Dalla Costa Rica con passione (prima parte)
Inviato: martedì 18 novembre 2014, 4:50
Gentilissimi utenti del forum:
confesso di essermi iscritto solo ora a forum.fountain.pen.it, nonostante la mia più che trentennale passione per le penne da scrittura, perché non ne conoscevo l’esistenza (o forse ne ho visitato inconsapevole qualche pagina) e perché non sono un assiduo frequentatore di fora.
Di fatto, il mio unico “contatto” con altri appassionati di penne, scrittura e disegno, é stato attraverso il forum Montblanc di Fountain Pen Network, dove nel corso degli ultimi anni ho allegato immagini di alcune delle cose che combino con le mie penne. Deve essere lí che mi ha “scovato” la gentile moderatrice di questo forum, Irishtales (che in Fountain Pen Network ha un avatar differente), invitandomi a conoscere le vostre belle pagine. E’ stato un vero piacere navigarle un po’, ma mi resta moltissimo da vedere.
Per presentarmi, e dato il comune interesse, comincio dalle penne. Siccome non ho capito come caricare più di 10 immagini (e forse non é possibile), e siccome vorrei mostrarne qualcuna in più, ho diviso questa prima e lunga presentazione in più parti. Questa é la prima.
Ho un sacco di penne, 13 penne stilografiche per la precisione, molte di più di quelle che qualsiasi persona sensata avrebbe bisogno in una vita intera. La maggior parte sono Montblanc Meisterstück 149, compresa la mia prima penna “vera”, che ho acquistato quando ero ancora studente alla tenera età di vent’anni, risparmiando su pranzi e cene per un anno intero… A quella età conobbi anche lo straordinario signor Giuseppe Brunori, che vende penne (e ne aveva venduta qualcuno a mio padre) in via Torino a Milano e che da allora é stato il mio “mentore ideale” in fatto di penne. Vedere le dita macchiate d’inchiostro del signor Brunori e scambiare quattro chiacchiere con questo gentiluomo sul mondo delle penne stilografiche, vale per me un viaggio a Milano, anche ora che vivo davvero lontano!
Alla mia prima “penna da uomo” sono seguite altre cinque Montblanc 149, con gradazioni di pennini differenti (EF, F, M, OB, BB). Quelli che seguono sono un ritratto collettivo dei miei pennini 149, e alcune fotografie delle punte fatte al microscopio:
Alle 149 si sono aggiunte altre due penne basate sulla stessa “taglia” (per la precisione, su quella della 139), una Montblanc Hemingway e una Dumas (padre), con pennini F e medio italico rispettivamente. Eccovi qua i miei due “ritratti” a penna delle mie penne “degli scrittori”:
Queste sono le mie due uniche penne che non hanno altra ragione d’essere così costose se non che mi piacciono moltissimo e mi fanno sorridere quando le uso per scrivere e per disegnare. Altre due 149 con gli stessi pennini farebbero lo stesso identico lavoro, ma ad una frazione del loro prezzo… Ritratto di famiglia di tutti i miei pennini taglia “9”:
Ho ancora una Montblanc Bohéme Big Size, che ho acquistato rocambolescamente qui in Costa Rica dove vivo, ed ha un bellissimo pennino medio extramorbido. La uso meno delle altre, perché la pulizia di una penna Bohéme é un po’ laboriosa. Quell che segue é una foto della mia Bohéme accanto alla Bohéme marrone di mia moglie; sullo sfondo sono alcune fotografie fatte a Madrid.
La Bohéme Big Size é molto simile, nella misura dell’impugnatura, a una Meisterstück 149, ma decisamente più pesante. Per le sue dimensioni mi sembra l’unica tra le Bohémes che possa usarsi anche senza impostare il tappo. Il pennino medio della mia penna é molto buono tanto per scrivere come per disegnare. Eccone un esempio, con una mescola di inchiostro nero e verde irlandese, entrambi di Montblanc, caricati nella cartuccia con una siringa:
Ad un punto della mia vita ho ricevuto in regalo una Montblanc Meisterstück Mozart, una penna che sono contento di avere perché non l’avrei mai acquistata e invece scrive benissimo. E’ piccola, senza discussioni, ma con il tappo impostato funziona bene. Il disegno del putto é stato fatto con la Mozart, e si può notare la bella variazione di tratto del suo pennino medio:
Da poco tempo possiedo una Montblanc 146, tradizionalmente la penna delle donne di famiglia (ne ho regalata almeno una, o più d’una, a mia moglie e alle mie due figlie). La mia é una penna degli anni 70-80, con un pennino fine di un solo colore, semplicemente straordinario per la sua plasticità.
