ASTURA Ogiva
Inviato: martedì 12 agosto 2014, 22:49
Il marchio
Secondo il nostro Wiki, l'inizio della produzione di stilografiche con il marchio "Astura" da parte di SAFIS (Società Anonima Fabbrica Italiana Stilografiche) risale al 1934.
Il marchio si posizionava sul mercato coprendo la fascia economica rispetto alle più preziose ed elaborate stilografiche marchiate "Radius", prima fascia del medesimo produttore.
Cessazione della produzione di Astura intorno al 1955 (?).
La penna Sulla penna non è inciso il nome del modello, bensì il solo marchio.
Potremmo riferirci a questo modello chiamandolo con il nome della sua forma, ossia "Ogiva". La denominazione di Astura NOVA, pur essendo presente sul pennino, non è riportata sul fusto, dove è inciso solo il marchio ASTURA. Non è comunque escluso che il nome corretto sia proprio "Astura Nova".
La misura della stilografica è media (medio-grande).
Il materiale di cui è costituita è una celluloide perlata bruno-rossiccia e verde, tornita da barra piena. E' presente un pennino originale in oro 14 ct.
Le parti metalliche a vista sono in ottone e non si rinvengono (più) tracce di placcatura.
Il caricamento è a pulsante di fondo.
Le misure
Chiusa: cm. 12,5
Cappuccio: cm. 5,7
Fusto: cm. 9,6
Con cappuccio calzato: cm. 12,9
Diametro massimo: cm. 1,3
Peso: gr. 13
Il cappuccio
Il cappuccio ha la classica forma presente sulle penne ogivali o "a sigaro".
La chiusura sul fusto è a vite e il cappuccio si serra in un giro e mezzo.
E' presente un solo foro di aerazione.
La clip (fermaglio) reca inciso il nome del marchio ASTURA.
La clip è ben proporzionata, non lunga, e si rastrema a triangolo: l'unica concessione alla plasticità (comunque necessaria in una penna di queste dimensioni) si ha nello "stacco" dalla testina bombata, che è molto muscoloso. Puro stile Déco. Il fondo del cappuccio è decorato con 3 anellini molto sottili.
Dopo avere raggiunto il diametro massimo della penna in corrispondenza degli anellini, il cappuccio si rastrema per raccordarsi al diametro inferiore del fusto.
Il fusto
Sul fusto - dalla tipica linea a sigaro con lieve bombatura mediana - è presente la stampigliatura: ASTURA Il sistema di caricamento
Classico pulsante di fondo.
Il pennino
Il pennino è in oro 585 (14 ct.) ed è marchiato:
ASTURA
NOVA
585
2 La penna, acquistata in un mercatino (per soli 5 Euro, ma in un acquisto multiplo) mi è giunta con il pennino tronco: forse, dopo un incidente, il proprietario aveva deciso di dedicarsi alla calligrafia trasformandolo in "italico"...
Avrebbe bisogno di una passatina sulla pietra dell'Arkansas per proseguire più degnamente nella sua nuova missione!
Ma per scrivere, scrive, ed è anche piuttosto divertente... Giudizio finale
Penna di fascia economica, è vero. Ma ben progettata per la scrittura (cade in mano che è un piacere), con un pennino flessibile (ancora, nonostante tutto...), e costruita con sufficiente cura (punto debole i "fronzoli": clip e anellini...).
La forma (ormai) classica è resa meno scontata dalla bella celluloide.
Post scriptum
Un paio di mesi fa avevo acquistato, sempre ad un mercatino, una penna incompleta che mi aveva colpito per la sua livrea...
E' proprio lo stesso modello di quella che ho presentato in questo topic: è in celluloide fiammata verde ma è priva, ahimè (ma per 3 Euro non potevo risentirmene più di tanto) di clip e di pennino (monta un improbabile Tibaldi Iridal Extra 30 in acciaio...). Grazie per l'attenzione e un cordiale saluto!
