbero accordarsi alla perfezione alla vostra personalissima grafia. Io ho avuto la fortuna di avere il pennino della mia Homo Sapiens regolato su misura per me dalla fantastica assistenza clienti di Visconti, ma questa è una storia per un’altra recensione.
p.s.: Sto preparando qualche ulteriore foto per completare la recensione. Al più presto le caricherò su un sito di sharing e fornirò il link alla cartella, al fine di evitare di appesantire questo post più di quanto già non sia. Ho anche aggiunto una Sailor 1911L alla mia lista desideri, in prospettiva di un futuro scontro tra titani della scorrevolezza.
Introduzione:
Qualche piccola informazione, che probabilmente molti di voi già conosceranno: il nome Décimo deriva dal fatto che questa penna sia la decima incarnazione della fortunata serie Capless (o Vanishing Point, se siete anglofoni). La Décimo tuttavia non nasce per sostituire il modello precedente, ma per esistere in parallelo ad esso ed ampliare il bacino di potenziali acquirenti della serie. La Décimo si presenta infatti come una versione compatta ed alleggerita della Capless #9, senza però sacrificare né estetica né funzionalità.
Presentazione:
La Pilot Décimo si presenta in una confezione minimale, senza troppi fronzoli. L'involucro esterno è in cartone beige, con logo e marchio Pilot stampigliati in caratteri dorati. La scatola che troviamo al suo interno è di plastica nera, con il logo Pilot ancora una volta dorato. La penna compare sigillata in un involucro di plastica, poggiata su velluto sintetico e accompagnata da garanzia, breve manuale di istruzioni, cartuccia nera e copricartuccia (di cui parlerò in seguito).
Pro: semplice e minimale, senza costosi fronzoli.
Contro: anonima ed esteticamente non appagante per gli amanti delle confezioni; i materiali utilizzati nella scatola sono di qualità relativamente bassa.
Design:
La Pilot Décimo riprende da vicino l'estetica della nona versione della Capless, ma riducendone peso e diametro, rispettivamente abbassati a ~20g (con CON-20 a vuoto) e ~12mm nel punto di massimo spessore (~14,5mm nel punto di massima estensione includendo la clip). La lunghezza complessiva è di ~140mm con pennino retratto e di ~137 millimetri quando operativa. La clip ha subito un restyling notevole. Il fusto è integralmente in metallo; le sezioni nel colore scelto (blu scuro nel mio caso) sono date da vernice metallizzata mentre le estremità sono placcate in rodio, clip inclusa. Sul retro della penna troviamo il marchio Pilot Japan argentato, mentre sulla clip è incisa la dicitura décimo in stampatello minuscolo. Oltre alla clip, di cui parlerò più approfonditamente in seguito, l’unica altra variazione degna di nota riguarda le due ghiere metalliche presenti nel punto di congiunzione tra la sezione del pennino e quella del tasto. Nella Capless regolare esse sono simmetriche, mentre nella Décimo quella sulla sezione della clip è molto meno prominente, oltre ad essere state entrambe notevolmente assottigliate.
Pro: design minimale e moderno; qualità dei materiali indiscutibile; finiture di pregio; le nuove ghiere meno sporgenti non interrompono le linee del fusto della penna.
Contro: in base alle preferenze personali si potrebbe trovare il design eccessivamente anonimo; limitata scelta di colori e finiture rispetto alla Capless standard; le finiture in rodio favoriscono il deposito di sebo; il pulsante di apertura ha leggermente più gioco, rispetto al foro sul fusto della penna, del necessario.
Pennino & Sistema Capless:
La Pilot Décimo fa uso del medesimo sistema a monoblocco scrivente che caratterizza gli altri modelli della serie Capless. Qualche informazione per chi si è appena avvicinato a questa penna: il pennino costituisce un corpo unico con la sede d’innesto della cartuccia/converter, che va inserito per gran parte della sua lunghezza ad ottenere un accoppiamento estremamente solido. Nel fusto della penna sono presenti il meccanismo a scatto e lo sportello che sigilla automaticamente, a punta retratta, il pennino dall’ambiente, impedendo all’inchiostro di seccare. La Décimo è inoltre intercompatibile con i blocchi scriventi della Capless standard e dei modelli precedenti della stessa (anche se non vi so dire fino a quanti modelli addietro). Il pennino è in oro 18 carati interamente placcato in rodio, riprendendo il medesimo colore delle finiture del fusto.
Pro: il sistema Capless è indiscutibilmente uno dei più rapidi meccanismi di apertura nel mondo delle stilografiche, senza presentare i problemi da cambio repentino di pressione delle penne a cappuccio non filettato; la possibilità di cambiare integralmente il corpo scrivente permette di interscambiare fusti e pennini di diverse Capless senza necessità di reinchiostrare.
