Recensione TWSBI Classic
Inviato: lunedì 21 aprile 2014, 13:44
La Classic è una delle ultime arrivate nella linea di produzione della casa Taiwanese, che ancora una volta ha prodotto una penna con caricamento a stantuffo molto interessante ad un prezzo accessibile. Rispetto alla sorella maggiore 580, la Classic è più sottile e presenta solo una finestrella trasparente per la visualizzazione del livello di inchiostro. Il materiale è il solito policarbonato, stavolta presentato in tre diversi colori lucidi, nero, burgundy e shaffire (blu). Come sulle altre TWSBI il capuccio è con chiusura a vite, e non calza sul retro.
La lavorazione è impeccabile, e la penna da un’ottima sensazione di robustezza, che però dovrà essere provate nel tempo, ma va sottolineato che in caso di problemi (che si sono manifestati nei modelli precedenti) l’azienda spedisce a casa a sue spese i pezzi di ricambio. Dato che la penna è completamente smontabile, come tradizione della TWSBI, eventuali sostituzioni possono essere effettuate facilmente.
Sul piano estetico la Classic presenta delle linee semplici (con una clip rinnovata) ma molto gradevoli ed eleganti, almeno per i miei gusti. E’ caratterizzate da un corpo quadrato a spigoli arrotondati analogo a quello delle Visconti Wall Street ed Opera (che la Visconti ha chiamato “quadratura del cerchio” ), ma che in realtà non è altro che il design con cui vennero realizzate negli anni ’30 le Doric da segretaria/telefonista.
Al corpo squadrato corrisponde una sezione tonda per una presa più facile; lo scalino con la filettatura che divide le due parti cade nella posizione più appropriata, non disturbando minimamente l’impugnatura, ferma ed efficace nonostante il diametro inferiore rispetto alla 580. La penna, da usarsi come accennato senza cappuccio calzato, è perfettamente equilibrata e molto leggera, cosa che la rende molto comoda da usare.
Il pennino (ho provato un EF) è il classico pennino in acciaio della TWSBI, di produzione Jowo, è molto rigido (premendo non si ha nessuna variazione di tratto) ma presenta un’ottima scorrevolezza ed un flusso tendente all’abbondante. Questo fa si che il tratto non sia altrettanto sottile rispetto a quello che ottengo con la mia vecchia 540 dotata di pennino Boch.
Il flusso si è dimostrato equilibrato e costante e pur nei limiti di una prova per intizione non ho rilevato nessun salto e nessuna falsa partenza, anche facendo ghirigori alla massima velocità possibile. La scrittura è piacevole, la penna è stata fatta per scrivere e si sente.
Riassumendo, e riproponendo la solita pagella della penna, poco originale, ed assolutamente arbitraria (nel senso che i voti rappresentano i miei gusti personali) direi che si tratta di un modello economico adatto a tutti, che offre un’estetica molto gradevole, un sistema di caricamento tradizionale ed un ottima usabilità:
La lavorazione è impeccabile, e la penna da un’ottima sensazione di robustezza, che però dovrà essere provate nel tempo, ma va sottolineato che in caso di problemi (che si sono manifestati nei modelli precedenti) l’azienda spedisce a casa a sue spese i pezzi di ricambio. Dato che la penna è completamente smontabile, come tradizione della TWSBI, eventuali sostituzioni possono essere effettuate facilmente.
Sul piano estetico la Classic presenta delle linee semplici (con una clip rinnovata) ma molto gradevoli ed eleganti, almeno per i miei gusti. E’ caratterizzate da un corpo quadrato a spigoli arrotondati analogo a quello delle Visconti Wall Street ed Opera (che la Visconti ha chiamato “quadratura del cerchio” ), ma che in realtà non è altro che il design con cui vennero realizzate negli anni ’30 le Doric da segretaria/telefonista.
Al corpo squadrato corrisponde una sezione tonda per una presa più facile; lo scalino con la filettatura che divide le due parti cade nella posizione più appropriata, non disturbando minimamente l’impugnatura, ferma ed efficace nonostante il diametro inferiore rispetto alla 580. La penna, da usarsi come accennato senza cappuccio calzato, è perfettamente equilibrata e molto leggera, cosa che la rende molto comoda da usare.
Il pennino (ho provato un EF) è il classico pennino in acciaio della TWSBI, di produzione Jowo, è molto rigido (premendo non si ha nessuna variazione di tratto) ma presenta un’ottima scorrevolezza ed un flusso tendente all’abbondante. Questo fa si che il tratto non sia altrettanto sottile rispetto a quello che ottengo con la mia vecchia 540 dotata di pennino Boch.
Il flusso si è dimostrato equilibrato e costante e pur nei limiti di una prova per intizione non ho rilevato nessun salto e nessuna falsa partenza, anche facendo ghirigori alla massima velocità possibile. La scrittura è piacevole, la penna è stata fatta per scrivere e si sente.
Riassumendo, e riproponendo la solita pagella della penna, poco originale, ed assolutamente arbitraria (nel senso che i voti rappresentano i miei gusti personali) direi che si tratta di un modello economico adatto a tutti, che offre un’estetica molto gradevole, un sistema di caricamento tradizionale ed un ottima usabilità:
- aspetto: 8.5 (una linea gradevole, semplice ed elegante)
- realizzazione: 8.5 (ottimi materiale e finiture, lavorazione ineccepibile)
- scrittura: 7.5 (un EF rigido, ma molto scorrevole, ancorché non finissimo!)
- caricamento: 8.5 (uno stantuffo ben realizzato e completamente smontabile)
- qualità/prezzo: 9.0 (un buonissimo prezzo per una penna a stantuffo)