A parte le Montblanc, ho e uso una fantastica penna che é appartenuta a mia madre quando era studente alla università Bocconi negli anni Cinquanta, una Aurora 88 con uno straordinario pennino flessibile in gradazione fine-media. Ecco un disegno fatto con questa penna eccellente:
Infine ho una bellissima Omas Paragon, nella speciale versione con finiture in oro massiccio e pennino F. Non l’ho mai inchiostrata per una specie di ammirazione reverenziale, ma so che devo farlo.
Le Omas Paragon faccettate della serie Arte Italiana sono bellissime, a mio modo di vedere. Mi piacerebbe molto averne una in celluloide Arco, ma non so per che cosa… Sempre per buttare soldi, mi piacerebbe anche avere una Stipula Etruria Ambra, con pennino italico, e anche una Montegrappa Extra 1930, versione tartaruga.
Nel libro dei sogni costosi e inutili (tanto da renderli assolutamente ingiustificabili) ci sono tre penne: una Montblanc 149 del 75mo anniversario, con le finiture in oro rosa e la stella in madreperla; una Montblanc “Dragone dell’anno d’oro” (l’ultima versione moderna di una Meisterstück 139; ha un ridicolo e forse anche bruttino draghetto d’oro come clip, ma io lo trovo simpatico); e una Montblanc Carlo Magno, in argento, con un pennino B o BB, per scrivere in carolingio (della serie: ogni scusa é buona per giustificare una spesa dissennata).
Ho due fratelli, che possiedono entrambi una Montblanc Meisterstück 149 con pennino extra-fine. Uno dei due é un grande appassionato di penne, e a parte la 149 possiede una 146 e una collezione rispettabile di Parker modello 175 e qualche altro modello di Duofold, che ammiro moltissimo.
Quanto a me, vivo e lavoro in Costa Rica, dove insegno all’università e mi occupo di botanica. In particolare, il mio lavoro si concentra sulla sistematica delle orchidee. Per causa delle orchidee, e per mille altre ragioni, la Costa Rica é letteralmente un paradiso. Mi piace molto la fotografia, e ho pubblicato qualche libro sulle orchidee tropicali con le mie foto, di cui sono orgoglioso (di entrambi, libri e foto). Ecco qualcuna delle mie fotografie, per dare un’idea del lavoro.
confesso di essermi iscritto solo ora a forum.fountain.pen.it, nonostante la mia più che trentennale passione per le penne da scrittura, perché non ne conoscevo l’esistenza (o forse ne ho visitato inconsapevole qualche pagina) e perché non sono un assiduo frequentatore di fora.
Di fatto, il mio unico “contatto” con altri appassionati di penne, scrittura e disegno, é stato attraverso il forum Montblanc di Fountain Pen Network, dove nel corso degli ultimi anni ho allegato immagini di alcune delle cose che combino con le mie penne. Deve essere lí che mi ha “scovato” la gentile moderatrice di questo forum, Irishtales (che in Fountain Pen Network ha un avatar differente), invitandomi a conoscere le vostre belle pagine. E’ stato un vero piacere navigarle un po’, ma mi resta moltissimo da vedere.
Per presentarmi, e dato il comune interesse, comincio dalle penne. Siccome non ho capito come caricare più di 10 immagini (e forse non é possibile), e siccome vorrei mostrarne qualcuna in più, ho diviso questa prima e lunga presentazione in più parti. Questa é la prima.
Ho un sacco di penne, 13 penne stilografiche per la precisione, molte di più di quelle che qualsiasi persona sensata avrebbe bisogno in una vita intera. La maggior parte sono Montblanc Meisterstück 149, compresa la mia prima penna “vera”, che ho acquistato quando ero ancora studente alla tenera età di vent’anni, risparmiando su pranzi e cene per un anno intero… A quella età conobbi anche lo straordinario signor Giuseppe Brunori, che vende penne (e ne aveva venduta qualcuno a mio padre) in via Torino a Milano e che da allora é stato il mio “mentore ideale” in fatto di penne. Vedere le dita macchiate d’inchiostro del signor Brunori e scambiare quattro chiacchiere con questo gentiluomo sul mondo delle penne stilografiche, vale per me un viaggio a Milano, anche ora che vivo davvero lontano!
