Pilot Petit1 versus Snowhite Q-12
Inviato: mercoledì 7 maggio 2014, 19:33
Dopo tanto tempo (oltre tre mesi!
) torno a proporvi le mie opinioni; e questa volta lo faccio mettendo a confronto due penne di dimensioni "mini", dal prezzo irrisorio, o giù di lì, e a me particolarmente "simpatiche".
La prima credo la conosciate tutti, o almeno la maggior parte di voi, ed è la Pilot Petit1, modello "mini" della casa giapponese, che gode di buona reputazione, anche se in Italia è praticamente introvabile, per cui, per comprarla, occorre sfruttare i numerosi canali che ci offre la rete (ma come si faceva prima di internet?!?!?!?).
La seconda, invece, è prodotta da una casa misconosciuta qui in Occidente, la Snowhite, così come del tutto sconosciuto è il modello che vi propogno: Q-12. Mi ci sono imbattuto per puro caso, navigando oziosamente su uno dei tanti siti di ecommerce cinesi. Mi ha colpito subito perché, di fatto, come potete constatare dalle fotografie, è un vero e proprio clone della Pilot Petit1. Incuriosito sia dal "design" che dal prezzo (davvero bassissimo: 0,67 dollari a pezzo) ne ho ordinate una decina. Uno dei motivi che mi ha indotto all'acquisto senza pensarci troppo era la speranza che, a differenza della Petit1, queste penne accettassero le cartucce standard internazionali. Speranza, come leggerete, parzialmente disattesa.
Ma cominciamo questo "duello" e, se avrete la pazienza di leggermi fino alla fine, non mancheranno le sorprese.
MATERIALI E CARICAMENTO
Petit1 7
La Petit1 è costruita in plastica trasparente, con richiami al colore della cartuccia con cui viene venduta. Ad esempio, la mia Petit1 era venduta con la cartuccia blu ed in effetti la clip del tappo è blu e la trasparenza del fusto e del tappo è sfumata di blu. Ugualmente per gli altri sei/sette colori in cui viene venduta. L'impugnatura è del tutto invece trasparente, così come il carinissimo alimentatore che, naturalmente, una volta inchiostrata la penna, assume il colore dell'inchiostro. Il caricamento, viste le dimensioni, è esclusivamente a cartuccia (nessun converter ci entrerebbe), col tradizionale attacco Pilot/Namiki. Anche le normali cartucce Pilot/Namiki non entrano nel fusto, per cui bisogna munirsi delle apposite cartucce, pensate apposta per questo modello, più piccole (all'incirca lunghe quanto una cartuccia standard piccola), meno facili da reperire e, ovviamente, meno capienti. Vista la costruzione interamente in plastica, immagino sia possibile convertirle, con un po' di grasso di silicone, per il caricamento a contagocce. Il cappuccio calza perfettamente con un clic sul fusto - operazione pressoché obbligata, date le piccole dimensioni della penna - trasformandola in una penna di dimensioni "normali" per la scrittura.
Q-12 6,5
Il clone è quasi del tutto identico all'originale: stessi richiami al colore della cartuccia, con sfumature leggermente più scure, e con l'alimentatore nel tradizionale colore scuro. Anche qui il caricamento è a cartucce ma, a spegnimento delle mie speranze, non a cartucce standard. Dopo qualche tentativo, ho notato che sembra inserirsi bene nell'attacco la cartuccia modello Parker/Aurora, però, non avendo a disposizione cartucce corte di quel tipo, approfondirò questo aspetto nei prossimi giorni, sperando che il mio rivenditore di fiducia disponga delle cartucce Parker piccole. Ad ogni modo, anche per questo modello credo sia agevole la conversione in caricamento a contagocce. Il cappuccio calza in maniera molto meno stabile rispetto alla Petit1 ma, tutto sommato, regge piuttosto bene, anche capovolgendo la penna e scuotendola (operazione che vi sconsiglio, soprattutto se la penna è inchiostrata e voi indossate una camicia bianca).
PESO E DIMENSIONI
Petit1 7
Dalla classica forma "a sigaro", la penna chiusa misura appena 11,5 cm, mentre incappucciata le dimensioni passano a 14,4 cm, misura più che sufficiente per una scrittura confortevole. Non incappucciata, la lunghezza di 10,3 cm preclude qualsiasi comfort di scrittura se non, forse, per un bambino o un soggetto dalle mani davvero minute. Viste le dimensioni e i materiali, il peso non può che essere minimo: si tratta, infatti, di una delle penne più leggere che abbia mai usato.
Q-12 7
Le dimensioni sono del tutto analoghe alla Pilot: da chiusa è leggermente meno lunga - circa 11 cm - mentre da aperta è leggermente più lunga, sì e no un millimetro. Anche il peso è del tutto analogo alla controparte. Da questo punto di vista le penne sono sostanzialmente identiche.
