Breve recensione Parker Sonnet
Inviato: martedì 15 luglio 2014, 9:39
Buon giorno a tutti,
La stilografica che vorrei recensire è la "famigerata" Parker Sonnet, per la quale mi sento "di spezzare una lancia a favore".
L'aspetto della penna è classico, specialmente in questo accostamento di nero lacquer e dettagli dorati. Esteticamente l'effetto è piuttosto piacevole, purtroppo però il nero lucido tende a riempirsi presto di ditate ed è sicuramente più delicato rispetto alle finiture opache.
Andando ad osservare meglio il cappuccio, notiamo il simbolo Parker inciso sulla sommità, particolare che mi era inizialmente sfuggito e che non credo fosse presente nei modelli Sonnet precedenti. La chiusura del cappuccio è a pressione, tuttavia è per ora molto precisa, non lasciando spazio a gioco.
Dato il materiale plastico del quale è principalmente costituita, la penna in mano è piuttosto leggera, fatto che mi fa prediligere la scrittura con il cappuccio calzato. L'impugnatura è molto comoda, non scivola e non stanca la mano nemmeno dopo lunghe sessioni di scrittura.
Svitando il fusto troviamo il converter, riempito per la prova con dell'inchiostro Pelikan Royal Blue. Purtroppo la fattura economica è evidente, non è un converter a vite. All'interno è presente una pallina di metallo, che credo dovrebbe servire ad evitare il formarsi di depositi d'inchiostro. Personalmente ho subito sostituito il converter con un altro sempre Parker, ma a vite e di miglior fattura.
Il pennino è un tratto F, rigido, placcato oro. Il flusso è regolare anche se non particolarmente abbondante, ma ciò potrebbe essere determinato dall'inchiostro usato. Sinora non ho sperimentato false partenze, nemmeno dopo diverse ore di riposo o lasciando la penna aperta per qualche minuto. Il tratto salta raramente, e può darsi che la situazione migliori ulteriormente in futuro, magari lavandola con acqua e sapone.
Nel seguito riporto un esempio di scrittura con la Parker Sonnet <F> e, per confronto, con una Pelikan M151 <M>, entrambe caricate con inchiostro Pelikan Royal Blue. Scusate in anticipo la brutta calligrafia
- Nessuna falsa partenza nello scrivere la P iniziale di Parker.
- La successiva prova per la Sonnet è un veloce svolazzo sotto il nome del modello, eseguito senza problemi.
- Seguono due prove di scrittura, la prima senza applicare pressione e la seconda premendo un po' sul pennino.
- Qualche salto si è verificato nello scrivere i tratti rapidi... molto rapidi e tenendo la penna leggera... basti vedere che, per confronto, nemmeno la M151 con il suo flusso abbondante e tratto M è riuscita a superare "indenne" la prova.
- Infine una prova di scrittura continua... nessun problema.
In conclusione che dire della Sonnet... in fase d'acquisto ero piuttosto timoroso date alcune recensioni lette, ma poi mi sono dovuto ricredere. L'unica nota negativa riguarda il converter, di bassa qualità e non a livello di quelli a vite montati su altre penne. Vedremo se la penna resisterà alla prova del tempo, ma per ora il mio giudizio generale non può che essere positivo. Vi terrò aggiornati sulle "performance" della penna dopo una bella insaponata
La stilografica che vorrei recensire è la "famigerata" Parker Sonnet, per la quale mi sento "di spezzare una lancia a favore".
L'aspetto della penna è classico, specialmente in questo accostamento di nero lacquer e dettagli dorati. Esteticamente l'effetto è piuttosto piacevole, purtroppo però il nero lucido tende a riempirsi presto di ditate ed è sicuramente più delicato rispetto alle finiture opache.
Andando ad osservare meglio il cappuccio, notiamo il simbolo Parker inciso sulla sommità, particolare che mi era inizialmente sfuggito e che non credo fosse presente nei modelli Sonnet precedenti. La chiusura del cappuccio è a pressione, tuttavia è per ora molto precisa, non lasciando spazio a gioco.
Dato il materiale plastico del quale è principalmente costituita, la penna in mano è piuttosto leggera, fatto che mi fa prediligere la scrittura con il cappuccio calzato. L'impugnatura è molto comoda, non scivola e non stanca la mano nemmeno dopo lunghe sessioni di scrittura.
Svitando il fusto troviamo il converter, riempito per la prova con dell'inchiostro Pelikan Royal Blue. Purtroppo la fattura economica è evidente, non è un converter a vite. All'interno è presente una pallina di metallo, che credo dovrebbe servire ad evitare il formarsi di depositi d'inchiostro. Personalmente ho subito sostituito il converter con un altro sempre Parker, ma a vite e di miglior fattura.
Il pennino è un tratto F, rigido, placcato oro. Il flusso è regolare anche se non particolarmente abbondante, ma ciò potrebbe essere determinato dall'inchiostro usato. Sinora non ho sperimentato false partenze, nemmeno dopo diverse ore di riposo o lasciando la penna aperta per qualche minuto. Il tratto salta raramente, e può darsi che la situazione migliori ulteriormente in futuro, magari lavandola con acqua e sapone.
Nel seguito riporto un esempio di scrittura con la Parker Sonnet <F> e, per confronto, con una Pelikan M151 <M>, entrambe caricate con inchiostro Pelikan Royal Blue. Scusate in anticipo la brutta calligrafia
- Nessuna falsa partenza nello scrivere la P iniziale di Parker.
- La successiva prova per la Sonnet è un veloce svolazzo sotto il nome del modello, eseguito senza problemi.
- Seguono due prove di scrittura, la prima senza applicare pressione e la seconda premendo un po' sul pennino.
- Qualche salto si è verificato nello scrivere i tratti rapidi... molto rapidi e tenendo la penna leggera... basti vedere che, per confronto, nemmeno la M151 con il suo flusso abbondante e tratto M è riuscita a superare "indenne" la prova.
- Infine una prova di scrittura continua... nessun problema.
In conclusione che dire della Sonnet... in fase d'acquisto ero piuttosto timoroso date alcune recensioni lette, ma poi mi sono dovuto ricredere. L'unica nota negativa riguarda il converter, di bassa qualità e non a livello di quelli a vite montati su altre penne. Vedremo se la penna resisterà alla prova del tempo, ma per ora il mio giudizio generale non può che essere positivo. Vi terrò aggiornati sulle "performance" della penna dopo una bella insaponata