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Tecniche del passato... dimenticate

Inviato: martedì 4 novembre 2014, 9:03
da Daniele
Il più delle volte rimango interdetto quando sulle penne moderne è montato lo stesso conduttore per tutte le misure dei pennini, dall'extra fine al triplo broad.
L'unica differenza è data dalla punta del pennino e dalla sua "apertura".
Prendiamo un esempio: Pelikan. E' rinomata per la scrittura "abbondante", anche sugli extra fini. La risposta sta proprio nel conduttore.
Attualmente i produttori, nell'ottica del contenimento dei costi, preferiscono ridurre le variabili e standardizzare il più possibile.
E invece nel passato?

Vi allego una immagine del libretto di riparazioni Parker del 1939.
Parker Service 1939.jpg
Parker Service 1939.jpg (125 KiB) Visto 2046 volte
Come si vede Parker prevedeva due condotte distinte: una per i pennini extra fine, fine e medio e uno per i broad, stub e obliqui.
Nel forum abbiamo letto spesso frasi sulla superiorità di scrittura delle penne vintage sulle moderne e, scovando questi particolari nei libretti di assistenza, queste affermazioni sono ulteriormente rafforzate da questi accorgimenti progettuali.
A pensarci bene non potrebbe essere altrimenti poichè quelle penne erano progettate per "scrivere" quotidianamente e in maniera affidabile.

Tecniche del passato... dimenticate

Inviato: martedì 4 novembre 2014, 10:48
da Irishtales
E' proprio vero....del resto, se l'interesse per il mondo del vintage (ed il mercato che ne consegue) è così attivo e vivace, ciò è dovuto alla indiscutibile qualità - anche scrittoria - della buona parte della produzione (almeno) della prima metà del secolo scorso. Chiaramente la mia è una generalizzazione, ma se si pensa alla tecnica (dimenticata? Perduta?) dei pennini in oro, flessibili...

Tecniche del passato... dimenticate

Inviato: martedì 4 novembre 2014, 12:19
da muristenes
Per non parlare poi della barretta di regolazione nell'alimentatore dell'Aurora!

Anche se a volte le soluzioni più curiose si ritrovano solamente nell'archivio dei brevetti.
Di seguito un alimentatore con vite di regolazione, depositato da Parker nel 1929

Immagine

Tecniche del passato... dimenticate

Inviato: martedì 4 novembre 2014, 12:46
da Sergjei
Che dire....è strano ma verissimo
In molti campi, nel passato, esisteva una progettazione più attenta e precisa. Oggi purtroppo, se da un lato la tecnica ci ha abituato ai miracoli, dall'altro le cose banali smettono di essere costruite per funzionare! :crazy:

Tecniche del passato... dimenticate

Inviato: martedì 4 novembre 2014, 13:00
da FryOne
Daniele ha scritto: Attualmente i produttori, nell'ottica del contenimento dei costi, preferiscono ridurre le variabili e standardizzare il più possibile.
Magari fosse così... perché potrebbe anche essere "semplice" sciatteria, superficialità e stupidità. Voglio dire, produrre alimentatori "di due misure" anziché una non credo sposti molto in alto l'ago della razionalizzazione e del contenimento dei costi. Al contrario, spesso siamo noi utenti a razionalizzare troppo con le nostre spiegazioni le scelte dei produttori. Del resto, la maggior parte degli utilizzatori di penne stilografiche le usa quasi esclusivamente per apporre firme: non "ci scrive".

@ muristenes:
fortissimo l' alimentatore con vite di regolazione!

Tecniche del passato... dimenticate

Inviato: martedì 4 novembre 2014, 16:52
da Andrea_R
FryOne ha scritto:
Daniele ha scritto: Attualmente i produttori, nell'ottica del contenimento dei costi, preferiscono ridurre le variabili e standardizzare il più possibile.
Magari fosse così... perché potrebbe anche essere "semplice" sciatteria, superficialità e stupidità. Voglio dire, produrre alimentatori "di due misure" anziché una non credo sposti molto in alto l'ago della razionalizzazione e del contenimento dei costi. Al contrario, spesso siamo noi utenti a razionalizzare troppo con le nostre spiegazioni le scelte dei produttori. Del resto, la maggior parte degli utilizzatori di penne stilografiche le usa quasi esclusivamente per apporre firme: non "ci scrive".

@ muristenes:
fortissimo l' alimentatore con vite di regolazione!
beh dipende mettiti un po' nei loro panni:
-usi gli stessi macchinari quanto costa il loro setup nella produzione dei nuovi tipi di alimentatore? considera anche che mentre sono preparati i macchinari magari gli operatori di quel reparto sono comunque pagati per girarsi i pollici. Dovendo fare il setup il costo si ripercuoterebbe magari sull'intero stock aumentando i costi di produzione
-hai due set di macchinari: in quanto tempo ammortizzi il loro acquisto? hai bisogno di altra manodopera esclusivamente per questi macchinari?
cambia tutto se la produzione è affidata a terzi, farebbe piacere sentire cosa direbbe un'azienda sulla questione.

Tecniche del passato... dimenticate

Inviato: giovedì 6 novembre 2014, 6:49
da Arst64
Andrea_R ha scritto:beh dipende mettiti un po' nei loro panni:
quando si spendono multipli del costo di una Lamy Safari per una sola penna non ci sono giustificazioni: la penna deve scrivere "da sola", senza incertezze.
Alcuni mesi or sono acquistai una Pelikan M200 Cognac con pennino tagliato (IB) il cui costo è di poco superiore a quello di 6 Lamy Joy che scrive decisamente meglio; non è corretto e non è la prima delusione che ricevo dai cosiddetti marchi blasonati, anche da penne dal costo molto più alto di quello della M200. A volte mi son trovato a pensare d'essere io a non sapere gestire penne tanto "belle", mentre ero banalmente di fronte a costosi oggetti fatti male.
Io non sono più disposto a mettermi nei panni altrui, in particolare di chi mi vuole vendere oggetti non all'altezza della qualità, del nome e del costo che "millantano" . . . anche se poi, guardando la M200 Cognac mi vien da pensare che "l'è proprio bellina" e che "dai e dai" inizia a scrivere "benino" anche lei ;)