Diamine Registar's Ink Archival (ferrogallico)
Inviato: domenica 23 marzo 2014, 11:39
Ciao a tutti,
dopo un periodo di assenza dal forum torno con la recensione di un inchiostro ferrogallico, il Diamine Registar's Ink.
Questo inchiostro è venduto in un semplice calamaio da 30 ml al prezzo di 10,50 €. Il calamaio, a sua volta è contenuto in una scatola di cartoncino senza imbottiture. Io prediligo le confezioni minimaliste e senza sprechi, tuttavia la forma semplice del calamaio potrebbe rendere difficile lo sfruttamento delle ultime gocce di inchiostro costringendo al travaso.
Qui sotto una foto del calamaio, notate la polverina bianca che si vede nelle aree più scure, ci torneremo più avanti, per adesso vi dico che non ho problemi di forfora
Saturazione: appena steso è un blu-nero piuttosto blu, con il passare dei minuti scurisce a causa dell'ossidazione e diventa un grigio scuro con residui blu. Il processo è molto veloce nei primi 5 minuti, poi prosegue per giorni e il risultato finale dipende in parte anche dal tipo di carta. Un processo affascinante!
Qui sotto una foto con due strisciate fatte a distanza di pochi minuti, le tonalità appaiono più scure che nella realtà causa foto.
Asciugatura: al max 7 secondi, su molte carte è molto più veloce.
Spiumaggio: assente sulla maggior parte delle carte, è possibile scrivere anche su carta di qualità molto scadente.
Sanguinamento: assente sulla maggior parte delle carte, è possibile scrivere anche su carta di qualità molto scadente.
Flusso/scorrevolezza: è un inchiostro abbastanza secco. Consiglio di usarlo su penne dal flusso dal medio in su e con pennino già scorrevole di suo. A quanto leggo questo è tipico di molti ferrogallici.
Resistenza all'acqua: molto buona già dopo pochi secondi migliora ulteriormente con il passare del tempo.
Sicurezza per le penne: con i ferrogallici per penne stilografiche (attenzione che non siano solo per pennini a intinzione) bisogna stare attenti all'acidità e alla possibile precipitazione di sali.
Per quanto riguarda l'acidità, se usato in una penna contemporanea, dalle plastiche attuali, e con pennino d'oro o di acciaio moderno, non mi crea preoccupazioni.
Per quanto riguarda la precipitazione di sali, beh, ricordate la polverina sul calamaio? Sono sali che ho trovato nel filetto del tappo dove era asciugato un po' di inchiostro.Per questo ho letto da più parti che sarebbe buona regola dare una sciacquata alla penna ad ogni serbatoio di inchiostro, stiamo parlando di una stantuffata d'acqua non di un lavaggio completo con smontaggio della penna!
Io, comunque, mi sono immolato per amor della scienza e ho fatto tre serbatoi alla mia M200 senza lavaggi intermedi. In un caso, causa trasferta, la penna è anche stata ferma per più di due settimane. Alla fine del terzo serbatoio il fluidissimo pistone della M200 mi è parso un po' meno dolce del solito, per cui ho lavato la penna e ho lasciato il serbatoio pieno d'acqua per una notte. Alla fine è tornato come sempre e non sono rimaste tracce di inchiostro nella penna. In ogni caso non ho mai avuto segni di intasamento durante l'esperimento. Comunque DON'T TRY THIS AT HOME!
Conclusioni: non diventerà il mio inchiostro tutto-giorno, il flusso secco e il colore blu-nero non mi fanno impazzire, tuttavia è un inchiostro affascinante che va sicuramente provato almeno una volta! Inoltre le caratteristiche di resistenza all'acqua e l'essere adatto a modulistica redatta sulle carte più schifose lo rende adatto a diverse situazioni. Lo consiglio!
Nel caso abbiate dubbi sulla sicurezza per la penne una Safari con converter e pennino M o superiore, o una Dollar 717i, e passa la paura.
