
Per praticità ho usato un pennino da intinzione, per cui non vi so dire come può rendere in una stilografica. L'impressione, in ogni caso, è quella di un inchiostro ottimamente bilanciato, è fluido quanto basta per scorrere bene senza dare la sensazione di un "gel" (come i neri 4001 e Quink), ma nel contempo non spiuma o attraversa il foglio neanche nei momenti di "pennino carico", situazione che p.e. col Waterman Absolute Brown è critica.
Nel mentre, ne approfitto per raccontare un gustoso episodio accaduto al Giro d'Italia del 1914, il più duro di tutti, come descritto già dal titolo del libro da cui è preso: "Giro 1914, il più duro di tutti - quei temerari delle macchine a pedali" di Paolo Facchinetti.