Vi presento l'ultimo pezzo di casa OMAS appena entrato nella collezione e, che, al pari della Galileo Galilei completa "l'argomento"!
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Marca: OMAS
Modello: Urbano VIII - Edizione Limitata per il solo mercato tedesco in 35 esemplari
Anno produzione: 1999
Materiale e Colore: Celluloide Wild
Dimensioni Pennino: Fine
Dimensione chiusa: 14,1
Prezzo: listino N.C.
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1) PRIME IMPRESSIONI
Ecco un'altra mia... Ho perso il conto! OMAS in celluloide, questa volta devo dire molto "rara", trattandosi oltre che di un'edizione molto limitata di appena 35 esemplari non numerati della: URBANO VIII, prodotta nel 1999 per il mercato tedesco in soli 35 pezzi non numerati. Un'altra piccola quantità è stata prodotta per il mercato USA marcata ma, la produzione complessiva, non è stata superiore a 50 pezzi. La forma rotonda segue il disegno storico delle penne Omas degli anni '30/'40 e prende il nome di Urbano VIII, il Papa che mise sotto processo Galileo Galilei quale sostenitore della teoria copernicana sul moto dei corpi celesti, in opposizione alla teoria aristotelica-tolemaica sostenuta dalla Chiesa.
Ecco perché richiama, per forma ed estetica, la più famosa edizione limitata Galileo Galilei del 1993; penna sfaccettata (12 superfici piane) per commemorare l'uomo che ha dichiarato che il mondo fosse rotondo, in contrapposizione alle Sacre Scritture che, secondo la Chiesa dell'epoca, insisteva nella teoria che la terra fosse piatta.
Il tribunale ecclesiastico dell'inquisizione condannò e fece arrestare Galileo Galilei nel 1633...
In contrapposizione a ciò OMAS, su esplicita richiesta dell'amico e grande appassionato Tom Westerich, ha prodotto quest'esemplare in forma "tonda"!
2) ASPETTO
La stilo misura circa 14,1 cm, stessa misura delle nuove Arte Italiana Paragon in celluloide "old style" ed è equipaggiata con un sistema di caricamento a pistone di grande capacità.
La celluloide che la riveste ricorda un modello Conway Stewart del 1934 con le sue venature bianche e nere perlate denominato "WILD", nome dato a un particolare disegno ottenuto con la celluloide che caratterizzava la prima penna dedicata a, Galileo Galilei prima, ed Urbano VIII e, risalente agli anni ‘30: "una fantasia in bianco e nero nella quale è possibile leggere tutta la magia di una notte illuminata dalle striature della via lattea".
La clip, fortunatamente in questa edizione limitata, non è la versione geometrizzata dallo scultore Giò Pomodoro che ha equipaggiato molti modelli celebrativi tra gli anni '80/'90... Ma dalla più riuscita e funzionale clip "ruzzolina", per via della rotellina in punta che permette al fermaglio di agganciarsi ai taschini più facilmente.
La clip, i due anelli sul cappuccio e l'anello del pomello di caricamento sono tutti rodiati come la greca sul cappuccio e devo dire che è una combinazione perfetta e raffinata, così come il bellissimo pennino.
Esteticamente, credo, inimitabile e stupenda; almeno fino ad oggi, non ho mai visto altre penne di recente produzione con questa bellissima celluloide che non siano prodotte dalla OMAS (tranne una piccola e limitata produzione artigianale di Tom Westerich che, forse, ne ha rapinata un pò alla OMAS).
Questa volta, essendo di produzione più "recente" della Galileo, la qualità è nettamente migliore, mi riferisco in particolare all'assemblaggio e tenuta dei due anelli rodiati presenti sul cappuccio e perfettamente "aderenti" ed a "filo" alla preziosa carrozzeria in celluloide (forse in quel caso c'è stato un leggero "restringimento" della celluloide causato dal tempo o dalla poca "stabilizzazione" della celluloide)... Perfetta!
VOTO: 10/10
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3) DIMENSIONI E PESO
Anche se preferisco le penne di dimensioni non "esagerate" massimo 12/13 cm, le OMAS in celluloide "old style" sono molto leggere: la Urbano ha le stesse dimensioni della linea in celluloide Paragon e misura ben 14,1 cm chiusa e 17,5 cm aperta con il cappuccio calzato. E' meglio dimensionata della nuova produzione, sia Milord che Paragon che, oltre ad essere ingrassate sulla falsa riga della MB 149 di cui un po' scimmiottano dimensioni ed ingombri, a mio avviso sono inguardabili, e risultano molto pesanti e sbilanciate per via del nuovo meccanismo di caricamento che, altro non è che un "vile" converter e che ha sostituito il "vecchio" e più capiente meccanismo a pistone montato sulle Paragon "old style".
