Sono ritornato alle elementari...
Inviato: venerdì 14 marzo 2014, 12:27
...ma con grande piacere!
Sono nuovo del forum ed è veramente da poco che ho riesumato le mie stilografiche chiuse nell'astuccio scolastico da una decina d'anni.
La stilografica mi ha sempre affascinato ma non tanto per la penn in sè quanto per la caratteristica del tratto, così tanto dipendente dalla mano.
Insomma riesumo la mia preferita, grazie a questo forum ripristino il difetto del pennino causato da una caduta mi pare e comincio a scrivere.
Sono rimasto SKIFATO dagli scarabocchi che avevo prodotto, tanto valeva che avessi in mano una bic col culo mangiato che probabilmente il risultato sarebbe stato migliore.
Ma come era possibile questa cosa? Eppure avevo una splendida calligrafia (imo)?!
E' sì, ce l'avevo fino alle medie, poi durante le superiori e l'università la scuola stessa ha causato il peggioramento vertiginoso della mia calligrafia.
Alle elementari in quinta per i compiti in classe il maestro ci dava dei fogli formato A4 bianchi senza righe finissimi, si vedeva il verdino del banco ed il maestro non voleva vedere sui banchi nient'altro che la penna oltre al foglio. Sia chiaro che anche la penna la dava lui ed erano tutte bic nere!!!
Quel maestro nei lontani anni '80 era uno degli ultimi rimasti che tiravano le orecchie, scappellotti e anche qualche calcio nei casi da lui ritenuti di "estremo scostumatismo"...
Un maestro del genere al primo giorno in una classe multietnica odierna verrebbe subito portato via dalla Polizia...
Poi le scuole medie e lì c'è stato il primo declino della calligrafia, i prof danno per scontato che la "a" ha la gambetta lunga e la "o" no, alle medie si potevano fare le "n" e le "m" inverse, le "s" le si poteva fare come nei libri o a spiraletta tonda...
Insomma in terza media tutte quelle belle lettere in corsivo erano già diventate un misto di stampatello con fantasia.
Tuttavia alle medie non c'era quella frenesia di finire i programmi di istruzione, i prof erano tranquilli ed anche sotto dettato si scriveva con calma.
Eccoci alle scuole superiori e qui la calligrafia conosce la sua morte, qui si prendono appunti e velocemente e la calligrafia si trasforma in un cardiogramma di difficile interpretazione anche per l'autore...
Non parliamo dell'Università, là ormai si va di portatile o dispense la penna fa solo frecce e linee di riferimento.
Poi la scuola finisce si lavora passano gli anni senza più scrivere e la mano fa le croste ed ecco che si è diventati grandi lettori incapaci di farsi comprendere spesso anche nei Post-it.
Ed eccomi al punto, per riprendere in mano la mia bella (sempre imo) calligrafia mi son stampato sugli A4 le righe delle classi prime e seconde elementari ed ho cominciato con la lettera "a" corsiva maiuscola e poi minuscola, fogli e fogli di "a" e di tutte le lettere fino alla "z" prima di riprovare quel fantastico piacere della scrittura con la stilografica.
Sia chiaro che questi esercizi li ho fatti per circa un mese di nascosto dalla compagna dopo che avevamo messo a letto il bambino ed io potevo finalmente mettermi tranquillo per la "navigata in internet". Cosa avrebbe mai pensato se mi beccava a riempire di "a" sei sette fogli, mi avrebbe fatto rinchiudere...
Durante gli esercizi ho cercato anche di impadronirmi di qualche caratteristica guardando dei filmati YouTube come ad esempio il premere per allargare il tratto quando si va in basso ed alleggerlo quando si va in alto ma alla fine ho optato per lasciare alla mia mano la sua naturale impostazione cercando però di eseguire il più scolasticamente possibile tutte le lettere.
Devo dire che per alcune ho anche dovuto fare varie prove prima di ricordare la loro corretta esecuzione.
Fortunatamente l'esperienza si è fatta subito sentire ed in poco tempo avevo ripristinato tutte le lettere della mia mano ora dovevo comporre le parole e qui ho apportato degli adattamenti finalizzati sia al mantenimento il più rigoroso possibile delle lettere sia alla velocità di scrittura data dal collegamento tra loro delle lettere.
Lo scrivere ogni lettera staccando la penna dal foglio anche per l'esecuzione di una singola lettrera non è efficiente in termini di tempo e da l'impressione che chi scrive sia anche un po' "impedito".
L'intento è stato di scrivere le parole staccando la penna dal foglio il minor numero possibile di volte. Nel far questo mi sono accorto di due cose: la calligrafia è bella se le stesse lettere sono sempre uguali tra loro e delle stesse dimensioni; è difficile non staccando mai la penna dal foglio fare questo!
Ho visto che lo staccare la penna dal foglio fa prendere meglio le misure ma crea discontinuità nel tratto e perdita di tempo.
Ora le cose che devo curare sono la continuità del tratto e l'uniformità della scrittura intesa come continuità del tratto e ugualglianza delle stesse lettere.
Per essere più comprensibile la parola "casa" la scrivo senza mai staccare la penna dal foglio e nelle parole con le doppie come "tutto", "asso", "effe", "mezzo"... le lettere doppie devono essere identiche, ancora più difficile quando invece che doppie sono lettere uguali nella stessa parola ma non doppie ad esempio "esempio" per l'appunto, la "e" iniziale non continuando da altra lettera tendenzialmente viene diversa da quella che continua dalla "s".
Insomma è un lavoro duretto che si riesce a svolgere solo scrivendo e scrivendo e riscrivendo.