Alla mia prima “penna da uomo” sono seguite altre cinque Montblanc 149, con gradazioni di pennini differenti (EF, F, M, OB, BB). Quelli che seguono sono un ritratto collettivo dei miei pennini 149, e alcune fotografie delle punte fatte al microscopio:
Alle 149 si sono aggiunte altre due penne basate sulla stessa “taglia” (per la precisione, su quella della 139), una Montblanc Hemingway e una Dumas (padre), con pennini F e medio italico rispettivamente. Eccovi qua i miei due “ritratti” a penna delle mie penne “degli scrittori”:
Queste sono le mie due uniche penne che non hanno altra ragione d’essere così costose se non che mi piacciono moltissimo e mi fanno sorridere quando le uso per scrivere e per disegnare. Altre due 149 con gli stessi pennini farebbero lo stesso identico lavoro, ma ad una frazione del loro prezzo… Ritratto di famiglia di tutti i miei pennini taglia “9”:
Ho ancora una Montblanc Bohéme Big Size, che ho acquistato rocambolescamente qui in Costa Rica dove vivo, ed ha un bellissimo pennino medio extramorbido. La uso meno delle altre, perché la pulizia di una penna Bohéme é un po’ laboriosa. Quell che segue é una foto della mia Bohéme accanto alla Bohéme marrone di mia moglie; sullo sfondo sono alcune fotografie fatte a Madrid.
La Bohéme Big Size é molto simile, nella misura dell’impugnatura, a una Meisterstück 149, ma decisamente più pesante. Per le sue dimensioni mi sembra l’unica tra le Bohémes che possa usarsi anche senza impostare il tappo. Il pennino medio della mia penna é molto buono tanto per scrivere come per disegnare. Eccone un esempio, con una mescola di inchiostro nero e verde irlandese, entrambi di Montblanc, caricati nella cartuccia con una siringa:
Ad un punto della mia vita ho ricevuto in regalo una Montblanc Meisterstück Mozart, una penna che sono contento di avere perché non l’avrei mai acquistata e invece scrive benissimo. E’ piccola, senza discussioni, ma con il tappo impostato funziona bene. Il disegno del putto é stato fatto con la Mozart, e si può notare la bella variazione di tratto del suo pennino medio:
Da poco tempo possiedo una Montblanc 146, tradizionalmente la penna delle donne di famiglia (ne ho regalata almeno una, o più d’una, a mia moglie e alle mie due figlie). La mia é una penna degli anni 70-80, con un pennino fine di un solo colore, semplicemente straordinario per la sua plasticità.
A parte le Montblanc, ho e uso una fantastica penna che é appartenuta a mia madre quando era studente alla università Bocconi negli anni Cinquanta, una Aurora 88 con uno straordinario pennino flessibile in gradazione fine-media. Ecco un disegno fatto con questa penna eccellente:
Infine ho una bellissima Omas Paragon, nella speciale versione con finiture in oro massiccio e pennino F. Non l’ho mai inchiostrata per una specie di ammirazione reverenziale, ma so che devo farlo.
Le Omas Paragon faccettate della serie Arte Italiana sono bellissime, a mio modo di vedere. Mi piacerebbe molto averne una in celluloide Arco, ma non so per che cosa… Sempre per buttare soldi, mi piacerebbe anche avere una Stipula Etruria Ambra, con pennino italico, e anche una Montegrappa Extra 1930, versione tartaruga.
Nel libro dei sogni costosi e inutili (tanto da renderli assolutamente ingiustificabili) ci sono tre penne: una Montblanc 149 del 75mo anniversario, con le finiture in oro rosa e la stella in madreperla; una Montblanc “Dragone dell’anno d’oro” (l’ultima versione moderna di una Meisterstück 139; ha un ridicolo e forse anche bruttino draghetto d’oro come clip, ma io lo trovo simpatico); e una Montblanc Carlo Magno, in argento, con un pennino B o BB, per scrivere in carolingio (della serie: ogni scusa é buona per giustificare una spesa dissennata).
Ho due fratelli, che possiedono entrambi una Montblanc Meisterstück 149 con pennino extra-fine. Uno dei due é un grande appassionato di penne, e a parte la 149 possiede una 146 e una collezione rispettabile di Parker modello 175 e qualche altro modello di Duofold, che ammiro moltissimo.
Quanto a me, vivo e lavoro in Costa Rica, dove insegno all’università e mi occupo di botanica. In particolare, il mio lavoro si concentra sulla sistematica delle orchidee. Per causa delle orchidee, e per mille altre ragioni, la Costa Rica é letteralmente un paradiso. Mi piace molto la fotografia, e ho pubblicato qualche libro sulle orchidee tropicali con le mie foto, di cui sono orgoglioso (di entrambi, libri e foto). Ecco qualcuna delle mie fotografie, per dare un’idea del lavoro.