Ciao,
Giovanni
dopo un periodo di assenza dal forum torno con la recensione di un inchiostro ferrogallico, il Diamine Registar's Ink.
Questo inchiostro è venduto in un semplice calamaio da 30 ml al prezzo di 10,50 €. Il calamaio, a sua volta è contenuto in una scatola di cartoncino senza imbottiture. Io prediligo le confezioni minimaliste e senza sprechi, tuttavia la forma semplice del calamaio potrebbe rendere difficile lo sfruttamento delle ultime gocce di inchiostro costringendo al travaso.
Qui sotto una foto del calamaio, notate la polverina bianca che si vede nelle aree più scure, ci torneremo più avanti, per adesso vi dico che non ho problemi di forfora
Saturazione: appena steso è un blu-nero piuttosto blu, con il passare dei minuti scurisce a causa dell'ossidazione e diventa un grigio scuro con residui blu. Il processo è molto veloce nei primi 5 minuti, poi prosegue per giorni e il risultato finale dipende in parte anche dal tipo di carta. Un processo affascinante!
Qui sotto una foto con due strisciate fatte a distanza di pochi minuti, le tonalità appaiono più scure che nella realtà causa foto.
Asciugatura: al max 7 secondi, su molte carte è molto più veloce.
Spiumaggio: assente sulla maggior parte delle carte, è possibile scrivere anche su carta di qualità molto scadente.
Sanguinamento: assente sulla maggior parte delle carte, è possibile scrivere anche su carta di qualità molto scadente.
Flusso/scorrevolezza: è un inchiostro abbastanza secco. Consiglio di usarlo su penne dal flusso dal medio in su e con pennino già scorrevole di suo. A quanto leggo questo è tipico di molti ferrogallici.
Resistenza all'acqua: molto buona già dopo pochi secondi migliora ulteriormente con il passare del tempo.
Sicurezza per le penne: con i ferrogallici per penne stilografiche (attenzione che non siano solo per pennini a intinzione) bisogna stare attenti all'acidità e alla possibile precipitazione di sali.
Per quanto riguarda l'acidità, se usato in una penna contemporanea, dalle plastiche attuali, e con pennino d'oro o di acciaio moderno, non mi crea preoccupazioni.
Per quanto riguarda la precipitazione di sali, beh, ricordate la polverina sul calamaio? Sono sali che ho trovato nel filetto del tappo dove era asciugato un po' di inchiostro.Per questo ho letto da più parti che sarebbe buona regola dare una sciacquata alla penna ad ogni serbatoio di inchiostro, stiamo parlando di una stantuffata d'acqua non di un lavaggio completo con smontaggio della penna!
Io, comunque, mi sono immolato per amor della scienza e ho fatto tre serbatoi alla mia M200 senza lavaggi intermedi. In un caso, causa trasferta, la penna è anche stata ferma per più di due settimane. Alla fine del terzo serbatoio il fluidissimo pistone della M200 mi è parso un po' meno dolce del solito, per cui ho lavato la penna e ho lasciato il serbatoio pieno d'acqua per una notte. Alla fine è tornato come sempre e non sono rimaste tracce di inchiostro nella penna. In ogni caso non ho mai avuto segni di intasamento durante l'esperimento. Comunque DON'T TRY THIS AT HOME!
Conclusioni: non diventerà il mio inchiostro tutto-giorno, il flusso secco e il colore blu-nero non mi fanno impazzire, tuttavia è un inchiostro affascinante che va sicuramente provato almeno una volta! Inoltre le caratteristiche di resistenza all'acqua e l'essere adatto a modulistica redatta sulle carte più schifose lo rende adatto a diverse situazioni. Lo consiglio!
Nel caso abbiate dubbi sulla sicurezza per la penne una Safari con converter e pennino M o superiore, o una Dollar 717i, e passa la paura.
Ciao,
Giovanni