Contro: il sistema Capless tende a richiamare il pennino nel fusto piuttosto velocemente, e in particolari condizioni (es.: pennino particolarmente umido d’inchiostro), ciò può portare a piccolissime perdite d’inchiostro; lo sportello che isola il pennino quando retratto, se macchiatosi d’inchiostro, è difficile da pulire e tende a sporcare ed essere vicendevolmente sporcato dall'alimentatore.
Consiglio: in chiusura accompagnate il pulsante della penna piuttosto che rilasciarlo a scatto, è un piccolo accorgimento che potrebbe evitarvi sacche d’inchiostro in punti di difficile pulizia.
Inchiostri e riempimento:
Oltre alla compatibilità con le cartucce Pilot, la Décimo accetta due dei tre converter prodotti dalla casa giapponese: il CON-20, uno squeeze filler (adoro chiamarlo così), e il CON-50, twist piston filler. Il primo ha una capacità di circa 0,9mL, il secondo di 0,6mL (0,7mL rimuovendo l’agitatore). Il CON-20 ha una capacità notevolmente maggiore se caricato opportunamente, ma non essendo trasparente non permette di visualizzare l’inchiostro rimanente nella penna. C’è però da dire che se siete abituati a riempire e svuotare più volte il vostro converter durante l’immersione nel calamaio, al fine di rimuovere più aria possibile, il CON-20 rende la procedura più rapida. Entrambi sono fissati al corpo scrivente senza filettatura, ma essendo il canale di indirizzamento dell’inchiostro leggermente più largo del foro del serbatoio, la sola espansione elastica della plastica all'imbocco del converter è più che sufficiente ad avere una ritenuta estremamente solida dello stesso. La Décimo, come tutte le Capless, va caricata immergendo il solo blocco scrivente nel calamaio per almeno 2,5 centimetri, essendo l’inchiostro aspirato dal foro indicato nella figura sottostante. Se usate le cartucce tale problema ovviamente non si pone, ma in tal caso è necessario ricordarsi di apporre il fornito copricartucce su di esse durante l’assemblaggio della penna, al fine di fissarle e proteggere la plastica di cui sono costruite dalle sollecitazioni del meccanismo a scatto.
Pro: compatibile sia con converter squeeze filler che piston filler, in base alle preferenze personali; il blocco scrivente è interamente in metallo, quindi facile da pulire dopo l’immersione nel calamaio per la ricarica.
Contro: non compatibile con l’assai più capiente converter CON-70; necessario rimuovere l’intero blocco scrivente dalla penna per ricaricarla.
ATTENZIONE: rimuovere il blocco scrivente e immergere solo quello nel calamaio non è obbligatorio, ma fortemente consigliato da buona parte dei possessori di una Capless. Ricaricare la penna per immersione diretta implica sporcare d’inchiostro l’intera area dello sportello di chiusura, praticamente impossibile da pulire accuratamente se non lavando l’interno del fusto.
Consigli: verificate di aver spinto il converter fino al fondo del canale d’innesto: il CON-20 in particolare potrebbe sembrare inserito anche quando in realtà fossero necessari ancora diversi millimetri di spinta.
Scrittura:
La Décimo rispecchia appieno la filosofia Pilot, e dunque giapponese, nel campo delle stilografiche. Il pennino 18kt (F nel mio caso), produce una linea molto fine (ricordo che gli standard di larghezza di tratto orientale sono più sottili di quelli europei), con i conseguenti vantaggi e svantaggi che questo porta. Il flusso d’inchiostro è abbondante a sufficienza per avere una ottima lubrificazione senza essere una penna dal tratto bagnato. Il tratto mantiene la sua consistenza in qualsiasi condizione e non presenta effetto “spiumato” se non su carta di qualità infima. Non si notano grandi effetti di ombreggiatura, sia per via del colore che ho usato, sia perché il tratto della Décimo è in ottimo equilibrio tra il non avere interruzioni, l’essere scorrevole, e il depositare sempre la corretta quantità di inchiostro sulla pagina. Il pennino presenta anche una seppur minima flessibilità. In ogni caso un’immagine vale più di mille parole.
Pro: tratto consistente in ogni situazione; tratto fine con conseguente asciugatura rapida dell'inchiostro e nessun effetto spiumato.
Contro: ombreggiatura molto bassa; flessibilità del pennino contenuta per ragioni strutturali; scrivendo senza interruzione e ad alta velocità l'alimentatore potrebbe sporadicamente faticare a fornire inchiostro al pennino, con qualche conseguente spazio bianco, questo avviene però (almeno nel mio caso) dopo non meno di 30 minuti ininterrotti di appunti, e si presenta solo adoperando un tratto molto leggero (come il mio), in genere bastano poche decine di secondi di riposo affinché la penna torni pienamente operativa.
Consiglio: Il mio test è stato effettuato con inchiostro Aurora nero: la Décimo dà il suo meglio con inchiostri particolarmente fluidi, quali quello da me usato o gli Iroshizuku della stessa Pilot.