Giorgio
Secondo il nostro Wiki, l'inizio della produzione di stilografiche con il marchio "Astura" da parte di SAFIS (Società Anonima Fabbrica Italiana Stilografiche) risale al 1934.
Il marchio si posizionava sul mercato coprendo la fascia economica rispetto alle più preziose ed elaborate stilografiche marchiate "Radius", prima fascia del medesimo produttore.
Cessazione della produzione di Astura intorno al 1955 (?).
La penna Sulla penna non è inciso il nome del modello, bensì il solo marchio.
Potremmo riferirci a questo modello chiamandolo con il nome della sua forma, ossia "Ogiva". La denominazione di Astura NOVA, pur essendo presente sul pennino, non è riportata sul fusto, dove è inciso solo il marchio ASTURA. Non è comunque escluso che il nome corretto sia proprio "Astura Nova".
La misura della stilografica è media (medio-grande).
Il materiale di cui è costituita è una celluloide perlata bruno-rossiccia e verde, tornita da barra piena. E' presente un pennino originale in oro 14 ct.
Le parti metalliche a vista sono in ottone e non si rinvengono (più) tracce di placcatura.
Il caricamento è a pulsante di fondo.
Le misure
Chiusa: cm. 12,5
Cappuccio: cm. 5,7
Fusto: cm. 9,6
Con cappuccio calzato: cm. 12,9
Diametro massimo: cm. 1,3
Peso: gr. 13
Il cappuccio
Il cappuccio ha la classica forma presente sulle penne ogivali o "a sigaro".
La chiusura sul fusto è a vite e il cappuccio si serra in un giro e mezzo.
E' presente un solo foro di aerazione.
La clip (fermaglio) reca inciso il nome del marchio ASTURA.
La clip è ben proporzionata, non lunga, e si rastrema a triangolo: l'unica concessione alla plasticità (comunque necessaria in una penna di queste dimensioni) si ha nello "stacco" dalla testina bombata, che è molto muscoloso. Puro stile Déco. Il fondo del cappuccio è decorato con 3 anellini molto sottili.
Dopo avere raggiunto il diametro massimo della penna in corrispondenza degli anellini, il cappuccio si rastrema per raccordarsi al diametro inferiore del fusto.
Il fusto
Sul fusto - dalla tipica linea a sigaro con lieve bombatura mediana - è presente la stampigliatura: ASTURA Il sistema di caricamento
Classico pulsante di fondo.
Il pennino
Il pennino è in oro 585 (14 ct.) ed è marchiato:
ASTURA
NOVA
585
2 La penna, acquistata in un mercatino (per soli 5 Euro, ma in un acquisto multiplo) mi è giunta con il pennino tronco: forse, dopo un incidente, il proprietario aveva deciso di dedicarsi alla calligrafia trasformandolo in "italico"...
Avrebbe bisogno di una passatina sulla pietra dell'Arkansas per proseguire più degnamente nella sua nuova missione!
Ma per scrivere, scrive, ed è anche piuttosto divertente... Giudizio finale
Penna di fascia economica, è vero. Ma ben progettata per la scrittura (cade in mano che è un piacere), con un pennino flessibile (ancora, nonostante tutto...), e costruita con sufficiente cura (punto debole i "fronzoli": clip e anellini...).
La forma (ormai) classica è resa meno scontata dalla bella celluloide.
Post scriptum
Un paio di mesi fa avevo acquistato, sempre ad un mercatino, una penna incompleta che mi aveva colpito per la sua livrea...
E' proprio lo stesso modello di quella che ho presentato in questo topic: è in celluloide fiammata verde ma è priva, ahimè (ma per 3 Euro non potevo risentirmene più di tanto) di clip e di pennino (monta un improbabile Tibaldi Iridal Extra 30 in acciaio...). Grazie per l'attenzione e un cordiale saluto!
Giorgio