Ma sono fortunato, i miei figli sono piccoli e quando andranno alle elementari avrò modo di riprendere i lavori e senza neanche farlo di nascosto
Sono nuovo del forum ed è veramente da poco che ho riesumato le mie stilografiche chiuse nell'astuccio scolastico da una decina d'anni.
La stilografica mi ha sempre affascinato ma non tanto per la penn in sè quanto per la caratteristica del tratto, così tanto dipendente dalla mano.
Insomma riesumo la mia preferita, grazie a questo forum ripristino il difetto del pennino causato da una caduta mi pare e comincio a scrivere.
Sono rimasto SKIFATO dagli scarabocchi che avevo prodotto, tanto valeva che avessi in mano una bic col culo mangiato che probabilmente il risultato sarebbe stato migliore.
Ma come era possibile questa cosa? Eppure avevo una splendida calligrafia (imo)?!
E' sì, ce l'avevo fino alle medie, poi durante le superiori e l'università la scuola stessa ha causato il peggioramento vertiginoso della mia calligrafia.
Alle elementari in quinta per i compiti in classe il maestro ci dava dei fogli formato A4 bianchi senza righe finissimi, si vedeva il verdino del banco ed il maestro non voleva vedere sui banchi nient'altro che la penna oltre al foglio. Sia chiaro che anche la penna la dava lui ed erano tutte bic nere!!!
Quel maestro nei lontani anni '80 era uno degli ultimi rimasti che tiravano le orecchie, scappellotti e anche qualche calcio nei casi da lui ritenuti di "estremo scostumatismo"...
Un maestro del genere al primo giorno in una classe multietnica odierna verrebbe subito portato via dalla Polizia...
Poi le scuole medie e lì c'è stato il primo declino della calligrafia, i prof danno per scontato che la "a" ha la gambetta lunga e la "o" no, alle medie si potevano fare le "n" e le "m" inverse, le "s" le si poteva fare come nei libri o a spiraletta tonda...
Insomma in terza media tutte quelle belle lettere in corsivo erano già diventate un misto di stampatello con fantasia.
Tuttavia alle medie non c'era quella frenesia di finire i programmi di istruzione, i prof erano tranquilli ed anche sotto dettato si scriveva con calma.
Eccoci alle scuole superiori e qui la calligrafia conosce la sua morte, qui si prendono appunti e velocemente e la calligrafia si trasforma in un cardiogramma di difficile interpretazione anche per l'autore...
Non parliamo dell'Università, là ormai si va di portatile o dispense la penna fa solo frecce e linee di riferimento.
Poi la scuola finisce si lavora passano gli anni senza più scrivere e la mano fa le croste ed ecco che si è diventati grandi lettori incapaci di farsi comprendere spesso anche nei Post-it.
Ed eccomi al punto, per riprendere in mano la mia bella (sempre imo) calligrafia mi son stampato sugli A4 le righe delle classi prime e seconde elementari ed ho cominciato con la lettera "a" corsiva maiuscola e poi minuscola, fogli e fogli di "a" e di tutte le lettere fino alla "z" prima di riprovare quel fantastico piacere della scrittura con la stilografica.
Sia chiaro che questi esercizi li ho fatti per circa un mese di nascosto dalla compagna dopo che avevamo messo a letto il bambino ed io potevo finalmente mettermi tranquillo per la "navigata in internet". Cosa avrebbe mai pensato se mi beccava a riempire di "a" sei sette fogli, mi avrebbe fatto rinchiudere...
Durante gli esercizi ho cercato anche di impadronirmi di qualche caratteristica guardando dei filmati YouTube come ad esempio il premere per allargare il tratto quando si va in basso ed alleggerlo quando si va in alto ma alla fine ho optato per lasciare alla mia mano la sua naturale impostazione cercando però di eseguire il più scolasticamente possibile tutte le lettere.
Devo dire che per alcune ho anche dovuto fare varie prove prima di ricordare la loro corretta esecuzione.
Fortunatamente l'esperienza si è fatta subito sentire ed in poco tempo avevo ripristinato tutte le lettere della mia mano ora dovevo comporre le parole e qui ho apportato degli adattamenti finalizzati sia al mantenimento il più rigoroso possibile delle lettere sia alla velocità di scrittura data dal collegamento tra loro delle lettere.
Lo scrivere ogni lettera staccando la penna dal foglio anche per l'esecuzione di una singola lettrera non è efficiente in termini di tempo e da l'impressione che chi scrive sia anche un po' "impedito".
L'intento è stato di scrivere le parole staccando la penna dal foglio il minor numero possibile di volte. Nel far questo mi sono accorto di due cose: la calligrafia è bella se le stesse lettere sono sempre uguali tra loro e delle stesse dimensioni; è difficile non staccando mai la penna dal foglio fare questo!
Ho visto che lo staccare la penna dal foglio fa prendere meglio le misure ma crea discontinuità nel tratto e perdita di tempo.
Ora le cose che devo curare sono la continuità del tratto e l'uniformità della scrittura intesa come continuità del tratto e ugualglianza delle stesse lettere.
Per essere più comprensibile la parola "casa" la scrivo senza mai staccare la penna dal foglio e nelle parole con le doppie come "tutto", "asso", "effe", "mezzo"... le lettere doppie devono essere identiche, ancora più difficile quando invece che doppie sono lettere uguali nella stessa parola ma non doppie ad esempio "esempio" per l'appunto, la "e" iniziale non continuando da altra lettera tendenzialmente viene diversa da quella che continua dalla "s".
Insomma è un lavoro duretto che si riesce a svolgere solo scrivendo e scrivendo e riscrivendo.
Ma sono fortunato, i miei figli sono piccoli e quando andranno alle elementari avrò modo di riprendere i lavori e senza neanche farlo di nascosto
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