VOTO: 8,5/10
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4) PENNINO
Classico disegno a freccia OMAS (sfortunatamente) di produzione "recente", forse uno dei primi di origine tedesca forniti dalla tedesca Bock che, ormai dal 2000 in poi equipaggiano tutti i modelli OMAS... Sigh!
Nonostante sia un Bock, confermo la mia buona impressione: preciso, anche se non molto "fine" nel tratto ma, di una morbidezza esemplare ed una buona scorrevolezza, nonostante scriva con un tratto medio... Senza dimenticare una leggera flessibilità con una leggera pressione, dote rimasta "quasi" inalterata anche sui pennini originariamente prodotti da OMAS, sintomo che il progetto iniziale non è stato snaturato nel passaggio di produzione, tranne per l'eccessivo ed irritante inspessimento del tratto a parità di misura (vedi foto di confronto), che si ritrova solo nelle stilografiche teutoniche! Difatti sulle stilo tedesche è impossibile trovarne una che scriva con un tratto veramente Fine, sembra che si divertano a far "sputare" le loro penne sulla carta! Ad esempio, un EF di una MB a stento corrisponde al Fine di un pennino Aurora!
Esteticamente, non mi dilungo molto, anche se non a livello dello splendido pennino della MB 149... E' comunque molto bello.
VOTO: 7,5/10
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5) SISTEMA DI CARICAMENTO
Essendo un "purista" prediligo nella scelta sempre il pistone/stantuffo et simila, e quello montato su questa stilo, come anche su tutte le altre OMAS old style, svolge egregiamente il suo "sporco" lavoro.
Anche se di qualità "economica" rispetto ai più blasonati Pelikan e MB, visto che le parti interne sono in materiale plastico, a mio avviso migliore ed inalterabile sia dal tempo che dai fenomeni corrosivi, nell'azionamento è più rigido/duro dell'equivalente montato sulle mie tre Aurora Optima Mini, costringendo ad un pò di pericolose evoluzioni tra la punta del pennino e la bocca della boccetta dell'inchiostro; il problema mi sembra sia stato ovviato nella produzione delle ultime OMAS new style, in quanto completamente riprogettato, materiali compresi, che ne hanno migliorato la morbidezza nell'azionamento al pari delle cugine tedesche... Ma, come dicevo prima, si tratta di un misero converter!!
Diciamo che il pistone delle Pelikan e delle Aurora è anni luce avanti.
Il diffusore a due canali è in ebanite.
VOTO: 7/10
6) COSTO/VALORE
Trattandosi di un'edizione limitata, anche se di quasi 50 esemplari, non è stato affatto semplice trovarne una "nuova" per di più con un pennino in misura Fine... La "livrea" old style di questa produzione OMAS, in genere è riservata a modelli con produzione/tiratura limitata che rispetto a quanto proposto oggi sotto il nome di Arte Italiana trattandosi di un prodotto completamente differente e, secondo me, molto pacchiano che poco ha a che fare con lo stile, la raffinatezza e la sobrietà della "vera" arte italiana!
Anche se non impossibile da trovare ben tenuta/nuova a cifre oscillanti tra i 600/900 euro, con molta fortuna e pazienza, alla fine "sborsando" il giusto, mi sono regalato questo pezzo di "via lattea"!
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VOTO: 8/10
7) Conclusioni
Un "sogno ed una emozione" che non hanno prezzo... Le foto che troverete di seguito parlano più di mille altre parole!
Ma, la cosa che mi rammarica di più oggi, è la pessima "strategia" OMAS ostinata a produrre questi modelli solo in piccole e limitate tirature di 50/80 pezzi e molto spesso destinate solo al mercato estero. Probabilmente, la tiratura del modello in celluloide che vi ho presentato, è stata la produzione più grande, quasi 5000 pezzi con la Galileo... Ma questo avveniva nel lontanissimo 1993!!!
Oggi, fortunatamente per me, sono riuscito a portare a casa un altro po' di storia della famosa e raffinata casa Bolognese, anche grazie alla bellissima ed originale idea di Tom Westerich di farne produrre una versione "round", anzi... PIATTA!
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