LA MIA "NUOVA" M150
Inviato: lunedì 28 novembre 2011, 1:04
Un saluto a tutti,
su questo forum ho sempre avuto modo di leggere apprezzamenti per le Pelikan, che invece da parte mia avevo sempre associato alle “pennette” da prima comunione o comunque più ad articoli scolastici che a veri “strumenti” di scrittura; così nel corso degli anni ho comprato diverse penne, ma mai una Pelikan.
Un paio di mesi fa mi si è presentata l’occasione di acquistarne una perchè la signora della cartoleria in cui abitualmente mi servo, mi ha detto di aver ritrovato in magazzino una vecchia confezione regalo Pelikan. 65000 era il prezzo riportato ancora in lire; all’interno della scatola una boccetta di inchiostro e una M150 con pennino F. Leggerissima e piccola la prima impressione è stata un po’ una conferma di quello che avevo sempre pensato: plastichetta nera e verde color oliva da penna economica e di poca importanza.
L’ho comunque comprata e a casa poi l’ho cominciata a conoscere meglio. La plastichetta in realtà si è rivelata avere una superficie ben levigata e lucida apparendo all’occhio simile al corpo di penne ben più costose; le superfici metalliche sono ben trattate, il meccanismo di ricarica dell’inchiostro ben funzionale con uno scorrimento leggero e regolare. Non ho contato quanti giri sono necessari per l’intera escursione, ma sono senz’altro molto di meno della mia Montblac che risulta, per questo motivo, molto scomoda da lavare quando bisogna agire ripetutamente sul meccanismo.
Una piccola chicca, sull’anellino del cappuccio c’è la scritta “PELIKAN W-GERMANY”.
Unico punto da criticare è la parte terminale del corpo dove è ricavata la filettatura del cappuccio, appena sotto la zona del serbatoio trasparente. Questa parte credo sia ottenuta unendo due semigusci e proprio nella zona di giunzione di questi rimane visibile, ma solo guardandoci con attenzione, una sottile linea per tutta la lunghezza di questo tratto del corpo penna.
La scrittura mi piace. Oltre alla scrittura mi piace anche come sta in mano; non so il motivo ma è una di quelle penne che facilitano la bella scrittura (nel mio caso magari la rendono meno brutta). Ci sono penne con le quali riesco a scrivere più facilmente, ma no so spiegarmi bene il perché. Questo mi capita con l’Aurora 88 (vecchio modello), la Marco Polo, con una vecchia Ancora e ora con la M150. Ad esempio non riesco proprio a scrivere con la Hastil e con la Montblanc riesco a farlo solo in maniera accettabile.
Insomma, mi piace. La guardo vicino alla blasonata Meisterstuck e non fa assolutamente brutta figura.
Saluti,
Claudio
su questo forum ho sempre avuto modo di leggere apprezzamenti per le Pelikan, che invece da parte mia avevo sempre associato alle “pennette” da prima comunione o comunque più ad articoli scolastici che a veri “strumenti” di scrittura; così nel corso degli anni ho comprato diverse penne, ma mai una Pelikan.
Un paio di mesi fa mi si è presentata l’occasione di acquistarne una perchè la signora della cartoleria in cui abitualmente mi servo, mi ha detto di aver ritrovato in magazzino una vecchia confezione regalo Pelikan. 65000 era il prezzo riportato ancora in lire; all’interno della scatola una boccetta di inchiostro e una M150 con pennino F. Leggerissima e piccola la prima impressione è stata un po’ una conferma di quello che avevo sempre pensato: plastichetta nera e verde color oliva da penna economica e di poca importanza.
L’ho comunque comprata e a casa poi l’ho cominciata a conoscere meglio. La plastichetta in realtà si è rivelata avere una superficie ben levigata e lucida apparendo all’occhio simile al corpo di penne ben più costose; le superfici metalliche sono ben trattate, il meccanismo di ricarica dell’inchiostro ben funzionale con uno scorrimento leggero e regolare. Non ho contato quanti giri sono necessari per l’intera escursione, ma sono senz’altro molto di meno della mia Montblac che risulta, per questo motivo, molto scomoda da lavare quando bisogna agire ripetutamente sul meccanismo.
Una piccola chicca, sull’anellino del cappuccio c’è la scritta “PELIKAN W-GERMANY”.
Unico punto da criticare è la parte terminale del corpo dove è ricavata la filettatura del cappuccio, appena sotto la zona del serbatoio trasparente. Questa parte credo sia ottenuta unendo due semigusci e proprio nella zona di giunzione di questi rimane visibile, ma solo guardandoci con attenzione, una sottile linea per tutta la lunghezza di questo tratto del corpo penna.
La scrittura mi piace. Oltre alla scrittura mi piace anche come sta in mano; non so il motivo ma è una di quelle penne che facilitano la bella scrittura (nel mio caso magari la rendono meno brutta). Ci sono penne con le quali riesco a scrivere più facilmente, ma no so spiegarmi bene il perché. Questo mi capita con l’Aurora 88 (vecchio modello), la Marco Polo, con una vecchia Ancora e ora con la M150. Ad esempio non riesco proprio a scrivere con la Hastil e con la Montblanc riesco a farlo solo in maniera accettabile.
Insomma, mi piace. La guardo vicino alla blasonata Meisterstuck e non fa assolutamente brutta figura.
Saluti,
Claudio