SCRITTURA
Petit1 8
Venendo al succo, la Petit1 scrive molto bene. Con l'ottimo blu in dotazione (ma il discorso vale anche per il nero), la penna scorre liscia - sebbene con un leggerissimo feedback - con un bel tratto medio/fine. Il flusso non è particolarmente abbondante e, infatti, l'inchiostro si asciuga molto rapidamente. La estrema rigidità del pennino impedisce qualsiasi variazione di tratto.
Q-12 9
A mio avviso, la Snowhite vince ampiamente la partita. Caricata con la cartuccia in dotazione - un nero senza infamia e senza lode, anzi a dire il vero un po' "spompato" - la Q-12 è partita a razzo con un generoso flusso medio. Sono un utilizzatore di penne perlopiù economiche e raramente ho avuto sensazioni così belle, direi "burrose", da penne di questa fascia di prezzo. Considerato il prezzo, per me si tratta di uno degli affari più clamorosi che possiate fare! Anche qui, però, il tratto resta costante, qualsiasi pressione applicate sul pennino.
QUALITA'/PREZZO
Petit1 8
Stiamo parlando di una penna che, a pochissimi euro, vi garantisce una portabilità assoluta, una buona scrittura e - se vi capitasse di perderla (a me è già successo!) o di romperla - non ve ne cruccereste poi così tanto. Certo, tirare fuori dal taschino una MB 149 ha tutto un altro effetto ma, naturalmente, tutto un altro costo.
Q-12 10
Se, però, cercate una penna dalle dimensioni minuscole, il mio consiglio è quello di non farvi sopraffare dalle difficoltà del mandarino e dall'attesa dei tempi di spedizione e di procurarvi qualcuna di queste bellezze. Anzi - a dire il vero - il sito cinese da cui ho comprato ha spedito la merce dall'Olanda (!): infatti, il pacco, pagato il 19/4, questa mattina era già a casa mia. Se poi, come spero, nel fusto ci entra una bella cartuccia mini Parker, si può superare egregiamente anche il problema del caricamento. Fermo restando che il trucchetto del riempimento con il vostro inchiostro preferito della cartuccia vuota mediante una siringa o, al limite, la conversione in caricamento a contagocce, risolvono altrettanto egregiamente il problema.
Bene, spero di avervi dato qualche spunto per nuove sperimentazioni e, in attesa dei vostri commenti, vi saluto!
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La prima credo la conosciate tutti, o almeno la maggior parte di voi, ed è la Pilot Petit1, modello "mini" della casa giapponese, che gode di buona reputazione, anche se in Italia è praticamente introvabile, per cui, per comprarla, occorre sfruttare i numerosi canali che ci offre la rete (ma come si faceva prima di internet?!?!?!?).
La seconda, invece, è prodotta da una casa misconosciuta qui in Occidente, la Snowhite, così come del tutto sconosciuto è il modello che vi propogno: Q-12. Mi ci sono imbattuto per puro caso, navigando oziosamente su uno dei tanti siti di ecommerce cinesi. Mi ha colpito subito perché, di fatto, come potete constatare dalle fotografie, è un vero e proprio clone della Pilot Petit1. Incuriosito sia dal "design" che dal prezzo (davvero bassissimo: 0,67 dollari a pezzo) ne ho ordinate una decina. Uno dei motivi che mi ha indotto all'acquisto senza pensarci troppo era la speranza che, a differenza della Petit1, queste penne accettassero le cartucce standard internazionali. Speranza, come leggerete, parzialmente disattesa.
Ma cominciamo questo "duello" e, se avrete la pazienza di leggermi fino alla fine, non mancheranno le sorprese.
MATERIALI E CARICAMENTO
Petit1 7
La Petit1 è costruita in plastica trasparente, con richiami al colore della cartuccia con cui viene venduta. Ad esempio, la mia Petit1 era venduta con la cartuccia blu ed in effetti la clip del tappo è blu e la trasparenza del fusto e del tappo è sfumata di blu. Ugualmente per gli altri sei/sette colori in cui viene venduta. L'impugnatura è del tutto invece trasparente, così come il carinissimo alimentatore che, naturalmente, una volta inchiostrata la penna, assume il colore dell'inchiostro. Il caricamento, viste le dimensioni, è esclusivamente a cartuccia (nessun converter ci entrerebbe), col tradizionale attacco Pilot/Namiki. Anche le normali cartucce Pilot/Namiki non entrano nel fusto, per cui bisogna munirsi delle apposite cartucce, pensate apposta per questo modello, più piccole (all'incirca lunghe quanto una cartuccia standard piccola), meno facili da reperire e, ovviamente, meno capienti. Vista la costruzione interamente in plastica, immagino sia possibile convertirle, con un po' di grasso di silicone, per il caricamento a contagocce. Il cappuccio calza perfettamente con un clic sul fusto - operazione pressoché obbligata, date le piccole dimensioni della penna - trasformandola in una penna di dimensioni "normali" per la scrittura.