Impugnatura:
Questa caratteristica mi è così cara in una stilografica che mi sento sempre di dedicarle un pensiero (in questo caso un paragrafo) a parte. Il problema che ha sempre piagato le Capless è quello della clip. Normalmente una penna stilografica ha la clip sul cappuccio, che quindi in fase di scrittura si troverebbe o inserito al capo opposto della penna o direttamente appoggiato sul tavolo. Nella Capless la clip dovrà dunque essere fissata al fusto, ma una clip sul lato del pulsante di apertura (dove ci si aspetterebbe di trovarla in una penna a sfera retrattile) porterebbe ad avere il pennino rivolto verso il basso durante gli spostamenti. La soluzione della Pilot è stata porre la clip sul lato del pennino, e usarla per indirizzare l’impugnatura della penna nel modo corretto. Questo purtroppo ha causato problemi a tutti quelle persone la cui impugnatura tende a entrare in conflitto con la posizione della clip. Nella Décimo i progettisti Pilot hanno cercato di addolcire il problema creando una clip più sottile e slanciata ma soprattutto meno sporgente. La conseguenza negativa è una riduzione di elasticità della stessa, ma non così rilevante da poter essere veramente definita un problema. Il ridotto spessore della clip permette di avere una maggiore area a disposizione dei polpastrelli, dall'altro la minore sporgenza radiale della stessa rende possibile, in base al tipo di impugnatura, avvolgere totalmente la clip stessa con le dita senza eccessivo sforzo. Un discorso a parte va fatto per la sagomatura della clip, che presenta due rientranze in corrispondenza della posizione dove pollice e indice andrebbero normalmente a trovarsi durante la scrittura. Personalmente trovo che la posizione suggerita dalla sagomatura sia troppo vicina alla punta della penna. Per intenderci, l’estremo del mio pollice si trova a circa 2,5 centimetri dalla punta della mia Visconti Homo Sapiens quando scrivo, ma a soli 1,5 centimetri dalla punta della Décimo se seguo l’impugnatura suggerita. Paradossalmente penso che tale impugnatura sarebbe più comoda per un individuo che abbia recentemente abbandonato le penne a sfera piuttosto che uno abituato alle stilografiche. Il problema è che la fascia di prezzo della penna non la pone esattamente tra le entry-level. Una soluzione al problema è però fornita dal corpo piuttosto sottile della penna: a costo di una maggiore ingerenza della clip nell'impugnatura, è possibile arretrare le dita anche di un centimetro o due e raggiungere la distanza ottimale (per ciascuno) tra punto d’impugnatura e punta del pennino.
Pro (se non avete mai provato una Capless): ottima per mani piuttosto piccole; versatile nel tipo di impugnatura; sagomature sulla clip per trovare facilmente l’impugnatura suggerita.
Contro (se non avete mai provato una Capless): poco adatta se avete mani grandi o preferite distanziare maggiormente le vostre dita sull'impugnatura quando scrivete; la sagomatura suggerisce un’impugnatura da stilografica piuttosto innaturale; la clip, in base a come scrivete, potrebbe essere un disturbo intollerabile.
Pro (se avete esperienza con le Capless): la nuova clip potrebbe essere molto meno problematica se trovate quella della Capless normale un po’ fastidiosa.
Contro (se avete esperienza con le Capless): se non sopportate in alcun modo la presenza della clip nella Capless, avreste problemi anche con la Décimo.
L’angolo delle opinioni personali:
Trovo che la Décimo sia una delle penne più scorrevoli con cui abbia mai avuto la fortuna di scrivere. Penso che solo il pennino Visconti Dreamtouch in palladio 23 carati possa, in determinate condizioni, superare quello della Décimo. Il problema sta nel fatto che Pilot e Visconti producono i pennini in maniera differente. Quelli della Pilot sono prodotti in maniera da essere praticamente identici gli uni con gli altri: saranno tutti molto scorrevoli, leggermente flessibili e bagnati al punto giusto, in modo da soddisfare le esigenze del più ampio pubblico possibile. I Dreamtouch, invece, presentano spesso diversità di caratteristiche gli uni dagli altri, che però, se combinati nel mondo giusto, potrebbero accordarsi alla perfezione alla vostra personalissima grafia. Io ho avuto la fortuna di avere il pennino della mia Homo Sapiens regolato su misura per me dalla fantastica assistenza clienti di Visconti, ma questa è una storia per un’altra recensione.
p.s.: Sto preparando qualche ulteriore foto per completare la recensione. Al più presto le caricherò su un sito di sharing e fornirò il link alla cartella, al fine di evitare di appesantire questo post più di quanto già non sia. Ho anche aggiunto una Sailor 1911L alla mia lista desideri, in prospettiva di un futuro scontro tra titani della scorrevolezza.