Recensione Kaigelu 356 "Metal"
Inviato: sabato 15 febbraio 2014, 13:57
Recensione Kaigelu 356
La Kaigelu 356 è una penna di fabbricazione cinese estremamente economica, che copia pedissequamente un modello Parker , la Sonnet. Il caricamento è a cartuccia/converter, in dotazione.
Estetica 6.5
la penna è estremamente gradevole, col fusto in metallo, cappuccio a pressione molto pesante che trasmette una buona sensazione di solidità. L'originalità dell'insieme è nulla (se si esclude il simpatico canguro presente sulla punta del cappuccio) pertanto il voto resta bassino.
Qualità costruttiva 7
Rispetto alle Hero 329 che mi sono capitate tra le mani,pessime, la differenza si avverte; sarà per il metallo , sarà per il peso non indifferente, in ogni caso ad un occhio inesperto non sembra certo una penna che costi 5 euro (spedita ). L'impugnatura è comoda e il bilanciamento azzeccato. Peccato per il converter, davvero di pessima qualità ,anche se fortunatamente è pistone e non a schiacciamento.
Pennino/ Prova su carta 7
Qui vengono le sorprese, positive. L'M in dotazione ha un'ottima scorrevolezza, il flusso è corposo e costante, le false partenze sono rare e le spirali si disegnano senza incertezze. Il tratto è paragonabile ad un M Pelikan. Il pennino certo non è morbido ma nemmeno un chiodo assoluto, il confort di scrittura è assolutamente apprezzabile. Anche su carta scadente si riesce a scrivere decentemente vista la sostanziale "pulizia " del tratto.
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Qualità/Prezzo 9.5
Difficilmente raggiungibile. A 5 euro è difficile trovare di meglio; la Pelikan Gran Prix ne costa 7 ma è interamente in plastica e il converter va pagato a parte. Mettendole vicine, se si coprisse il nome del marchio, dubito che qualcuno sceglierebbe la Pelikan.
Per concludere
Consiglierei la Kaigelu 356 a chi è alla ricerca di una robusta penna da maltrattare tutti i giorni e magari ha voglia di uscire dalle solite note ( e ottime sia chiaro) penne scolastiche di produzione tedesca. Non aspettatevi una gran penna ma un simpatico oggettino che contribuirà a migliora la vostra opinione sulle penne di fabbricazione cinese. Tutto sommato mi sentirei di consigliarla anche ad un neofita che non abbia particolare confidenza colle stilografiche,visto che flusso e morbidezza vengono sono le doti principali della Kaigelu. Qualche sporadica falsa partenza c'è, ma è un peccatuccio tutto sommato minore, visto che affligge penne di ben altro lignaggio.
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La Kaigelu 356 è una penna di fabbricazione cinese estremamente economica, che copia pedissequamente un modello Parker , la Sonnet. Il caricamento è a cartuccia/converter, in dotazione.
Estetica 6.5
la penna è estremamente gradevole, col fusto in metallo, cappuccio a pressione molto pesante che trasmette una buona sensazione di solidità. L'originalità dell'insieme è nulla (se si esclude il simpatico canguro presente sulla punta del cappuccio) pertanto il voto resta bassino.
Qualità costruttiva 7
Rispetto alle Hero 329 che mi sono capitate tra le mani,pessime, la differenza si avverte; sarà per il metallo , sarà per il peso non indifferente, in ogni caso ad un occhio inesperto non sembra certo una penna che costi 5 euro (spedita ). L'impugnatura è comoda e il bilanciamento azzeccato. Peccato per il converter, davvero di pessima qualità ,anche se fortunatamente è pistone e non a schiacciamento.
Pennino/ Prova su carta 7
Qui vengono le sorprese, positive. L'M in dotazione ha un'ottima scorrevolezza, il flusso è corposo e costante, le false partenze sono rare e le spirali si disegnano senza incertezze. Il tratto è paragonabile ad un M Pelikan. Il pennino certo non è morbido ma nemmeno un chiodo assoluto, il confort di scrittura è assolutamente apprezzabile. Anche su carta scadente si riesce a scrivere decentemente vista la sostanziale "pulizia " del tratto.
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Qualità/Prezzo 9.5
Difficilmente raggiungibile. A 5 euro è difficile trovare di meglio; la Pelikan Gran Prix ne costa 7 ma è interamente in plastica e il converter va pagato a parte. Mettendole vicine, se si coprisse il nome del marchio, dubito che qualcuno sceglierebbe la Pelikan.
Per concludere
Consiglierei la Kaigelu 356 a chi è alla ricerca di una robusta penna da maltrattare tutti i giorni e magari ha voglia di uscire dalle solite note ( e ottime sia chiaro) penne scolastiche di produzione tedesca. Non aspettatevi una gran penna ma un simpatico oggettino che contribuirà a migliora la vostra opinione sulle penne di fabbricazione cinese. Tutto sommato mi sentirei di consigliarla anche ad un neofita che non abbia particolare confidenza colle stilografiche,visto che flusso e morbidezza vengono sono le doti principali della Kaigelu. Qualche sporadica falsa partenza c'è, ma è un peccatuccio tutto sommato minore, visto che affligge penne di ben altro lignaggio.
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