Q-12 6,5
Il clone è quasi del tutto identico all'originale: stessi richiami al colore della cartuccia, con sfumature leggermente più scure, e con l'alimentatore nel tradizionale colore scuro. Anche qui il caricamento è a cartucce ma, a spegnimento delle mie speranze, non a cartucce standard. Dopo qualche tentativo, ho notato che sembra inserirsi bene nell'attacco la cartuccia modello Parker/Aurora, però, non avendo a disposizione cartucce corte di quel tipo, approfondirò questo aspetto nei prossimi giorni, sperando che il mio rivenditore di fiducia disponga delle cartucce Parker piccole. Ad ogni modo, anche per questo modello credo sia agevole la conversione in caricamento a contagocce. Il cappuccio calza in maniera molto meno stabile rispetto alla Petit1 ma, tutto sommato, regge piuttosto bene, anche capovolgendo la penna e scuotendola (operazione che vi sconsiglio, soprattutto se la penna è inchiostrata e voi indossate una camicia bianca).
PESO E DIMENSIONI
Petit1 7
Dalla classica forma "a sigaro", la penna chiusa misura appena 11,5 cm, mentre incappucciata le dimensioni passano a 14,4 cm, misura più che sufficiente per una scrittura confortevole. Non incappucciata, la lunghezza di 10,3 cm preclude qualsiasi comfort di scrittura se non, forse, per un bambino o un soggetto dalle mani davvero minute. Viste le dimensioni e i materiali, il peso non può che essere minimo: si tratta, infatti, di una delle penne più leggere che abbia mai usato.
Q-12 7
Le dimensioni sono del tutto analoghe alla Pilot: da chiusa è leggermente meno lunga - circa 11 cm - mentre da aperta è leggermente più lunga, sì e no un millimetro. Anche il peso è del tutto analogo alla controparte. Da questo punto di vista le penne sono sostanzialmente identiche.
SCRITTURA
Petit1 8
Venendo al succo, la Petit1 scrive molto bene. Con l'ottimo blu in dotazione (ma il discorso vale anche per il nero), la penna scorre liscia - sebbene con un leggerissimo feedback - con un bel tratto medio/fine. Il flusso non è particolarmente abbondante e, infatti, l'inchiostro si asciuga molto rapidamente. La estrema rigidità del pennino impedisce qualsiasi variazione di tratto.
Q-12 9
A mio avviso, la Snowhite vince ampiamente la partita. Caricata con la cartuccia in dotazione - un nero senza infamia e senza lode, anzi a dire il vero un po' "spompato" - la Q-12 è partita a razzo con un generoso flusso medio. Sono un utilizzatore di penne perlopiù economiche e raramente ho avuto sensazioni così belle, direi "burrose", da penne di questa fascia di prezzo. Considerato il prezzo, per me si tratta di uno degli affari più clamorosi che possiate fare! Anche qui, però, il tratto resta costante, qualsiasi pressione applicate sul pennino.
QUALITA'/PREZZO
Petit1 8
Stiamo parlando di una penna che, a pochissimi euro, vi garantisce una portabilità assoluta, una buona scrittura e - se vi capitasse di perderla (a me è già successo!) o di romperla - non ve ne cruccereste poi così tanto. Certo, tirare fuori dal taschino una MB 149 ha tutto un altro effetto ma, naturalmente, tutto un altro costo.
Q-12 10
Se, però, cercate una penna dalle dimensioni minuscole, il mio consiglio è quello di non farvi sopraffare dalle difficoltà del mandarino e dall'attesa dei tempi di spedizione e di procurarvi qualcuna di queste bellezze. Anzi - a dire il vero - il sito cinese da cui ho comprato ha spedito la merce dall'Olanda (!): infatti, il pacco, pagato il 19/4, questa mattina era già a casa mia. Se poi, come spero, nel fusto ci entra una bella cartuccia mini Parker, si può superare egregiamente anche il problema del caricamento. Fermo restando che il trucchetto del riempimento con il vostro inchiostro preferito della cartuccia vuota mediante una siringa o, al limite, la conversione in caricamento a contagocce, risolvono altrettanto egregiamente il problema.
Bene, spero di avervi dato qualche spunto per nuove sperimentazioni e, in attesa dei vostri commenti, vi saluto!